Kiss
me hard before you go
Finalmente
suona la campanella, prendo la borsa, ci infilo dentro i libri ed esco
senza proferire parola. Non mi sono fatta tanti amici, anzi, ho solo
un'amica. Megan, Megan Hopper. Lei è stata sempre
disponibile quando
avevo bisogno del suo aiuto, purtroppo questi giorni è
assente, sua
madre non sta molto bene, quindi Megan deve aiutarla a casa dato che ha
altri due fratelli più piccoli Stefan e Tony . Ha anche un
fratello più
grande, che io non ho mai conosciuto, Megan mi ha detto sempre che non
sta molto a casa.
Vado
al supermercato e compro della frutta, voglio andare a trovare la
signora Gilbert, la madre di Megan.
Arrivata
davanti a casa sua busso alla porta, ad aprirmi è Stefan.
-
Ciao Stef, come va? - gli sorrido.
Ha
dei occhi stupendi, azzurri, è la prima cosa che si notano
di quel
ragazzino, ha la carnagione bianca come la neve e capelli neri.
Assomiglia moltissimo, infatti la signora Gilbert, mi aveva detto un
po' di tempo fa che solo Tony assomigliava a lei fisicamente, gli altri
tre figli assomigliavano a suo marito, morto poco prima la nascita dei
gemelli. Stefan è molto maturo ed intelligente.
Suo fratello gemello,
Tony, è l'opposto. Carnagione più scuro, occhi
simili al colore della
cioccolata e capelli castani. Un po' dispettoso, ma infondo buono.
Tutte le persone che conosco di quella famiglia sono buone.
-
Ehi, Julietta, bene dai, non c'è male. Tu invece? - quel
bambino mi sorprendeva sempre con la sua aria solare.
-
Sono venuta a trovarvi! Queste sono per la signora Gilbert. - gli dico
porgendogli la busta con la frutta dentro.
-
Quante volte ti ho detto Juli di non chiamarmi "la signora
Gilbert" ?
Mi fai sembrare vecchia. Certo, non sono neanche una giovane
fanciulla come te, ma non ho neanche un età troppo avanzata.
Chiamami
semplicemente Rose." mi sorride e viene ad abbracciarmi.
-
Juli, come è andata oggi a scuola? - sento la voce di Megan
provenire dalla cucine e mi dirigo verso lei.
-
Mah, bene diciamo, abbiamo avuto il compito di storia. -
-
Ah sì? Come ti è andata? - mi chiede lei
premurosamente.
-
Bene...credo. Cioè spero bene, ho saputo rispondere a tutto.
- dico un po' insicura. Non so neanche io come è andata.
Andiamo
nel salone e ci mettiamo a studiare per l'interrogazione di
lunedì. é
un periodo così perchè è la fine del
trimestre. Meno male che domani è
sabato. Mi prendo gli occhiali, e comincio a studiare riga per riga.
Pov.
Christopher
-
Mamma, sono a casa. - grido dalla porta d'ingresso mentre mi tolgo le
scarpe. è da un'pò di giorni che non passo a
vedere come sta mia madre.
-
Sono in cucina tesoro! - mi risponde lei. Le vado incontro e
le do un bacio sulla guancia.
-
Io devo andare a farmi una doccia, scendo all'ora di cena. - prendo uno
dei suoi mitici biscotti.
-
Va bene tesoro. A proposito, abbiamo ospiti a cena, quindi perfavore,
si gentile. -
-
Chi? - chiedo incuriosito.
-
Un amica di Megan. - mi risponde lei concentrata sulla preparazione
della cena.
-
Ok, a dopo. - detto questo corro in camera mia.
Non
riesco a fare altro che pensare a a Julietta. è
così da ieri sera!
Avrei voluto andare a trovarla oggi , ma cosa avrei detto una colta
arrivato li? "Ehi ciao, sai mi sono innamorato follemente di te."
No
grazie. Non voglio rovinare tutto già dall'inizio.
Esco
dalla doccia e mi asciugo e prendo una paio di pantaloni grigi
dall'armadio e...dove cazzo è la mia t-shirt di 2pac?!
Sì, sono un fan
del rap, essendo cresciuto più in strada che a casa, il rap
è una delle
cose che amo di più. Scendo in salone a vedere se Megan ne
sa niente.
-
Ehi Meg, sai per caso dov'è la mia t-shirt nera di... -
resto immobile
a fissarla, nel salone di casa mia c'è Julietta che mi fissa
incredula.
-
Ciao. - riesco a dire finalmente.
-
Ciao... - mi saluta lei evidentemente imbarazzata.
-
Ehm, cosa cercavi? - chiede Megan rompendo il ghiaccio.
- Hai visto per caso la mia t-shirt nera di 2 pac? - mi rivolgo a Megan.
-
Sì, è a lavare. - mi risponde lei. - Ah,
sì! Chris lei è... - ma non finisce di parlare
che la interrompo.
-
Julietta Crow... - dico senza pensarci molto sopra.
- Ma come? Vi conoscete già? - chiede incredula mia sorella.
- Sì, ieri sera casualmente... - dico sorridendo a
Julietta.
-
Ragazzi, è pronta la cena! - ci chiama mia madre dalla
cucina. Ci
sediamo a tavola. Io -casualmente- mi siedo vicino a Julie.
è ancora
più bella della sera precedente.
-
Allora Julietta, come è andata a scuola? - chiedo cercando
di rompere
il silenzio che si era creato. Ma sono stato così stupido da
non
pensare che lei e mia sorella potessero conoscersi, infondo me l'ho
aveva detto ieri che fa il liceo delle belle arti e che balla la danza
classica.
-
Bene, è stata una giornata stancante, ma ho avuto di peggio.
- mi guarda sorridendomi. Amo il suo sorriso, è
angelico.
-
Resti a dormire da me questa sera, vero Juli? - sento Megan.
-
No, mi dispiace, non vorrei disturbare, in più non ho un
pigiama. - risponde abbassando la testa.
-
Nessun disturbo cara, sai che a casa nostra sei la benvenuta sempre.
Qualcosa con cui dormire te lo può prestare Megan. - grazie
mamma,
perfavore, falla restare. Voglio parlarle ancora.
-
Va bene, grazie dell' invito. - proferisce Julietta sorridendo a mia
madre.
Per
tutto il resto della serata io e Julietta non ci scambiamo
parola,
solo occhiate. Adesso io mi ritrovo nel mio letto e non riesco a
chiudere occhio, così vado di sotto per bere qualcosa.
Quando vedo che
la televisione del salone è accesa, sicuramente mia madre si
sarà
addormentata sul divano. Quando mi avvicino ulteriormente vedo
però che
è Julietta ad essersi addormentata sul divano.
-
Juli...Juli, che ci fai cui? - lei chiedo con tono di voce basso.
-
Non riuscivo a dormire, così sono venuta qui... - mi
risponde lei mezz'addormentata.
-
Dai vieni a dormire. - e detto cio la prendo in braccio e la porto in
camera mia.
Arrivati,
la stendo sul letto e mi ci stendo anche io vicino per poterla
osservare meglio.
-
Non sapevo fossi il fratello maggiore di Megan. Non posso credere di
non essermi accorta, avete anche il cognome uguale... - dice lei
sorridendomi.
-
Sei sveglia allora...se è per questo neanche io sapevo che
una ragazza
bella come te frequentasse casa mia. Lo avessi saputo prima sarei stato
di più a casa. - ci mettiamo a ridere tutti e due. lo
avrò detto per
almeno cento volte, ma la trova bellissima, non riuscendo
più a
trattenermi la bacio, rimango stupido dal fatto che lei non mi
respinga, anzi mi risponde al bacio e strinse con le mani i miei
capello, attirandomi a lei, quasi per impredirmi di allontanarmi.
Continuammo a baciarci per un po' e ci addormentammo così,
l'uno nelle
braccia dell'altro.
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