Freddo
***
Narfi
ha un carattere aperto, solare.
Così come Vali,
nell’aspetto somiglia a loro
padre, ma ha la dolcezza e la forza della loro madre, e un pregio tutto
suo che lo sprona a irradiarle ovunque.
Narfi è il fuoco, si dice Vali.
E senza dubbio la faccenda ha un
ché d’ironico,
poiché, a quella sua indole calorosa, Narfi oppone una pelle
sempre fredda, anche nei giorni più cocenti.
«Non ti dà
fastidio?» chiede Vali una
sera, con uno sbadiglio.
Narfi fa spallucce.
«No» risponde, infilandosi nel
proprio giaciglio, «mi rende più facile sentire
quanto sono caldi gli altri».
***
La
prima volta che Sigyn li porta ad un banchetto, Narfi rispetta le
raccomandazioni materne: rimane quieto, limitandosi a guardare attorno
a sé con occhi brillanti.
Vali, al contrario, s’ostina a
importunare i nobili Asi con
le sue domande moleste.
«Silenzio!» sbotta un
guerriero che non ne
può più.
Spaventato, Vali si rifugia dalla madre e
dal fratello.
«Ma che spettacolo»
interviene Loki, indolente,
forse beffardo, «i prodi Asi non sanno fronteggiare le
curiosità d’un bambino».
Vali, confuso, capisce che suo padre lo sta
difendendo;
un’ulteriore sicurezza è l’aggrapparsi
al braccio di Narfi, fresco e familiare.
***
Vali
è stato contagiato dalla febbre.
È orribile: la sua
testa pare sul punto di scoppiare, e lui
ha caldo, caldo, un caldo devastante.
Sigyn gli è accanto e si occupa
di lui, preoccupata ed
affettuosa.
Per cercare di dargli sollievo, gli applica
delle pezze bagnate sulla
fronte, e Vali sente il profumo conosciuto della madre, che lo consola
un po’.
Poi Narfi arriva, con aria seria, e
accarezza il viso bollente del
fratellino con le proprie mani fredde.
Per Vali, che si sentiva sul punto di
annegare in un oceano
incandescente, quel gesto è come una boccata
d’aria.
***
Vali
e Narfi stanno tornando da una gara di tiro con l’arco.
Vali è silenzioso. Narfi lo
osserva, poi commenta:
«E così ha vinto Ullr. Naturalmente».
«Era tutto fiero
dell’arco che il suo patrigno Thor
gli ha fabbricato» replica Vali, in tono pensoso.
«Io non ricordo che nostro padre ci abbia mai fatto dei doni,
eppure siamo suoi figli di sangue».
Narfi lo guarda. «Forse colmarci
di trastulli non era il suo
destino» suppone.
«Cosa ne sai tu, del
destino?» chiede Vali,
perplesso.
«Semplice» replica
Narfi, «so che sono
destinato ad avere una fronte fredda per
l’eternità!»
***
C’è
stata battaglia; Vali e Narfi hanno combattuto
a fianco degli Asi, hanno vinto.
Ormai avvezzi all’accozzaglia dei
banchetti, fanno scontrare
i loro boccali d’idromele.
«La Valhalla ci
accoglierà, fratello?»
domanda Vali, guardandosi attorno.
«Per lei sarebbe un
onore!» ribatte Narfi, con voce
tonante.
«Ma scommetto che nemmeno
là riuscirai mai ad
avere le mani calde» aggiunge Vali, sorseggiando
l’idromele.
Narfi sorride fugacemente, gli fa quasi
l’occhiolino.
«Lo scommetto anch’io».
Vali ricambia veloce il sorriso, prima di
tornare ad immergersi nel
proprio boccale.
Talvolta, è bello sapere che
esistono cose che non
cambieranno mai.
***
«No!»
ringhia Loki, quando una litania riempie il
silenzio della caverna. «No!»
Vali non capisce…
Sinché un dolore atroce non lo
piega in due, strappandogli un urlo. Tutto il suo corpo sussulta,
ricoprendosi di una folta pelliccia.
Senza più nulla di umano, Vali
si scaglia su Narfi, gettato
inerme alla sua mercé.
Forse lo riconoscerebbe, se solo quel
sangue fosse freddo
com’è sempre stata la sua pelle… Ma il
sangue è caldo, e il lupo non trova freno.
In lui, anzi, arde la rabbia, calda quanto
i visceri che incateneranno
Loki alla sua punizione.
Sino alla fine del mondo.
***
Note:
Narfi e Vali. Li amo troppo.
Ho cercato di immaginarmi – a stralci – una vita
loro in mezzo agli Asi, una vita che li vedesse alleati degli Asi...
E che credo mi abbia fatto sembrare ancora più ingiusta la loro morte (mitologia vuole che, per punire Loki per l’omicidio di Baldr, gli dèi abbiano preso i suoi figli e abbiano tramutato Vali in lupo, spingendolo ad uccidere Narfi. E le interiora di quest’ultimo verranno usate per legare Loki a tre pietre, mentre sulla testa del dio verrà affisso un serpente, il cui veleno colerà sul suo viso... A dargli un po’ di sollievo sarà sua moglie Sigyn, che raccoglierà il veleno in un bacile... Purtroppo, però, ogni tot di tempo lei deve allontanarsi per vuotare tale bacile, e nel frattempo il veleno bagna il viso di Loki).
In quanto a Ullr, è un figlio che Sif (moglie di Thor) ha avuto da un altro
dio, e del quale si conosce soprattutto il talento nel tirare con
l’arco.
E niente, spero di non aver scritto idiozie e di non aver rovinato
questi splendidi personaggi.
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