larry 6
Spero
che qualcuno abbia ancora voglia di leggere questa storia. Sono lenta
a scrivere, pigra ad aggiornare e prima che io la finisca i One
Direction pubblicheranno il terzo album (no, spero di no!).
Comunque,
nel frattempo, come vedete, è spuntato un bellissimo banner! Devo
ringraziare queste splendide ragazze, Ice_Love_Fire. Fate un giro nel loro profilo,
leggetele e amatele!
Home,
let me come home
Home is wherever I'm with you
(Home – Edward Sharpe & The Magnetic Zeros)
Il
tempo passa più lentamente quando non si è risucchiati in una
girandola di impegni, scopre Harry, dopo due giorni di vita domestica
con la madre e il patrigno.
A
casa loro, lui e Louis hanno sempre saputo come spezzare la
monotonia, in qualche modo. Anche se Harry stenta a definire monotone
le serate passate sul divano a guardare le repliche di Doctor Who,
accoccolato al suo ragazzo, tenendo sotto sequestro il telecomando,
nel caso all'altro venisse l'insana idea di cambiare canale, oppure
le ore passate ai fornelli, nel tentativo di insegnare a Louis a
cucinare, che non si sa mai che un giorno mi ammalo e che fai,
muori di fame?
Le
fitte di nostalgia lo tormentano, ogni volta che ci pensa. E Harry ci
pensa continuamente, neanche a dirlo.
Però
deve ammettere che le emozioni non gli sono mancate, in
questi due giorni. La storia della rottura tra Louis ed
Eleanor, come era prevedibile, ha coinvolto indirettamente anche lui.
Centinaia di fan lo hanno assaltato su Twitter, tempestandolo di
domande, per non parlare delle solite, irriducibili, accampate fuori
casa sua. Ha perfino ricevuto delle telefonate da un paio di
sedicenti giornalisti, i quali gli hanno chiesto se avesse voluto
rilasciare delle dichiarazioni in proposito, dal momento che Louis ed
Eleanor si sono barricati dietro il silenzio stampa.
Come
se non bastasse, e come se la rottura della coppia da copertina
non avesse già sollevato un polverone e gettato benzina sul
fuoco del Larry Stylinson, le foto di Harry che tiene per mano
Louis, uscendo dall'auto, hanno fatto il giro del web. Mai fare un
passo falso quando c'è il rischio di avere puntata addosso una
fotocamera. E questo è un rischio costante, nelle loro vite.
Purtroppo
il silenzio stampa di Louis è esteso anche a lui. Per quanto muoia
dalla voglia di sentirlo, per sapere come sta, cosa fa, se sente la
sua mancanza, se si annoia, se si diverte, se il management abbia
pronto un cappio da stringergli al collo, Harry vuole rispettare la
sua decisione di non sentirsi per un po' e per questo non ha più
provato a chiamarlo o a molestarlo con i suoi sms, anche se non sa
quanto questa astensione dai contatti col proprio ragazzo possa
durare ancora.
Per
fortuna, Harry ha trovato vie traverse per captare informazioni su di
Louis. Ovvero ha telefonato a Stan. C'è voluto un po' per combattere
la reticenza del migliore amico del proprio ragazzo, ma alla fine
Harry è riuscito almeno a scoprire che il management ha
imposto a Louis una riunione per discutere della faccenda.
Come quando e dove questo incontro avverrà non è cosa nota.
Harry
teme che il management lo convinca a tornare sui propri passi o a
trovarsi un'altra ragazza in breve tempo, affinché la sua
eterosessualità non venga messa in discussione troppo a lungo.
Oppure, peggio, ha paura che una copertura venga imposta a
lui. Nessuno ha mai avanzato la proposta apertamente, ma
un'idea del genere è sempre stata nell'aria. Il management ha sempre
cercato di ammortizzare la cosa lasciando circolare
liberamente qualsiasi genere di gossip riguardante lui e l'altro
sesso, così che Harry si è trovato affibbiati decine di flirt con
ragazze o donne che non ha mai neanche conosciuto, in modo da
cucirgli addosso, eternamente, la reputazione di latin lover.
Senza che questo, tuttavia, mettesse a tacere i rumours su una
sua presunta storia con Louis. Rumours che spesso hanno travalicato i
confini del fanbase della band per essere accolti e diffusi da siti
di gossip di infima categoria, terrorizzando il management e
costringendolo a correre ai ripari. Ma se circolasse la notizia di
Harry in una relazione stabile con una ragazza, lo stesso Harry che
non può esimersi dal lanciare sguardi carichi di adorazione a uno
dei proprio compagni di band, lo stesso Harry che non è mai riuscito
a negare apertamente la propria storia con Louis, lo stesso Harry che
non riesce a tenere le mani a posto per più di due minuti con Louis
in circolazione, questo forse cambierebbe le cose.
Harry
ha la nausea.
*
Quando
Harry si sveglia, la mattina dopo, registra immediatamente due cose:
qualcuno ha impietosamente aperto le imposte, lasciando che i
raggi del sole gli feriscano gli occhi, e
qualcuno, probabilmente lo
stesso, ha adagiato il suo corpo contro la sua schiena,
schiacciandolo contro il materasso.
"Che
diavolo-?", domanda, con la voce impastata di sonno, cercando di
tirarsi su e scrollarsi di dosso il peso dalle proprie spalle.
"Buon
giorno, principessa", sussurra quel qualcuno contro
il suo orecchio.
Harry
impiega alcuni secondi per indentificare il proprietario della voce.
Poi solleva di scatto la testa e non è tanto dispiaciuto quando
l'intruso geme di dolore, abbandonando il suo posto sulla sua schiena
e scivolando di lato sul letto.
"Ma
sei impazzito? Potevi rompermi il naso!", si lamenta, premendosi
una mano sulla faccia.
"Sai
quanto odio essere svegliato con questi metodi bruschi", ribatte
Harry, ma sta solo fingendo irritazione, infatti non potrebbe essere
più felice di così. Forse.
"Uno
ti fa una sorpresa e tu lo ringrazi così? Ora non mi dire: odio
le sorprese!"
"Di
solito sì, ma non quando si presentano sotto forma di un irlandese
molesto!", ammette Harry, ridacchiando, prima di slanciarsi ad
abbracciare l'altro.
Niall
risponde energicamente all'abbraccio. Un po' troppo
energicamente.
"Ahia!",
si lamenta Harry, toccandosi l'orecchio che Niall ha appena morso.
"Quello
era per il mio naso, Hazza!"
"Mica
l'ho fatto apposta! Sei vendicativo!"
"Ritieniti
fortunato se non ti ho morso altro", replica Niall,
occhieggiando le sue parti basse. Harry in quel momento realizza di
essere nudo, così si affretta ad avvolgersi nel lenzuolo.
"Come
se non lo abbia mai visto", lo prende in giro
l'irlandese.
"Che
ci fai qui?", domanda Harry, lasciandosi andare a un rumoroso
sbadiglio.
Niall
fa finta di pensarci su.
"Niente,
mi sono detto perché non annullare la mia vacanza in Spagna e
dirottarla invece a Holmes Chapel? Sembra un posto carino e poi il
mio amico Harry può sempre farmi da cicerone..."
"Non
andrai in Spagna?", chiede Harry, incredulo.
"Ti
sembro uno che sta andando in Spagna o uno che è appena piombato a
casa del suo amico in una cittadina dimenticata da Dio?!"
"Non
è una cittadina dimenticata da Dio!", ribatte Harry, indignato,
mollandogli un pugno sulla spalla.
"Ah,
no? Puoi sempre farmi fare un giro turistico e mostrarmi le sue
meraviglie, prima di andarcene!"
"Volentieri!
Ti faro riman-", Harry si blocca, colto da un dubbio improvviso,
"aspetta, andarcene dove?".
"Harry,
ti aspetta una rilassante vacanza...nel tuo bungalow!",
annuncia solennemente Niall.
Ogni
residuo di sonno ha ormai abbandonato il corpo di Harry.
"Cosa?
Io e te?"
"Sì,
io e te. Due cuori e uno chalet. Idiota," Niall gli molla
uno schiaffetto sulla nuca, "ci saranno anche gli altri".
A
Harry si secca la bocca.
"Gli
altri...tutti?"
Niall
annuisce.
"Sì,
gli altri tutti".
Harry
non riesce a controllare i battiti del proprio cuore.
"Viene
anche Louis?"
"Quale
parte di tutti non hai capito?"
Harry
è così entusiasta che si libera dalla stretta del lenzuolo e si
getta su Niall.
"Ok
ok, sono felice anche io! Ora tieni il tuo coso lontano da
me!", protesta l'altro, ma avvolge comunque le braccia attorno
al suo amico.
"Ah,
ci sarà anche Stan. Non poteva sopportare di allontanarsi dal suo
Boo Bear proprio adesso che si erano appena ritrovati", continua
Niall.
Harry
si mette a sedere.
"Ah,
Stan", ripete tra sè e sè, come a soppesare l'idea, "non
è un problema".
"Tu
menti!", lo accusa Niall, puntandogli un indice contro lo
sterno, "ti sento bruciare di gelosia!"
"Non
è assolutamente vero!", si difende Harry.
Stan
non è nè sarà mai un rivale per lui. Anche se deve ammettere che a
volte ha dovuto competere con lui per accaparrarsi le attenzioni di
Louis. Stan e Louis sono amici da una vita e si vedono così di rado
ormai che a Harry sembra giusto che quando c'è Stan tra i piedi
Louis voglia passare più tempo possibile col suo migliore amico. Lo
vede che Louis si comporta in maniera diversa con lui e non c'è
alcun mai stato alcun motivo per essere gelosi. Solo che questa volta
avrebbe voluto Louis tutto per sè...
"Stavo
scherzando, comunque", ammette Niall, facendo spallucce, "certo
che appena sveglio sei proprio scemo".
Harry
rimane interdetto.
"Dovresti
allenare il tuo senso dell'umorismo, perché non sei per niente
divertente", commenta, lanciandogli un cuscino in faccia.
"Harry,
non posso fare la lotta coi cuscini con te, mi sono svegliato
all'alba per prendere l'aereo per Londra, per non parlare delle ore
di treno per venire qui. Quindi per favore fammi un po' di spazio che
mi appisolo un po' mentre aspettiamo gli altri che ci passano a
prendere".
Harry
scatta in piedi.
"Devo
prepare lo zaino!"
"Ecco,
bravo. E chiudi un po' le finestre ché la luce mi dà fastidio!"
*
Harry
divora freneticamente le sue uova strapazzate. Sua madre gli versa un
bicchiere d'acqua nel timore che soffochi da un momento all'altro.
“Tu
sapevi tutto, mh?”, domanda Harry, prima di bere un generoso sorso
d'acqua.
“Ovvio,
non vi avrei lasciato mica occupare il bungalow senza il mio
permesso”, replica la donna, riempendogli nuovamente il bicchiere.
“E
perché non mi hai detto nulla?”.
“Non
volevo rovinarti la sorpresa”.
Harry
finisce le sue uova e lecca la forchetta con sguardo soddisfatto.
“Ho
allevato un animale”, commenta Anne togliendogli il piatto
di sotto e posandolo nel lavandino. “Hai ancora fame?”.
Harry
scuote il capo.
“No,
ma ho voglia di un abbraccio”, biascica, allargando le braccia. Sua
madre sorride e si lascia cingere la vita.
“Sei
di ottimo umore oggi”, osserva la donna.
“Cosa
vorresti insinuare con questo? Che ti abbraccio solo quando sono
contento?”, scherza Harry, strizzando la madre tra le sue braccia.
“O
quando sei triste. Non esistono vie di mezzo”, ribatte Anne,
posando un bacio sui capelli del figlio.
“Tutte
uguali voi madri. Non vi va mai bene niente di quello che fa la
vostra progenie”.
La
risata di Anne rimbomba nelle orecchie di Harry.
“La
mia progenie non mi ha mai deluso, se vuoi saperlo. E mai lo farà,
ne sono abbastanza sicura”, replica la donna, carezzandogli i
capelli alla base della nuca. Harry fa quasi le fusa.
“Abbastanza?”,
bofonchia.
Il
momento di ricongiugimento famigliare è interrotto da un colpo di
tosse.
“Nialler!”,
esclama Harry, la testa ancora sul petto di sua madre.
“Mi
ha chiamato Zayn”, gli comunica l'irlandese, la voce un po'
impastata di sonno e gli occhi pesti, “ci aspettano al distributore
di benzina”.
“Quale?”.
“Perché,
non ce n'è uno solo in questa città?”.
Harry
si lascia sfuggire uno sbuffo sarcastico.
“No,
idiota. Fatti specificare quale”, ordina, sciogliendosi
dall'abbraccio di sua madre.
Niall
armeggia col cellulare.
“Hai
un aspetto veramente orribile”, commenta Harry, superandolo.
“E
tu puzzi di uova”, ribatte Niall, sollevando un sopracciglio.
Harry
gli prende la testa fra le mani e gli stampa un bacio sulla guancia.
“Vado
a lavarmi i denti e andiamo”, afferma.
“Eh,
meno male”.
*
Nonostante
quella mattina non ci sia nessuna fan accampata fuori casa di Harry,
la precauzione che hanno preso i ragazzi di dargli appuntamento al
distributore di benzina è stata un'ottima idea, perché non si sa
mai. Sua
madre si è offerta di accompagnarli con la sua auto. Niall è seduto
sul sedire posteriore e, guardando fuori dal finestrino, continua a
farsi beffe di Holmes Chapel e delle sue innumerevoli
attrattive.
“La
prossima volta che vengo a Mullingar ti faccio vedere io”, lo
minaccia Harry, sporgendosi verso il sedile posteriore e assestando
all'irlandese una manata sulla coscia. Niall sobbalza e gli afferra
un polso, facendolo dibattere nel tentativo di liberarsi dalla sua
morsa.
“Ragazzi,
ce la fate a comportarvi da diciottenni per almeno dieci minuti?”,
si lamenta Anne.
“No!”,
rispondono Harry e Niall all'unisono per poi scoppiare a ridere.
Harry si ricompone sul sedile anteriore, abbassa lo specchietto e,
mentre si aggiusta i Ray Ban sul naso, fa la linguaccia a Niall.
“Coglione”,
replica questi.
Anne
sussulta e gli lancia un'occhiataccia dallo specchietto retrovisore.
“Scusa,
Anne, scusa”, cerca di rimediare Niall, mentre Harry si spancia
dalle risate. L'euforia gli sta dando alla testa e riesce a malapena
a controllarsi. Rivedrò Louis, riverdrò Louis, rivedrò Louis,
si ripete. Passerà insieme ai suoi migliori amici – gli
amici migliori che uno possa desiderare – non sa quanti giorni
al bungalow e ci saranno risate e anche discorsi importanti (già
immagina il cipiglio serio di Liam quando verrà affrontato un certo
argomento), ma sarà con loro, le persone che dopo la sua famiglia
ama di più al mondo – la sua seconda famiglia – e niente
potrebbe renderlo più felice.
Quando
al distributore avvista l'auto di Louis intima a sua madre di
accostare. Si sgancia precipitosamente la cintura di sicurezza e
senza aspettare Niall si fionda fuori dall'auto. Zayn è appoggiato
al cruscotto della macchina di Louis a fumare una sigaretta e gli da
le spalle. Quando Harry gli cinge la vita con le braccia l'altro
ragazzo sobbalza.
“Maledetto,
mi hai fatto prendere un colpo!”, protesta Zayn.
Harry
ridacchia col mento appoggiato alla sua spalla.
“Mi
sei mancato, Malik!”.
Zayn
prova a scrollarselo di dosso come se fosse un animaletto fastidioso
ma Harry non molla la presa.
“Non
sei in vena di smancerie oggi?”, domanda.
“Ho
sonno e vi aspettiamo da mezz'ora”, afferma Zayn, facendo l'ultimo
tiro dalla sigaretta e schiacciando il mozzicone sotto i piedi, prima
di voltarsi a fronteggiare l'altro ragazzo. “Perché ci avete messo
tanto? Neanche questa città fosse una metropoli”, si lamenta,
affondando un dito nelle costole di Harry.
“Come
se non lo sapessi che Harry è lento”, interviene Niall,
attirando a sè Zayn per un abbraccio, “lento a parlare, lento a
mangiare, lento a lavarsi. Non ce la fa proprio”.
Zayn
arruffa i capelli di Niall e poi lo solleva da terra facendolo
volteggiare.
“Avete
finito?”, domanda Harry, offeso, osservando Zayn e Niall scambiarsi
effusioni a lui momentaneamente negate.
“Prima
che Hazza si metta a piangere lo perdoniamo?”, scherza Niall.
Zayn
ride e afferra Harry per il gomito, attirandolo a sè. Harry si fa
strapazzare un po', con un senso di intensa gioia che minaccia di
fargli scoppiare il cuore nel petto.
“Non
vi siete visti tipo tre giorni fa l'ultima volta?”, interviene Anne
che si è avvicinata a loro con le chiavi in mano e una luce
divertita negli occhi.
“Mamma
Styles!”, la accoglie Zayn, inchinandosi teatralmente e facendole
il baciamano.
“Piantala,
Zayn!”, protesta Harry mentre sua madre ride compiaciuta. “Dove
sono finiti gli altri due, a proposito?”, domanda, impaziente.
“Sono
andati in bagno dieci minuti fa”, replica Zayn.
“E
perché non tornano ancora?”, continua Harry.
“Devi
darglielo il tempo per una sveltina!”, lo prende in giro Zayn,
facendolo arrossire fino alla punta dei capelli mentre lancia
un'occhiata a sua madre.
“Perdonalo,
ma', Zayn è affetto da una forma di idiozia acuta che gli fa dire
cose stupide. Lo porteremo da un medico un giorno o l'altro”.
Anne
fa spallucce mentre Zayn lo colpisce sulla spalla con un pugno.
“Ecco
Tommo e Liam!”, esclama Niall.
Harry
ha un tuffo al cuore quando scorge Louis e Liam avanzare verso di
loro. Vedere il suo ragazzo fasciato in un paio di pantaloni
strettissimi e una maglia aderente che a stento copre l'accenno di
pancia che Harry ama alla follia, baciato dal sole e con un ghigno
stampato sul volto, gli fa ricordare quanto sia fortunato ad averlo,
quanto il terrore di perderlo per sempre lo abbia paralizzato nei
giorni precedenti e quanto gli sia dannatamente mancato.
Louis
si lancia tra le braccia di sua madre facendole quasi perdere
l'equilibrio. Harry gongola felice osservando la scena, mentre Liam
lo abbraccia e gli sussurra all'orecchio “il tuo ragazzo ha seri
problemi mentali. Mi ha dovuto bagnare per forza i pantaloni”
mostrandogli il risultato dello scherzo di Louis – una macchia
sulla patta dei propri jeans.
Louis
si scioglie dall'abbraccio con Anne e Harry vibra di anticipazione.
Con le mani lungo i fianchi e trattenendo il fiato aspetta che
l'altro ragazzo gli si avvicini.
“Ehi”,
sussurra Louis, incatenando i suoi occhi a quelli di Harry.
“Ehi”,
replica Harry, deglutendo.
I
lineamenti di Louis si distendono in un sorriso. Con un ultimo passo
colma la distanza tra di loro e afferra Harry per la nuca,
attirandolo a sè. Harry si abbandona tra le braccia del suo ragazzo
e ne inspira l'odore. Finalmente a casa.
“Non
immagini quanto mi sei mancato”, mormora contro la sua spalla.
“Sei
stato abbastanza chiaro nei tuoi sms”, replica Louis, ridacchiando.
Harry
gli morde la spalla. Louis reagisce pizzicandogli un fianco.
“Fanno
sempre così?”, domanda Anne. Gli altri tre annuiscono
distrattemente.
“Adesso
per favore andiamo che mi sto facendo violenza per non limonarti
selvaggiamente davanti a tutti”, esclama Louis, mollando a Harry
una pacca sul sedere.
“Lou,
c'è mia madre!”, protesta Harry.
“Tesoro,
vi ho visto fare di peggio”, afferma sua madre, grattandosi il
capo.
“Davvero?”,
domanda Niall, sorpreso.
“Harry
e Louis non vi hanno raccontato di quella volta che-”.
Harry
tappa la bocca della madre con una mano prima che finisca la frase.
“Ma',
non è necessario condividere queste storie con i ragazzi!”.
“E
invece sì!”, insiste Niall. “Potremmo confrontarci sui nostri
rispettivi traumi. Come quella volta che Louis stava facendo un -”.
È
la volta di Louis di zittire l'altro ragazzo tappandogli la bocca.
“Informazioni.non.necessarie”,
scandisce, fulminando l'altro ragazzo con lo sguardo.
Anne
scoppia a ridere.
“Sono
giovani e in preda agli ormoni, che ci vuoi fare?”.
“Grazie
per la comprensione, Anne”, afferma Louis. “Adesso andiamo?
Parlavo sul serio sul limonare Harry!”.
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