Videogiochi > Resident Evil
Segui la storia  |       
Autore: fiammah_grace    20/12/2012    5 recensioni
resident evil- weskerxjill- before re5
"Se solo Jill avesse saputo di essere salvata da Albert Wesker, avrebbe provato tutt’altro che gratitudine, perfettamente conscia del fatto che da un incubo, sarebbe caduta in un incubo ancora peggiore.
Il rumore della pioggia era incessante.
L’uomo dai maligni occhi rossi alzò il viso lasciando che bagnasse il suo volto.
I capelli scomposti, ritornarono indietro appesantiti dall’acqua.
Il berretto della bruna cascò dalla testa scoprendo il suo viso addormentato.
Wesker, a quel punto, avanzò nella foresta, riprendendo del tutto le sue forze e sapendo perfettamente dove andare.
Ignara, la donna seguì il suo carnefice, trasportata nei meandri del suo peggior incubo. Frastornata e agonizzante, era ancora in balia del sonno, non sapendo nemmeno di essere ancora in vita, mentre Albert Wesker già progettava come attuare la sua vendetta."
Genere: Angst, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Albert Wesker, Jill Valentine
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





THE DAYS LOST IN THE NIGHTMARE






EPILOGO



… Qui tetigerit picem inquinabitur ab ea …
(chi toccherà la pece, ne rimarrà imbrattato)








Un mese dopo…


Un elicottero sorvolava il cratere del vulcano della regione Kijuju.
L’atmosfera nuvolosa e grigia comportava una scarsa visibilità, rendendo quasi impossibile ammirare il paesaggio sottostante.
Il mondo intero non sapeva nemmeno a quale catastrofe era scampato proprio qualche giorno prima, in quello stesso luogo ove un capitolo importante della storia dell’umanità si era chiuso.
Seduti sui sedili del velivolo, vi erano un uomo e una donna.
Il primo era Chris Redfield, agente della BSAA, in compagnia della donna che aveva creduto morta per tre lunghissimi anni, Jill Valentine.
Egli osservò la sua partner di sempre, la quale aveva il viso assorto e i suoi capelli biondissimi ondeggiavano per via del fortissimo vento.
Ella indossava una giacca azzurra in stile tuta, abbinata a dei pantaloni stretti color sabbia. Stringeva fra le sue mani un pezzo di carta, che accartocciava fra le dita nervosamente. L’uomo con i capelli scuri le si sedette accanto, premendo la sua robusta mano su quella pallida di lei.
La bionda, a quel contatto, alzò il viso verso di lui.
“Sei sicura di volerlo fare?”
Jill lo guardò intensamente, poi il suo viso si abbuiò di nuovo.
“E’ una cosa che devo fare. Devo chiudere questo capitolo, una volta per tutte.”
Chris comprese le motivazioni della sua compagna, così si limitò a stringere la sua mano, per starle vicino.
Dopo circa un quarto d’ora, il pilota dell’elicottero parlò ai due agenti BSAA.
“Non posso avvicinarmi più di così. Dovete proseguire a piedi da qui.”
Jill e Chris dunque calarono le scale di corda e scesero sulla terra ferma, in quella distesa polverosa cosparsa di cenere.
Avanzarono proseguendo a passo lento, ancora troppo provati per guardare senza esitazione quello che era stato il teatro di una delle battaglie più determinati della loro vita.
Perché lì, in quel lago di lava, era finalmente morto Albert Wesker.
Arrivati in prossimità del cratere, Chris fermò Jill.
“Fermiamoci qui.” disse non ritenendo saggio addentrarsi così in prossimità della lava.
La donna annuì. A quel punto si voltò verso di lui e gli parlò seria, ma con dolcezza.
“Vorrei stare un po’ sola, Chris. Ti prego.”
Il ragazzo non insistette, sapeva bene quanto quel momento fosse importante sia per lui che per lei.
In verità, non avevano parlato a lungo di ciò che le era successo quando era stata prigioniera di Wesker. Tuttavia gli abomini che egli l’aveva costretta a fare trasformandola in quella donna in nero, bastavano per fargli immaginare il quadro della situazione. Certamente non era facile per Jill sostenere quel peso, dopo quel che doveva aver passato. Dunque preferì rimanere in silenzio, lasciando che lei elaborasse quel dolore.
Si allontanò da lei, quindi.
Jill intanto si sedette su una roccia, dalla quale sporgendosi poteva vedere il cratere in lontananza.
Rimase assorta in silenzio, mentre il vento accarezzava la sua figura.
Quella quiete spezzata dal solo mormorio del vento era straziante. Essa contribuì ad ampliare quel senso di desolazione che già albergava nel suo cuore.
Quella storia…era davvero finita per sempre?
Avrebbe dovuto essere felice, eppure, non era così.
Era già solo difficile accettarlo.
Una lacrima scivolò sul foglio che Jill aveva ancora fra le mani, mentre si abbandonava ai ricordi di quella storia che non era ancora finita.
La guerra era ancora in corso, e lei avrebbe continuato a combattere.
Avrebbe cancellato dal mondo tutti coloro che avevano creato quell’Albert Wesker, vittima anch’egli di un atroce e crudele gioco del destino, che l’aveva fatto crollare inducendolo alla pazzia.
Wesker non poteva essere biasimato, ma non poteva negare di sentire nel suo cuore un’insolita comprensione, che irrazionalmente l’aveva indotta lì, su quel cratere, a pregare per lui.
Nel luogo in cui tutto aveva avuto fine, era lì che aveva deciso di dirgli addio, ed abbandonare per sempre quella parte di se.
Perché, perdendo per sempre anche lui, a sua volta Jill aveva perso anche una parte di se stessa. Wesker aveva fatto parte della sua vita in modo così tortuoso, da aver portato via con sé anche una parte di lei, con la sua morte.
La morte non era un termine che certo si addiceva ad uno come lui.
Strinse gli occhi, ricordando ancora una volta il volto di Wesker, in balia del fuoco, oramai perduto per sempre.
Lo odiava…lo odiava ancora terribilmente, eppure era lì a piangere la sua scomparsa. La scomparsa di quella mente diabolica, ma geniale, vittima delle conseguenze del destino scritto con le sue stesse mani.
Riflettette sulle sue parole, dettole qualche mese prima. Ricordò quella notte in cui lui le aveva mostrato il PG67A / W.
Le cose erano andate esattamente come le aveva detto.
Lui…lui aveva previsto tutto.
Aveva pianificato la sua morte stessa.
Jill chiuse gli occhi, gettando poi la lettera che aveva in mano nella lava, che ben presto l’incenerì, facendola sparire in quel fuoco dal colore vivo che ricordava gli occhi di Albert Wesker.
“Addio…” sussurrò, mettendosi in piedi e tornando verso l’elicottero.
Pronta a continuare la sua vita, pronta ad andare avanti in quella battaglia.
Pronta ancora a scontrarsi con Wesker, che per sempre sarebbe rimasto impresso nella sua mente e nel suo cuore. Ora, poteva ammetterlo.
Egli sarebbe sempre rimasto intrappolato nella sua mente, inevitabilmente prigioniera del signore delle tenebre che aveva trasformato i suoi giorni in incubi, che aveva stravolto la sua concezione di bene e male, ma che lei…
irrazionalmente
crudelmente
…aveva irrimediabilmente amato.




“Una bugia…
Una meravigliosa bugia…
Le sue parole, i suoi gesti, i suoi occhi.
Tutte inutili e sporche bugie, da parte di una spietata macchina da guerra assetata di sangue, avvelenata da un folle e inspiegabile desiderio di dominio.
Un’orribile e crudele bugia, alla quale io ho creduto.
Una storia devastante che mi ha coinvolta in un incubo senza fine, nel quale inesorabilmente si sarebbe articolata la mia nuova esistenza.
Albert Wesker…è questo il nome che la mia mente attribuisce a tutto questo.
Chi sei mai stato veramente?
Qualcuno mai ha potuto conoscere il tuo vero volto?
Tu stesso, ingabbiato nelle tue ricerche che ti hanno condannato ancora prima di questa storia, non hai mai più vissuto davvero, arrivando a sacrificare la tua umanità stessa, trasformandoti in un mostro.
Dopotutto, questo destino nefasto non ha risparmiato neanche a te, dannandoti l’anima, in quella realtà che lentamente ha forgiato la tua lapide.
Qualunque cosa tu stessi cercando, non l’avresti mai trovata.
Questo perché avevi già distrutto tutto.
Da dove proveniva la tua ossessione? Cosa aveva scaturito tutto questo?
Siamo entrambi vittime.
Entrambi abbiamo inseguito qualcuno che alla fine ci ha deluso e tradito, sacrificando tutto, persino noi stessi..
Per questo mi chiedo perché, specchiandoti nei miei occhi, tu non capisca…
Oppure era semplicemente che non eri più in grado di farlo, accecato da quella follia che aveva annebbiato la tua mente.
Nonostante io stessa fossi persa nel buio più assoluto, l’oscurità non sarebbe stata tenebrosa come il tuo spirito. Il quale è nero, putrido, logoro…
Anche addormentandomi, sapevo perfettamente che non avrei più visto la luce.
E tu, Wesker?
Cos’è che sogni quando chiudi i tuoi crudeli occhi iniettati di sangue?
Questa storia avversa e spietata si è ritorta contro di noi in maniera irreversibile, rendendoci qualcosa che non abbiamo potuto scegliere di essere.
Talvolta mi chiedo se questa stessa Jill Valentine non sia già morta.
Il mio cuore è serrato, il mio animo è oramai perduto. Non sento più nulla, un enorme vuoto mi pervade…
Osservo il mondo che mi circonda, e mi addolora costatare che io non sia l’unica a sentirmi così.
In tutto questo, ovunque mi volti, rivedo il tuo volto, causa del pandemonio di questa mia vita.
Non potrò mai perdonarti…!
Se solo le cose fossero andate diversamente, avrei potuto amarti?
Probabilmente no.
Perché io non sarei stata questa Jill, e tu non saresti stato questo Albert Wesker.
Eri una mente geniale, dotato di un’intelligenza inverosimile. Saresti stato capace di fare qualsiasi cosa.
Se solo avessi sfruttato tutto questo per scopi diversi…
Sei stato capace di compiere azioni terribili, senza provare un briciolo di rimorso.
Ed infine sei diventato davvero il mostro che sei sempre stato.
Quel mostro che non eri, ma che ti ha dilaniato dall’interno, distruggendo quel che eri.
Dunque…
Chi sei per me, Albert Wesker?
Un nome…un volto…una nemesi…un ricordo…
Hai cambiato il mio destino, hai sconvolto la mia vita.
Ti ho amato, e il mio cuore continua a struggersi in quel ricordo. Non riesco ad accettare che tu sia l’uomo che adesso ho davanti ai miei occhi.
Mi chiedo perchè…
…perché, nonostante tutto, io continui a non odiarti completamente.
E’ per via di quel ricordo che vaga ancora nella mia mente? Oppure è il tuo viso affranto, che ho scoperto nascosto dietro la tua freddezza?
Oramai non lo so più.
Ultimamente non so più neanche cosa sono.
Vorrei non averti mai conosciuto, per non dover continuare a ripetermi di odiarti con tutta me stessa.
Non meriti pietà, non meriti le mie lacrime…
Dovrei solo vivere una bugia per riuscire ad amarti ciecamente. Dovrei scegliere la via dell'illusione per credere nell'amore, un amore al quale in realtà vorrei abbandonarmi, ma non posso.
Vorrei poterlo dire, vorrei poter liberare il mio cuore, ma facendolo so che mi abbandonerei ancora una volta a una bugia.
Ironico…
Il tempo passato non ha cancellato ciò che hai manipolato nella mia mente.
Trovo ancora assurdo che tu sia quello stesso uomo.
Eppure, in una parte di quel diavolo crudele vestito di nero che hai creato, io ho rivisto quell’Albert Wesker.
Con te, ho perso ancora una volta ciò che mi era rimasto.
Sei sempre stato umano, alla fine ho capito.
Odiavi tutto e tutti, accecato da un’ira che non potevi sostenere.
Nel momento della morte hai avuto paura? Hai finalmente trovato ciò che cercavi?
Tutto ciò che posso darti, è questa lettera.
Ti auguro con tutto il cuore di riposare…finalmente…
Nonostante io non potrò riposare mai più, per colpa tua…
…Eppure…
io…ancora non riesco ad odiarti…

Wesker…
Addio…”




Jill andò incontro a Chris, il quale era già di fianco all’elicottero. Egli abbozzò un sorriso.
Intravide gli occhi lucidi della ragazza, la quale cercò di nascondere sorridendogli a sua volta. Un sorriso amaro che tuttavia il ragazzo fece finta di credere vero. Si limitò dunque a portare un braccio sulle spalle dell’amica, ed insieme fecero rotta verso casa.
Il vento si alzò, mentre lentamente l’elicottero sorvolava di nuovo il cratere un’ultima volta, sparendo poi fra le nubi.







Altrove, una fitta coltre di nebbia rivestiva un luogo solenne e silenzioso.
Sul prato ben tagliato erano collocate delle umili e pallide tombe.
Un uomo con passo deciso camminò fra esse, fermandosi davanti ad una ben precisa.
Il suo abbigliamento completamente nero nascondeva la sua figura, di cui era riconoscibile un solo particolare: un lungo cappotto scuro.
Egli sorrise. Nessuno aveva eretto alcuna tomba per lui, o comunque non era di suo interesse andarla a cercare da qualche parte. Perciò si avvicinò a quell’unico marmo bianco di sua conoscenza.
Si fermò e rimase un lungo istante a guardare.
Prese poi fra le mani un fiore bianco e lo piantò nel terreno.
Assorto, lo osservò attentamente, perdendosi nella contemplazione silente della delicatezza di quella vita, imitando un gesto che vide fare a sua volta un giorno.
Fece un ghigno, accarezzato dal vento, immerso in quel silenzio d’oltretomba.
Lentamente, poi, la coltre di nebbia si fece sempre più densa, nascondendo completamente la sua figura, e di quell’uomo vestito di nero non si seppe più nulla…






-Fine








It’s the end…
Siamo giunti alla conclusione di The Days Lost in The Nightmare, una fan fiction che aveva un enorme valore e un grande significato per me in quanto vede come protagonisti i due personaggi che più adoro nel mondo dei videogame, appartenenti a una saga che mi ha appassionata e che continuo ad amare.
Albert Wesker e Jill Valentine, due volti che mi hanno incantata, sia presi singolarmente, che insieme, nella loro intrigante e suggestiva storia, drammatica, dark, possibile ed impossibile…
L’intera fan fiction racchiude la mia immensa passione per loro, quindi la soddisfazione più grande per me sarà quella che chi legge…si sia sentito nella vicenda. Che abbia vissuto questa WeskerxJill con loro.
Vorrei che, alla conclusione di questo lungo “missing moment”, questi due personaggi siano visti con occhi diversi, anche al di la se siete fan di loro o no.
Ho voluto mostrarvi quel che io ho sempre visto in loro e che mi ha appassiona a questo pairing, cercando di riunire nella fanfic tutte le possibili sfumature.
Sarebbe inoltre un privilegio per me sapere che, dopo aver letto la fan fiction, giocando a resident evil 5, vediate in questo capitolo della saga quei particolari non spiegati, non approfonditi, ma che si intuiscono, e che nel mio piccolo ho cercato di spiegare tramite la mia The Days Lost in The Nightmare.
Una fic con la quale volevo riempire quel buco narrativo in cui Jill è prigioniera di Wesker, in una mia interpretazione personale WeskerxJill.
Penso abbiate notato la lettera finale di Jill, che racchiude tutti quei “pensieri” che spesso inserivo ad inizio capitolo.
Erano tutti messaggi che lanciavo per racchiudere quei concetti che poi avrebbero portato Jill a scrivere questa lettera.
Essi erano posti a inizio capitolo proprio per indicare come è nato ogni concetto espresso nella lettera, in modo che se ne comprendesse il più intenso e profondo significato dietro, una volta letta nell’insieme.
Parole che il lettore ha visto nascere e crescere con Jill nel corso di tutta la fan fiction.
Ed adesso c’è un “tutto ritorna”, spero, sul perché di quelle frasi introduttive! ^^

Volevo ringraziare tutti coloro che hanno condiviso con me questo percorso.
Il sostegno dimostratomi da voi che mi avete recensito mi ha trasmesso un calore immenso, e non ho abbastanza grazie per dirvi quanto mi sia sentita felice!
Ma uno special thanks va a due persone in particolar modo…Astarte90 e Waanzin!
Astarte90....
…non ho riscoperto in te solo una fan, amante di resident evil, della WeskerxJill quanto me…in te ho ritrovato un’amica, una persona profonda e sensibile!
Mi hai seguita fin dall’inizio, sei una delle prime che ha letto la mia ff, e per me è bellissimo essere qui insieme fino alla fine..!
Hai mostrato una passione e una vicinanza con me e con la mia storia che mi commuove e mi emoziona.
A questa ragazza va inoltre il grande tributo di avermi aiutata a correggere i capitoli, segnalatomi in privato.
Grazie per il tuo aiuto, un gesto a cui hai dedicato attenzione e che è stato fatto spontaneamente… e questo mi commuove davvero…!
Le tue gentilissime, lunghissime e bellissime recensioni… minuziose e attente a ogni particolare. Un’attenzione che mi ha lusingato e che mi ha fatto sentire la tua vicinanza!
Una vicinanza a livello emotivo che non credevo potesse essere possibile!

Sapere il livello di comprensione e di sintonia che abbiamo raggiunto mi emoziona enormemente!
Non ho parole, probabilmente ci siamo già dette tutto. Volevo ringraziarti ancora una volta di vero cuore.
Grazie per aver fatto questo percorso con me!
Grazie, grazie, grazie!!!

Sei stata un vero tesoro per me!!!
Poi...Waanzin, ho sempre adorato la tua poesia su Wesker, La Lapide, pubblicata qui su EFP.
Mi incantò all’epoca, e continua a farlo ancora, divenendo nella mia mente l’immagine finale di Wesker, avvolto nel mistero, vivo ma da nessuna parte…
La piccola cut-scene finale è quindi dedicata a te, alla tua storia, che mi è rimasta nel cuore. L’avevo deciso ancora prima che venissi a recensirmi! ^^
Sono felice che tu abbia letto la mia storia!  Grazie infinitamente!!
Tu che sei un fan di resident evil che come me ha cercato di spiegare (e ci sei riuscito alla grande!*.*) le sfaccettature di questa travagliata storia, su Wesker in particolar modo! Quindi a maggior ragione il tuo giudizio è stato importante.

Cosa posso aggiungere?
Un bacione a tutti!
Spero che questa WeskerxJill vi abbia coinvolti, vi sia piaciuta…e vi abbia anche un pochino emozionato.
Un bacione!!
…e alla prossima ;)

Grace


  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Resident Evil / Vai alla pagina dell'autore: fiammah_grace