12 Un Natale da gatto
Ringrazio tutte le persone che leggono
le mie storie … buona lettura e buon Natale a tutti!
Sanae78
“Un
Natale da gatto”
di
Sanae78
“Ricordati
Yotaro, puoi guardare ma non toccare!”
Taro gli
aveva parlato con tono deciso e Yotaro sapeva che doveva ubbidire.
Era sera
tardi, il ragazzo stava sistemando gli ultimi regali sotto il loto albero,
perché l’ indomani sarebbe stato Natale e gli avrebbero aperti.
Yotaro era
affascinato da quei pacchetti incartati, così luminosi e brillanti, e, si era
subito chiesto, se, tra quelle cose, ci fosse qualcosa anche per lui.
“Ci sono
anche dei pensieri per te, uno da parte mia e uno da parte di papà.”
Quei due si
ricordavano sempre di lui, ed, anche se spesso combinava dei guai, continuavano
a volergli bene, proprio come il primo giorno in cui lo avevano accolto nella
loro casa di Parigi.
“Quest’ anno
devo dire che sei già stato molto bravo … guarda l’ albero è ancora in piedi e
nessuna delle decorazioni è stata rotta.”
Taro aveva
ragione, perché lui si era comportato davvero bene e aveva lasciato in pace
quell’ abete sintetico da cui penzolavano un sacco di cose che lo
incuriosivano.
C’ era da
dire che ormai era grande ed aveva finalmente capito come doveva comportarsi
per essere un gatto degno di quel nome.
E poi l’
affetto e il cibo che riceveva in cambio ne valevano la pena.
Non avrebbe
potuto chiedere di più che vivere ancora a lungo insieme a Taro e a suo padre
Ichiro.
“Forza
andiamo a dormire … vieni!”
Però Yotaro
non aveva nessuna intenzione di seguire il ragazzo come suo solito e si era fermato
sedendosi e guardando il suo amico umano con due grandi occhioni che dicevano
tutto.
Taro gli si
era inginocchiato davanti accarezzandogli dolcemente la testolina: “Ok, ho
capito! Stasera preferisci rimanere qui, dico bene Yotaro?”
“Meuuu!” Taro
ancora una volta l’ aveva capito al volo e Yotaro non poteva far altro che
ringraziarlo con un bel concertino di fusa.
“Però non
combinare guai, mi raccomando! Ci vediamo domani mattina Yotaro!”
Poi Taro era
sparito nella sua camera e Yotaro era rimasto nella stanza buia, che era solo
illuminata dalle luci colorate dell’ albero di Natale.
Yotaro, da
buon gatto, non aveva certo paura del buio, infatti, anche senza luci, ci
avrebbe visto piuttosto bene, cosa che gli umani non riuscivano mica a fare,
senza farsi aiutare da qualche strano aggeggio.
Le carte
colorate avevano dei riflessi ancora più affascinanti ed il gatto le guardava
estasiato.
In Giappone
il Natale non era una festa molto sentita, ma Taro e suo padre amano festeggiarla
per starsene un po’ in famiglia tra di loro ed, anche a Yotaro, piaceva molto.
Yotaro sapeva
anche la storia di quella festa, perché Taro gliel’ aveva raccontata.
In quella
notte sarebbe nato un piccolo essere umano che avrebbe riportato la pace nel mondo.
Questa cosa
gli era rimasta impressa ed aveva pensato che, se fosse accaduto di nuovo,
forse gli umani avrebbero imparato a rispettarsi di più, avendo rispetto anche
il mondo in cui vivevano e gli altri essere viventi che lo dividevano con loro.
Per il
momento si accontentava di vedere Taro ed Ichiro più sereni, cosa che rendeva
molto felice anche lui.
Comunque
aveva promesso che avrebbe ubbidito ed intendeva farlo, quindi si era
rannicchiato tra i regali, fino a diventare quasi invisibile e facendosi
cullare da un dolce sonno.
“Buon Natale
papà!”
“Buon Natale
Taro!”
Quella
mattina Taro e suo padre si erano incontrati in corridoio.
“E Yotaro?”
“Ha voluto
dormire di là papà.”
“Davvero?”
“Si!”
“Allora,
andiamo a vedere come sta!”
“Si, papà!”
Avevano
acceso la luce, senza riuscire a vedere Yotaro nella stanza.
“Ma dov’ è
Taro?”
“Non lo so,
l’ avevo lasciato proprio qui!”
Stavano
iniziando a preoccuparsi, quando avevano udito un rumore e, da sotto l ‘albero,
era sbucato Yotaro, che sfoggiava tutto felice una coda bella alta.
“Eccoti
finalmente!”
“Adesso ci
siamo proprio tutti Taro … dai apriamo i regali!”
Taro e suo
padre si erano scambiati i doni ed avevano lasciato che Yotaro si divertisse ad
aprire i suoi pacchetti.
Il micio
aveva faticato un pochino, divertendosi un sacco ad aprire quelle scatole, e, alla
fine, si era acciambellato dentro la più piccola, tenendo i suoi nuovi
giocattoli nascosti tra le zampe.
“Ma guardalo
papà, è distrutto!”
“Secondo me
gli sono piaciute più le scatole dei regali.”
“Hai ragione
papà!”
Nella casa
risuonavano rida di gioia che rendevano ancora più piacevole il sonno di Yotaro
che pensava soddisfatto che, anche quello, sarebbe stato uno splendido Natale
da gatto.
Fine
Disclaimer
I personaggi presenti in questa storia
appartengono a Yoichi Takahashi.
Note
- Yotaro è un personaggio di Yoichi Takahashi ed
appare in una piccola vignetta del volume. 25 di ‘Capitan Tsubasa’ in cui
dice ‘Salve, sono Yotaro Misaki!’
- Yotaro era anche l’ amato gatto di Yoichi
Takahashi, e, l’ autore, al termine di ‘Capitan Tsubasa World Youth’
scrive ‘Infine, dopo undici anni di
vita insieme, proprio nel periodo in cui finivo questo lavoro, è spirato
il mio amato gatto Yotaro, possa riposare in pace …’, Yoichi Takahashi
ottobre 1997
- Questa storia è ispirata dai miei gatti e dalle
loro avventure
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