jake 74
74. Epilogo:
The way that gravity turns on you and me
Ciao, mamma.
La mia compagna di stanza dorme dopo l'ennesima
nottata passata a vedere quel "Grey's Anatomy", se non ne approfitto
ora non avrò più tempo per scriverti.
Per bere il sangue devo sempre correre fuori dal davanzale della finestra si vede un bosco, fitto e scuro, verdastro e
luminoso di giorno.
Come quello della nostra casa a Forks.
Papà è lì con te? Digli che mi manca, come sempre.
E mi manchi anche tu.
A volte mi aspetto di sentire degli ululati, come le ultime
volte in cui siamo stati a casa, tipo sette anni fa, ricordi? A volte li sogno.
Sogno anche te. Sogno un ragazzo umano che mi salva e
ho scoperto che frequenta il mio stesso corso di scienze biotecnologiche…
Qui nessuno mi proibisce di andare sulla spiaggia. Immergo i piedi nell’acqua
ed è fantastico, mamma. C’è un ragazzo, è quello del sogno. Anche tu facevi
sogni un po' strani sul futuro quando potevi ancora dormire. Vorrà dire
qualcosa di bello?
Lui mi ci accompagna sempre, posso sentire il battito
del suo cuore da lontano ma so trattenermi. Quando ci sfioriamo sento che posso
essere come lui.
Vengo a trovarti a Natale.
Un bacio grande.
Renesmee.
La tua bambina è
andata via per l'Università qualche mese fa. La senti molto meno, anche se non vi siete mai dette di più oltre a com'è bella la pioggia che cade, mamma e poi Renesmee, non mettere i vestiti buoni quando vai a caccia e anche come fa Catherine a spezzare il cuore a Heathcliff, mamma? Non la sopporto.
Ha smesso di nevicare, e il bosco bianco incontra i
tuoi occhi, due piccole luci opache sul mondo.
La neve continua
a cadere.
Non hai freddo,
Bella?
Non più.
Non puoi
sentirlo, Bella?
Non più.
Ma cammini nella
neve e il ghiaccio sei tu.
Sai
poco di Jacob, ormai:
ne senti parlare, visite a chilometri di distanza, solo sussurri
lontani. Ma troppo vicini, perché quell’eco è
un battito congelato. Ancora sospeso.
L'ultima
volta che l'hai avuto accanto a te avete visto il sole sorgere dalla montagna in cui vi siete
baciati in un tempo che ti sembra più che altro solo
immaginazione. Stava per tornare da lei. E poi... poi lui ti ha preso la mano, ha sorriso, e non credevi
che sarebbe stato triste anche così, col sorriso sulle labbra.
"Ti ho tenuto la
mano mentre morivi, Bells." ti ha detto. E tu sei rimasta ferma nel tempo, mentre il suo passava.
A volte non lo
vedi, a volte è lui che decide di mostrarsi, fra le foglie che cadono, inverno
o estate, tempo che non passa mai.
Ha il suo stesso
manto color bronzo, scuro. E gli occhi di acqua nera che scendono su di te.
Bella Swan salvata per sempre nel cuore
di un altro.
Il lupo rosso si
fa accarezzare da te. Non è nessun uomo, nessun mutaforma. Solo un animale che
ti raggiunge nei boschi, sempre con te.
Perché ci sono
errori che non chiedono pegno, e malattie da cui non si può guarire, mille soli
che splenderanno nel cielo mentre tu non cambi mai.
Il lupo ti
guarda. È quello che hai perso. Un pezzo di lui che non potrai mai avere davvero.
Cosa c’entrava la tua bambina in tutto questo?
L'imprinting era per tua figlia ma in
realtà sei
sempre stata solo tu.
Edward sta
arrivando, Bella. E sospiri, mentre pensi a lui, perché ha un
amore tenace che può ancora tenerti in piedi su quelle gambe che
tremano per qualcosa che non è più emozione. Devi
imparare a non sentire freddo, fra le sue braccia. E forse poi
imparerai ad amarlo, un poco per volta.
Alzi gli occhi
al cielo, arancio scuro di giorni che muoiono.
Ti posi una mano sul petto, in equilibrio sulla neve.
Ancora sospesa.
Come una bambina che gioca su un trave, con i capelli al vento.
Senza mai cadere.
Senza mai volare.
I tuoi ricordi sono tutti i battiti del tuo cuore di marmo.
Se chiudi gli occhi, puoi ancora sentirli.
***
And then I looked up at the sun
and I could see
Oh, the way that gravity turns on you and me
and then I looked up at the sun
and saw the sky
and the way that gravity pulls on you and I
on you and I
Coldpaly - Gravity
«Liz? » Sono
fuori la porta di casa, appoggiato allo stipite. Mi tolgo gli occhiali da sole
e mi passo una mano fra i capelli. Fuori fa un caldo tremendo, andrei in giro
nudo. E così potremmo anche risparmiare tempo più spesso.«Vieni ad aprire?»
«Sono
in bagno,
usa le chiavi.» Parla a bassa voce, ormai: sa che
ho un udito
che può afferrare suoni lontani di chilometri. Sa anche che con
lei riesco
sempre a sentire tutto. Sbuffo e cerco la chiave tra le tremila che
sono
appese al vecchio ciondolo che mi ha regalato. Scalcio via una vecchia
scatola
di celofan, casa nuova, il gatto mi soffia contro, quel bastardo... si
chiama Chad e Liz non mi ha voluto dire perché. Ci sono disegni
ovunque che lei andrà a dipingere e che metterà
anni a finire grazie a me.
Perché mi piace sfilarle quel
grembiule bianco che
si mette sempre per fare quel tipo di cose, e il suo sospiro contro il
freddo
del pavimento sotto la mia pelle calda d’estate.
«Te
ne sei
andato senza avvisare.» La sento dalla cucina. Due grandi passi e
sono da lei,
appoggio gli occhiali sul tavolo e mi tolgo la maglia. Alzo lo sguardo
e mi si secca la lingua, il cuore si ferma, il cuore riprende a
pulsare, tutto nello
stesso istante.
«Ciambelle?»
Sorride con
quelle labbra rosse, sono bellissime come tutto il
resto. Si asciuga i capelli con un asciugamano, goccioline le cadono ancora
sulla maglietta e sulla bocca, umida.
«Solo se le hai
prese senza crema. »
Questa mi fa
ridere.
«Ancora con
quella storia della dieta? »
«Non è una
storia. È la realtà.»
«Ma che cazzo…»
«Zitto. Come le
vuoi le uova?»
«Sbattute.»
Mi
guarda di traverso, quegli occhi grandi e nocciolati, come se potessero davvero
sciogliersi davanti a me. Faccio il giro
del tavolo e la prendo fra le braccia, come se fosse scivolata. Ma lei ride
e le stringo i capelli. La bacio lento, rabbrividisco quando mi tocca con le mani lì,
vicino all’orecchio.
Ho ancora gli
occhi chiusi, le mani appoggiate al tavolo, accanto ai suoi fianchi, quando lei
si stacca da me. Le trovo la mano, e le carezzo il palmo. I capelli
bagnati le finiscono sulle spalle, mentre io le solletico il collo con il naso e
le mie dita la incontrano, di nuovo, dopo infinite volte in poco meno di un
mese. Ci ho speso un sacco di soldi, mai fatto nemmeno un regalo del genere
perché a lei queste cose non piacciono ma… è fresca e i brividi non
finiscono mai.
La sua fede al dito.
«Jake?» Il mio
sguardo incontra il suo lungo la linea della sua voce, filo sottile ed
indistruttibile.
«Dimmi,
piccola.»
«Devo dirtelo
ora?»
«Mhh? »
«Io… devo
dirtelo ora.» Si volta e si avvicina al lavello. La maglietta lunga le arriva
a metà cosce, rossa e bagnata sulle spalle, perché le ho fatto dimenticare che
doveva asciugarsi i capelli. Che cosa deve dirmi? Non è una cosa di lavoro,
l’hanno presa un anno fa in quell’azienda incredibile, poco dopo la laurea. Io…
non riesco a capire.
Mi guarda,
sorseggia un po’ del succo di frutta che ha nel bicchiere. Le labbra le
tremano, gli occhi sono due riflessi di scintille ancora accese, e brillano. Ho
un cervello di uomo del cazzo e di' qualcosa, non farmi penare.
«Amore, che
c’è?» Le prendo il viso fra le mani e le guance sono bagnate e lisce, sento un
fremito.
«Ecco...»
«Liz… che… »
Intreccia la sua
mano alla mia, se la porta alle labbra. Ora i suoi occhi non brillano, non
risplendono, altro che i diamanti che lei non ha mai voluto.
Mi accecano
soltanto.
Anche ora che li
chiude, e le sue labbra sono sulle mie dita. E vorrei fermarle e guidarle io,
ma non capisco. Non capisco perché è lei che deve guidarmi verso la meta, in
questa strada che è ancora intricata.
Ferma la mia mano
sulla sua pancia e il mio cuore resta in silenzio. E vorrei anche provare a
crederci ma già lo faccio, dio, ci credo, le scintille ora sono le sue lacrime e lei
che sorride.
Ho capito tutto.
«Sei...
s-sei sicura?» E forse è la prima volta che balbetto in
tutta la vita. Ma lei mi guarda e mi vede sorridere.
«Sì.»
Mi stringe a sé, mentre lo dice. E le tocco la pancia e lo cerco, quel nuovo
battito di cuore che siamo noi due insieme e che sarà uno.
«Ma come è successo?»
«Jake... ma che vuoi un disegno?»
«Qualcosa di artistico.»
Quanto siamo cambiati? So solo che le bacio le lacrime, come quella volta in
cui dei lacci meccanici volevano portarmi via da lei.
Perché il
destino prende le strade e le intreccia, ma è il cuore a decidere che direzione
prendere.
La prendo
in
braccio e lei si aggrappa al mio collo, e ride e piange, e dio quelle
lacrime
sono dolci, non amare. La amo, l’avevo già detto? La amo.
Sono morto per dirlo
con le catene che stringevano e graffiavano, morirei altre mille volte.
Ciambelle, torte al cioccolato, fragole, le darò tutto quello
che
vuole. Non voglio immaginarlo… sono solo i sogni quelli che
si
immaginano, ma questa volta non è così.
No.
È
vera la sua
pancia che cresce, il dottore che la visita. Le sue amiche che la
abbracciano, la
sua scrivania vuota in ufficio. Le mie mani sporche di grasso in
officina quando
Walt mi stringe la mano, e Embry arriva con quella rossa carina con
tante cose da dire... è bianca come un
mio vecchio ricordo. C'è Leah che prende a dare consigli, Brian
che si limita ad osservarle il sorriso, zia Josie che ha finito di
ricamare una copertina di lana bianca, Seth che sembra ancora un
ragazzino nonostante tutti i casini, quando sta con quella ragazza.
Sorrido.
Forse anch' io gli somiglio.
Nello stesso parco in cui io e Liz ci siamo incontrati, nostra figlia è quella
bambina che ho visto scomparire un giorno lontano negli occhi cioccolato che
erano stati di Bella.
Il
sole è alto, Liz viene
verso di noi, torna da quel negozio di colori per una modifica alla
stanzetta di Iris. L'ha scelto lei, questo nome. Perché mhm,
non so come spiegare, Jake. Ma pensa... dopo un'acquazzone di quelli
che non vedi mai, guardi fuori dalla finestra e non c'è
più il buio. Torna l'azzurro e, dalle nuvole, nascono strisce di
rosso, viola... l'arcobaleno. Sì, magari dopo un po' esci in giardino e guardi per terra, ci sarà qualche germoglio che un giorno diventerà un fiore.
Iris significa entrambe le cose.
Gattona intorno all'albero del parco. La guardo e vorrei smettere di pensarci,
ma so solo che non ci riuscirò mai.
Io, Jacob Black, non avevo speranze.
Oggi ho molto di più di
una speranza. Ma se non ne avessi mai avute, non avrei tutto questo. Se non ne
avessi mai avute, non sarei quello che sono ora. Un uomo che lotta, anche se
gli dicono che ha già perso.
«Ha il tuo stesso
sorriso.» dice Liz. Si appoggia alla mia spalla, è mia moglie. Eppure per me rimarrà
sempre la liceale di cui mi sono innamorato sette anni fa.
«È una furbetta.»
Prendo in braccio la mia bambina, un anno soltanto. «Pà.» le viene fuori, con la voce sottile.
Se si azzardano a
portarmela via prima dei trenta spaccherò dei culi. O riprenderò a
trasformarmi, nessuno può mai sapere.
«E
quella faccia?» Liz ride. Iris mi
mette le mani fra i capelli. Riesco a prenderla anche con una sola
mano, le
faccio posare la testolina sulla mia spalla. Dio, potrà pure
sorridere come me ma questo viso d'angelo di sicuro non viene dal sottoscritto.
«Quale faccia?»
«La stessa che ha
fatto mio padre quando ti ha visto la prima volta.» Quindi Frank avrebbe
voluto spaccarmi il culo. Bene. «A chi vuoi fare male?»
Ma il viso di
Liz è espressione di gioia, amore, la mia casa in mezzo al nulla. Fra quei
cartoni che non abbiamo ancora sistemato bene. Nelle lenzuola fresche che
profumano di lei. Nei miei sogni la notte, quando apro gli occhi e mi accorgo
che non sto sognando. È lei che dorme fra le mie braccia, leggera ed esile, o
con la pancia tonda, come quando era incinta.
Anche se abbiamo litigato da morire per quella bolletta di Internet...
e per quelle bomboniere rotte, non ci credeva che non lo avevo fatto
apposta a farle cadere ma Liz, che palle, quel gufo è inquietante.
Liz solleva Iris, a farla volare. Forse sto sorridendo,
forse guardando soltanto. Forse mi aspetto ancora che tutto questo
scompaia, ma
non è vero. Perché insieme è il nostro posto.
Insieme è più eterno del per
sempre. Perché l’ho capito, la forza di gravità mi
tiene ancorato alla terra, ma
lei è una forza ancora più potente, che mi fa aprire gli
occhi e vivere ogni
giorno.
La mia piccola ride, la manina chiusa intorno al mio pollice. Si tiene seduta, mi
guarda con
quei suoi occhi marrone chiaro e acquosi che scintillano
all’ombra. Ci vedo me stesso e
la strada si fa più lunga, uno sprazzo di luce, un’onda
che si schianta nel
cielo, un tuono nel bianco della tempesta. Nessun destino a creare
tutto
questo.
Solo un cuore che batte. Semplice come inspirare ed espirare. Vivere,
credere, amare.
Senza magie e sguardi eterei.
E così ho vinto.
*
*
*
*
Dedicato a chi crede nei propri sogni e non si arrende.
Dedicato a chi mi vuole bene, lontano o vicino che sia.
E a chi ha creduto in questa storia<3
"Può
essere banale sia un finale triste, che un finale felice. E' il modo in
cui si arriva che lo rende speciale" Ho scritto questo pensiero su
facebook, a Marzo. Pensavo
a questa storia, il finale non era ancora stato scritto ma ce l'avevo
nella testa... e speravo che fosse così. Speravo che questo
lieto fine fosse speciale <3 Spero che per voi lo sia <3
Siamo
arrivati
all'ultimo capitolo. Mi mancherà tantissimo, mi
mancherete voi. Mi mancherà tornare ogni giorno da scuola e
trovare il tempo per Jacob Black e la mia versione alternativa per la
sua felicità. Mi mancheranno le vostre recensioni, i vostri
consigli, le vostre emozioni.
Mi ricordo
il giorno in cui ho cominciato
a scrivere. Ero in una casa diversa, con due anni in meno, con tanta
voglia di cambiare le cose. Questi due anni sono davvero passati e
adesso sono qui, mi tremano le mani e ancora non ci credo. Ogni
capitolo è stato un salto, anche piccolissimo. Oltre che per i
personaggi, anche per me. Credo di essere diventata grande, un po' di
più di quello che ora prima, ma so benissimo che ho ancora tanta
strada da fare per crescere. Oh, eccome se c'è. Non si finisce
mai di crescere, non importa
quanti anni si hanno. Forse è proprio con questa consapevolezza
che non si invecchia dentro, e non c'è bisogno
dell'immortalità o
di un vampiro centenario per questo, anzi :)
Grazie. Grazie perché ci siete, dall'altra parte, e questo per me è davvero importante.
Grazie a tutti
quelli che mi hanno recensito all'inizio, quando questa storia era solo
una piccola briciola di quella che è adesso.
Grazie a chi ha recensito ogni tanto.
Grazie a chi ha recensito sempre.
Grazie a chi mi ha mandato messaggi privati per farmi sapere cose ne pensava della storia.
Grazie ha chi l'ha seguita, ricordata, e preferita.
Grazie a
Caterina, (mia prima lettrice <3) Virginia, (mogliA mia <3) J(amica
mia <3), Noemi(la mia fantastica Embry's Angel <3), amiche
mie bellissime <3 <3 <3, Maria (Sei semplicemente meravigliosa <3) fufe, (i tuoi pensieri sono sempre
stati tanto importanti per me e mi hanno resa tanto felice <3)
Roberta, che mi ha letta nonostante una parte della storia fosse angst,
Daniela, per seguirmi sempre su facebook <3, Roberta87, le volte in cui mi ha recensita mi ha fatto camminare due
metri da terra,
MaryAliceBrandon Cullen, BRIGIDA, Many8, Sara71, Soky, Lea__91,
Ramoso90, Teresa, Steffy,grazie per leggermi e per avermi fatto sapere i vostri pareri
<3.
Grazie a tutti quelli che mi hanno chiesto notizie della storia quando si è cancellata per quel problema <3
Grazie a Cristina, che è la mia consulente e c'è sempre <3 grazie, tesoro <3
Grazie a Stefania, che mi è sempre vicina <3 grazie, amica mia <3
Grazie a Deborah che è la mia salvezza, lei sa perché <3
Grazie a Dony, che vede se stessa nelle cose che ho scritto <3
Grazie
alla mia
famiglia: papà, che ha riparato il pc tutte le
volte in cui questo aveva degli acciacchi strani xD; mamma, che si
è commossa su qualche mio tema (niente di che, davvero XD); e i
miei due fratelli... no, loro no, casinisti! Ma gli voglio bene lo
stesso.
Sono
davvero senza parole. Non vi nascondo che sono commossa, triste per
aver finito questa storia. Ma allo stesso tempo felice, perché
credo di aver fatto del mio meglio. Sto comunque continuando e
continuerò a scrivere <3 Se vi va di leggermi ancora, ecco
qui un esperimento AU con Bella e Jacob, ambientata a Parigi nel 1894.
Si chiama Lucciole.
Poi sto continuando la storia su Embry, Same Mistake. E ho cominciato a scrivere il seguito di Soul's Wind.
Se vi va di parlare con me, ecco qui il mio profilo facebook. Se mi chiedete l'amicizia, mandatemi un messaggio in cui mi dite chi siete qui su efp :)) E qui invece c'è la pagina di Destiny Heart :) Penso che preparerò il pdf, quando avrò finito di rivederla <3
Sarei
davvero felicissima di sapere che cosa ne pensate. Mi fareste un
incredibile regalo, tanto grande. Se questa storia vi ha dato emozioni,
per me sarebbe davvero fantastico vederlo scritto da voi... per chi
scrive è davvero importante <3 <3 <3
Quindi grazie, a tutti voi.
Con affetto.
Vostra Ania <3
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