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Autore: olly winch    09/10/2012    2 recensioni
In un anno ripercorreremo tutte le festività. Passeremo da Halloween a Capodanno, da Carnevale a Natale.
E' una FF completamente demenziale. Prenderò in giro qualsiasi cosa mi venga in mente, le prime cose saranno i personaggi, più rimbambiti del solito.
Storia demenziale che spero riuscirà a strapparvi un sorriso.
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Ciorno ciornino, chi vi parla è il trenino. No seriamente. I LIKE TRAINS. (?)

Passando alle cose serie che manco quelle sono serie siamo arrivati a Capodanno! E a far compagnia ai nostri tre imbecilli, c'è anche Ray Natale, sssicheseitenero.

Premetto che forse questo capitolo sarà un po' più lungo degli altri. Quindi siete liberissimi di mandarmi a raccogliere fave nel Burundi, chiudere la pagina e non aprire più il mio profilo. AGAAA non fatelo ç_ç Mi sento triste al solo pensiero. :(

In questo capitolo ci sarà un momento più serio tra due personaggi, e meno demenziale come il resto delle cose che scrivo. Volevo che la situazione della persona di cui parlano i due personaggi che cosa complicata (non vi dico chi eheheh u.u) fosse chiara.

Detto questo, basta spoiler u.u

A più giù.

Ah, ovviamente non scrivo nulla di tutto ciò a scopo di lucro ecc ecc e che se conoscessi i my chem non starei qui tra la plebe come voi u.u

***



CONVENTIONAL HOLIDAYS.


Capitolo 4.



So... Thank you.

-Part 1-


-Crsito Frankie, lo sai che sono un rincoglionito quando dormo il pomeriggio! Non puoi chiedermi di adottare tutti i cani del canile e portarli in casa nostra. Guarda! E' diventato un merdaio peggio della casa di Jack Black in School of Rock. Dai cazzo. Riportali al canile. TUTTI.- Tuonò il rosso. A Frankie parve che Gerard fosse diventato più grosso del normale, e incombente, forse perché il piccoletto si stava facendo piccolo piccolo contro il muro. Più piccolo di quanto già non fosse

-ORA, FRANK ANTHONY IERO.- Continuò tuonando il rosso, non appena uno di quei cani enormi gli fu saltato addosso cominciando a insalivare del tutto il viso del cantante. A Gerard faceva schifo quella melma che quel gigacane gli stava spalmando sulla faccia. Tentò di togliersi di dosso quell'enormità, ma i suoi tentativi erano vani. Gli zamponi del cane gli stavano perforando la cassa toracica, e quello si che faceva male.

-FRAAAAAAANK! TOGLIMELO DI DOSSO!- Disse Way Sanior con un quarto di disperazione, perché gli altri tre quarti erano occupati dalla divaH che c'era in lui.

Ma il nano malefito era ancora troppo impegnato a farsi sotto dalle risate che non riusciva più ad alzarsi dal pavimento dove era caduto piegato un due.

-Frank.. Ti prego!- Chiese esasperato il rosho. Iero sentì che Gerard quasi lo implorava, così si fece forza e si alzò a fatica.

Quest'ultimo fischiò fortemente, e Way sanior quasi diventò sordo. Ma in compenso qiel gigacane si era allontanato e si era seduto sull'attenti. E così fecero tutti gli altri cani. In quel momento Frankie parve a Gerard il figlio illeggittimo di Hitler. E si spaventò non poco. Quasi gli venne istintivo di mettersi anche lui sull'attenti, aspettando gli ordini di Hitler Jr.

Quando il piccoletto offrì una mano alla divaH per alzarsi lui l'accettò volentieri.

-Dio che schifo. Ora devo farmi un bagno nel disinfettante. Bleah.- Disse schifato il rosho, guardandosi il corpo e passandosi le mani sulle guance.

Frank abbassò il volto cercando di nascondere una risata. -HEI! Ti ho visto! Non c'è nulla da ridere!- Tentò di fare il serio Gerard, ma non ci riusciva quando Frank gli faceva gli occhioni da gatto con gli stivali.

Sapete quelle crisi di risate che appena iniziano non vi fermate più? Ecco, il nanetto e la divaH si stavano scompisciando sul pavimento da un lasso di tempo indeterminato. Alla fine, molto scompisciamento dopo entrambi si alzarono, e video un Mikey con la sua solita poker face che li guardava dalla rampa di scale.

-COS'HAI TU DA GUARDARE, CANE?- Disse Gerard al gigacane che anche lui li stava fissando. -VIA. STA. LONTANO. DA. ME.- Continuò categorico il cantante. Il povero alano abbassò il muso e si avvicinò alle gambe di Gerard, cui passo su una zampa e per poco non gli stracciò i pantaloni. Poi si distese e poggiò il muso sul piede scalzo del vocalist.

-No. Non mi intenerisci così. Non mi smuovo. Tu e tutte le altre bestioline amiche tue ve ne ritornata al canile, vero Frankie?- Ribadì il rosho voltandosi verso il piccoletto che gli stava facendo gli occhioni.

-Dai Gee... Non possiamo tenere almeno lui? Solo lui. Guarda, ti si è già affezionato.- Pregò il nano da giardino.

Il vocalist, si voltò verso il fratello ormai seduto sullo schienale del divano vicino alzò le spalle.- Dai Gerard! Fagli tenere il cane!- Disse il biondino per ripicca della foto di lui con le pacche nella lavatrice.

-Dio quanto sei stronzo.- Disse sconfitto Gerard. -E va bene! Teniamo il gigacane!- Neanche finì di dettare le regole che Frankie gli saltò letteralmente addosso facendoli andare a finire sul divano, con le gambe del cantante appassionato di boa di piume colorati penzoloni.

-Graziegraziegraziegraziegrazie! Grazie Gee!- Disse felicissimo Frankie, ancora su Gerard mentre lo abbracciava stretto. I due si guardarono. Il chitarrista aveva gli occhi che gli brillavano dalla felicità e al vocalist venne spontaneo sorridere. Era incredibile come una piccola cosa potesse rendere così felice Frank. E poi era incredibile quanto immenso era l'amore che quell'ometto provava per quei cosi sbavosi.

-Sono contento di vederti così felice.- Parlò piano Gerard, come se avesse paura di interrompere quel momento così dolce. Frankie era appoggiato al suo petto, con un sorriso a settordici denti, e le gambe intrecciate a quelle del cantante che stava sovrastando. Gerard stringeva il corpo esile di Frank. Entrambi desiderarono che quel momento potesse non giungere mai al termine.

-Ehm ehm..- Ruppe il silenzio Mikey. Entrambi i volti della coppietta felice sul divano si trasformarono in espressioni furenti.

-Cosa cazzo vuoi Mikey?- Dissero all'unisono mentre si alzavano dal divano fasciato di nera pelle.

-La finezza nel buco del culo voi due, eh!? Comunque volevo solo dirti che tra trenta minuti il canile chiude, sai, è la vigilia di capodanno, avranno i cazzi loro da farsi, no? Quindi se non vuoi tenerti il merdaio in casa, lascia andare il piccoletto e va a prendere Ray Natale.- Parlò svogliatamente Way Jr.

-Si si! Non opprimermi!- Recitò teatralmente il rosho. Si stiracchiò e si avvinghiò al chitarrista per scoccargli un sonoro bacio sulle labbra e poi sorridere maliziosamente. -Stasera ci divertiremo...- Continuò all'orecchio di Frankie ammiccando. Il diretto interessato sorrise imbarazzato, rosso peggio dei vestiti di Ray Natale.

-Io vado, mi raccomando piccoli non fate nulla di stupido o insensato! E riportate TUTTI i cani indietro.- Accentuò la parola "tutti" guardando il nano. Ma lui infondo era contento perché ne poteva tenere uno.

Il cantante prese il giubbotto di pelle, lo indossò ed uscì. Mentre Frankie al fianco di Mikey stava sbavando per la scena appena vista.

-Hey... Frank? Terra chiama l'arrapato! Terra chiama l'arrapato!- Disse Mikey sventolandogli una mano davanti agli occhi.

-Ah? Eh? Cosa?... Ah, si?- Disse sconvolto Frankie. -Hey! Io non sono arrapato!- Continuò l'arrapato fingendosi offeso. -Ah no? E come lo chiami quello?- Cominciò il biondino fissando qualcosa in basso. Il chitarrista abbassò lo sguardo e notò un ''certo'' rigonfiamento nei pantaloni. All'istante sbiancò diventando peggio di un lenzuolo e poi diventò come un pomodoro.

Il biondo notando la sua reazione scoppiò a ridere. -Dai Frank! Non gli stavi mica facendo una sega che sei già arrapato! Sei una cosa incredibile!- Tentò di continuare il biondo senza ridere.- Dai andiamo.- Continuò ora normalmente Mikey, trascinando Frankie per la manica della felpa. Il piccolo fischiò e tutti i cani uscirono con loro seguendoli.

Li misero dentro a i due furgoni con il quale li aveva portati a casa Way e partirono per il canile.

Mentre Frankie teneva lo sguardo fisso davanti a se e si struggeva rendendosi conto di non avere più tutti quegli animaletti tanto carini in giro per casa quasi stava per piangere, i cani ronfavano nei due furgoni dietro. Come se nulla fosse successo per loro. Come se per un giorno non avessero avuto un padrone che li aveva voluti un bene infinito e che gliene voleva ancora in quel momento. 

La radio era accesa, tanto per fare da sottofondo talmente che era basso il volume. Mandarono ''Helena''. Mikey sbiancò di colpo e s'irrigidì, tenendo così stretto il volante da far risultare le nocche bianche. Frankie si accorse di questo suo disagio e spense la radio. Accarezzò leggermente un braccio al suo migliore amico e sorrise debolmente. Odiava vederlo in quello stato. Capitava tutte le volte che capitava di sentire Helena. Perché lui e suo fratello l'avevano incisa per lei, ma provavano un forte dolore ogni qualvolta ne udivano le note.

Il biondino si voltò verso Frank e sorrise grato di quel gesto così spontaneo, per poi riportare gli occhi alla strada. Non avrebbe mai voluto fare un incidente. Aveva già distrutto fin troppe macchine con la sua guida spericolata. 

Un fitto silenzio calò nella macchina, portando entrambi a disagio. Sia il biondo alla guida che il moro al passeggero guardavano fisso davanti a loro.

-Grazie. Grazie mille Frankie, davvero.- Iniziò Mikey, ancora con lo sguardo puntato davanti a se, ma con voce ferma, decisa.

In un primo momento Frank non capì di cosa stesse parlando, del perché del suo ringraziamento.

-Perché mai dovresti ringraziarmi?- Chiese con un sorriso sghembo.Il biondo lo guardò con sguardo ovvio, quasi come se Frankie avesse dovuto sapere la risposta. Ma lui non ne era al corrente.

Mikey sospirò. -Per quello che hai fatto a Gerard. Frankie tu hai salvato la vita di mio fratello. E in un certo senso anche la mia. Tu mi sei stato vicino, nonostante avessi i cazzi tuoi per la testa. Mi hai sopportato durante le lamentele, durante i pianti. E ti ringrazio di questo. Ma di quello per cui ti sarò debitore a vita è il fatto di aver trascinato fuori dall'abisso mio fratello. Dopo la morte di nostra nonna e l'aver assistito all'attentato dell'11 settembre... Lui... Lui non stava bene... -Si fermò di colpo Mikey. Aveva la voce rotta.- Lui si drogava di tutto quello che trovava, lo vedevo che rovistava nel cassetto dei medicinali di nostra madre. Si imbottiva di pillole. Era ubriaco sei giorni su sette. Non stava andando più a scuola, infatti rischiava di essere bocciato per l'insufficienza in tutte le materie. Non scriveva più, non disegnava più. Ma soprattutto, lui non sentiva, lui non provava, alcun sentimento. L'unico che riusciva a percepire era il dolore. Ma non il dolore tipico di un momento brutto della vita che poi passa. No. Lui aveva un vuoto dentro, una voragine nel petto. Io... Io ho provato in tutti i modi a riuscire a colmare quella voragine. Tutti i giorni gli stavo accanto, lo sorreggevo fino alla camera quando tornava a casa strafatto e ubriaco marcio. Gli scostavo i capelli dal viso quando passava nottate intere a vomitare. Delle volte lo aiutavo anche a procurarsi la roba, perché non potevo vederlo in quel modo. Io ci ho provato veramente a salvarlo, ma ho fallito. E mi sono sentito così male per non esserci riuscito.- Passò qualche secondo di silenzio, Frankie non sapeva cosa dire. Per sua fortuna il biondo continuò. -Poi è arrivata la fase dell'autolesionismo. Quando l'ho scoperto mi sono incazzato talmente tanto da aver spaccato con un pugno lo specchio intero che sta in camera di Gee. Non sembro così forte, infatti non lo sono.- Disse sorridendo.- Ma in quel momento ero così arrabbiato che avrei potuto fare qualsiasi cosa. Ma io non ero arrabbiato con lui. Lo ero con me stesso. Perché avevo fallito nuovamente. Lì mi crollò il mondo addosso. Anche perché i miei non mi aiutavano in alcun modo, dovevo fare tutto io. Dovevo occuparmi io di Gerard, e per questo non caddi nell'alcool e nella droga. Non lo feci solo per lui, mi sentivo in colpa. E poi... Quando... Quando lo trovai seduto in bagno, con entrambi i polsi tagliati e tutto quel sangue, il suo sangue, credetti veramente di averlo perso. Entrai nel panico, non sapevo cosa fare. C'era così tanto sangue che pensai subito fosse morto. Era bianchissimo, e aveva le guance scavate. Iniziai a piangere. Lo tenevo stretto a me, lo cullavo tra le mie braccia, sussurrando il suo nome in continuazione, sperando che si svegliasse. Volevo morire. Volevo raggiungerlo, ovunque lui fosse, e riportarlo indietro, da me. Perché senza di lui non avrei saputo come andare avanti. Lui era mio fratello, e se era veramente morto decisi che dovevo andarmene anche io. Perché non meritavo di vivere. Perché non ero riuscito a salvarlo. Poi lo sentì muoversi, pensai fosse una mia impressione, ma quando sussurrò ''Mikey..'' con quella voce roca e spezzata capì di poter ricominciare a vivere. Decisi che dovevo impegnarmi di più, dovevo seguirlo qualsiasi cosa facesse. Togliergli le droghe, le pillole, i sonniferi, l'alcool e l'avrei perseguitato per non farsi infliggere più fisicamente. Anche se alla fine mi avrebbe odiato. Ma almeno sarebbe stato vivo. Ma ancora una volta, lui trovava sempre scuse e scappatoie, e riusciva a fregarmi. Ma poi sei arrivato tu, Frank. Ah si. Da lì è veramente cambiato tutto. La prima cosa fu lui. Dal primo momento in cui vi siete parlati Gerard ha tentato di smetterla con tutto. E' stata dura, tu lo sai meglio di me. Ma insieme ce l'avete fatta. Tu l'hai salvato Frankie. L'hai salvato dalla morte. E hai salvato me. Quindi... Grazie.- Terminò sorridendo leggermente Mikey, rivolto alla strada. Perché non aveva il coraggio di far vedere a Frankie che stava piangendo. Ma a Frankie non importava se il biondo lo stesse facendo o no, perché lui aveva iniziato a piangere dopo poco che Mikey ebbe iniziato a parlare.

Nel frattempo del discorso di Mikey erano arrivati davanti al canile. Ma nessuno dei due ragazzi scese. Si guardarono a lungo negli occhi e si sorrisero. Poi si abbracciarono stretti. Si aggrapparono l'uno all'altro, come per salvarsi nuovamente.

-Grazie a voi, Miks. Penso che se non vi avessi conosciuto ora sarei a far compagnia a i miei nonni al cimitero.- Sussurrò all'orecchio di Mikey, Frankie.

Entrambi erano grati dell'esistenza dell'altro. Si resero conto che divisi sarebbero entrambi giunti al Creatore(*) e che uniti erano riusciti a salvare la persona che amavano di più al mondo, e che, anche se poteva sembrare strano, era riuscito a tenerli in vita, dopotutto. 


***

NOTEEE: (*) E' una frase che ha detto oggi la nostra professoressa di biologia e devo dire che mi ha fatto veramente morire male quando l'ha pronunciata. Così mi andava di scriverla u.u

Autrice.

ALLOOOORA. Ho deciso di dividere in due parti il capitolo di capodanno perché se lo scrivevo tutto in un capitolo diventava più lungo dei rotoloni regina e che sarebbe stato palloso per me, quanto per voi.

Quindi questa è la prima parte, non so a quando la seconda. Si lo so, devo sempre fare l'esagerata!

Ho voluto rendere questo capitolo più diciamo triste degli altri perché mi andava, e per chiarire che per loro non è stato tutto sempre rose e fiori. Non so se con questa cosa ho sgualcito tutto il vostro interesse se mai c'è stato per questa storia.

Fa niente io l'ho scritta comunque. (anche se con le lacrime agli occhi. Che spero vengano anche a voi. Fatemelo sapere!)

Io non sono tanto convinta, comunque cià. Vi ho già azzelliato abbastanza.

Volevo solo ringrazziare Juliet loves the beat per sopportarmi tutti i giorni. E vi consiglio vivamente di andare a leggere la sua storia ''I love everything about you'' che è arrivata al terzo sudato capitolo e che è troppo bella e faiga e magnifica e ora me ne vado si.

Un grazie anche all'altra sgombraH.

Siete sempre nel mio cuore, sapevatelo. <3

XOXO,

Lover.

PS: Fatemi sapere cosa ne pensate. Se mi devo ritirare. O magari se devo pubblicare la seconda parte.
   
 
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