Come i
Peanuts
«Sei la persona più
tesa che conosca, Pete. Forse
è per questo che sei adorabile. Sembri sempre sul punto di
crollare, come Charlie Brown quando Lucy gli leva il pallone da sotto i
piedi!»
«È il complimento
più strano che abbia
mai ricevuto, MJ. Se lo era…»
«Lo era, baby. Lo era».
The
Amazing Spider-Man #141
«Tigrotto,
sono a casa!» annunciò
pimpante Mary Jane, entrando nell’attico che condivideva col
marito. «Sono esausta, ma non direi mai di no a un
po’ di coccole…»
Notando
che c’era un po’ troppo silenzio,
srotolò meccanicamente la sciarpa che portava al collo.
«Peter?»
Quando
non ricevette risposta, scosse la testa, sfilandosi anche la
giacca.
Probabilmente,
suo marito era in giro a salvare il mondo…
Sospirando,
la donna attraversò il salotto, diretta verso la
camera da letto.
Non
appena varcò la soglia, però,
sentì qualcuno afferrarla per un braccio… Il suo
cuore fece un balzo, e lei si girò con un urlo…
Ritrovandosi a guardare la faccia di Peter.
Lui
alzò le mani, una luce allarmata negli occhi nocciola.
«Shhh! MJ, sono io!»
Per
tutta risposta, lei lo guardò con aria imbestialita e
gli assestò un bel pugno su una spalla. «Sei
diventato pazzo?! Mi hai fatto prendere un colpo! Perché non
hai risposto, quando ti ho chiamato?»
Peter
assunse un’aria costernata. «Mi
dispiace» si scusò. «Volevo solo farti
una sorpresa».
Mary
Jane si portò una mano al petto, riprendendo fiato.
«Una bella
sorpresa?» domandò, in tono
scettico.
«Certo!»
Peter assunse un’aria scherzosa.
«Non è una bella sorpresa, trovare tuo marito
nella stanza da letto?»
«Non
così!» ribatté Mary
Jane. «Non quando tuo marito è un vigilante
mascherato con chissà quanti nemici! Quando mi hai
agguantata, non sapevo che fossi tu! Potevi essere chissà
chi!»
Peter
la guardò, ammutolito. Non si sarebbe mai aspettato
che una cosa del genere potesse turbare tanto sua moglie.
«Scusami»
le chiese, guardandola nei suoi profondi
occhi verdi. «Non ho pensato che ti avrei
spaventata… Sai, anche a Mr. A + capita di sbagliare, di
tanto in tanto».
Si
bloccò un istante, sforzandosi di ascoltare i suoni
provenienti dal piano di sotto.
«Spero
che Harry e Liz non ti abbiano sentita
urlare» commentò. «Si precipiterebbero
qui a controllare cos’è successo, ma io ho proprio
voglia di stare solo con te».
Davanti
alle ultime scuse di Peter, Mary Jane si era quasi ammorbidita.
Ora lo fissò, chiedendosi se fosse il caso di spaccargli
qualcosa in testa. Non si sarebbe fatto troppo male, dato che aveva la
forza proporzionale di un ragno e tutto il resto… Alla fine,
però, decise di perdonarlo.
«Da
solo con me?» domandò, incurvando le
labbra in un sorriso malizioso. «E mi dica, Mr. Parker, per
fare cosa?»
Peter
sorrise a propria volta, sospingendola verso il letto.
«Indovina un po’» rispose.
«Cosa mai potrei voler fare, con la mia bellissima
moglie…»
Mary
Jane si sedette sul materasso, e scalciò via le proprie
scarpe.
«Sicura
di quello che fai, bimba?» le chiese Peter,
in tono scanzonato. «Credevo ci tenessi,
all’eleganza…»
Lei
gli poggiò un dito sulle labbra. «Peter, sei
mai stato in piedi tre ore per un servizio fotografico?»
Lui
la fissò con l’espressione di chi è
precipitato dal decimo piano, poi parve pensarci su. «Mmm,
no» ammise.
«Quei
tacchi mi stavano uccidendo» riprese Mary
Jane. «Sono felice di essermene liberata».
«Se
lo avessi saputo, MJ» replicò Peter,
scrollando il capo, «te li avrei sfilati
personalmente».
Lei
rise. «Vuoi sempre fare l’eroe».
«Già»
concordò lui,
depositandole un bacio veloce sulla bocca, per poi tirarsi indietro.
«E ti dispiace?»
Mary
Jane lo afferrò per il colletto della camicia,
riattirandolo a sé. «No» rispose,
semplicemente, prima di premere le labbra su quelle del marito.
Quest’ultimo
le portò una mano dietro la nuca, e
con l’altra le carezzò la linea dei
fianchi…
Mary
Jane piegò indietro la schiena sino a trovarsi supina
sul letto, e Peter si incurvò in avanti per non lasciare le
labbra di lei.
Dopo
un momento, Mary Jane lo tirò a sé,
facendolo cadere sul materasso. Fu lei a interrompere il bacio,
così da poter incastrare la testa nell’incavo del
collo del marito.
Lo
sentì sorridere, e per qualche istante Peter si
limitò ad accarezzarle la schiena.
«MJ?»
chiese dopo un po’. «Ti
ricordi quella volta in cui mi dicesti che somigliavo a Charlie
Brown?»
Lei
si tirò a sedere e lo scrutò con
curiosità.
Lo
ricordava benissimo… Quella passeggiata lungo il giardino
dell’università, le foglie autunnali che
volteggiavano nell’aria…
«Sì».
Rimanendo
disteso, Peter le passò un dito sul braccio.
«Lo pensi ancora?»
Un
sorriso fugace comparve sulle labbra di lei e la modella
guardò con tenerezza suo marito.
Sì,
sembrava Charlie Brown. Charlie Brown che si ritrova a
terra con aria stordita, ma che nella striscia dopo è di
nuovo in piedi.
«Sì»
asserì
perciò. «Ti manca solo un piccolo Snoopy a cui
dedicare il tuo tempo».
A
quella risposta, il giovane si sedette a propria volta sul materasso.
Sapevano
bene entrambi di non potersi permettere un cucciolo.
Certamente,
il piccolo Normie – il figlioletto di Liz e Harry
Osborn, i loro padroni di casa nonché amici di vecchia data – ne sarebbe stato entusiasta,
ma a loro mancava il tempo materiale per occuparsi di un cane.
Mary
Jane aveva il suo lavoro di modella e attrice, Peter aveva
l’Uomo Ragno… No, non sarebbe mai riuscito a
occuparsi di un cane con la devozione che Charlie Brown dedicava al suo
Snoopy.
«Be’,
allora…» riprese Peter,
dopo qualche istante. «Se io sono Charlie Brown, tu chi
saresti? Piperita Patty?»
Mary
Jane scosse la testa. «Oh, tigrotto, non è
ovvio?» domandò, con affetto.
«Veramente
no» replicò Peter.
Lei
sorrise. «Allora hai letto poche strisce dei Peanuts,
Pete» considerò, e allungò una mano per
arruffargli i capelli scuri. «Naturalmente sono la ragazzina
dai capelli rossi, quella di cui Charlie Brown è
perdutamente innamorato».
«Un
momento» fece Peter, aggrottando la fronte.
«Se non sbaglio, lei non lo ha neanche in nota».
A
quelle parole, Mary Jane si allungò a baciarlo sulle
labbra. «Sei un Charlie Brown fortunato, Mr. P» lo
informò. «La tua ragazzina dai capelli rossi
è completamente, appassionatamente innamorata di
te».
Prendendola
tra le braccia, Peter si aprì in un sorriso.
Le
sfiorò con le labbra i capelli vermigli, la
sentì calda e concreta contro di sé… E
si ritrovò a pensare che sì, forse la sua vita
era davvero iniziata come quella di un Charlie Brown mesto e
sventurato… Ma ora che aveva la sua ragazzina dai capelli
rossi accanto, sapeva di essere l’uomo più
fortunato del pianeta.
«Se
la metti così…»
sussurrò, e il suo fiato le solleticò
l’orecchio. «Io non ho visto tutta questa
passione».
Il
sorriso di Mary Jane si allargò.
«Allora
lascia che te la mostri, Charlie» disse,
iniziando a sbottonargli la camicia con mosse svelte. «Lascia
che te la mostri».
Spazio dell’Autrice:
Era da un secolo che volevo scrivere qualcosa su questi due ♥
Formato una coppia che adoro senza riserve, ed MJ… MJ
è solo da amare. Andiamo, non trovate che lo scambio di
battute citato all’inizio sia fantastico? XD
Ah, a scanso di equivoci: questo è rigoroso comic!verse
(nel
film le caratterizzazioni di questi personaggi sono un
po’ diverse…).
Bon, spero che questa one-shot non abbia disgustato nessuno!
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