Contea
di Antrim, Irlanda
Scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts
Scozia, Inghilterra
20th Dicembre
Cara Morrigan,
Mi scuso fin d’ora per la mia
testardaggine nel non volerti contattare in nessun modo, ma avevo
bisogno di tempo per riflettere su noi, su quello che poteva essere
il nostro futuro, su tutto. La paura di perdere il tuo appoggio, te,
che sei il mio punto fisso, mi ha spinto a chiudermi a riccio e a
tirare fuori quella testardaggine propria del mio focoso genitore.
Ho preferito avvertirti
personalmente che queste vacanze non ci vedremo, e forse le prossime
neanche, ho deciso di tornare nella foresta da cui provengo e
riunirmi con la mia famiglia, riallacciare i rapporti con il mio
popolo. Forse mi trasferirò nella foresta e continuerò
i miei studi con i miei simili, come tu stai già facendo.
A questo punto avrai già
capito cosa dirò nelle prossime righe, dopotutto sei un demone
sveglio, in questi mesi ho rincontrato una persona a cui tenevo
molto, Ashlin, te la ricordi? Abbiamo iniziato a parlare e non so…con
lei sono stato bene, ho ritrovato quella serenità che nel poco
tempo che siamo stati insieme non ho percepito. Con lei mi sento come
se toccassi il cielo con un dito mentre con te sentivo come se ci
fosse stata una forzatura, come se il nostro rapporto fosse forzato a
essere qualcosa di più di una grande amicizia.
Non ti chiedo di comprendere, ne di
perdonarmi, ne sono tanto sciocco da supporre che la nostra amicizia
possa continuare, quelle sono decisioni che devi prendere tu.
Qualunque esse siano capirò.
Sperò che un giorno troverai
la persona giusta per te, e che quel giorno potrai perdonarmi.
Con affetto,
Cìaran Emrys
Morrigan, lasciò cadere la
lettera e scoppiò in un pianto disperato stringendosi le mani
al petto, proprio sopra il cuore. Aveva immaginato qualcosa di simile
quando le avevano consegnato la lettera ma trovare conferma in quelle
parole, l’aveva annientata. Le sue spalle s’incurvarono e
le sue ali si abbassarono, mentre fuori scoppiava un temporale
terribile. Prima che Duncan la potesse trattenere, corse fuori e
spiccò il volo verso le scogliere dove quel pomeriggio aveva
volato spensierata.
Duncan scattò subito in piedi e
correndo uscì fuori dal rifugio per spiccare il volo. Non
sapeva dove Morrigan si fosse cacciata ed era buio fuori, così
decise di cominciare a cercare nei luoghi dove spesso la trovava
immersa nei suoi pensieri e dove, più di una volta, avevano
giocato ad acchiapparella, come due bambini di 6 anni. Dopo aver
scartato due di questi luoghi si diresse velocemente verso le
scogliere di quel pomeriggio. La trovò lì, sulla parte
più sporgente della scogliera.
I suoi lunghi capelli neri striati
d’argento erano sfuggiti all’elastico e le volteggiavano
intorno al viso, nascondendo il volto e l’espressione impressa
su quest’ultimo, le gambe, una rigida e una piegata
all’indietro, le braccia, lungo i fianchi, le spalle, basse e
ricurve in avanti, e le ali, che strusciavano sul terreno, davano
l’immagine di una creatura sconfitta.
La pioggia battente bagnava il corpo di
entrambi che ormai avevano i vestiti zuppi.
La leggera maglia bianca di lino
smanicata di Morrigan e gli impalpabili pantaloni dello stesso
materiale, anch’essi bianchi, erano diventati attillati e
trasparenti, tanto che Duncan poteva scorgervi sotto le bende che
usava come fascia per bloccare il seno e il leggero pantaloncino
bianco attillato in lycra che portava sotto al pantalone e che
copriva solo fino a metà coscia.
Imprecando Duncan si tolse la camicia
nera che, anche se zuppa, offriva una copertura migliore degli abiti
di lei, e avvicinatosi gliela mise sulle spalle.
Morrigan alzò il volto a
guardarlo e Duncan si perse in quegli occhi rossi, lucidi per le
lacrime versate e che tutt’ora stava versando. Con un dito le
asciugò le lacrime e stringendola a se le disse:
-Non piangere mia piccola dea
guerriera, ci sono io qui con te, ci sarò sempre, ogni volta
che ne avrai bisogno. Torniamo al rifugio su se rimani un altro po’
qui fuori ti prenderai un malanno-
Poi prima che potesse protestare la
prese in braccio e spiccò il volo.
Vista la forza della tempesta decise di
fermarsi alle rovine di Dunluce che avevano ancora delle stanze in
buono stato nel sottosuolo, e di cui i babbani non conoscevano
l’esistenza. Entrò in una camera dove trovò dei
tappeti, dei cuscini, coperte e delle torce per fare luce.
Depose Morrigan delicatamente su un
tappeto e accese le fiaccole con il pensiero. Poi tornò da
Morrigan che stava tremando. Con delicatezza e calma le tolse di
dosso la camicia e la maglia, lasciandole le bende e coprendola
immediatamente con una coperta. Con delle pezze trovate in un angolo
le asciugò le ali tamponando delicatamente. Ogni suo gesto era
misurato e delicato per non opprimerla troppo e cercando di darle la
sensazione di volersi prendere cura di lei.
Mentre Duncan le asciugava le ali e i
capelli Morrigan avvertì un fremito dentro di se.
“ Ti sta solo asciugando i
capelli e le ali. Le ali lo sanno tutti che sono estremamente
sensibili, dopotutto sono pur sempre muscoli e ossa.”
Dopo averla asciugata si mise un
cuscino dietro la schiena e, sedutosi a gambe divaricate, la prese in
grembo cullandola dolcemente, cercando di placare gli ultimi tremiti
di lei.
-Sta tranquilla, sfogati con me,
piccola dea guerriera. Rilassati e riposa vedrai che domani andrà
meglio. Lascia stare quell’imbecille, non sa quello che fa.-
Dopo di che si mise a cantare per farla
addormentare.
Twinkle twinkle little star,
How I wonder what you are,
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky,
Star light,
Star bright,
The first star I see tonight,
I wish I may, I wish I might,
Have the wish
I wish tonight,
Sentendo quella vecchia canzoncina per
bambini Morrigan chiuse gli occhi e si rilassò ascoltando la
voce di Duncan.
Twinkle twinkle little star,
How I wonder what you are,
I have so many wishes to make,
But most of all is what I state,
So just wonder,
That I've been dreaming of,
I wish that I can have owe her enough,
I wish I may, I wish I might,
Have the dream I dream tonight,
Duncan avvertì Morrigan rilassarsi tra le sue braccia ed
abbandonarsi contro di lui chiudendo gli occhi. Chiuse gli occhi
anche lui e continuò a cantare.
Ooo baby
Twinkle twinkle little star,
How I wonder what you are,
I want a girl who'll be all mine,
And wants to say that I'm her guy,
Someones sweet that's for sure,
I want to be the one she’s
looking for,
I wish I may, I wish I might,
Have the girl I wish tonight,
Ooo baby
Twinkle twinkle little star,
How I wonder what you are,
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky,
Star light, Star bright,
The first star I see tonight,
I wish I may, I wish I might,
Have the wish I wish tonight
Finita la canzone Duncan si sdraiò
in una posizione più comoda e, stringendo forte a se Morrigan,
chiuse gli occhi e la raggiunse nel regno di Morfeo.
Angolo dell'Autrice
Eccomi a voi con un nuovo capitolo,
scusate ma questa settimana è stata un incubo.
Per chi di voi era curioso di sapere
cosa diceva la lettera, eccovi accontentati. Lo so voi speravate che
lui decidesse di chiederle scusa e di riprovarci ma vedrete che
nemmeno questi sviluppi vi deluderanno.
Duncan: Mi hai fatto cantare una
stupida canzoncina per bambini?!? Molti avrebbero pensato a una dolce
canzone d'amore! Tu no, una canzoncina per bambini?
Me: Zitto Duncan così sei molto
più credibile. Morrigan doveva essere calmata e consolata, non
spinta al suicidio, o incalzata da un altro spasimante.
Duncan: Si ma tutti mi considerano il
suo migliore amico, e con l'altro migliore amico non è andata
tanto bene?
Me: Ahhh, TACI, per la miseria non un
attimo di tregua qui. E per ora c'è solo Duncan non oso
immaginare se arrivasse tutta la banda.
Ringrazio tutte coloro che hanno
recensito: googletta, kasumi_89, Lily_Scorpius e Eris_99.
Qui metto il link della canzone
ascoltatela se volete è stupenda.
http://www.youtube.com/watch?v=tnxKJrh_aEY
Alla prossima,
baci Aras
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