Cheat. You can call it «Nami»
Titolo:
Cheat. You can call it «Nami»
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 858 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro, Nami
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità
sparse, What if?
Humanity Strip: #06. Intimo
Maratona in piscina: One Piece, Nami &
Sanji & Zoro, barare
Tabella/Prompt: Cibo
› 14. Onigiri
Contest&Challenge Mania, Tabella/Prompt:
Autunno › Sonno
ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.
Aveva messo in conto sin dal principio
che quella si sarebbe rivelata una pessima idea, eppure, punto in
particolar modo nell'orgoglio, non era proprio riuscito a tirarsi
indietro. Aveva dunque assecondato l'idea di Nami e, senza fare una
piega, aveva accettato la sua sfida, ritrovandosi poi a dover fare i
conti anche con quello scemo d'un cuoco, che aveva cominciato a
lagnarsi sul fatto che non fosse giusto che lui fosse esonerato da una
cosa a cui partecipava persino la sua dolce musa. Si erano quindi
accomodati tutti e tre sul pavimento della cucina, e, senza nemmeno
accorgersene, se n'erano andate ben più di due ore. Adesso,
però, ne aveva veramente abbastanza.
«Merda!»
sbottò difatti, lanciando le carte a terra con
un'esclamazione frustrata. Nami, seduta sul pavimento proprio davanti a
lui, sorrideva soddisfatta, mostrandogli un full d'assi che avrebbe
fatto invidia anche al più esperto giocatore di poker di
tutti i tempi. Lì c'era decisamente qualcosa che non andava,
ne era certo. «Come cazzo fai a vincere ogni dannata volta,
razza di strega?» rimbeccò, e non fece in tempo ad
aggiungere altro che un calcio ben assestato lo colpì dietro
alla nuca.
«Ti ho detto mille volte di
non insultare Nami-san, marimo imbecille!» sibilò
Sanji, inviperito. Poi, come se nulla fosse, si voltò
civettuolo proprio verso di lei, e poco ci sarebbe mancato che dalla
sua sigaretta uscisse del fumo a forma di cuoricini. «Sei
bravissima, Nami-san ~♥! Una giocatrice provetta
~♥»
«Adularmi non ti
cancellerà il debito, Sanji-kun», parve quasi
freddarlo con voce divertita, e il luccichio nei suoi occhi non parve
per nulla rassicurante. «Mi devi ottomila berry»,
gli ricordò, facendolo cadere in depressione. Rivolse poi la
sua attenzione a Zoro, sorridendo, se possibile, ancora di
più. «E tu me ne devi addirittura dodicimila,
Zoro. Hai qualche altro soldo per puntare?»
«Mi hai spellato, non ho
più niente».
«Levati i pantaloni,
allora».
Zoro per poco non si strozzò
con la sua stessa saliva. «C-Che cosa?!»
«Ho detto levati i
pantaloni», ripeté lei, paziente. «Sei
già senza maglietta, quindi levati i pantaloni. E alla
svelta, non abbiamo tutta la notte», soggiunse distratta,
ignorando qualche istante dopo il borbottio sommesso che il Vice
Capitano, alzandosi in piedi, si lasciò sfuggire mentre si
levava i pantaloni; li lanciò poi nel bel mezzo del gruzzolo
che la navigatrice aveva accumulato, aggrottando la fronte nel restare
solo in intimo davanti a lei.
«Vuoi che mi levi pure le
mutande, strega?»
bofonchiò, rimediandoci un altro calcio allo stinco da Sanji.
«Non insultarla e non fare
proposte così volgari, marimo in calore!»
La lite che sarebbe potuta sorgere venne
sedata immediatamente da Nami, che prpose di riprendere il gioco con
calma assoluta. Peccato, però, che vinse per l'ennesima
volta, e fu solo per grazia divina che decise di porre fine lei stessa
a quella partita a carte, anche perché l'idea di vedere lo
spadaccino completamente nudo non sembrava allettarla particolarmente.
Certo, Zoro era un bel ragazzo... ma non ci teneva ad avere le sue
mutande.
Sanji si alzò in piedi subito
dopo di lei, guardando Zoro di sottecchi. «A quanto pare sei
messo peggio di me, marimo», ridacchiò,
guadagnandoci un'occhiataccia.
«Se hai tanta voglia di
rompere le palle, cuoco, perché non mi prepari qualche
onigiri?»
«Nemmeno per sogno»,
rimbrottò, sorridendo
alla navigatrice, «però, ovviamente, se Nami-san
ne vuole
qualcuno...»
«Grazie del pensiero,
Sanji-kun, ma non ne ho voglia».
«Allora non se ne fa
nulla».
«Che diavolo sono questi
favoritismi, imbecille d'un cuoco?!»
«Lei è una bella
donna, tu uno scorfano dai capelli verdi», replicò
tranquillissimo, venendo immediatamente afferrato per il colletto della
camicia dallo spadaccino. E avrebbero anche cominciato a fare a botte
come al solito se solo la navigatrice, lasciandosi sfuggire uno
sbadiglio, non avesse richiamato in parte la loro attenzione.
«Ho sonno, credo proprio che
me ne andrò a dormire», la buttò
lì, e Sanji, dopo aver allontanato da sé Zoro con
un calcio, le soffiò contro un bacio.
«Buonanotte, Nami-san
~♥!» cinguettò tutto allegro, provando
ad abbracciarla; Nami, però, si scansò con
nonchalance inaudita, e, dopo aver augurato a sua volta buonanotte ad
entrambi, si diresse verso la soglia della cucina, stiracchiandosi. Fu
proprio nel farlo, però, che Zoro vide qualcosa cadere dalle
maniche della sua maglietta, e sgranò gli occhi nel rendersi
conto di cosa si trattasse.
«Ohi, hai barato per tutto il
tempo!» esclamò, e Nami, dapprima accigliata,
abbassò a sua volta lo sguardo sul legno, ridacchiando
nervosamente nel vedere gli assi di cuori e di picche che facevano
bella mostra di sé sul pavimento della cucina.
Gettò poi uno sguardo veloce ad entrambi, e, con una mano
poggiata sullo stipite della porta, allargò
spropositatamente il sorriso, facendo loro una linguaccia.
«Non è mica colpa
mia se vi siete fatti fregare così facilmente,
no?» se la sbrogliò, salutandoli con un rapido
gesto della mano prima di chiudersi la porta alle spalle, lasciando
basiti entrambi. Almeno fino a quando, con una mezza risata, Sanji
abbassò lo sguardo su di lui, sorridendo a sua volta.
«Visto che sei già
in mutande, marimo... che ne dici di sfruttare la cosa?»
asserì tranquillamente, e Zoro, alla vista del luccichio
sinistro nell'occhio azzurro del cuoco, sentì un brivido
corrergli lungo la schiena.
Nay, decisamente era stata una pessima
idea, quella di giocare a poker con Nami.
_Note inconcludenti dell'autrice
In
verità mi sono appena svegliata, sto mezza dormendo e mi fa
male
la testa a causa della febbre, quindi non sono certa che queste note
finali abbiano una qualche utilità o siano in qualche modo
capibili... però dov'è la novità, in
fin dei
conti? Queste note sono sempre inconcludenti *rotola via ridacchiando
come una scema*
Comunque sia, questa storia era stata scritta per la Maratona
in piscina della community piscinadiprompt,
ed è a sua volta inconcludente come queste stupide note
Però il prompt ispirava e mi ha fatta venire un'idea del
genere,
anche perché io ce la vedo benissimo Nami che bara per
guadagnare un po' di soldi, anche a discapito dei suoi poveri nakama XD chi
ci va sempre male, però, è sempre Zoro... come se
non avesse abbastanza debiti con lei, bah
Commenti e
critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla
prossima.
♥
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