Parte tredicesima “Welcome back Home”
(bentornata a casa)
Il cortile della scuola formicola di alunni in divisa. Il
tempo è splendido e fa molto caldo: giugno è arrivato col suo
carico di allegria e sogni di vacanza. Seduti sulle panchine sotto due
altissimi faggi, Tai, Matt
e Sora stanno aspettando gli altri.
Tai – Mamma mia che caldo
che fa!
Sora – Già.
Si sventaglia con un quaderno che tiene in mano.
Tai – Che è quel
quaderno??
Sora – Storia….mi
interroga la prossima ora!
Matt – Non ti sembra di
esagerare?? Hai già studiato un sacco…a che
ti serve portartelo in giro anche all’intervallo??
Sora – Senti…mi da
sicurezza ok?
Tai – Magari la conoscenza
ti si propaga tramite contatto!!
I due ragazzi scoppiano a ridere…Sora
stringe più forte il suo quaderno.
Sora – Siete proprio
due…
Yolei – Ciao!!! Già qui?? Tutto bene??
Avete visto Ken??
Tai – Ken
non è ancora arrivato. Noi siamo già qui perché la prof ci
ha lasciato andare un pochino prima…tanto ormai non l’ascoltava
più nessuno!
Yolei – Arrivano Davis, TK e Ann…..(si sbraccia) ehi!!! Siamo qui!!!
Davis (acido) – E dove
altro dovreste essere…sono anni che ci troviamo nello stesso posto
all’intervallo!!!
Yolei – Scusa se te
l’ho ricordato…! Non sono acida come te io!
Davis – No..sei
solo insopportabile!
Davis si lascia cadere
stancamente sulla panchina.
Ann – Dovete
scusarlo…ha avuto una piccola discussione con la prof…e..
Davis (sgarbato) – Non mi
sembra siano affari tuoi! Tappati la bocca!
Ann resta interdetta.
TK e Tai – DAVIS!
Davis – Che
c’è!
Tai – La gentilezza oggi
l’hai proprio dimenticata a casa eh?? Ti sembra
il modo!
Davis sbuffa e si alza.
Davis – Vado a farmi un
giro visto che qui non sono gradito!!!
Ann – No…Davis…scusa…
TK le appoggia una mano sulla spalla.
TK – Lascialo andare Ann…quando
ha la luna storta come oggi è meglio che sbollisca da solo.
Tai – Vero! Capita molto
di rado…ma quando capita è meglio lasciarlo stare.
Yolei – Ma insomma Ken dov’è!??
Ann – Ah, scusa Yolei…mi aveva detto di dirvelo. Ha un compito in
classe che dura due ore e comprende anche l’intervallo purtroppo per lui.
Yolei si accascia sulla
panchina, sconsolata.
Codi – Ciao ragazzi!
TK – Ciao Codi…mi stavo preoccupando..non ti
vedevo arrivare!
Codi – Mi sono fermato a chiacchierare con una mia
compagna.
Izzi (arivando
da dietro) – Una sua compagna…mooolto carina…vero Codi!?
Codi arrossisce. Izzi gli
circonda le spalle col braccio.
Izzi – Allora…non ci
dici niente…
Codi (brusco) – Cosa vi dovrei dire???
Izzi – Oh non
so…come si chiama di cosa stavate parlando…da quando…
TK sta per intervenire per togliere dagli impicci Codi ma il ragazzino questa volta è più
pronto.
Codi – D’accordo Izzi…visto
che ti interessa tanto si chiama Tea…posso darti anche il suo numero
così puoi invitarla a uscire con te visto che ti piace tanto!
Tutti si mettono a ridere: Izzi
è rimasto ingarbugliato nella sua stessa rete. Codi sorride soddisfatto.
Codi – Anzi…ora che ci penso…eccola
là in fondo…vado a chiamartela…
Izzi – Codi!!
Il ragazzino si volta e fa per avviarsi.
Izzi (disperato) – Codi!!! No dai…stavo scherzando…lo sai…
Codi – Ma guarda che non bisogna vergognarsi!! Se ti piace…!!!
Izzi non sa più a che
santo votarsi…questa volta Codi lo aveva davvero messo nel sacco. Tutti
stavano riendo di gusto.
Izzi – E va
bene…scusa Codi…non lo farò mai più.
Codi sorride benevolo.
Codi – Ok.
Izzi si asciuga la fronte:
avrebbe fatto davvero una figura terribile se Codi fosse andato da quella
ragazza.
TK sorride: Codi stava davvero cambiando in questo ultimo
periodo. Era sempre timido e riservato, ma ora sapeva difendersi da
solo…non aveva più bisogno dell’ala protettrice di TK e il
ragazzo ne era davvero felice..quasi orgoglioso come se fosse stato suo fratello.
TK – Ann…credo che
ci convenga iniziare ad entrare…abbiamo
ginnastica…se non ci presentiamo in palestra pronti ci mettono a fare
flessioni e addominali per un’ora!!
Ann – Si credo sia
meglio…a dopo ragazzi…ci vediamo a mensa!
I due si allontanano assieme. Ormai era diventato
un’abitudine vederli camminare l’uno di fianco all’altra. Lei
coi suoi capelli lunghi e nerissimi, lui coi suoi ciuffi biondi e ribelli.
Eppure non c’era volta che almeno uno di loro, vedendoli insieme, non
pensasse a Kari.
Oggi in particolare ci pensano tutti, ma è Matt a cominciare.
Matt – Tai…quando torna tua
sorella?
Tai – Tra due
settimane…sabato pomeriggio…
Silenzio. È un argomento difficile.
Yolei – Io…io sono
contenta che torni.
È sincera. Kari è
la sua migliore amica. Non capisce perché abbia fatto una cosa del
genere, ma le vuole bene.
Yolei – Dovremmo
accoglierla…non so…possiamo fare una festa di ben
tornato…magari sarebbe bello andare tutti all’aereoporto quando
arriva…
Tai – Di sicuro le farebbe
piacere.
Sora – Credo anche io!
Tanto sabato è l’ultimo giorno di scuola…non siamo impegnati..credo
che potremo esserci tutti.
Tai – Be
allora mi informerò sull’ora esatta del volo.
Yolei – Benissimo! Tutto a
posto allora!
Matt (freddo) – A me non
sembra tutto a posto.
Non c’è bisogno di spiegazioni. Tutti sanno
esattamente che si riferisce a TK.
Tai – Hai ragione Matt…credo che sarà più complicato del
previsto e che ci sarà un po’ di tensione ma
non è una cosa che possiamo evitare…Kari
arriverà comunque.
Matt – Non so se
verrò all’aereoporto…
Tai – Non preoccuparti Matt…ti capisco…ma tu
cerca di capire me…è mia sorella…sono così felice che
stia per tornare!
Yolei – Anche per me
è lo stesso…non è cambiato niente …lei è
sempre la mia migliore amica.
Sora – be.. nessuno deve sentirsi in obbligo di andare. Io ci
sarò Tai. Codi?
Codi – Io no..mi spiace Tai.
Tai scuote la testa come a dire
che non importa e che lo capisce; sa che l’amicizia che lo lega a TK
è molto profonda.
Izzi – Io credo di venire..
Il suono della campana interrompe i loro discorsi.
Yolei – Presto…devo
scappare…ciao!
Anche Codi e Izzi si affrettano
per la loro strada. I tre amici invece si incamminano più lentamente.
Sora – Sapete..secondo
me la stiamo facendo diventare una questione più ingombrante di quanto
non sia…
Matt – Be…io
non direi..
Sora – Intendo che in
fondo devono pensarci TK e Kari! Solo loro sono
coinvolti…è una faccenda privata…noi non dovremmo entrarci!
Matt – In teoria ti do
ragione Sora, ma in pratica…TK è mio
fratello…tu non c’eri la notte quando
piangeva nel sonno Sora…non puoi capire…!
Tai – Lo stesso è
per me! Mi dispiace per TK perché gli ho sempre voluto un sacco di bene, ma Kari è la mia
sorellina e io le starò sempre accanto. In fondo credo sia stato solo un
malinteso. Forse TK ha creduto che Kari gli
promettesse qualcosa che invece lei non aveva affatto promesso…
Matt – TK non è
stupido Tai!
Tai – E Kari non è una che si diverte a far star male la
gente! Forse hanno litigato e noi non lo sappiamo.
Matt – Non hanno litigato.
Tai – Senti Matt..non voglio arrabbiarmi con
te…ma Kari e TK non stavano
insieme…quindi anche se TK è rimasto deluso un po’ doveva
aspettarselo…cioè doveva considerare l’eventualità!
Matt – Credeva che Kari provasse lo stesso che provava lui! Evidentemente lei
gliel’ha lasciato credere!
Tai – E perché non
gliel’ha chiesto? Avremmo evitato tutto questo pasticcio! In fondo
bastava parlare!
Matt – Be…neanche
tua sorella mi pare sia sempre disposta a dire le cose come stanno…
Tai – Che vuoi dire??
Matt – Non so se te lo
ricordi, ma quando è partita ha combinato un pasticcio colossale solo
perchè non aveva informato TK!
Tai – abbiamo già
chiarito questa storia, no, non mi pare il caso di…
Sora – STOOP!! Fermi tutti! avete tutti e due
ragione e nessuno di voi ce l’ha! È inutile che tentiate di
capire….non è così facile! Quando si tratta di sentimenti
è sempre difficile farsi capire…sempre difficile parlarne!
Comunque quello che è certo è che Kari
tornerà e TK la rivedrà…quello che accadrà dopo
dipenderà solo da loro e …AHHHHHHH l’INTERROGAZIONE DI
STORIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sora parte alla velocità
della luce verso la classe lasciando dietro di se i due ragazzi sbigottiti.
Tai – Pancia
mia…fatti capanna!!!
Tai afferra la forchetta e
inizia a ingurgitare cibo dal piatto che gli sta davanti. È seduto al
tavolo della mensa con Sora, Matt,
Ken, Izzi e Codi.
Sora (gocciolina) – Ma
come fai ad avere sempre tutta quella fame??
Matt – Di che ti
stupisci…il nostro Tai brucia calorie a mille!!
Tai (bocca piena) – Noi
ragazzi in crescita dobbiamo tenerci sempre pronti e carichi….
Sora – Sovraccarichi
direi…
Yolei arriva al tavolo.
Yolei – Ciao ragazzi!!!
Scorge un posto vuoto di fianco a Ken.
Yolei – Ehm..ehm..è..è..libero questo posto??
Ken – Si
certo…siediti pure!
Yolei armeggia pericolosamente
col vassoio: Ken già teme di vedersi
rovesciare addosso tutto lo spezzatino, ma un’insperato colpo di fortuna evita la catastrofe.
Yolei –
Allora…com’è..com’è andato il compito che avevi
oggi??
Ken – Non saprei…non
ero molto sicuro su alcune domande.
Izzi – Ma dai Ken…non ci crede nessuno…lo sappiamo tutti che
sei bravissimo…
Ken (arrossisce) – No..davvero..su
alcune cose..non ero tanto preparato…
Sora – Be…il
tuo “non tanto preparato” credo equivalga a una studiata seria di Tai…
Tai fa il muso, Matt sorride.
Codi – Ragazzi…chi di voi ha preso il
pasticcio di patate?? Vi consiglio di lasciarlo
dov’è…l’ho provato e non vi conviene ripetere
l’esperienza!!
Ken guarda nel suo piatto
disgustato.
Ken – Grazie
dell’avvertimento…lo terrò presente!!
Yolei – Ken..hai impegni tra due sabati?? (arrossisce) “oh cavoli così sembra che gli sto
chiedendo un appuntamento” Per Kari intendo!!
Sai l’aereoporto…quando arriva..cioè
se l’aspettiamo..se hai tempo però non
è che….
Ken la guarda cercando di dare
un senso a quelle parole confuse.
Sora (suggerisce)– Yolei..un concetto per
volta..
Yolei (arrossisce) –
Si…si…dicevo che visto che Kari torna
sabato noi pensavamo di and…
La ragazza alzando lo sguardo incontra quello di TK che si
sta avvicinando al tavolo in compagnia di Davis e Ann. Automaticamente abbassa lo sguardo come se fosse stata
colta in fallo.
Ken però non capisce cosa
sia successo.
Ken – Yolei
scusa non ho capito ancora…mi rispieghi per favore…
Yolei – No..no…è
meglio..(lancia un’occhiata di sfuggita a TK che la vede) se ne parliamo
poi…
Ken –
Ma…perché? mi vuoi spiegare che è
successo…
Tutti hanno ormai visto TK che si sta sedendo di fianco a
Codi e lo guardano preoccupati: avrà sentito?
Ken – Yolei…allora??
Yolei (precipitosa) – Ken...ti ho detto che te lo dico dopo...adesso no!
La decisione con cui parla Yolei
fa ammutolire Ken e allo stesso tempo suscita la curiosità
di TK. Matt prova un ultimo tentativo.
Matt – Allora TK? Tutto
bene…??
Tutti quegli sguardi puntati addosso e ora il tentativo di
Matt di deviare la sua attenzione: ma di che stanno
complottando?? TK si sente come avesse
interrotto qualcosa di assolutamente segreto, come se fosse pimbato nel cuore di una cospirazione a cui non aveva
parte. Ed è una sensazione che non gli piace per niente.
TK – Che c’è??
Perché mi guardate così?? Di che stavate
parlando?
In contemporanea tre voci si
levano a rispondere.
Tai – Del pranzo!
Yolei – Di viaggi!
Codi – Patate!
Peggio di così non poteva andare. Se prima TK aveva
dei dubbi che fosse stato proprio il suo arrivo a far cadere il discorso ora ne
è certo…dare tre versioni diverse dell’accaduto era quanto
mai prova di colpevolezza.
TK – Ho..ho interrotto qualcosa??
Inizia a sentirsi a disagio.
TK – Se volete continuare…mi alzo…
Sora – Ma no TK cosa dici!
TK – Allora mi dite di che parlavate?
Silenzio. Nessuno osa più prendere la parola
temendo di dire nello stesso istante di un altro una cosa diversa.
Davis – Quanto sei
stupido! Di cosa vuoi che parlassero? Kari no! E poi
come al solito sei arrivato tu e allora tutti sono
stati zitti…per non ferire il tuo povero cuoricino e non farti piangere!
Il malumore di Davis era
arrivato proprio al momento meno opportuno.
Yolei (indignata) – DAVIS!!
Davis (sprezzante) – Che
c’è? Vuoi forse negare?? Dai…di che
non stavate parlando di Kari!!
Yolei si morde il labbro. TK
guarda per terra: si sente le guance in fiamme. Vergogna, rabbia,
dolore….
TK – Potete..potete continuare…a parlare di lei..non è un problema per me…
Matt – TK…è
solo che noi…siamo un po’ preoccupati…
TK batte con rabbia un pugno sul tavolo.
TK (a denti stretti) – Ho detto…che potete
continuare…
Sora – TK…non vogliamo
nasconderti niente solo che davvero l’argomento è delicato
e….
TK – E non sono affari vostri! È chiaro
questo? NON SONO AFFARI VOSTRI! Se non c’è niente da nascondere
potete parlarne anche con me allora…ma forse è meglio se vi lascio
ai vostri bisbigli e ai votri sotterfugi…
TK si alza dal tavolo lasciando il vassoio ancora pieno.
Ann – TK!
Ma il ragazzo è già fuori nel parco. A
tavola è sceso un pesante silenzio.
Ken –
Scusate…è tutta colpa mia…
Tai (guardando Davis in cagnesco) – No Ken…lascia stare…
Davis – non vorrete
prendervela con me! Ho solo detto la verità!
Yolei – E’ il MODO!
Testa vuota!
Davis (continuando a mangiare)
– Tanto gli passerà! E tu non osare più chiamarmi testa vuota.
Yolei – Altrimenti?
Davis – Altrim..
Matt – BASTA!!!!!!
Davis si zittisce limitandosi a
lanciare un’occhiata di fuoco a Yolei.
Ann – Se posso dire la
mia…non è bello che sparliate dietro le spalle di TK.
Tai – Ann..ma che dici?? Secondo te gli sparlavamo dietro??
Ann – Scusa Tai…,ma
l’impressione era quella! E poi che bisogno c’era di parlare di Kari proprio adesso che sapevate che sarebbe arrivato!
Tai – Lo so…ma stavamo solo cercando di sapere se Ken sarebbe venuto in aeroporto ad aspettarla…abbiamo
pensato di darle il benvenuto e…ci siamo lasciati sorprendere…credi
che ci sia rimasto molto male?
Ann – Be..gli passerà se è questo che intendi..sai anche tu com’è fatto! Però non
è stato bello…credo ci sia rimasto un po’ male! Direi che
è meglio andarci a parlare.
Tai – Ci penso io.
Matt – Vengo con te!
Codi – Lasciatelo in pace per un
po’…adesso è ancora arrabbiato.
Matt – Ma…
Codi – Matt..è meglio credimi!
Matt – Lo so ma io..
Sora – Matt..
Sora gli appoggia
affettuosamente la mano su una spalla.
Sora – Non ti
preoccupare…non è successo niente di grave…solo che siamo
tutti tesi per l’arrivo di Kari e per la fine
della scuola…e tuo fratello è più teso di tutti!
Gli sorride. Lui la guarda negli occhi, sospira. Poi le
accarezza piano i capelli. Era davvero fortunato ad avere lei accanto…davvero davvero fortunato.
- Ehi biondo!
TK seduto sul prato risponde al fratello senza voltarsi.
TK – Che c’è?
Matt è in piedi accanto a
lui, le mani in tasca, lo sguardo perso lontano.
Matt – Niente, volevo solo
vedere come stavi.
Silenzio. I due fratelli restano immobili nel caldo del
pomeriggio. TK sa che Matt è lì per
scusarsi, ma non ha nessuna intenzione di rendergli la cosa semplice: è
ancora troppo arrabbiato. Gli da un fastidio viscerale sapere che tutti i suoi
amici discutano di lui in sua assenza soprattutto riguardo a un argomento che
non conoscono. Nessuno di loro sa veramente come si sente lui, nessuno lo
può capire…nemmeno Ann che pure gli era stata tanto vicina. Eppure ne parlavano, come fosse una
qualunque cosa…be, non era una “qualunque
cosa”! era la sua vita, erano i suoi sentimenti,
era il suo cuore infranto, i suoi sogni spezzati, i suoi desideri delusi, la
sua fede tradita…senza rimedio. Come potevano loro parlare di questo
senza capirne niente!? Non riusciva…proprio non
riusciva a capirlo.
Matt – Ci dispiace.
Diretto, conciso, essenziale e sincero. Matt conosce suo fratello, sa che non servono giri di
parole.
Matt – Capisco che sono
solo affari tuoi, ma …
TK – Non c’è nessun ma! Se dite cose
che mi riguardano o lasciate che io sia presente e possa obiettare oppure
evitate almeno che io vi senta…
Matt sorride mortificato.
Matt – Hai ragione, siamo
stati molto stupidi…è solo che c’è molta tensione per
il ritorno di Kari. Tu lo avverti meglio di tutti noi
di certo.
TK – Non è detto…non sai cosa penso…
Matt – Credevo fosse
così, ma se preferisci ti riferisco solo quello
che stavamo dicendo senza aggiungere altro…se ti va di sentirlo…
TK – Ti ho detto che non c’è problema a
parlarne per me…
TK ha deciso di fare il duro e di adottare la tattica di
chi non è realmente toccato dai fatti, nascondendosi dietro la maschera
dell’indifferenza.
Matt sospira: sperava che il
fratello si sarebbe sfogato un po’…invece..
Matt – Kari
torna fra due settimane. Arriva all’aereoporto
sabato pomeriggio. Yolei ha proposto di andare a
prenderla tutti insieme, ma credo che alcuni
non…
TK – Perfetto. Non ho impegni sabato pomeriggio.
Matt resta interdetto.
Matt – vuoi…ci vuoi
andare anche tu??
TK (freddo) – Perché? Che problema
c’è? Tu forse non vai?
Matt – Veramente pensavo
di restare a casa a farti compagnia, ma se vieni anche tu…
TK – Certo che vengo..faccio parte del gruppo,
no?
TK si alza.
TK – Sarà meglio che vada in classe.
Matt lo trattiene per un
braccio.
Matt – Sei sicuro che ce
la farai, fratello?
Lo guarda negli occhi, gravemente, ma non riesce a
penetrare il muro eretto da TK: i suoi occhi azzurri sono come uno specchio che
riflette il mondo esterno nascondendo quello interno.
TK – Ti ho detto che non c’è problema.
Il ragazzo si avvia verso il portone della scuola. Matt resta a guardarlo allontanarsi con espressione
addolorata.
Perché non capiva che poteva fidarsi di lui?
Perchè non capiva che era tempo di confidarsi con qualcuno? Non poteva
tenersi tutto dentro o prima o poi sarebbe scoppiato e avrebbe detto qualcosa
che non pensava e avrebbe rovinato tutto…proprio come aveva fatto lui con
Tai e Sora. Se almeno fosse
riuscito ad ammettere a sé stesso che era preoccupato per l’arrivo
di Kari! E invece non ne parlava mai. Nemmeno con Ann…Matt gliel’aveva
chiesto. Che situazione! Voler aiutare una persona che si rifiuta di farsi dare
una mano è una delle cose più difficili.
Matt “Be,
se non posso fare altro gli starò vicino…”
Il giorno successivo Davis
è alle prese con un pesante problema di coscienza. Sa di aver combinato
un pasticcio il giorno prima…esattamente come succedeva
quando era di luna storta. Erano giorni rarissimi quelli in cui perdeva
il suo solito buon umore e diventava insopportabile. Nemmeno lui riusciva a
riconoscersi in quella persona scortese e cinica che in quei momenti si
sostituiva a lui. Era una persona che lui odiava e che faceva di tutto
perché anche gli altri la odiassero. Davis lo
sapeva, ma non riusciva a controllarla…quando
aveva il sopravvento non si poteva scappargli.
Davis “Allora…ho
risposto male a Yolei, messo a tacere Ann e…creato imbarazzo in tutto il gruppo per via di
TK…! Meraviglioso! Non basterà la giornata intera per chiedere
scusa a tutti!”
Davis si avvia mestamente verso
scuola. Stranamente è in orario. Si trascina guardingo fino al cancello
e poi spia il cortile. Sulla solita panchina riconosce
le sagome familiari. Il ragazzo sospira avvilito. Deve farsi forza e
andare…anche se a dire la verità il pensiero che forse potrebbe
entrare senza farsi vedere e rimandare a dopo le scuse inizia a farsi strada
nella sua testa. Il fatto è che davvero non si sente in grado di fare
quel passo…davvero, se solo potesse rimandare
anche di poco…
- Buongiorno Davis!
Una pacca sulla spalla lo fa trasalire.
Davis –
Ci..ciao Tai!
Tai – Passata la luna
storta ??
Davis arrossisce di vergogna.
Davis – Io..be…si…ne
ho combinate ieri eh?!
Tai gli risponde con fare
benevolo.
Tai – Be,
si…direi abbastanza.
Davis sprofonda sempre di
più nel suo imbarazzo.
Tai – Ma tanto ormai ti conosciamo…non ti preoccupare…
Davis (un po’ rincuorato)
– Davvero..credi che basterà chiedere scusa??
Tai – Direi che
l’espressione mortificata che hai è già più che
sufficiente! Dai, andiamo dagli altri…
Davis – Si..
Il ragazzo lo segue docile come non mai.
Dalla panchina gli altri li osservano avvicinarsi. Ci sono
tutti tranne i fratelli Ishida.
Davis si avvicina a testa bassa
strascicando i piedi. Sora non riesce a trattenere un
sorriso.
Sora – Ragazzi…per
pietà, diciamo a Davis che non è
successo niente e che lo perdoniamo…non credo di poterlo vedere in questo
stato ancora per molto!
Davis alza gli
occhi da terra stupito…non aveva detto neanche una parola e
già gli altri sapevano cosa pensava e cosa stava per dire.
Yolei –
D’accordo…sono con te Sora! Chi vota per
perdonare Davis??
Tutti alzano la mano sorridendo. Davis
si guarda intorno rosso come un peperone.
Davis – Be…lasciate almeno che ve lo dica….scusatemi.
Ken gli batte la mano sulla
spalla.
Ken – Capita a tutti un giorno no!
Davis non può far altro
che ringraziare mentalmente il buon Dio per avergli dato degli amici
così straordinari!
Codi – Coraggio andiamo in classe…le lezioni
stanno per cominciare!
Ann sorride a Davis e si avvia con lui verso l’aula. Il ragazzo ha
il cuore molto più leggero. Sa benissimo che
non ha ancora chiesto scusa a TK, ma sentire l’appoggio degli altri
è davvero bellissimo.
La sua gioia dura però solo un attimo. Proprio
sulla porta della classe Davis si scontra con TK che
sta uscendo nel corridoio. I due incespicano l’uno nell’altro.
TK borbotta una scusa senza riconoscere Davis e si allontana. Davis
però lo blocca afferrandogli un lembo dell’uniforme.
Davis – Un attimo!
TK si volta e riconosce l’amico. Il cuore di Davis batte all’impazzata mentre
gli occhi di TK cambiano espressione.
TK (amichevole) – Ah, sei tu Davis!
Scusa non ci ho fatto caso! Dimmi!
Davis resta interdetto. Si
stropiccia le mani imbarazzato.
Davis – Ehm..per..per
ieri…ecco io…volevo…
TK lo guarda accigliato senza capire. Davis
interpreta la sua espressione come un improvviso montare di rabbia e si butta
in ginocchio, le mani giunte.
Davis – MIDISPIACE!! Midispiacemidispiacemidispiace!
TK è sorpreso.
TK – ma cosa fai?? Alzati!
Non ti devi scusare…in fondo…(guarda lontano amareggiato) sei stato
l’unico che mi ha detto la verità…certo…un po’ bruscamente…ma era pur sempre la verità..
Davis si alza e guarda TK ancora
incerto.
Davis – Sicuro..che
non sei arrabbiato??
TK – Certo…stai tranquillo…e poi ieri..ero di
cattivo umore anche io…ho solo perso un attimo la calma…ora
scusa…devo andare un momento in segreteria..
TK si allontana a passi rapidi. Davis
resta a guardarlo dalla soglia della porta. Oggi di certo TK era calmo, ma
nella sua voce c’era sempre quella sfumatura indescrivibile di tristezza
dolorosa. Forse non era più arrabbiato con gli altri e con lui, ma si
era incupito ancora di più. In fondo poteva capirlo…Kari stava per tornare.
TK è sdraiato nella sua camera, per terra. Gli
occhi rossi, i capelli spettinati…si sente spossato, come avesse corso
per tutta la giornata.
Il ragazzo guarda lontano…quella mattina si era
svegliato prima del solito. La sera prima aveva faticato ad
addormentarsi eppure all’alba i suoi occhi non ne avevano voluto sapere
di restare chiusi. Era agitato e inquieto. Si era alzato ed era uscito sul
terrazzo. L’aria era fresca nonostante la bella stagione e TK era
rabbrividito. Solo poco tempo prima avrebbe aspettato
quel giorno fremendo; avrebbe provato una gioia così grande da non poter
essere raccontata e avrebbe contato il passare dei minuti che lo separavano da quell’incontro….
Ma le cose erano andate diversamente e TK si era trovato
ad avere il cuore attanagliato dalla paura al solo pensiero di vederla. Di
vedere lei, quella che era sempre stata la sua migliore amica e anche di
più. Ora il suo nome non riusciva nemmeno a pensarlo…
Aveva cercato di riaddormentarsi, ma era stato tutto
inutile. Per fortuna una volta suonate le sette la vita si era riempita delle
solite cose da fare anche se il tempo pareva scorrere
più lentamente. Era andato a scuola e aveva affrontato l’ultimo
giorno senza emozione, restando seduto in silenzio, indifferente agli scherzi
dei compagni e alle occhiate preoccupate di Ann.
A pranzo non aveva quasi toccato cibo. Lo stomaco era
chiuso; sentiva di stare male fisicamente oltre che moralmente. Matt gli aveva proposto di non andare all’aereoporto. In fondo nessuno gliene avrebbe fatto rimprovero anche se avesse cambiato idea all’ultimo
momento. Ma TK aveva scosso la testa. Aveva una paura folle di rivederla, ma
prima o poi sarebbe successo e voleva che fosse subito, per farla finita con le
sue angosce. Senza contare che non voleva che lei pensasse di averlo ferito
così profondamente come invece era. Era stupido, TK lo sapeva in fondo,
ma il suo orgoglio si ribellava. Lei non aveva pensato a lui…e lui ora
gli avrebbe mostrato che lei non era così indispensabile come pensava di
essere…che lui stava bene anche da solo. Certo era una menzogna bella e
buona perché TK soffriva terribilmente, ogni giorno e ogni notte di
più man mano che si avvcinava il giorno del
suo arrivo… ma questo non aveva importanza.
Non si ricordava niente del viaggio in macchina fino
all’aereoporto. Era solo consapevole di essere
vivo e di non essere solo. Poi era stato stordito dal bianco freddo delle pareti
dell’aereoporto e dal suono continuo di
altoparlanti che chiamavano persone, annunciavano voli…chissa per dove. E in mezzo a quella massa di persone
così variopinta e vivace lui si era sentito solo e pesante come una
statua di marmo.
E alla fine era accaduto. Il volo di lei era atterrato. TK
aveva quasi avuto un mancamento, ma aveva stoicamente resistito. Il cuore
pulsava a mille eppure il suo viso era sbiancato quasi che tutto il sangue
pompato nelle vene fosse fuggito dal suo corpo
lasciandolo esanime. Gli girava la testa e si era appoggiato ad Ann che non lo aveva lasciato solo per un solo istante.
Come era tenera quella ragazzina…lei si meritava ogni attenzione eppure
lui l’aveva rifiutata per l’altra. Quel pensiero lo aveva fatto
stare ancora più male.
Poi era successo qualcosa. TK non lo sapeva spiegare, ma
lui aveva sentito distintamente che lei era lì. Non era ancora visibile,
dietro a tutte le altre persone, ma lui lo sapeva, lei era lì…
Eppure del momento in cui era apparsa non riusciva a ricordare
nulla. Tai le era corso incontro e poi Yolei e Sora e Davis. Aveva visto per prima cosa le sue mani, avvinghiate
al corpo del fratello, poi un ciuffo di capelli castani. Tutti si erano
avvicinati per salutarla…solo lui e Ann non si
erano mossi. Era stata lei a venire da lui. Da lontano lo aveva guardato, nel
profondo degli occhi. Poi aveva abbassato lo sguardo, approcciandosi
di qualche passo e lo aveva salutato con un “Ciao” così
flebile e così dolce…la sua voce…
TK aveva risposto, ma freddamente. Non sapeva come fosse
riuscito a controllarsi. Lei poi si era voltata verso gli altri e Tai non l’aveva più lasciata un secondo. TK
gli era sempre stato lontano e non le aveva detto nient’altro. Lei
neppure. Non si erano nemmeno più guardati e TK si era ritrovato
sdraiato sul pavimento della sua camera a piangere come un bambino.
Perché?
Non lo sapeva. Non puoi chiedere alle lacrime
perché decidono di cadere..a volte solo loro lo sanno…
Ma TK non faceva che ripensare a quello sguardo. Non a
quello che lei aveva detto, ma ai suoi occhi. Perché sapeva che in
quello sguardo tutto era già stato detto. Lei aveva guardato dentro di
lui e le sue barriere erano volate via come foglie al vento. Aveva già
capito la sua sofferenza e TK aveva letto lo stesso sentimento negli occhi di
lei. E c’era di più. Nel momento stesso in cui i loro sguardi si
erano incontrati entrambi avevano sentito che quel legame unico che li teneva
uniti forse fin da prima della loro nascita si era riformato. Nonostante i tentativi
di spezzarlo, nonostante i tentativi di ignorarlo…lui era sempre
lì.
TK aveva cercato di scacciare questo pensiero, ma era
impossibile. Era come se la voce del destino l’avesse chiamato per
ricordargli che niente poteva dividerli.
Non serviva piangere, urlare, tapparsi le orecchie..TK
sapeva che era impossibile ribellarsi e sapeva anche che la stessa voce aveva
mormorato all’orecchio di lei le stesse parole...
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Fine parte tredicesima --------------------