THE DAYS LOST IN THE NIGHTMARE
EPILOGO
…
Qui tetigerit picem inquinabitur ab ea …
(chi toccherà
la
pece, ne rimarrà imbrattato)
Un
mese dopo…
Un elicottero
sorvolava il cratere del vulcano della regione
Kijuju.
L’atmosfera
nuvolosa e grigia comportava una scarsa
visibilità, rendendo quasi impossibile ammirare il paesaggio
sottostante.
Il mondo
intero non sapeva nemmeno a quale catastrofe era
scampato proprio qualche giorno prima, in quello stesso luogo ove un
capitolo
importante della storia dell’umanità si era
chiuso.
Seduti sui
sedili del velivolo, vi erano un uomo e una
donna.
Il primo era
Chris Redfield, agente della BSAA, in compagnia
della donna che aveva creduto morta per tre lunghissimi anni, Jill
Valentine.
Egli
osservò la sua partner di sempre, la quale aveva il
viso assorto e i suoi capelli biondissimi ondeggiavano per via del
fortissimo
vento.
Ella indossava
una giacca azzurra in stile tuta, abbinata a
dei pantaloni stretti color sabbia. Stringeva fra le sue mani un pezzo
di
carta, che accartocciava fra le dita nervosamente. L’uomo con
i capelli scuri
le si sedette accanto, premendo la sua robusta mano su quella pallida
di lei.
La bionda, a
quel contatto, alzò il viso verso di lui.
“Sei
sicura di volerlo fare?”
Jill lo
guardò intensamente, poi il suo viso si abbuiò di
nuovo.
“E’
una cosa che devo fare. Devo chiudere questo capitolo,
una volta per tutte.”
Chris comprese
le motivazioni della sua compagna, così si
limitò a stringere la sua mano, per starle vicino.
Dopo circa un
quarto d’ora, il pilota dell’elicottero
parlò
ai due agenti BSAA.
“Non
posso avvicinarmi più di così. Dovete proseguire
a
piedi da qui.”
Jill e Chris
dunque calarono le scale di corda e scesero
sulla terra ferma, in quella distesa polverosa cosparsa di cenere.
Avanzarono
proseguendo a passo lento, ancora troppo provati
per guardare senza esitazione quello che era stato il teatro di una
delle
battaglie più determinati della loro vita.
Perché
lì, in quel lago di lava, era finalmente morto Albert
Wesker.
Arrivati in
prossimità del cratere, Chris fermò Jill.
“Fermiamoci
qui.” disse non ritenendo saggio addentrarsi
così in prossimità della lava.
La donna
annuì. A quel punto si voltò verso di lui e gli
parlò seria, ma con dolcezza.
“Vorrei
stare un po’ sola, Chris. Ti prego.”
Il ragazzo non
insistette, sapeva bene quanto quel momento
fosse importante sia per lui che per lei.
In
verità, non avevano parlato a lungo di ciò che le
era
successo quando era stata prigioniera di Wesker. Tuttavia gli abomini
che egli
l’aveva costretta a fare trasformandola in quella donna in
nero, bastavano per
fargli immaginare il quadro della situazione. Certamente non era facile
per
Jill sostenere quel peso, dopo quel che doveva aver passato. Dunque
preferì
rimanere in silenzio, lasciando che lei elaborasse quel dolore.
Si
allontanò da lei, quindi.
Jill intanto
si sedette su una roccia, dalla quale
sporgendosi poteva vedere il cratere in lontananza.
Rimase assorta
in silenzio, mentre il vento accarezzava la
sua figura.
Quella quiete
spezzata dal solo mormorio del vento era
straziante. Essa contribuì ad ampliare quel senso di
desolazione che già
albergava nel suo cuore.
Quella
storia…era davvero finita per sempre?
Avrebbe dovuto
essere felice, eppure, non era così.
Era
già solo difficile accettarlo.
Una lacrima
scivolò sul foglio che Jill aveva ancora fra le
mani, mentre si abbandonava ai ricordi di quella storia che non era
ancora
finita.
La guerra era
ancora in corso, e lei avrebbe continuato a
combattere.
Avrebbe
cancellato dal mondo tutti coloro che avevano creato
quell’Albert Wesker, vittima anch’egli di un atroce
e crudele gioco del destino,
che l’aveva fatto crollare inducendolo alla pazzia.
Wesker non
poteva essere biasimato, ma non poteva negare di
sentire nel suo cuore un’insolita comprensione, che
irrazionalmente l’aveva
indotta lì, su quel cratere, a pregare per lui.
Nel luogo in
cui tutto aveva avuto fine, era lì che aveva
deciso di dirgli addio, ed abbandonare per sempre quella parte di se.
Perché,
perdendo per sempre anche lui, a sua volta Jill
aveva perso anche una parte di se stessa. Wesker aveva fatto parte
della sua
vita in modo così tortuoso, da aver portato via con
sé anche una parte di lei,
con la sua morte.
La morte non
era un termine che certo si addiceva ad uno
come lui.
Strinse gli
occhi, ricordando ancora una volta il volto di
Wesker, in balia del fuoco, oramai perduto per sempre.
Lo
odiava…lo odiava ancora terribilmente, eppure era
lì a
piangere la sua scomparsa. La scomparsa di quella mente diabolica, ma
geniale, vittima
delle conseguenze del destino scritto con le sue stesse mani.
Riflettette
sulle sue parole, dettole qualche mese prima. Ricordò
quella notte in cui lui le aveva mostrato il PG67A / W.
Le cose erano
andate esattamente come le aveva detto.
Lui…lui
aveva previsto tutto.
Aveva
pianificato la sua morte stessa.
Jill chiuse
gli occhi, gettando poi la lettera che aveva in
mano nella lava, che ben presto l’incenerì,
facendola sparire in quel fuoco dal
colore vivo che ricordava gli occhi di Albert Wesker.
“Addio…”
sussurrò, mettendosi in piedi e tornando verso
l’elicottero.
Pronta a
continuare la sua vita, pronta ad andare avanti in quella
battaglia.
Pronta ancora
a scontrarsi con Wesker, che per sempre
sarebbe rimasto impresso nella sua mente e nel suo cuore. Ora, poteva
ammetterlo.
Egli sarebbe
sempre rimasto intrappolato nella sua mente,
inevitabilmente prigioniera del signore delle tenebre che aveva
trasformato i
suoi giorni in incubi, che aveva stravolto la sua concezione di bene e
male, ma
che lei…
…irrazionalmente…
…crudelmente…
…aveva
irrimediabilmente
amato.
“Una bugia…
Una meravigliosa bugia…
Le sue parole, i suoi gesti, i suoi
occhi.
Tutte inutili e
sporche bugie, da parte di una spietata
macchina da guerra assetata di sangue, avvelenata da un folle e
inspiegabile
desiderio di dominio.
Un’orribile e crudele bugia, alla
quale io ho creduto.
Una
storia devastante che mi ha coinvolta in
un incubo senza fine, nel quale inesorabilmente si sarebbe articolata
la mia
nuova esistenza.
Albert
Wesker…è questo il nome che la mia
mente attribuisce a tutto questo.
Chi
sei mai stato veramente?
Qualcuno
mai ha potuto conoscere il tuo vero
volto?
Tu
stesso, ingabbiato nelle tue ricerche che
ti hanno condannato ancora prima di questa storia, non hai mai
più vissuto
davvero, arrivando a sacrificare la tua umanità stessa,
trasformandoti in un
mostro.
Dopotutto,
questo destino nefasto non ha
risparmiato neanche a te, dannandoti l’anima, in quella
realtà che lentamente
ha forgiato la tua lapide.
Qualunque cosa tu stessi cercando, non
l’avresti mai trovata.
Questo perché avevi già
distrutto tutto.
Da
dove proveniva la tua ossessione? Cosa aveva
scaturito tutto questo?
Siamo entrambi vittime.
Entrambi abbiamo inseguito qualcuno che alla
fine ci ha deluso e tradito,
sacrificando tutto, persino noi stessi..
Per questo mi chiedo perché,
specchiandoti nei miei occhi, tu non
capisca…
Oppure era semplicemente che non eri
più in grado di farlo, accecato da
quella follia che aveva annebbiato la tua mente.
Nonostante io stessa fossi persa nel buio
più assoluto, l’oscurità non
sarebbe stata tenebrosa come il tuo spirito. Il quale è
nero, putrido, logoro…
Anche addormentandomi, sapevo perfettamente
che non avrei più visto la
luce.
E tu, Wesker?
Cos’è che sogni quando
chiudi i tuoi crudeli occhi iniettati di sangue?
Questa storia avversa e spietata si
è ritorta contro di noi in maniera
irreversibile, rendendoci qualcosa che non abbiamo potuto scegliere di
essere.
Talvolta mi chiedo se questa stessa Jill
Valentine non sia già morta.
Il mio cuore è serrato, il mio
animo è oramai perduto. Non sento più
nulla, un enorme vuoto mi pervade…
Osservo il mondo che mi circonda, e mi
addolora costatare che io non
sia l’unica a sentirmi così.
In tutto questo, ovunque mi volti, rivedo il
tuo volto, causa del
pandemonio di questa mia vita.
Non potrò mai
perdonarti…!
Se solo le cose fossero andate diversamente,
avrei potuto amarti?
Probabilmente no.
Perché io non sarei stata questa
Jill, e tu non saresti stato questo
Albert Wesker.
Eri una mente geniale, dotato di
un’intelligenza inverosimile. Saresti
stato capace di fare qualsiasi cosa.
Se solo avessi sfruttato tutto questo per
scopi diversi…
Sei stato capace di compiere azioni terribili,
senza provare un
briciolo di rimorso.
Ed infine sei diventato davvero il mostro che
sei sempre stato.
Quel mostro che non eri, ma che ti ha
dilaniato dall’interno,
distruggendo quel che eri.
Dunque…
Chi sei per me, Albert Wesker?
Un nome…un volto…una
nemesi…un ricordo…
Hai cambiato il mio destino, hai sconvolto la
mia vita.
Ti ho amato, e il mio cuore continua a
struggersi in quel ricordo. Non
riesco ad accettare che tu sia l’uomo che adesso ho davanti
ai miei occhi.
Mi chiedo perchè…
…perché, nonostante
tutto, io continui a non odiarti completamente.
E’ per via di quel ricordo che vaga
ancora nella mia mente? Oppure è il
tuo viso affranto, che ho scoperto nascosto dietro la tua freddezza?
Oramai non lo so più.
Ultimamente non so più neanche cosa
sono.
Vorrei non averti mai conosciuto, per non
dover continuare a ripetermi
di odiarti con tutta me stessa.
Non meriti pietà, non meriti le mie
lacrime…
Dovrei solo vivere una bugia per riuscire ad
amarti ciecamente. Dovrei
scegliere la via dell'illusione per credere nell'amore, un amore al
quale in
realtà vorrei abbandonarmi, ma non posso.
Vorrei poterlo dire, vorrei poter liberare il
mio cuore, ma facendolo
so che mi abbandonerei ancora una volta a una bugia.
Ironico…
Il tempo passato non ha cancellato
ciò che hai manipolato nella mia
mente.
Trovo ancora assurdo che tu sia quello stesso
uomo.
Eppure, in una parte di quel diavolo crudele
vestito di nero che hai
creato, io ho rivisto quell’Albert Wesker.
Con te, ho perso ancora una volta
ciò che mi era rimasto.
Sei sempre stato umano, alla fine ho capito.
Odiavi tutto e tutti, accecato da
un’ira che non potevi sostenere.
Nel momento della morte hai avuto paura? Hai
finalmente trovato ciò che
cercavi?
Tutto ciò che posso darti,
è questa lettera.
Ti auguro con tutto il cuore di
riposare…finalmente…
Nonostante io non potrò riposare
mai più, per colpa tua…
…Eppure…
io…ancora non riesco ad
odiarti…
Wesker…
Addio…”
Jill
andò incontro a Chris, il quale era già di fianco
all’elicottero. Egli abbozzò un sorriso.
Intravide gli
occhi lucidi della ragazza, la quale cercò di
nascondere sorridendogli a sua volta. Un sorriso amaro che tuttavia il
ragazzo
fece finta di credere vero. Si limitò dunque a portare un
braccio sulle spalle
dell’amica, ed insieme fecero rotta verso casa.
Il vento si
alzò, mentre lentamente l’elicottero sorvolava
di nuovo il cratere un’ultima volta, sparendo poi fra le
nubi.
Altrove,
una fitta
coltre di nebbia rivestiva un luogo solenne e silenzioso.
Sul prato ben tagliato
erano collocate delle umili e pallide tombe.
Un uomo con passo
deciso camminò fra esse, fermandosi davanti ad una ben
precisa.
Il suo abbigliamento
completamente nero nascondeva la sua figura, di cui era riconoscibile
un solo
particolare: un lungo cappotto scuro.
Egli sorrise. Nessuno
aveva eretto alcuna tomba per lui, o comunque non era di suo interesse
andarla
a cercare da qualche parte. Perciò si avvicinò a
quell’unico marmo bianco di
sua conoscenza.
Si fermò e rimase un
lungo istante a guardare.
Prese poi fra le mani
un fiore bianco e lo piantò nel terreno.
Assorto, lo osservò
attentamente, perdendosi nella contemplazione silente della delicatezza
di
quella vita, imitando un gesto che vide fare a sua volta un giorno.
Fece un ghigno,
accarezzato dal vento, immerso in quel silenzio d’oltretomba.
Lentamente, poi, la
coltre di nebbia si fece sempre più densa, nascondendo
completamente la sua
figura, e di quell’uomo vestito di nero non si seppe
più nulla…
-Fine
It’s
the end…
Siamo giunti alla
conclusione di The Days Lost in The Nightmare, una fan fiction che
aveva un
enorme valore e un grande significato per me in quanto vede come
protagonisti i
due personaggi che più adoro nel mondo dei videogame,
appartenenti a una saga
che mi ha appassionata e che continuo ad amare.
Albert Wesker e
Jill
Valentine, due volti che mi hanno incantata, sia presi singolarmente,
che
insieme, nella loro intrigante e suggestiva storia, drammatica, dark,
possibile
ed impossibile…
L’intera
fan fiction
racchiude la mia immensa passione per loro, quindi la soddisfazione
più grande
per me sarà quella che chi legge…si sia sentito
nella vicenda. Che abbia
vissuto questa WeskerxJill con loro.
Vorrei che, alla
conclusione di questo lungo “missing moment”,
questi due personaggi siano visti
con occhi diversi, anche al di la se siete fan di loro o no.
Ho voluto
mostrarvi
quel che io ho sempre visto in loro e che mi ha appassiona a questo
pairing,
cercando di riunire nella fanfic tutte le possibili sfumature.
Sarebbe inoltre
un
privilegio per me sapere che, dopo aver letto la fan fiction, giocando
a
resident evil 5, vediate in questo capitolo della saga quei particolari
non
spiegati, non approfonditi, ma che si intuiscono, e che nel mio piccolo
ho
cercato di spiegare tramite la mia The Days Lost in The Nightmare.
Una fic con la
quale
volevo riempire quel buco narrativo in cui Jill è
prigioniera di Wesker, in una
mia interpretazione personale WeskerxJill.
Penso abbiate
notato
la lettera finale di Jill, che racchiude tutti quei
“pensieri” che spesso
inserivo ad inizio capitolo.
Erano tutti
messaggi
che lanciavo per racchiudere quei concetti che poi avrebbero portato
Jill a scrivere
questa lettera.
Essi erano posti
a
inizio capitolo proprio per indicare come è nato ogni
concetto espresso nella
lettera, in modo che se ne comprendesse il più intenso e
profondo significato
dietro, una volta letta nell’insieme.
Parole che il
lettore
ha visto nascere e crescere con Jill nel corso di tutta la fan fiction.
Ed adesso
c’è un
“tutto ritorna”, spero, sul perché di
quelle frasi introduttive! ^^
Volevo
ringraziare
tutti coloro che hanno condiviso con me questo percorso.
Il sostegno
dimostratomi da voi che mi avete recensito mi ha trasmesso un calore
immenso, e
non ho abbastanza grazie per dirvi quanto mi sia sentita felice!
Ma uno special
thanks
va a due persone in particolar modo…Astarte90 e Waanzin!
Astarte90....
…non
ho riscoperto in
te solo una fan, amante di resident evil, della WeskerxJill quanto
me…in te ho
ritrovato un’amica, una persona profonda e sensibile!
Mi hai seguita
fin
dall’inizio, sei una delle prime che ha letto la mia ff, e
per me è bellissimo
essere qui insieme fino alla fine..!
Hai mostrato una
passione e una vicinanza con me e con la mia storia che mi commuove e
mi
emoziona.
A questa
ragazza va
inoltre il grande tributo di avermi aiutata a correggere i capitoli,
segnalatomi in privato.
Grazie per il tuo
aiuto, un gesto a cui hai dedicato attenzione e che è stato
fatto
spontaneamente… e questo mi commuove davvero…!
Le tue
gentilissime,
lunghissime e bellissime recensioni… minuziose e attente a
ogni particolare.
Un’attenzione che mi ha lusingato e che mi ha fatto sentire
la tua vicinanza!
Una vicinanza a livello emotivo che non credevo potesse essere
possibile!
Sapere il livello
di
comprensione e di sintonia che abbiamo raggiunto mi emoziona
enormemente!
Non ho parole,
probabilmente ci siamo già dette tutto. Volevo ringraziarti
ancora una volta di
vero cuore.
Grazie per aver fatto questo percorso con me!
Grazie, grazie, grazie!!!
Sei stata un vero tesoro per me!!!
Poi...Waanzin, ho
sempre
adorato la tua poesia su Wesker, La Lapide, pubblicata qui su EFP.
Mi
incantò all’epoca,
e continua a farlo ancora, divenendo nella mia mente
l’immagine finale di
Wesker, avvolto nel mistero, vivo ma da nessuna parte…
La piccola
cut-scene
finale è quindi dedicata a te, alla tua storia, che mi
è rimasta nel cuore. L’avevo
deciso ancora
prima che venissi a recensirmi! ^^
Sono felice che
tu abbia
letto la mia storia! Grazie infinitamente!!
Tu che sei un fan
di
resident evil che come me ha cercato di spiegare (e ci sei riuscito
alla
grande!*.*) le sfaccettature di questa travagliata storia, su Wesker in
particolar modo!
Quindi
a maggior
ragione il tuo giudizio è stato importante.
Cosa posso
aggiungere?
Un bacione a
tutti!
Spero che questa
WeskerxJill vi abbia coinvolti, vi sia piaciuta…e vi abbia
anche un pochino emozionato.
Un bacione!!
…e
alla prossima ;)
Grace
|