Un
bel salto nel buio.
Una
goccia di sudore mi solcò la guancia, dirigendosi verso la
punta del naso per poi cadere a terra e lasciare un piccolo alone sul
legno a terra. Ero arrivato a più di 300 flessioni ed
iniziavo a sentire la stanchezza, soprattutto per il sole che mi
batteva sulla schiena.
Mi
fermai un attimo, ponderando l'idea di andare a bermi un po' d'acqua
(strano ma vero, non avrei bevuto alcool!), alzai lo sguardo e vidi
Nami su una sdraio intenta a leggere: erano giorni che non faceva altro.
Sorrisi
malandrino, pensando ai vari modi per disturbarla. Insomma, erano
giorni che dava più importanza a quel libro che ai litigi
con me! Non andava affatto bene.
Mi
alzai e mi sedetti accanto a lei, che nemmeno alzò lo
sguardo verso me, continuando imperterrita la sua lettura.
"Hey,
Strega!" Iniziai io, sperando in una sua risposta.
"Mh."
Alzò appena lo sguardo, per puntarlo poi di nuovo sul libro
subito dopo.
Preso
da ispirazione improvvisa mi alzai di scatto e le strappai il libro di
mano, iniziando subito a fuggire.
"Hey!
Torna qui, Buzzurro che non sei altro!" Sbraitò lei,
alzandosi per rincorrermi.
Feci
lo slalom tra gli altri membri della ciurma, corsi in cucina, per i
corridoi della nave, uscii di nuovo fuori ed infine vidi il mio
obiettivo: i mandarini. Mi diressi lì, con il libro ancora
stretto tra le mani. Mi fermai dietro a qualche pianta di mandarino in
attesa del momento giusto per saltarle addosso e vendicarmi delle poche
attenzioni che mi aveva riservato in quegli ultimi giorni. La vidi
rallentare.
"Sei
morto, animale!" Ringhiò, passando accanto alla pianta
dietro la quale ero nascosto senza notarmi.
Subito
la atterrai, iniziando a farle il solletico. Non c'era mai stato tanto
contatto tra di noi, infatti sgranò gli occhi in un primo
momento, ma un attimo dopo già rideva.
La
osservai ridere, senza smettere però di farle il solletico.
Era così bella. Eravamo anche vicinissimi e nascosti da
occhi indiscreti dalle piante di mandarini. Un'occasione irripetibile.
Le bloccai le mani a terra e la vidi farsi seria quasi subito. Uno
strano rossore le imporporò le guance e mi sorpresi non poco
nel capire che era imbarazzo. Mi sentii arrossire anche io, colto da un
moto improvviso di timidezza quasi le lasciai libere le mani.
Però facendomi coraggio mi decisi a fare ciò che
volevo fare già da tempo. Deglutii a vuoto e piano piano mi
abbassai fino a sfiorarle una guancia con le labbra. Fremette al
contatto con le mie labbra. Quando vidi una reazione così
poco violenta mi convinsi sempre più. Mi spostai
lateralmente con le labbra e le baciai castamente la bocca.
Mi
ritirai immediatamente, imbarazzato. Lei era confusa, glie lo si
leggeva in faccia.
Non
dissi una parola, posai il libro accanto a lei e mi alzai andandomene.
Sorrisi
tra me e me, felice di quel salto enorme che avevo fatto. Un bel salto
nel buio.
Fin.
Note
dell'Autrice: Erano un paio di giorni che l'idea di Nami che leggeva mi
tormentava, così ho deciso di metterla su "carta", per
così dire. u.u Beh, questo Buzzurro alla fine ce l'ha fatta
a baciarla. Beata lei!*-* Darei qualsiasi cosa, per poterlo fare anche
io! XD
Bacini.
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