CIAO
A TUTTI!!! SCUSATE IL RITARDO, MA NON POSSO FARE ALTRIMENTI!!! SONO
SOTTO MATURITA' E...BE'...NON HO POI MOLTO TEMPO!!! FINALMENTE CE
L'HO FATTA A SISTEMARE QUESTO CAPITOLO...SPERO VI PIACCIA...BUONA
LETTURA!!! RECENSITE...
Quinto
Capitolo...
Lettera
d'addio...
Il
ragazzo e il bambino camminarono velocemente per le vie di Tokyo e
raggiunsero in poco tempo la villa dei Kudo. Era una casa in stile
occidentale, elegante e raffinata. Hattori ne rimase affascinato e
non potè fare a meno di guardare di sott'ecchi l'amico.
Kudo
non sembrava quel gran damerino di eleganza, pensava solo a cadaveri
e a omicidi e questo, effettivamente, non era poi così
raffinato. Eppure la sua casa diceva tutto il contrario di quello che
sembrava. Cercò di capire qualcosa in più ma fu
bloccato dalle parole secche dell'amico -Non mi piace che cerchi di
scoprire cose su di me Hieji! Non ti mettere ad analizzarmi! E
comunque è a mia madre che piace questo stile...su
entriamo!-.
L'interno
della casa era altrettanto elegante, ma, notò il detective
di
Osaka, di un'eleganza sottile, non pacchiana. Ogni cosa era come
doveva essere, non vi era niente fuori posto. Non sembrava
disabitata. Il bambino rise dell'espressione dell'amico e
spiegò
-Ran viene a pulire una volta a settimana, se non due...mi ha
confessato che così...se fossi tornato...non mi sarei
spaventato della polvere e non me ne sarei scappato di nuovo via! Che
sciocca...come se volessi realmente starle lontano! Le ho detto che
poteva farlo qualcuno e mia madre stessa glielo ha proposto, ma lei
no...ha detto che non le pesa anzi...le piace passare un pò
di
tempo in questa casa!- e dopo aver finito si diresse con le mani in
tasca verso le scale, al piano di sopra, fino alla sua stanza.
Hattori
vi entrò lentamente e si guardò intorno. Un
semplice
letto matrimoniale, coperto da una trapunta blu, era posto in fondo
alla stanza. Accanto un comodino con una luce e un libro posto sopra.
Sorrise a vedere che era un giallo. Al muro vi erano un paio di
poster di calciatori e qualche fotografia di lui da bambino, con i
genitori e da solo. Il suo sguardo fu catturato dal cassettone. Vi si
avvicinò incerto, mentre l'amico era distratto a cercare
qualcosa nell'armadio, una cornice d'argento con una fotografia. Due
ragazzi sorridenti con alle spalle la statua della libertà.
I
ragazzi sorridevano verso l'obbiettivo, vicin, incapaci di sfiorarsi.
Heiji
arrossì nel vedere il viso di Ran, in quella foto era
bellissima. I capelli ramati erano mossi dal vento, gli occhi blu
scintillavano e un sorriso dolcissimo le illuminava il viso. Conan
aveva notato lo sguardo che aveva rivolto l'amico alla ragazza della
fotografia e si irritò, abbassando di scatto la fotografia
sul
cassettone, impedendogli di guardarla di nuovo e borbottò
-Smetti di ficcanasare chiaro?- l'altro alzò le spalle e
ribattè -Mori sa che hai una sua foto in camera?- l'altro lo
fulminò e sibilò -Non ti azzardare a dirglielo!
Lei qua
non entra mai...manda qualcuno a pulirla...non vuole...non vuole
curiosare in camera mia senza permesso!- poi voltò le spalle
al cassettone ed andò a sedersi sul letto.
Hattori
lo seguì con lo sguardo, aspettando le nuove istruzioni. Il
bambino si tolse dalla tasca la lettera e, nel frattempo
domandò
-Hattori...potresti prendermi dei vestiti dall'armadio?-.
Il
detective di Osaka si mosse velocemente verso l'armadio, mentre
l''amico si mise a leggere la lettera di Shiho:
Ciao Shinichi,
se stai
leggendo questa lettera significa che sono morta...la scrivo
affinchè
tu sappia alcune cose nel caso non uscissi viva dallo scontro con
Gin! Kudo...sò che non potrai mai capire una persona che ne
uccide un'altra, e quindi forse non capirai nemmeno la mia voglia di
uccidere quell'uomo, ma lui mi ha rovinato la vita! Lui mi ha portato
via Akemi e credimi, mia sorella era tutta la mia
vita...bè...lo
era almeno prima di incotrare te! Ehi Shinichi...non
preoccuparti...sò che per te esiste solo Ran! E devo essere
sincera, lei mi piace! Non sà niente eppure...eppure non
smette di avere fiducia in te, di volerti bene...spera sempre in un
tuo ritorno...ed è convinta che non la deluderai! Ed
è
proprio per questo, perchè non voglio costringerti a
deluderla, che ho lavorato giorno e notte all'antiloto! E ci sono
riuscita! Non potevo affrontare l'organizzazione prima di aver
trovato il modo di restituitrti la felicità che con l'APTX
ti
avevo tolto... adesso però si! Metterò questa
lettera
insieme a quelle di Akemi, con l'antiloto, così se non
uscirò
viva dallo scontro tu potrai tornare da Ran! Se devo essere
completamente sincera spero anche che questa mia azione mi riscatti
ai tuoi occhi come assassina...tu non li ami! Ma devi sapere che a
volte la vendetta è più forte della ragione! Tu
sei un
caso a parte ovviamente Signor Detective dal cuore puro...tu non ti
lascerai mai dominare da questa follia ed è proprio questo
che
mi piace di te, la tua capacità di saper perdonare e la tua
avversione verso gli assassini!
Perdonami
Shinichi...
Adesso segui
le mie istruzioni...prendi una sola pillola e straiati, farà
un pò male ma alla fine andrà tutto bene...
In fondo a
questa lettera ci sono le formule dell'antiloto e dall'APTX,
custodiscile e, ti prego, se quello stupido veleno ha creato altri
danni, aiutali! Dovrei essere io a rimediare ai miei sbagli, non tu,
ma ci sto provando...te lo giuro...
Adesso posso
anche salutarti mio bel Detective! Sii felice con la tua Ran e
prenditi cura di lei come hai fatto fino ad ora! A proposito...abbi
il coraggio di dirle cosa provi!!!
Perdona i miei
errori,
Addio Shinichi
Shiho o meglio
Aì Haibara,
la bambina a
cui hai insegnato ad amare...
Shinichi
non riuscì a trattenere le lacrime, nemmeno di fronte ad
Heiji. Non era riuscito a proteggerla e questo lo rendeva furioso,
non riusciva a soppportarlo. E poi, anche se non era innamorato di
lei, le voleva molto bene. Non era Ran, ma, questo non voleva dire
che non contava niente. Il detective di Osaka posò i vestito
dell'amico sul letto e gli poggiò una mano sulla spalla,
mormorando impacciato -Mi dispiace veramente tanto per lei...- il
bambino annuì, poi, ricordandosi dell'esortazione di Shiho a
non deludere Ran, prese una pillola e la ighiottì senza
esitare. Guardò l'amico e gli passò la lettera,
sorridendo tristemente, poi disse -Heiji...grazie di tutto quello che
stai facendo...io...non lo dimenticherò!- l'altro sorrise
imbarazzato e stava per rispondere, ma l'amico iniziò a
contorcersi dai dolori, perdendo, a poco a poco, conoscenza.
GRAZIE
A TUTTI PER LE RECENSIONI...SPERO VI SIA PIACIUTO E CONTINUATE A
RECENSIRE!!! MI DATE LA FORZA DI CONTINUARLA!!!
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