Petyr/Sansa,
236 parole. Prompt: In amore e in guerra non ci sono regole.
Ha
perso il controllo e ora è come trattenere un lupo alla
corda. Petyr
l'afferra per i polsi, la schiaccia contro la parete, ma le sue grida
bruciano fin dentro le ossa.
«È
tutta colpa tua! Non avrei dovuto darti ascolto! Non avrei
dovuto--».
«Andava
fatto ciò che è stato fatto» ribadisce
con furia, stringendole il
mento fra le lunghe dita e costringendola ad alzare il capo. Gli
occhi di Sansa ardono di disprezzo – un po' per lui, un po'
per
lei, un po' per quello che hanno fatto. La bacia con foga, ma lei lo
scaccia via con rabbia.
«Il
piano non era questo».
«Il
piano era esattamente questo» sibila appena Petyr.
«E tu lo
sapevi».
Copre
il volto con le mani, tremante, e d'un tratto torna la sciocca
ragazzina che Petyr ha fatto fuggire da Approdo del Re. La chiude in
un abbraccio desideroso, le sfiora delicato il capo.
«Era
diventata un ostacolo, Sansa. Ora il Trono è sempre
più vicino».
Le
dita della giovane si stringono con ferocia al suo mantello.
«Era
mia madre... che gli Dèi abbiano pietà di noi, era
mia madre».
Un
suono strozzato, una preghiera maciullata dal pianto, ma Petyr
abbassa le palpebre e prega silenzioso con lei.
"Catelyn
era un ostacolo".
Convincersi
è per lui impossibile, quella volta. Affonda il viso fra i
capelli
di sangue della propria regina e chiude gli occhi.
"Solo
un ostacolo".
Daenerys
Targaryen, 136 parole. Prompt: fronteggiarsi.
Io
sono Daenerys Targaryen.
Il
vento dell'Est sospira fra i suoi capelli sottili, il fumo la
soffoca, la deride, la fa incespicare. Ma passo dopo passo, Daeneyrs
cammina.
Nata
dalla tempesta.
Il
fuoco lambisce le sue cosce, brucia le sue vesti leggere, divora il
volto del suo signore – e grida, e fiamme, e Jorah
è solo un
pallido cavaliere all'altro capo del mondo. Passo dopo passo,
Daenerys cammina.
Regina
degli Andali.
Apre
le braccia al cielo e socchiude le palpebre. Il caldo la scioglie, il
caldo la rende parte del tutto e del niente. E quando riapre gli
occhi, non ha più spazio per camminare.
È
tempo di volare.
Madre
dei draghi.
Ned,
Petyr, 93 parole. Prompt: cacciarsi nei guai.
Quando
gli volta le spalle, Petyr si passa la lingua sulle labbra sottili.
Fra le sue dita curate compare una moneta, scivola sotto l'indice,
svanisce nel palmo, ricompare ancora.
Una
magia da pochi soldi di chi di soldi s'intende davvero.
Ma
Ned Stark non lo vede.
Non
lo ha mai visto.
Appoggiargli
la lama del pugnale alla gola è la magia più
facile.
«Ti
avevo avvertito».
La
sua bocca sogghigna vittoriosa, ma il pensiero di Petyr vola subito a
Catelyn.
Non
avresti dovuto lasciarlo partire, mia cara.
«Non
avresti dovuto fidarti di me».
Stannis/Melisandre,
111 parole. Prompt: Creedence
Clearwater Revival - I put a spell on you
La
gola di Stannis è arida, la mente vuota, il sangue pulsante
nelle
vene.
Melisandre
è seduta sulla sua sedia – lo scranno del Lord, il
simbolo del suo
potere – con le decine di veli rossi dell'abito a scivolare
dalle
sue spalle bianche alle teste di drago intagliate. È una
cascata di
sangue, Melisandre, e per Stannis è sempre più
difficile restare a
galla.
La
piccola scarpa della pretessa di R'hllor scivola via e cade sul
pavimento. Stannis s'inginocchia per raccoglierla, le solleva gentile
il piede nudo e gli posa un casto bacio sulla caviglia. Lo sguardo di
sangue di Melisandre non lo molla un istante.
Il
re era affondato.
Arya,
138 parole. Prompt: Immagine
Harrenhal
è grigia e torbida quanto le storie di fantasmi e morti che
la
vecchia Nan era solita raccontare loro a Grande Inverno. Per Robb e
Jon non erano che favole; a Sansa destavano infiniti incubi; Bran
fingeva di non crederci, ma tremava di nascosto; Rickon le trovava
noiose.
Per
lei erano solo mostri, e i mostri potevano essere sconfitti. Eppure
il fiato umido di Harrenhal la costringe a tornare sui suoi passi,
nel sonno gli alti alberi spogli tendono i loro rami verso di lei,
cercano di agguantarla, di ucciderla, ma lei non ha Ago, lei
è sola,
e la testa di suo padre si alza su una folla estasiata.
Arya
apre gli occhi di colpo e si morde l'interno della guancia.
Ser
Gregor, il Mastino, ser Ilyn, re Joffrey, regina Cersei...
I
mostri possono essere sconfitti.
Jamie,
110 parole. Prompt: «È sempre difficile resistere
alla tentazione
di tornare» (Alessandro Baricco).
Ciò
che fanno è sporco e Jaime lo sa.
Non
è l'idiota che tutti reputano. È una spada
– è la migliore spada
dei Sette Regni – ma è anche un Lannister, uno
vero, uno di quelli
che capisce la differenza fra ciò che può rendere
grande un uomo e
ciò che può distruggerlo.
Cersei
può distruggerlo – forse l'ha già
distrutto, forse quando l'ha
distrutto non ha fatto nemmeno rumore.
Chiude
le porte delle stanze della sorella con il suo odore ancora addosso e
si ripete che quello avrebbe distrutto entrambi, quello
non avrebbe reso grande nessuno di loro.
Eppure
torna sempre.
Note: Grazie
a Gy per i prompt. (:
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