A-mors.
Sono sempre stato una
di quelle persone che fuggono dall’amore, sempre. Mi ha
sempre schifato l’idea dell'innamoramento in sé,
proprio. Non sono mai riuscito a capire com’è che
una persona possa essere felice di avere tutto da perdere, ma ora
capisco che, molto semplicemente, le persone sono felici e
basta,
quando sono innamorate. Il che è un altro bello schifo.
Sono
dell’avviso che, genericamente parlando, le persone
più felici siano anche le più stupide. Le
più ignare e le più ingenue. Ed è
esattamente qui che sta la fregatura: quando ti innamori sei
così felice che non riesci a vedere il muro contro il quale
ti stai andando a schiantare di testa e a gran velocità, ed
è proprio questo che più odio della faccenda. Mi
rendo conto che tutto il male che mi fai, Ryo, sia solamente colpa mia.
Me la sono cercata. Sono stato stupido ed ora ne pago le conseguenze.
Mi sento così umiliato per esserci cascato, così
idiota per non aver visto in tempo quel fottuto muro. Ancor peggio
è che, se proprio devo essere sincero fino in fondo,
quel muro l’ho visto e per di più molto bene, ma
credevo che sarei riuscito a fermarmi in tempo e ho continuato a
godermi il brivido della velocità e del rischio. Peccato
solo che Cupido abbia trovato divertente l’idea di darmi una
spinta alle spalle, tanto per essere sicuro che mi schiantassi ed il
mio cuore andasse in pezzi al posto del mio cranio.
Per non parlar del
fatto, poi, che oltre al danno, chiaramente c’è la
beffa. Dopo tutto quello che ho passato, continuo a pensare che per te ne valga la pena, e sarei
disposto ad andare avanti fino alla fine dei miei inutili giorni.
Nonostante mi ritrovi ad odiarmi, riconoscendo di essere io ad averti dato tutta questa
importanza, essendo ben conscio che si tratti, in fin dei conti, di una
mia scelta, continuo a tenerti
sul podio, ben lontano da quella massa che tanto disprezzo.
Perché tu non sei come gli altri. Perché noi non lo siamo.
Ricordi quando dicevo
che se la
speranza è l’ultima a morire, allora io voglio
essere il primo?
Be’, la speranza di poter avere
un’infinità di altri giorni come quelli passati
con te al mio fianco sicuramente non mi abbandonerà mai,
almeno non finché vivrò. Buffo, vero?, che
finirà proprio come dicevo di volere.
Il guaio è
che pensiamo sempre che avere determinate cose ci renderà
felici, ma non le otteniamo mai subito. Dio, o chi per lui, trova
esilarante esaudire i nostri desideri quando questi ormai sono
bell’e dimenticati, sotterrati sotto strati e strati di
polvere nel cassetto degli oggetti smarriti. Così,
ciò che un tempo ci avrebbe dato la felicità -o,
almeno, pensavamo l’avrebbe fatto-, ora ci dà
sofferenza.
Ma la ciliegina sulla
torta -e come potrebbe mancare?-, è che io e te ci
consideriamo tanto speciali e superiore agli altri, ma siamo caduti su
una cosa stupida come questa, stupida come l’amore.
Esattamente come tutti
gli stupidi altri.
DE’:
Sono ancora viva,
sì. Come detto sopra, la speranza è
l’ultima a morire, ma prima di me c’è
tanta altra gente a cui tocca. (?)
Il titolo è
effettivamente un po’ banale, ma trovo ci stia. Se non lo
sapeste, la parola ‘amore’ deriva dal greco, per
l’appunto ‘amors’, che significa
‘senza morte’ (cosa che trovo infinitamente bella,
accipicchia).
La cosa più
divertente è che proprio in questi giorni ponderavo su
quanto poco senta la voglia di scrivere e ancor meno il bisogno. Per
non parlar del fatto che EFP non lo aprivo da mesi e boh, non so.
È tipo la una e mezza e me ne vado a letto.
Al solito, spero che
l’irrefrenabile necessità di farmi sapere che ne
pensate vi stupri selvaggiamente.
G-bye,
de.