14.
GENDERSWAPPED
«Credo
ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo»,
osserva Matt, analizzando con occhio critico il manichino troppo
dotato. La profonda scollatura del top dorato che la commessa zelante
gli ha appena messo sopra è quanto di meno discreto si possa
trovare in quel periodo di fine anno, ma al danese non dà
fastidio l'abbigliamento.
È
il seno... ed il modo in cui Tino vi lancia occhiatine casuali,
mentre sceglie un completo da sera per la festa di Capodanno.
Fissa
malissimo la donna di plastica rosa carne, abbassando poi lo sguardo
al proprio petto ed infine posizionandosi davanti ad uno specchio
lungo. Mette le mani sui fianchi e si avvicina, chiedendosi cosa ci
sia di tanto meraviglioso in un seno procace.
«Se
non altro guarda femmine inanimate. Non sei sollevato?»,
sussurra Lukas mellifluo, ricambiando l'occhiata nello specchio al
di là del suo braccio rigido.
«No,
per niente», borbotta Matt, esibendo
un broncio epocale da sopra la spalla. «Lo
considero un affronto al mio bellissimo corpo e mi preoccupo di non
essere abbastanza!»
Lukas
comincia a trascinarlo via con fare passivo, la mano incastrata
nell'incavo del gomito. «Non c'è
bisogno di fare tanto chiasso. Tino ha scelto te, non una femmina
pettoruta.»
Matt
gli si avvicina a muso duro, impedendogli di cacciarlo dentro uno dei
cubicoli illuminati dai faretti accecanti. «Ma
se fossi una donna gli piacerei di più? Sono sicuro che si
divertirebbe un mondo a... a palparmi quelle cose! E se gli mancano?
E se mi volesse diverso? È pentito di stare con me?!»
Alza
le mani e continua a muovere le dita come se le stesse affondando
dentro budini, causando un pigro sollevarsi di sopracciglia nel
norvegese ed un altrettanto pacato schiarimento di gola.
«Te
ne accorgerai da solo. Ho appena deciso di essere buono con te per
l'anno nuovo», gli soffia dal basso,
spedendolo con una spinta secca dentro il camerino e chiudendo la
porta.
«Lukas!
Ma che-?!»
Mentre
Tino si dirige da quella parte, un completo giacca e pantaloni sopra
il braccio, la confusione scatenata dal compagno gli fa drizzare le
orecchie ed affrettare il passo. «Che
succede?», esclama, affiancando Lukas
e lanciando occhiate preoccupate al camerino chiuso.
Norvegia
non gli risponde, ma spinge la porta con un tocco delicato delle dita
e davanti ai loro occhi si staglia una prosperosa bionda di oltre un
metro e ottanta. Ha le mani sui primi bottoni della camicetta rossa,
saltati via per la quinta di seno che ora straborda generosamente
dalla scollatura. I grandi occhi azzurri sono spalancati dalla
sorpresa e forse da un briciolo di panico, una massa disordinata di
capelli biondi le scende sulle spalle, selvaggia. Ha un che di
familiare...
La
faccia di Tino diventa una maschera di vergogna, mentre si profonde
in scuse balbettate e si affretta a richiuderle la porta con una
manovra rapida.
«Lukas!
Ma cosa fai? La signorina si stava cambiando!»
Tino
lo guarda sconcertato mentre questi sparisce silenziosamente lungo il
corridoio come se nulla fosse successo, poi la porta si riapre e gli
occhioni della bella ragazza spuntano oltre lo stipite bianco.
Allunga improvvisamente la mano e lo tira di forza dentro al
camerino.
Il
finlandese lascia cadere il completo che aveva intenzione di provare
e si ritrova stretto in quello spazio, il seno premuto addosso e le mani che gli tengono il viso come per baciarlo. Cerca di
divincolarsi, lanciando un debole grido. «M-mi
dispiace, sono lusingato ma sono impegnatissimo!»
La
giovane ammicca un paio di volte, schiacciandolo ulteriormente col
generoso davanzale e gonfiando le guance. «Mi
stai rifiutando? Non sono carina?»
Tino
abbassa gli occhi e si ritrova il naso immerso nella morbidezza,
sentendosi morire. «M-molto carina, ma
ciò non toglie che io non sia disponibile, ecco!»
Solleva
la mano davanti al viso per mostrarle l'anello di fidanzamento e
chiude gli occhi, imbarazzato dall'improvvisa piega degli eventi.
La
ragazza ridacchia e Tino la sbircia di nuovo, riconoscendo quel modo
di sghignazzare. Si sente stringere tra le sue braccia e geme dal
fondo della gola, sfuggendo con lo sguardo.
«...
Matt? Sei tu?» Si sente stupido solo a
pronunciare il suo nome riferendosi a quell'incredibile bionda, ma...
«Ti
piaccio?» Sbatte le lunghe ciglia e
gli prende le mani, posandosele sopra il seno. Tino resta sgomento,
le guance ormai infuocate.
«Chiedo
a Lukas di lasciarmi così ancora un po'?»
«Torna
immediatamente com'eri, ti prego!»,
starnazza sconcertato, mettendosi a palparla con discrezione ed
invocando con grida mute il nome di Norvegia, affinché venga
in suo soccorso prima di riprenderci l'abitudine.
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