Teofania
Si rivedono molte altre
volte, e sono sempre diversi ma sempre uguali. Spesso si scambiano di
posto, io diventa non-io e
viceversa; ancora più
spesso esistono in molti luoghi contemporaneamente. Sono Seth e
Osiride; sono An e Namma. Sono Thor e Loki per ben due volte; sono
Perun e Veles, yin e yang. Sono eterni e immanenti; sono nella mente
e nel cuore degli uomini, e tuttavia separati da essi.Questo, ovviamente,
finché l'Universo non finisce.
Non si trovano più
sulla Terra da millenni, ormai; il vecchio Sole è esploso e
gli
uomini hanno trovato un altro pianeta su cui vivere. Hanno
colonizzato gran parte dell'Universo, sono divenuti grandi e
magnifici, ma ora è giunto il loro momento. Questo Universo
è
vecchio e deve essere distrutto.
Gli uomini non si
arrendono, ovviamente. Vogliono sopravvivere. Ma ormai sono pochi, e
immensamente deboli nella loro onnipotenza, e sanno, anche se non lo
accettano, che è giunto il loro tempo. È un po'
triste, vero, ma
non lo sono forse tutti i cambiamenti? È necessario.
Io e non-io
si incontrano per l'ultima volta in modo molto umano. Hanno
sembianze umane e vestiti umani e corpi umani (ma occhi umani mai;
nei loro occhi si vedono l'ordine del cosmo ed il suo caos
primigenio, e non possono nasconderlo). Si sorridono da lontano, come
vecchi amici, e si siedono in silenzio alla fine di tutte le cose.
Dopo
un po', non-io
osserva,
quasi tra sé:
"Il mare è l'immagine migliore
dell'Universo; guarda come dalla riva sembra innocuo, e come in
realtà può essere traditore e più
profondo di quanto si possa mai
immaginare".
Io
ride;
è un suo attibuto, quello
di essere gioioso e amante della vita.
"Guarda
come sembra selvaggio e terribile, e come invece al suo interno si
trova un ordine perfetto", dice, e le onde si infrangono sugli
scogli. Non-io fa un
mezzo sorriso.
Il vento, e il mare, e ali di creature che volano
in lontananza. Era così all'inizio, pare
giusto che sia così anche alla fine.
(E
qualcosa di enorme
che sta per succedere.)
"Temo
di aver smesso di amarti, per un po'", dice io alla
fine. È una cosa che gli rode dentro da millenni.
"Non
hai mai smesso", dice non-io, sempre
guardando il mare, "è solo che non te ne ricordavi".
Io
ci pensa su
per un po'. "Già,
immagino che sia così". Poi ride di nuovo. "Sei sempre
stato tu, quello intelligente".
Non-io
si volta a
guardarlo, e il suo
sorriso si allarga un po'. "Beh, certo", dice, "sono
io che li ho fatti evolvere, dopo tutto".
Io
non riesce ad
ignorare
l'angoscia che gli morde il cuore. È angosciato per gli
uomini,
perché cosa ne sarà di
loro, adesso? È
angosciato per la sua metà, perché vuole
chiedergli scusa, ma non
può, perché era necessario
che
si dimenticasse (e al momento questa è una consolazione
veramente
minuscola). È angosciato per se stesso. Che
ne sarà di
me?
Ma
non-io lo sa, come al
solito. Il suo sorriso è quasi dolce (evento molto raro)
mentre gli
passa un braccio intorno alle spalle.
"Come
tu sei il dio dell'inizio", dice, "io sono il dio della
fine. E come tu mi hai guidato nell'inizio, io ti guido nella fine.
Non ti dirò di non essere spaventato, perché la
fine è sempre
spaventosa; ma ti dirò che ne vale la pena, e che,
soprattutto, è
necessario".
Io
fa un respiro
profondo.
"La distruzione
deve partire da noi, non è così?"
Non-io
annuisce, e lo
guarda negli
occhi.
I confini più lontani
dell'Universo cominciano a crollare.
I
due dèi non smettono
di guardarsi negli occhi finché non è tutto
finito. È dal loro
sguardo che inizia la distruzione. È sempre da esso che
inizia la
rinascita.
- o -
Buio. Vuoto. Nulla.
Un
Essere che lentamente diviene Autocosciente e poi Cosciente e poi
È.
Un
dolore indescrivibile, una lacerazione. Qualcosa che si spezza e va
perduto. (Qualcosa che non è mai veramente perduto.)
E tutto
ricomincia da capo.
NdA:
Non ho appena studiato
Fichte. Noooo. Che andate a pensare.
Comunque. Voilà!
Scusate per il ritardo ma STAMATTINA avevo una simulazione di terza
prova che mi ha MANGIATO LA VITA per, tipo, una settimana (fucking
exams, man. Fucking exams). Vi ringrazio infinitamente se avete avuto
la pazienza di arrivare fin qui, regalo un muffin a testa a coloro
che mi hanno sopportata fino alla fine e vi invito a dirmi cosa ne
pensate di questa... specie di... cosa. Shalom! :D
~
Callie
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