20.
DANCING
Apre
le persiane e sorride alla domenica mattina, scuotendo leggermente la
testa e ridacchiando quando, tornato dentro casa, sente la musica
provenire dal piano inferiore. Quella musica. La musica di Tino.
Ogni
domenica è la stessa storia. Si alza prestissimo e comincia
freneticamente a correre qua e là per sbrigare le faccende di
casa, neanche fosse una domestica pagata a ore. Matt ci ha fatto
l'abitudine e ama quella sua parte ordinata e precisa, senza contare
che ad avere un uomo così non può lamentarsi...
Quando
glielo permette si mette ad aiutarlo, ma ci sono cose che Tino vuole
proprio fare da solo, dal momento che -dice- si diverte un mondo.
A
capire come e perché, poi, non ci prova.
Scende
i gradini saltellando, emerge dall'angolo del soggiorno e spia il
fidanzato che balla frenetico in un passo a due con l'aspirapolvere.
Ama quell'oggetto, aveva le stelle negli occhi quando gliel'ha
comprato qualche mese prima. Silenzioso come uno degli ultimi modelli
di lavatrice, gli permette di godere della sparizione di ogni minimo
ricciolo di polvere o briciola fuggiasca ed allo stesso tempo
ascoltare i suoi pezzi metal senza indossare cuffie.
Matt
intreccia le dita delle mani dietro la nuca ed entra in soggiorno,
andandogli alle spalle e accarezzandogli le natiche in movimento con
il ginocchio sollevato. Tino non si spaventa e gli va incontro,
sculettando un po' e facendolo ridere, poi spegne l'elettrodomestico
e si volta, il viso arrossato per il moto e gli occhi brillanti.
«Non
ti ho svegliato io, vero? Credo sia una rarità vederti girare
per casa a quest'ora! Normalmente te ne resti sotto le coperte
aspettando che torni a coccolarti.»
Il
danese annuisce e si abbassa a baciarlo sul collo, facendogli
lasciare la presa sull'aspirapolvere. Allunga il braccio verso il
divano e sposta la rotellina della stazione radio, intento nella
ricerca di qualcosa di adatto. Immediatamente spariscono chitarre
elettriche e batterie e la stanza viene riempita da un vivace e
romantico pezzo inglese.
«Non
riuscivo ad aspettarti, così mi sono detto che per stavolta
sarei sceso a prendermele, le coccole, anziché restare lì
come un bambino viziato e... questa canzone è davvero carina.»
Va
a prendergli una mano, la porta in alto e gli avvolge la vita con
l'altro braccio. Tino ride e cerca di divincolarsi. «Cosa
pensi di fare?»
«Tantissime
cose, ma per ora solo questo!» Lo fa
piroettare e lo riavvicina, le labbra di nuovo posate sul suo collo a
dispensare piccoli baci che lo fanno sempre rabbrividire, non importa
quanto ci sia abituato o quanti gliene dia di seguito.
Matt
socchiude gli occhi, sentendosi bene, e Tino fa lo stesso lasciandosi
trasportare. Volteggiano per il soggiorno, staccandosi di tanto in
tanto e improvvisando passi che nessuno dei due è veramente
bravo a fare, ma che, insieme, funzionano.
Lo
stacca da sé e lo fa roteare, rischiando di inciampare per le
gambe non proprio coordinate, ma non succede niente di grave e lo
riabbraccia, dondolandolo e stringendolo forte come se l'avesse
appena rivisto dopo un lungo viaggio.
Il
finlandese respira un po' affannato sfregando la fronte contro la sua
spalla, la risata imbarazzata che a lui piace da morire ad
accompagnare la voce di Bublé.
«Lo
sai che ho due piedi sinistri, un'attività del genere è
pericolosa!», lo rimprovera, una mano
dietro le sue spalle per continuare comunque a ballare con lui,
libero e tenero.
Baby
don't you know I love you so?
Can't
you feel it when we touch?
I
will never never let you go. I love you, oh, so much.
Matt
si sposta e cerca immediatamente le sue labbra.
Lo
bacia senza fretta, staccandosi di tanto in tanto per sfiorargliele
con le dita, perso nel suo profumo delicato. Gli tiene il viso tra le
mani e si allontana di poco per perdersi nel viola.
Tino
ricambia i suoi sguardi e si rilassa, gli accarezza le guance e
dimentica cosa li circondi, quello che stava facendo, il fatto che a
lui quella musica non piaccia; non si accorge nemmeno che ad un certo
punto hanno smesso di ondeggiare.
Gli
sorride a labbra chiuse e non dice niente, restando a contemplarlo e
a farsi contemplare allo stesso modo, ignorando la fine del brano e
l'inizio del successivo.
[La
bellissima canzone che i due cipollini ballano si può
ascoltare QUI
♥]
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