Ciorno
ciornino, chi vi parla è il trenino. No seriamente. I LIKE
TRAINS. (?)
Passando
alle cose serie che manco quelle sono serie siamo
arrivati a Capodanno! E a far compagnia ai nostri tre imbecilli,
c'è anche Ray Natale, sssicheseitenero.
Premetto
che forse questo capitolo sarà un po' più lungo
degli altri. Quindi siete liberissimi di mandarmi a raccogliere fave
nel Burundi, chiudere la pagina e non aprire più il mio
profilo. AGAAA non fatelo ç_ç Mi
sento triste al solo pensiero. :(
In
questo capitolo ci sarà un momento più serio tra
due personaggi, e meno demenziale come il resto delle cose che scrivo.
Volevo che la situazione della persona di cui parlano i due personaggi che
cosa complicata (non vi dico chi eheheh u.u) fosse
chiara.
Detto
questo, basta spoiler u.u
A
più giù.
Ah,
ovviamente non scrivo nulla di tutto ciò a scopo di lucro
ecc ecc e che se conoscessi i my chem non starei qui tra la plebe come
voi u.u
***
CONVENTIONAL
HOLIDAYS.
Capitolo
4.
So...
Thank you.
-Part
1-
-Crsito
Frankie, lo sai che sono un rincoglionito quando dormo il pomeriggio!
Non puoi chiedermi di adottare tutti i cani del canile e portarli in
casa nostra. Guarda! E' diventato un merdaio peggio della casa di Jack
Black in School of Rock. Dai cazzo. Riportali al canile. TUTTI.-
Tuonò il rosso. A Frankie parve che Gerard fosse diventato
più grosso del normale, e incombente, forse
perché il piccoletto si stava facendo piccolo piccolo contro
il muro. Più piccolo di quanto già non fosse
-ORA,
FRANK ANTHONY IERO.- Continuò tuonando il rosso, non appena
uno di quei cani enormi gli fu saltato addosso cominciando a insalivare
del tutto il viso del cantante. A Gerard faceva schifo quella melma che
quel gigacane gli stava spalmando sulla faccia. Tentò di
togliersi di dosso quell'enormità, ma i suoi tentativi erano
vani. Gli zamponi del cane gli stavano perforando la cassa toracica, e
quello si che faceva male.
-FRAAAAAAANK!
TOGLIMELO DI DOSSO!- Disse Way Sanior con un quarto di disperazione,
perché gli altri tre quarti erano occupati dalla divaH che
c'era in lui.
Ma
il nano malefito era ancora troppo impegnato a farsi sotto dalle risate
che non riusciva più ad alzarsi dal pavimento dove era
caduto piegato un due.
-Frank..
Ti prego!- Chiese esasperato il rosho. Iero sentì che Gerard
quasi lo implorava, così si fece forza e si alzò
a fatica.
Quest'ultimo
fischiò fortemente, e Way sanior quasi diventò
sordo. Ma in compenso qiel gigacane si era allontanato e si era seduto
sull'attenti. E così fecero tutti gli altri cani. In quel
momento Frankie parve a Gerard il figlio illeggittimo di Hitler. E si
spaventò non poco. Quasi gli venne istintivo di mettersi
anche lui sull'attenti, aspettando gli ordini di Hitler Jr.
Quando
il piccoletto offrì una mano alla divaH per alzarsi lui
l'accettò volentieri.
-Dio
che schifo. Ora devo farmi un bagno nel disinfettante. Bleah.- Disse
schifato il rosho, guardandosi il corpo e passandosi le mani sulle
guance.
Frank
abbassò il volto cercando di nascondere una risata. -HEI! Ti
ho visto! Non c'è nulla da ridere!- Tentò di fare
il serio Gerard, ma non ci riusciva quando Frank gli faceva gli
occhioni da gatto con gli stivali.
Sapete
quelle crisi di risate che appena iniziano non vi fermate
più? Ecco, il nanetto e la divaH si stavano scompisciando
sul pavimento da un lasso di tempo indeterminato. Alla fine, molto
scompisciamento dopo entrambi si alzarono, e video un Mikey con la sua
solita poker face che li guardava dalla rampa di scale.
-COS'HAI
TU DA GUARDARE, CANE?- Disse Gerard al gigacane che anche lui li stava
fissando. -VIA. STA. LONTANO. DA. ME.- Continuò categorico
il cantante. Il povero alano abbassò il muso e si
avvicinò alle gambe di Gerard, cui passo su una zampa e per
poco non gli stracciò i pantaloni. Poi si distese e
poggiò il muso sul piede scalzo del vocalist.
-No.
Non mi intenerisci così. Non mi smuovo. Tu e tutte le altre
bestioline amiche tue ve ne ritornata al canile, vero Frankie?-
Ribadì il rosho voltandosi verso il piccoletto che gli stava
facendo gli occhioni.
-Dai
Gee... Non possiamo tenere almeno lui? Solo lui. Guarda, ti si
è già affezionato.- Pregò il nano da
giardino.
Il
vocalist, si voltò verso il fratello ormai seduto sullo
schienale del divano vicino alzò le spalle.- Dai Gerard!
Fagli tenere il cane!- Disse il biondino per ripicca della foto di lui
con le pacche nella lavatrice.
-Dio
quanto sei stronzo.- Disse sconfitto Gerard. -E va bene! Teniamo il
gigacane!- Neanche finì di dettare le regole che Frankie gli
saltò letteralmente addosso facendoli andare a finire sul
divano, con le gambe del cantante appassionato di boa di piume colorati
penzoloni.
-Graziegraziegraziegraziegrazie!
Grazie Gee!- Disse felicissimo Frankie, ancora su Gerard mentre lo
abbracciava stretto. I due si guardarono. Il chitarrista aveva gli
occhi che gli brillavano dalla felicità e al vocalist venne
spontaneo sorridere. Era incredibile come una piccola cosa potesse
rendere così felice Frank. E poi era incredibile quanto
immenso era l'amore che quell'ometto provava per quei cosi sbavosi.
-Sono
contento di vederti così felice.- Parlò piano
Gerard, come se avesse paura di interrompere quel momento
così dolce. Frankie era appoggiato al suo petto, con un
sorriso a settordici denti, e le gambe intrecciate a quelle del
cantante che stava sovrastando. Gerard stringeva il corpo esile di
Frank. Entrambi desiderarono che quel momento potesse non giungere mai
al termine.
-Ehm
ehm..- Ruppe il silenzio Mikey. Entrambi i volti della coppietta felice
sul divano si trasformarono in espressioni furenti.
-Cosa
cazzo vuoi Mikey?- Dissero all'unisono mentre si alzavano dal divano
fasciato di nera pelle.
-La
finezza nel buco del culo voi due, eh!? Comunque volevo solo dirti che
tra trenta minuti il canile chiude, sai, è la vigilia di
capodanno, avranno i cazzi loro da farsi, no? Quindi se non vuoi
tenerti il merdaio in casa, lascia andare il piccoletto e va a prendere
Ray Natale.- Parlò svogliatamente Way Jr.
-Si
si! Non opprimermi!- Recitò teatralmente il rosho. Si
stiracchiò e si avvinghiò al chitarrista per
scoccargli un sonoro bacio sulle labbra e poi sorridere maliziosamente.
-Stasera ci divertiremo...- Continuò
all'orecchio di Frankie ammiccando. Il diretto interessato sorrise
imbarazzato, rosso peggio dei vestiti di Ray Natale.
-Io
vado, mi raccomando piccoli non fate nulla di stupido o insensato! E
riportate TUTTI i cani indietro.- Accentuò la parola "tutti"
guardando il nano. Ma lui infondo era contento perché ne
poteva tenere uno.
Il
cantante prese il giubbotto di pelle, lo indossò ed
uscì. Mentre Frankie al fianco di Mikey stava sbavando per
la scena appena vista.
-Hey...
Frank? Terra chiama l'arrapato! Terra chiama l'arrapato!- Disse Mikey
sventolandogli una mano davanti agli occhi.
-Ah?
Eh? Cosa?... Ah, si?- Disse sconvolto Frankie. -Hey! Io non sono
arrapato!- Continuò l'arrapato fingendosi offeso. -Ah no? E
come lo chiami quello?- Cominciò il biondino fissando
qualcosa in basso. Il chitarrista abbassò lo sguardo e
notò un ''certo'' rigonfiamento nei pantaloni. All'istante
sbiancò diventando peggio di un lenzuolo e poi
diventò come un pomodoro.
Il
biondo notando la sua reazione scoppiò a ridere. -Dai Frank!
Non gli stavi mica facendo una sega che sei già arrapato!
Sei una cosa incredibile!- Tentò di continuare il biondo
senza ridere.- Dai andiamo.- Continuò ora normalmente Mikey,
trascinando Frankie per la manica della felpa. Il piccolo
fischiò e tutti i cani uscirono con loro seguendoli.
Li
misero dentro a i due furgoni con il quale li aveva portati a casa Way
e partirono per il canile.
Mentre
Frankie teneva lo sguardo fisso davanti a se e si struggeva rendendosi
conto di non avere più tutti quegli animaletti tanto carini
in giro per casa quasi stava per piangere, i cani ronfavano nei due
furgoni dietro. Come se nulla fosse successo per loro. Come se per un
giorno non avessero avuto un padrone che li aveva voluti un bene
infinito e che gliene voleva ancora in quel momento.
La
radio era accesa, tanto per fare da sottofondo talmente che era basso
il volume. Mandarono ''Helena''. Mikey sbiancò di colpo e
s'irrigidì, tenendo così stretto il volante da
far risultare le nocche bianche. Frankie si accorse di questo suo
disagio e spense la radio. Accarezzò leggermente un braccio
al suo migliore amico e sorrise debolmente. Odiava vederlo in quello
stato. Capitava tutte le volte che capitava di sentire Helena.
Perché lui e suo fratello l'avevano incisa per lei, ma
provavano un forte dolore ogni qualvolta ne udivano le note.
Il
biondino si voltò verso Frank e sorrise grato di quel gesto
così spontaneo, per poi riportare gli occhi alla strada. Non
avrebbe mai voluto fare un incidente. Aveva già distrutto
fin troppe macchine con la sua guida spericolata.
Un
fitto silenzio calò nella macchina, portando entrambi a
disagio. Sia il biondo alla guida che il moro al passeggero guardavano
fisso davanti a loro.
-Grazie.
Grazie mille Frankie, davvero.- Iniziò Mikey, ancora con lo
sguardo puntato davanti a se, ma con voce ferma, decisa.
In
un primo momento Frank non capì di cosa stesse parlando, del
perché del suo ringraziamento.
-Perché
mai dovresti ringraziarmi?- Chiese con un sorriso sghembo.Il biondo lo
guardò con sguardo ovvio, quasi come se Frankie avesse
dovuto sapere la risposta. Ma lui non ne era al corrente.
Mikey
sospirò. -Per quello che hai fatto a Gerard. Frankie tu hai
salvato la vita di mio fratello. E in un certo senso anche la mia. Tu
mi sei stato vicino, nonostante avessi i cazzi tuoi per la testa. Mi
hai sopportato durante le lamentele, durante i pianti. E ti ringrazio
di questo. Ma di quello per cui ti sarò debitore a vita
è il fatto di aver trascinato fuori dall'abisso mio
fratello. Dopo la morte di nostra nonna e l'aver assistito
all'attentato dell'11 settembre... Lui... Lui non stava bene... -Si
fermò di colpo Mikey. Aveva la voce rotta.- Lui si drogava
di tutto quello che trovava, lo vedevo che rovistava nel cassetto dei
medicinali di nostra madre. Si imbottiva di pillole. Era ubriaco sei
giorni su sette. Non stava andando più a scuola, infatti
rischiava di essere bocciato per l'insufficienza in tutte le materie.
Non scriveva più, non disegnava più.
Ma soprattutto, lui non sentiva, lui non provava,
alcun sentimento. L'unico che riusciva a percepire era il
dolore. Ma non il dolore tipico di un momento brutto della vita che poi
passa. No. Lui aveva un vuoto dentro, una voragine nel petto. Io... Io
ho provato in tutti i modi a riuscire a colmare quella voragine. Tutti
i giorni gli stavo accanto, lo sorreggevo fino alla camera quando
tornava a casa strafatto e ubriaco marcio. Gli scostavo i capelli dal
viso quando passava nottate intere a vomitare. Delle volte lo aiutavo
anche a procurarsi la roba, perché non potevo vederlo in
quel modo. Io ci ho provato veramente a salvarlo, ma ho fallito. E mi
sono sentito così male per non esserci riuscito.-
Passò qualche secondo di silenzio, Frankie non sapeva cosa
dire. Per sua fortuna il biondo continuò. -Poi è
arrivata la fase dell'autolesionismo. Quando l'ho scoperto mi sono
incazzato talmente tanto da aver spaccato con un pugno lo specchio
intero che sta in camera di Gee. Non sembro così forte,
infatti non lo sono.- Disse sorridendo.- Ma in quel momento ero
così arrabbiato che avrei potuto fare qualsiasi cosa. Ma io
non ero arrabbiato con lui. Lo ero con me stesso. Perché
avevo fallito nuovamente. Lì mi crollò il mondo
addosso. Anche perché i miei non mi aiutavano in alcun modo,
dovevo fare tutto io. Dovevo occuparmi io di Gerard, e per questo non
caddi nell'alcool e nella droga. Non lo feci solo per lui, mi sentivo
in colpa. E poi... Quando... Quando lo trovai seduto in bagno, con
entrambi i polsi tagliati e tutto quel sangue, il suo sangue,
credetti veramente di averlo perso. Entrai nel panico, non sapevo cosa
fare. C'era così tanto sangue che pensai subito fosse morto.
Era bianchissimo, e aveva le guance scavate. Iniziai a piangere. Lo
tenevo stretto a me, lo cullavo tra le mie braccia, sussurrando il suo
nome in continuazione, sperando che si svegliasse. Volevo morire.
Volevo raggiungerlo, ovunque lui fosse, e riportarlo indietro, da me.
Perché senza di lui non avrei saputo come andare avanti. Lui
era mio fratello, e se era veramente morto decisi che dovevo andarmene
anche io. Perché non meritavo di vivere. Perché
non ero riuscito a salvarlo. Poi lo sentì muoversi, pensai
fosse una mia impressione, ma quando sussurrò ''Mikey..''
con quella voce roca e spezzata capì di poter ricominciare a
vivere. Decisi che dovevo impegnarmi di più, dovevo seguirlo
qualsiasi cosa facesse. Togliergli le droghe, le pillole, i sonniferi,
l'alcool e l'avrei perseguitato per non farsi infliggere più
fisicamente. Anche se alla fine mi avrebbe odiato. Ma almeno sarebbe
stato vivo. Ma ancora una volta, lui trovava sempre scuse e scappatoie,
e riusciva a fregarmi. Ma poi sei arrivato tu, Frank. Ah si. Da
lì è veramente cambiato tutto. La prima cosa fu
lui. Dal primo momento in cui vi siete parlati Gerard ha tentato di
smetterla con tutto. E' stata dura, tu lo sai meglio di me. Ma insieme
ce l'avete fatta. Tu l'hai salvato Frankie. L'hai salvato dalla morte.
E hai salvato me. Quindi... Grazie.- Terminò sorridendo
leggermente Mikey, rivolto alla strada. Perché non aveva il
coraggio di far vedere a Frankie che stava piangendo. Ma a Frankie non
importava se il biondo lo stesse facendo o no, perché lui
aveva iniziato a piangere dopo poco che Mikey ebbe iniziato a parlare.
Nel
frattempo del discorso di Mikey erano arrivati davanti al canile. Ma
nessuno dei due ragazzi scese. Si guardarono a lungo negli occhi e si
sorrisero. Poi si abbracciarono stretti. Si aggrapparono l'uno
all'altro, come per salvarsi nuovamente.
-Grazie
a voi, Miks. Penso che se non vi avessi conosciuto ora sarei a far
compagnia a i miei nonni al cimitero.- Sussurrò all'orecchio
di Mikey, Frankie.
Entrambi
erano grati dell'esistenza dell'altro. Si resero conto che divisi
sarebbero entrambi giunti al Creatore(*) e che uniti erano riusciti a
salvare la persona che amavano di più al mondo, e che, anche
se poteva sembrare strano, era riuscito a tenerli in vita,
dopotutto.
***
NOTEEE:
(*) E' una frase che ha detto oggi la nostra professoressa di biologia
e devo dire che mi ha fatto veramente morire male quando l'ha
pronunciata. Così mi andava di scriverla u.u
Autrice.
ALLOOOORA.
Ho deciso di dividere in due parti il capitolo di capodanno
perché se lo scrivevo tutto in un capitolo diventava
più lungo dei rotoloni regina e che sarebbe stato palloso
per me, quanto per voi.
Quindi
questa è la prima parte, non so a quando la seconda. Si
lo so, devo sempre fare l'esagerata!
Ho
voluto rendere questo capitolo più diciamo triste degli
altri perché mi andava, e per chiarire che per loro non
è stato tutto sempre rose e fiori. Non so se con questa cosa
ho sgualcito tutto il vostro interesse se mai
c'è stato per questa storia.
Fa
niente io l'ho scritta comunque. (anche se con le lacrime agli occhi.
Che spero vengano anche a voi. Fatemelo sapere!)
Io
non sono tanto convinta, comunque cià. Vi ho già
azzelliato abbastanza.
Volevo
solo ringrazziare Juliet loves the beat per sopportarmi tutti i giorni.
E vi consiglio vivamente di andare a leggere la sua storia ''I love
everything about you'' che è arrivata al terzo sudato
capitolo e che è troppo bella e faiga e magnifica e ora me
ne vado si.
Un
grazie anche all'altra sgombraH.
Siete
sempre nel mio cuore, sapevatelo. <3
XOXO,
Lover.
PS:
Fatemi sapere cosa ne pensate. Se mi devo ritirare. O magari se devo
pubblicare la seconda parte.
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