Capitolo 30
Myungsoo POV
Ero
steso
sulla schiena e Sungjong dormiva con la guancia sul mio petto ed un
braccio intorno ai miei fianchi. L'osservai. Era in pigiama. Quando lo
aveva indossato? E soprattutto, quando era venuto da me? Gli accarezzai
il viso, per scostargli i capelli dagli occhi e vederlo meglio, dalla
mia posizione, ma il mio tocco lo svegliò. Aprì
gli
occhi, lentamente, e sollevò la testa per guardare verso di
me,
sorridendo: "Mi sei mancato hyung..." Si protese verso di me, dandomi
un bacio sul mento. Rimasi immobile, in silenzio. Vedendo la mia
reazione, sussurrò, ancora con la testa sollevata verso di
me:
"...sei arrabbiato con me?"
Scossi il capo, sorridendo lievemente. Ero così
confuso...Non
volevo rischiare di avere un'altra discussione con lui, così
non
avevo il coraggio di aprire bocca. Avrei voluto chiedergli ancora
spiegazioni, ma non lo feci. Rimasi a fissarlo, pensieroso. Si strinse
a me, ripoggiando la testa sul mio petto e chiuse gli occhi. Era
sereno. Cos'aveva pensato in quei giorni? Cos'era cambiato ora, da
averlo di nuovo accanto a me? Trascorsero svariati minuti durante i
quali Sungjong sembrava essersi nuovamente addormentato, mentre io
fissavo il suo viso, con mille pensieri nella mente.
Improvvisamente allungò una mano dietro la sua
schiena e
cercò il mio braccio, cingendolo intorno alle sue spalle.
Sembrava che voleva che lo abbracciassi. Mormorò,
serio:
"Non parli...non mi sfiori neppure...non mi ami più?" Si
sollevò, mantenendosi sul gomito e, con il viso di fronte al
mio, mi fissava, in attesa di una risposta. Aggrottai la fronte,
perplesso: "E' strano che sia tu a dire questo. Dovrei farlo io."
Affermò: "Pensavo avessi capito. In questi giorni non mi hai
chiesto nulla, ero certo che avessi capito." Cos'avrei dovuto capire?
Di cosa stava parlando?
Si protese verso di me e sussurrò, prima di baciarmi sulle
labbra: "Ora che mi sento di nuovo bene, posso ricominciare a prendermi
cura di te." Lo allontanai da me, sorpreso: "Di nuovo bene?
Vuol dire che fino a ieri sei stato male?" Annuì,
imbarazzato,
non guardando verso di me: "Te l'avevo detto che era stato doloroso
hyung." Ero pietrificato. Il motivo per cui non era voluto rimanere
solo con me era perché ancora sentiva le conseguenze di
quella
notte? Non aveva quindi intenzione di lasciarmi?
Affermò,
interrompendo i miei pensieri: "Scommetto che hai pensato a mille
possibilità, ma non a questa. Vero hyung? Eppure te l'avevo
detto...Ero certo che ci saresti arrivato." Lo guardai, infastidito:
"Non avresti potuto dirmelo? Mi avresti risparmiato questi tre giorni
d'inferno. Sono arrivato a pensare che fossi disgustato da me."
Rise, ascoltando le mie parole. Gli accarezzai il viso, agitato: "Non
lo sei...vero?" Scosse il capo, mostrandomi il suo meraviglioso
sorriso: "E' imbarazzante da dire ma...se fossimo rimasti soli...so che
sarebbe successo qualcosa. Avrei avuto difficoltà a
rifiutarti, o a trattanermi. Quindi ho preferito starti
lontano." Concluse, guardando verso di me: "Ti amo hyung." Rimasi a
fissarlo, senza riuscire a dire o
fare nient'altro. Avevo frainteso il suo comportamento. Mi ero dannato
inutilmente. Mi sentii uno stupido, nonostante lui, dal canto suo, non
fosse stato così chiaro come pensava. Mi guardò
gonfiando
le guance, seccato: "A questo genere di cose in genere si risponde anche io."
Aveva ragione. Non avevo neppure reagito alla sua dichiarazione, tanto
ero impegnato a riordinare i miei contorti pensieri. Sorrisi,
guardandolo negli occhi: "Me lo dici spesso." E lui, serio: "E tu non
rispondi mai." Fece per sedersi sul letto, visibilmente infastidito, ma
lo trattenni steso accanto a me. Dichiarai, stringendolo a me: "Non
è necessario che lo faccia. Lo sai che ti amo."
"Voglio che tu lo faccia. Voglio sentirtelo dire. Ogni volta che lo
pensi."
Mi fissava, serio ed io ricambiavo il suo sguardo, perso nei suoi
grandi occhi. Sorrisi, immergendo le dita nei suoi capelli: "Dovrei
dirtelo mille volte al giorno e tu finiresti per pensare che io sia
ossessionato da te." Continuava a fissarmi
intensamente, serio:
"Voglio che tu lo sia. Voglio essere il tuo unico pensiero. Niente e
nessun altro deve occupare la tua mente, oltre me." Sollevai la testa
dal cuscino e al tempo stesso spinsi Sungjong verso di me, baciandolo
dolcemente. Fu un bacio lento, casto, desiderato. Erano tre
giorni che non mi ero potuto neppure avvicinare a lui. Sussurrai,
quando le nostre labbra si separarono: "Ti amo." Respirò
profondamente, socchiudendo gli occhi e ripoggiandosi sul mio petto.
Affermò, ad un tratto: "Se non fossi stato lontano da te
negli
ultimi giorni...avrei rischiato di essere tentato dal fare qualcosa,
proprio come lo sono ora." Spalancai la bocca nel sentire le sue
parole, e mentre una sua mano delicatamente accarezzava il mio petto
attraverso il tessuto leggero della maglia che indossavo, scendendo
lungo l'ombelico e poggiandosi sul mio membro. Ebbi un sussulto quando
cominciò a massaggiarlo lentamente attraverso i pantaloni.
Ma
quando allontanò la mano, sollevò il capo verso
di me,
ancora. E sorridendo maliziosamente, domandò: "Vuoi che
continui hyung?" Annuii, frastornato, non riuscendo a pensare ad altro
che all'ultima
volta che mi aveva riservato quel trattamento e a quanto quel risveglio
fosse stato indimenticabile. Mi fissava, divertito. Stavo
già
pregustando quello che avrebbe potuto fare, mentre lui, forse
comprendendo ciò, sembrava non avere alcuna fretta.
Amavo il suo lato sadico.
Quando meno me lo sarei aspettato infilò la mano nei miei
boxer,
circondando il mio membro. Trattenni il respiro, all'improvviso
contatto. Rimase fermo, e sussurrò, verso di me, sentendo
quanto fossi già eccitato: "Non ho neppure cominciato
hyung..." Mormorai, mentre lentamente mi sfiorava con le dita: "Mi hai
lasciato tre giorni senza che neppure...potessi avvicinarmi a te."
Rise, forse soddisfatto della risposta, e si appoggiò ancora
con la guancia sul mio petto, mentre continuava a toccarmi. Cominciavo
a respirare con difficoltà, ed il suo peso sul mio torace di
certo non aiutava. Quando gli chiesi di mettersi di lato,
affermò, con un leggero ghigno: "Voglio vedere e sentire
cosa provoco in te. Da questa postazione posso sentire il tuo cuore e
il tuo respiro. Ed al tempo stesso vedere come reagisci."
Guardai verso di lui, pensieroso. Nessuno più di lui
riusciva a stupirmi al punto da togliermi ogni parola di bocca. E tutto
questo non mi dispiaceva affatto.
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Alcune di voi
avevano capito cos'era successo, sono felice *-* altre invece no, mi
dispiace se vi ho confuse >___< Ho sempre pensato,
leggendo alcune ff smut, quanto fosse poco realistico (o meglio,
assurdo) che dopo i primissimi rapporti sessuali, Sungjong fosse sempre
pronto per ripetere l'esperienza, anche il mattino successivo. Credo
sia umanamente impossibile =.=
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