Note: scritta
per la Sfida 3 della Staffetta in Piscina @piscinadiprompt,
col prompt orfano "preoccupazione".
In teoria sarebbe il
prologo a una raccolta what-if (poi AU) in cui Severus viene "adottato"
da una Serpeverde più grande, che lo protegge e gli fa da
sorella. Ma potete leggerla e vi conviene
come pezzo a sé stante, un ritratto di Piton bambino visto
da una sconosciuta. Perché chissà se
quando la finirò.
Avvertimenti:
menzione di bullismo. Altre info: calzettoni, arazzi e incantesimi
citati sono inventati di sana pianta. Ero in una fase creativa XD
Buona lettura
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Una
mattina andando di fretta
C'è
un brutto marmocchio che frigna dietro un arazzo. E' sporco da capo a
piedi; guardandolo lei pensa che, tutto sommato, ha avuto mattine
migliori.
Deve
averlo visto durante lo Smistamento, riflette, e al tavolo della
Casa; forse anche in sala comune quando studia. Ma lo nota solo
adesso, a novembre, mentre Jane e le altre raccattano in fretta e
furia i libri dal pavimento.
Sono
in un corridoio del secondo piano, quello delle Dieci Lucche Imprese,
in viaggio per una lezione di Aritmanzia che ormai non vedranno
iniziare. Pix è di buonumore, alza le gonne e capovolge le
cartelle
delle ragazze con spirito davvero egualitario – al macello
non
sfugge alcuna uniforme. Sarah si fa da parte, cercando di evitare i
gomiti selvaggi delle compagne mentre la risata stridula del
poltergeist si allontana; fanno volare più volumi di quelli
che
trattengono.
«La
fretta è cattiva consigliera» commenta, fregandosi
i polpacci l'uno
contro l'altro. Si gela anche coi Calzettoni Caminetto.
«Oh,
non rompere!» esclama Clothilde, una pergamena incastrata
sotto il
mento.
Sarah
è tentata di proseguire da sola, ma non è il
caso. E poi, ora che
si trova contro il muro, sente–
Si
guarda intorno.
C'è
qualcuno che piange, lì vicino. Lo individua dopo qualche
secondo: a
pochi passi da lei, seminascosto dietro l'arazzo di Ludovico il Lucco
che sconfigge le Allodole, c'è un ragazzino che si asciuga
frettolosamente la faccia.
Basso,
smilzo – dev'essere al primo anno; e qualcuno deve avergli
lanciato
contro un Incantesimo Scraccio, perché è
ricoperto di bava gialla.
Ugh. Evviva evviva. La conclusione perfetta a una colazione inalata.
Trattenendo
il fiato, gli si avvicina. «Hey, tutto a posto?»
Lui
sussulta e si gira di scatto. La fissa come se dovesse picchiarlo da
un momento all'altro, solo perché si trova lì. Ha
occhi desolati e
pieni di paura.
«...Piton?»
azzarda Sarah, pescando tra ricordi di battute stupide sui nasi.
«Cosa ti è successo?»
Il
nome a quanto pare è giusto; l'approccio no,
benché cauto. Il
visetto itterico del bambino passa dallo spavento alla furia. Le
mostra i denti.
«Fatti
gli affari tuoi!»
Sul
lembo più distante dell'arazzo, Ludovico il Lucco storce la
bocca e
sparisce, sventolandosi con una mano.
Prima
che Piton possa scappare, Sarah nota che ha dei lividi sulle mani.
Corruga la fronte: sembrano gli effetti di un Incantesimo Pungente.
«Forse dovremmo andare da Madama Pomfrey» dice,
conscia che le sue
amiche stanno cacciando i libri nelle borse e raddrizzando le gonne.
«Possiamo accompagnarti noi. Tanto ormai Aritmanzia
è una causa
persa.»
Falso,
ma l'infermeria è vicina.
Non
fa in tempo a concludere la frase che l'arazzo le vola in faccia,
pesante e appiccicoso e disgustoso.
«Gah!»
Quando
riesce a riemergere dalle onde di stoffa, sbracciandosi, il moccioso
è svanito nel nulla. Le altre la fissano.
«Che
stai facendo?» chiede Jane, capelli biondi da tutte le parti.
«C'era–»
«Ssh,
ascoltate!» interrompe Ludmilla. Tendono tutte le orecchie.
«Arriva
Gazza!»
«Cacchio.»
«Dai,
muoviamoci prima che ci dia la colpa!»
Sarah
esita, fa per dire qualcosa (c'era un primino malmesso, forse
dovremmo aiutarlo, cerchiamolo)
ma le altre scattano via, occhi aperti per evitare Pix. Con una
smorfia, galoppa loro dietro.
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