Ecco
qui la seconda (ed ultimerrima) parte!
Grazie per i preferiti, seguite, ricordate, e commenti! Ci vediamo alla
fine della fiction :)
Ovviamente la Mizukage NON si era tolta dai piedi (anzi,
l'aveva definito "zotico maleducato" ) e in quel momento pagava le
conseguenze delle sue azioni. Non era mica colpa di Madara se non aveva
seguito il suo consiglio.
Ben le stava, a quella...
-" Era necessario entrare in macelleria con la sua arma
sguainata, minacciando il macellaio di morte solo perché non
si è inchinato alla sua entrata?"-
-" Certo. Civili, non imparano mai,"- borbottò Madara.
-" Ed era necessario ridere sguaiatamente mentre sgozzava uno di quei
polli appesi al gancio?"-
Madara non la stava ascoltando più, ma annuì per
riflesso. Ormai quello che doveva fare l'aveva fatto, e non poteva che
complimentarsi con sé stesso per la geniale trovata.
Perché recarsi semplicemente nella stanza dell'Hokage e
ucciderlo?
Le minacce funzionavano anche meglio, e creavano sentimenti di terrore nella
vittima; in effetti l'obiettivo ultimo di Madara non era più
semplicemente uccidere Senju, oh
no, lui era andato oltre:
l'unico suo desiderio era rendergli la vita un inferno, mentre con la
morte sarebbero finite le sofferenze... e allora, dove ci sarebbe stato
il madaresco divertimento?
Dove?
Hashirama aveva di certo capito con chi aveva a che fare.
-" Ed era mortalmente necessario ingiuriare sulla stirpe del macellaio
e ficcargli il corpo del pollo in bocca solo perché sua
moglie ha - giustamente - accennato alla sua completa mancanza di savoir-faire e alla
sua maleducazione?"- Piagnucolò la Mizukage cercando di
ripulirsi dal sangue del pollo.
-" Aha."-
-" Ed era mortalmente, indispensabilmente necessario attraversare il
villaggio coperto di sangue, con la testa mozzata del pollo in mano..."-
-" Ho già detto di sì,"- la interruppe Madara.
L'aveva detto che le minacce erano più efficaci, no? Beh,
lui aveva minacciato Hashirama alla vecchia maniera, facendogli trovare
una testa di cavallo nel letto.
... okay, era una più volgare testa di pollo, ma il
significato quello era. Anche se c'era da dire che non gliel'aveva
messa nel letto, si era limitato a sostare sotto la finestra del
palazzo dell'Hokage e aveva lanciato la testa mozzata nella stanza del
Senju, assicurandosi di centrare il lato della finestra aperto.
Godeva nel
sentire gli ululati di Hashirama. Forse aveva preso il pavimento.
Forse, gioia delle gioie, aveva beccato
(letteralmente) Hashirama in faccia.
Madara giunse al grande portone che divideva il quartiere Uchiha dal
resto della marmaglia di Konoha, e si rese conto che la Mizukage
sembrava avere tutte le intenzioni di entrare con lui.
Col cazzo.
-" Sa cosa non è assolutamente necessario?"-
La Mizukage smise di spiare oltre la sua spalla e lo fissò.
-" No, cosa?"-
-" La sua presenza,"- disse seccamente Madara, e le chiuse il portone
in faccia.
_________________________
La vita era meravigliosa.
Questo pensava Madara mentre, con enorme soddisfazione, frugava nel suo
frigorifero alla Ricerca del Prosciutto Perduto. Probabilmente, in quel
preciso momento, la Mizukage stava vagando piena di disperazione nel
bosco che circondava Konoha, triste e inconsolabile; con un po' di
fortuna sarebbe stata attaccata da... uhm, feroci animali da fattoria
che si aggiravano nei boschi, affamati per la lunga marcia.
Okay, probabilmente avrebbe fatto più
effetto pensare a veri animali considerati pericolosi dai
più, come lupi, orsi e altra robaccia simile. Beh,
evidentemente questi più non avevano considerato il
potenziale assassino delle galline e dei porci.
Madara, che l'aveva provato sulla sua pelle - una sola volta che aveva
provato ad aiutare Senju in uno dei suoi 'industrialmente geniali'
progetti - non voleva averci più niente a che fare, e
chiunque avesse provato a catturare delle galline libere in un recinto,
con o senza sharingan, avrebbe potuto dargli ragione.
Chiunque
con un minimo di cervello, dopo tre ore di corse dietro inafferrabili
galline, sgagazzamenti in punti imprecisati del corpo, abbastanza piume
nei capelli da poterne fare un copricapo mohicano, morsi di
terrorizzati ed incazzati porcellini (promemoria: mai cercare di
afferrare un maiale per la coda, anche se il suddetto maiale sembra
bloccato in uno sportello per maiali della loro casa per maiali. Loro sanno come liberarsi),
e soprattutto dopo aver verificato che il mirabolante sharingan era
stato assolutamente inutile per evitare e/o realizzare anche solo una
delle quattro cose... beh, quel
chiunque avrebbe avuto una prospettiva decisamente diversa sugli
animali potenzialmente mortali.
Dicevamo: gli Orridi Animali, fuggiti dalla prigionia della fattoria
(ia ia oh), avrebbero trovato la moralmente distrutta Mei, e avrebbero
avuto di lei la stessa idea che un essere umano aveva - normalmente -
di loro: braciole.
Un ammasso di braciole con un bel paio di tette, nel caso della
Mizukage ( poppe no
justu!- urlò lontana la voce di Bee, ma Madara
fu stoico e la ignorò) e anche dei deliziosi occhietti verdi.
Mh, la Mizukage era davvero
un'ottima braciola - e in quel momento, oltretutto, soffriva per il suo
rifiuto, la quale era un'ottima cosa. La sofferenza rendeva la carne
tenera e succosa.
...
Gh, non che Madara davvero sapesse cosa rendeva la carne umana tenera e
succosa. Non era mica una pianta cannibale con due facce e una doppia
personalità, lui!
-" Ho visto una cosa strana,"- annunciò Izuna entrando nella
stanza da pranzo. Fissò solo per un secondo la strana
posizione di Madara (piegato a metà, le natiche
orgogliosamente tendenti al soffitto e piuttosto, come dire, danzanti), poi si
strinse nelle spalle e continuò come se nulla fosse
successo. -" C'è una tizia fuori, davanti al nostro
portone."-
-" Davvero? E' delusa e in lacrime mentre mormora il mio nome?"-
Trillò vivacemente Madara, uscendo dal frigo con le braccia
cariche di salumi che scaricò sul tavolo.
Argh, vivacemente.
Gli Uchiha non erano "vivaci", diavolo, erano disgustosi e
fiammeggianti draghi delle più infime bettole dei quartieri
più poveri di... di... una città molto povera.
Anzi, meglio ancora: erano i più fidati, infimi,
fiammeggianti clienti dei peggiori bar di Caracas, ecco.
Izuna, che ovviamente non poteva leggere nella mente di Madara - parte
della sua ancora presente sanità mentale era dovuta proprio
a questo -, rispose: -" Veramente no. Stava cercando di convincere il
cugino Yama a farla entrare per un tour del nostro quartiere. Se lo
stava rigirando sulla punta di un dito, davvero molto divertente...
soprattutto perché quella donna non sa a cosa va incontro. A
giudicare da come nostro cugino la guardava, le avrebbe fatto fare un
tour più che volentieri, cominciando dalla sua stanza da
letto... Madara? Hai ringhiato?"-
-" No,"-... ringhiò
Madara. Quello stupido di Yama si faceva infinocchiare dalla prima che
passava, era inaccettabile! Non gli era mai piaciuto: non dava mai la
mancia alle cameriere, alle riunioni di famiglia arrivava sempre in
ritardo e una volta l'aveva scoperto mentre usava l'Arte del Vento per
rifarsi la messa in piega.
E quella cretina di Mizukage si era dimenticata di lui in tre secondi
netti. Era inconcepibile.
-" Izuna!"- Ruggì Madara, maestoso come un leone. Il povero
ragazzo si strafogò con il pezzo di prosciutto che era
riuscito a rubare dalla scorta sul tavolo.
-" Piantala di gesticolare e seguimi. C'è l'onore Uchiha da
difendere."-
_____________________________
-" Madara, no. Per favore, no, lascia perdere,"- squittì
Izuna, arrancando dietro la scia di Madara.
-" Zitto! Vergogna della mia carne, traditore del mio sangue, frutto
indecente dei mie lombi..."-
-" Sono tuo fratello,"-
gemette il poveretto. -" Non sono frutto dei tuoi lombi, e... argh,
è un'immagine agghiacciante e... papà era di suo
agghiacciante per quelle cose che faceva con quei pupazzetti - e sono
già andato in terapia una volta, per favore..."-
Madara lo ignorò, anche se non seppe reprimere un brivido
per i pupazzetti di suo padre. Certo, avere un genitore che alla tua
festa di compleanno faceva a pezzi i peluche che avevi appena ricevuto
in regalo, ridendo sguaiatamente con la schiuma alla bocca non era esattamente
piacevole per un bambino... ma lui, Madara, nonostante quello era
venuto su benissimo e perfettamente sano di mente.
... Come no.
Molti anni più tardi, quando Sauke si avventurò
nel luogo dove era custodita la stele Uchiha, trovò anche
un'inquietante orda di pupazzi di ogni forma e dimensione ad aspettarlo
e a fissarlo con occhi neri ed inespressivi. Il ragazzo lesse la stele
ma, in compenso, dopo dieci minuti passati a sentirsi terribilmente
osservato, diede fuoco ai pupazzi ridendo la stessa risata folle che
produsse poi qualche tempo dopo, uscendo da quella specie di tamburo di
legno.
E ora sapete anche come Sasuke perse il lume della ragione ( provate
voi a leggere i segreti reconditi della vostra famiglia circondati da
centinaia di robe morbidose MA angoscianti. Orrore. Davvero, orrore).
Dicevamo: forte della sua sanità mentale, Madara si fece
largo per tutto il quartiere Uchiha, fendendo la folla con ancora
più cattiveria del solito, e quando giunse al portone lo
spalancò - nonostante fosse un portone enorme e pesante.
Che gran figo che era.
La scena che gli si presentò davanti agli occhi non era
delle più felici: il cugino Yama stava parlando con la
Mizukage ad un millimetro dalla sua faccia, e la svergognata stava
ridacchiando con una mano davanti alla bocca.
-" Oh, Yama-san, è fantastico che lei abbia accettato
così velocemente la mia proposta. Ho sempre desiderato
visitare il famoso quartiere U..."-
-" Fermi tutti, questa è una rapin... voglio dire, fermi
tutti! Izuna, piantala, ho detto che non è una rapina...! "-
Ruggì - e poi borbottò - Madara. Izuna, che alla
menzione della parola 'rapina' aveva calciato via un saldalo e si era
sfilato il calzino per cercare di metterselo sulla testa e celare
così la sua identità - come qualunque buon ladro
che si rispetti in una rapina... che si rispetti, appunto -, smise di
forzare il povero calzino e incrociò le braccia, mugugnando.
Il calzino rimase mezzo infilato sui suoi capelli, come un gigantesco
preservativo da testa.
Madara non potè fare a meno di guardarlo, la catena
associativa era semplice: Izuna - preservativo - testa. Izuna aveva un preservativo
sulla testa. Izuna era quindi una testa di ca...?
-" Madara-san?"- Lo chiamò la Mizukage.
L'Uchiha si riscosse dai suoi pensieri che vertevano in un'unica
direzione - se Izuna era... quello...
lui, per antonomasia, era fratello di una testa di ca...? - e le
puntò contro un dito.
-" Tu! Ho già detto che i miei Uchiha non sono merce di
scambio - e, a parte questo, come osi accantonarmi dai tuoi pensieri in
questo modo?"-
La Mizukage lo guardò senza capire. Per meglio dire, aveva
capito benissimo la situazione: aveva di fronte un uomo assolutamente
folle. -" ... non sarà mica bipolare, Uchiha-san?"-
-" Bipolare? Bipolare?
Un pazzo non avrebbe la mia meravigliosa chioma, né il mio
austero portamento! Un pazzo andrebbe in giro con... con una maschera
arancione sulla faccia e con capelli indecentemente corti, non con
capelli così meravigliosi."- Afferrò una sua
ciocca di capelli e la sbattè ad un millimetro della faccia
della Mizukage. -" Sono
capelli di un pazzo questi, donna?"-
-" Beh, sì,"- sussurrò Yama. Madara gli
lanciò un'occhiata malevola: era normale che quello scialbo
di suo cugino provasse una segreta invidia per la sua bellezza; Madara
sapeva benissimo di essere un bell'uomo - in fondo, non aveva fatto
installare un rivestimento riflettente sul retro della sua Kusarigama
solo per vedere cosa i nemici facevano alle sue spalle, tsé.
Lui ci teneva ad avere un aspetto studiatamente scompigliato in
battaglia - anche se Hashirama era rimasto più di una volta
interdetto quando Madara aveva interrotto alcuni dei loro scontri
furiosi per aggiustare la sua chioma o spalmarsi altra terra sulla
faccia, così da avere un look luridamente provocante.
Un paio di volte l'Hokage era anche scoppiato a piangere, ma era
normale: si era reso conto che mai avrebbe potuto arrivare alla
perfezione di Madara.
Mai.
Mei battè le palpebre, portandosi più vicina alla
sua ciocca; in verità la sua prima idea era stata mollargli
una testata, ma poi sarebbero andate a farsi friggere tutte le
questioni diplomatiche con la Foglia. Maledetta diplomazia, era il male
del mondo. -" Uh, è una doppia punta quella che vedo?"-
Madara rimase senza parole; il capello ricadde nella moltitudine della
chioma con aria depressa.
-" Se voleva fare lei da ambasciatore, Uchiha-san, non aveva che da
dirlo."-
-" Ma... io voglio fare l'usciere - cioè, NO..."-
balbettò Madara.
La Mizukage annuì. Non ricordava molto del seminario che
aveva seguito sul come trattare con i folli, ma ricordava bene che o si
allontanava lentamente senza dare le spalle, oppure li rimbambiva con
la sua arte oratoria. O gli faceva dei complimenti, a TUTTI piacevano i
complimenti. -" Per me non è un problema. Le ho
già detto che l'Hokage mi ha dato campo libero. E riguardo
alla seconda cosa che ha detto..."-
-" La maschera arancione?"- Chiese Izuna.
-" No, la cosa sui capelli pazzi,"- ribattè Yama.
La Mizukage finse di non sentire, non voleva essere trascinata al loro
livello di follia. Doveva solo trovare un diversivo per indietreggiare.
-" Il fatto di averla omessa dai miei pensieri... non è
così. Non si scorda facilmente un bel viso come il suo."-
Una parte della mente di Madara rise malvagiamente a quelle parole ( beccati questo, Yama!)ma
prima che potesse aprire bocca, la donna continuò. -" Volevo
chiederle un appuntamento, prima che lei mi chiudesse il portone in
faccia."- Mei reclinò il capo, osservandolo con attenzione.
-" Il suo comportamento mi ha fatto capire che il mio approccio era
sbagliato. Lei vuole essere corteggiato,
vero?"-
Madara sentì Izuna piagnucolare alle sue spalle ( finalmente qualcuno capisce che
il mio fratellino si comporta male solo per uno smodato bisogno di
attirare l'attenzione!) e Yama mugugnare
qualcosa (un uomo? Un
uomo che ha bisogno di esser corteggiato? Sarà mica gay?)
, ma non riuscì a formulare una risposta né per
l'uno, né per l'altro e tantomeno per la Mizukage. -" Io...
qui c'è un enorme equivoco."-
-" Ne ho visti tanti come lei,"- continuò la Mizukage,
completamente sorda e ormai dimentica dei suoi buoni propositi
sull'allontanamento discreto, -" che rifiutano di ammettere di volere
un po' di attenzioni e galanteria solo perché non
è virile... anche se qui siete davvero fissati con
la virilità. A costo di ripetermi, Konoha è il
villaggio più maschilista nel quale mi sia capitato di
entrare."-
Ormai, Mei filava come un treno. Madara non riusciva a spiccicare
parola - o frase di senso compiuto.
-" Maschilista? Non mi giunge nuova,"- borbottò Izuna. -"
Sarà fissata."-
-" Le farò cambiare idea sulle donne e sulla nostra
capacità di corteggiare ed essere galanti,"- disse Mei
decisa. -" La farò ricredere, e allora lei sarà
mio - voglio dire... no, un attimo. E' esattamente quello che voglio
dire. Lei sarà MIO. All'alba
del terzo giorno, io vincerò!"-
Ruggì la Mizukage.
Madara alzò un dito al cielo e aprì la bocca, ma
non sapeva proprio cosa dire. Non c'era niente di sensato da dire... e
allora rimase stupidamente così, con un dito alzato verso il
cielo e la bocca aperta.
La Mizukage girò sui tacchi, frustando l'aria con i capelli,
e con passo marziale si avviò.
-"... Sento nascere in me un incontrollabile desiderio di gettarmi a
terra e baciare l'orlo della sua veste,"- disse Izuna trasognato. -"
Odio la mia vita."-
-"... Sento nascere in me un incontrollabile desiderio di scoppiare a
piangere,"- borbottò Yama. -" Odio le tragedie di Verdi."-
Poi, piccolo e innocente, sentirono il pigolio della voce di Madara. -"
Ho vinto io, vero?"-
Il suo dito puntava ancora al cielo.
____
-36 ore all'alba del
terzo giorno:
Madara entrò in casa sua come una furia, lanciando sul
tavolo una scatola di cioccolatini.
-" Non posso credere che abbia avuto il coraggio di farmi un simile
affronto!"- Urlò frustrato.
Izuna lo seguì con molta più calma, scartando un
cioccolatino con cura. -" Beh, l'aveva detto che ti avrebbe fatto
cambiare idea sulla galanteria delle donne, no? Solo che non mi
aspettavo che ordinasse a quel suo subordinato con gli occhiali di
consegnarti il palloncino a forma di cuore e la scatola di cioccolatini
proprio nel bel mezzo
del mercato di Konoha."-
Dopo qualche secondo di assoluto silenzio, Izuna scoppiò a
ridere talmente forte da doversi appoggiare ad una parete per reggersi
in piedi. -" Gesù, la TUA faccia quando quel tizio ti ha
ficcato in mano i cioccolatini... non sapevo chi dei due stesse per
scoppiare a piangere per primo!"-
Madara ringhiò come una tigre in gabbia, cercando di slegare
il palloncino a forma di cuore che galleggiava sopra la sua testa,
legato con una cordicella al suo polso.
-" Questo diavolo di coso non si slega,"- mugugnò.
-" Beh, ma è carino. Non molto virile - è rosa porcello, ed
è un cuoricino
col bordo merlettato - ma carino. Cosa hai intenzione di fare con la
do...?"-
-" Ovviamente non accetto la sua corte."-
-" Mh, allora i cioccolatini posso mangiarli io?"-
Madara lo fissò davvero molto male. -" Sai, Izuna, credo di
non aver sentito molto bene. Forse ho bisogno di un paio di orecchie
NUOVE."-
Il poveretto, intuita l'antifona, schizzò via lesto come una
lepre, ma riuscì a portarsi via i cioccolatini.
Non c'era proprio giustizia per il povero Madara.
____________________________
-16 ore all'alba del
terzo giorno:
Madara pensava che un furioso silenzio stampa sulla 'galateria' della
Mizukage fosse stato un indizio chiaro su come la pensava al riguardo,
ma... niente
l'avrebbe mai
potuto preparare a quello che vide il giorno dopo, aprendo la porta di
casa sua.
La fiorista Yamanaka sostava davanti all'uscio con un enorme mazzo di
fiori in mano, e sembrava nervosamente preoccupata. -" Uh, Uchiha-sama,
buongiorno. Questi... questi sono da parte della Mizukage,"-
squittì.
Madara strinse la maniglia fino a farla scricchiolare. Ancora lei.
... non che fosse importante o che a Madara piacessero i fiori, ma era
un bouquet veramente ENORME. E quelli che vedeva erano tulipani,
lì in mezzo? (Magari tulipani da oppio?)
Izuna giunse alle sue spalle. -" Bleah, adesso fiori? Non è
assolutamente un regalo appropiato da fare ad un uomo."-
-" Perchè, qual è il regalo più
appropiato da fare ad un uomo?"- Chiese la fiorista con aria
interessata alla Saggezza Uchiha in Materia di Regali da Veri Uomini,
cercando di reggere il mazzo e contemporaneamente liberare un orecchio
per sentire meglio. Uno dei rametti del bouquet si incastrò
con i suoi capelli, e cominciò un feroce tira e molla tra la
proprietaria dei capelli e i fiori.
-" Beh,"- fece Izuna, -" un kunai inciso, un'armatura nuova... oh, e
anche uno di quei bellissimi..."-
Madara riacquistò solo allora la coordinazione
visivo-motoria e strappò il mazzo di fiori dalle braccia
della donna, chiudendole la porta in faccia prima che lei potesse
ricevere il Terzo Segreto dei Regali Perfetti.
Sentì i suoi piagnucolii al di là della porta.
Bene.
Anche in quelle situazioni, riusciva sempre a rendere la vita degli
altri un po' più infelice.
-" Immagina se questi fiori provengono dalle serre di Hashirama...? In
sostanza, Senju ti ha mandato un mazzo di fiori indirettamente! E' un
menage à trois!"- Squittì Izuna.
-" Piantala, non è divertente,"- disse Madara ancora
incredulo, con i fiori tra le braccia.
-" Oh, ma sì che lo è."-
____
2 ore DOPO l'alba del
terzo giorno:
Madara sorseggiò il tea all'ibisco, il terzo giorno
dell'assedio della Mizukage, seduto comodamente su cuscini di seta, con
grande gioia degli infimi shinobi ai quali aveva concesso la sua
presenza.
-" Sul serio, Madara, non puoi sempre venire qui e fare da padrone. E'
irritante e... beh, irritante.
Per quanto io sia un uomo dall'indole pacifica, ti comunico che sotto
costrizione non esiterò a usare di nuovo i miei alberi con
l'intento di farti a pezzi. Tutto questo perchè... ti ho
detto che sei irritante?"-
... okay, forse Senju non era all'apice della felicità, ma
probabilmente aveva il ciclo mestruale o gli era morta la salvia in
balcone.
Stupidi Senju.
-" In ogni caso, prima che Madara piombasse qui e ci ordinasse di
offrirgli la colazione,"- disse Mito con calma serafica (ricordate il
fatto 'o accetti il modo
di fare snervante di Madara o diventi un mostro assassino?'
Beh, Mito riusciva ad applicare la prima via meglio di
Hashirama), -" stavamo parlando della scorta da dare ai Kage
per il ritorno."-
-" Perché?"- Disse Izuna.
-" Beh, è una forma di cortesia affidare i nostri anbu ai
Kage degli altri paesi. Soprattutto dopo aver raggiunto un accordo. Le
buone impressioni sono tutto."-
-" Ma loro sono arrivati con la scorta personale,"- obiettò
Izuna. -" Non gli servono di certo i nostri ninja. A proposito,
perché sono ancora qui?"-
Hashirama si strozzò col tea, mentre Mito sillabava ad
Izuna, col tono di voce più basso che aveva: vogliono vedere se la Mizukage
riuscirà a spuntarla su Madara.
Izuna inorridì, lanciando un'occhiata al fratello. -" Oh,
bene, voglio dire - non c'è nessunissimo motivo che spinge i
Kage a restare, lo so perfettamente."-
-" A parte la maledetta di Kiri,"- borbottò Madara. -" Ma in
ogni caso, perché non li abbiamo ancora cacciati?"-
-" Non posso di certo metterli alla porta, sarebbe scortese,"- disse
immediatamente Hashirama, che aveva scommesso millecinquecento ryo
sulla stoicità di Madara. Millecinquecento ryo moltiplicati
per tre Kage (Mifune compreso) facevano gola anche a lui. E ora sapete
anche da chi ha preso Tsunade la sua passione per il gioco d'azzardo.
-" E poi... uh, gli piace il paesaggio di Konoha."-
-" Il paesaggio,"- ripetè Madara lentamente. -" Restano per
il paesaggio."-
-" Gli piace davvero MOLTO,"- puntualizzò Hashirama, e poi
si affrettò a bere un sorso di tea.
Tobirama rise. -" Oh, e poi a Bee piacciono davvero tanto le nostre
canzoni tradizionali, dice di voler fare una compilation di..."-
L'occhiata che gli lanciò Madara fu talmente terribile che
Tobirama si strozzò con gli onigiri. Cambiò
immediatamente rotta. -" Gh. Bee e il Raikage restano
perché... ecco, mi sono innamorato follemente di Darui...
credo. Non vogliono spezzare le ali alla nostra favolosa storia d'amore
e ..."-
-" Mi pare di aver sentito,"- disse Madara lentamente, -" qualcosa
riguardo quel rifiuto umano e le canzoni tradizionali di..."-
-" Chi l'ha detto? Io non di certo,"- replicò Tobirama. -"
Io sono folle d'amore per... ehm, Darui."-
-" Si chiama Mabui,"- obiettò Madara.
-"... è l'emozione che lo confonde,"- borbottò
Hashirama.
-" E quella tua avventura allo strip-club non avrà
seguito?"- Chiese Izuna per cambiare discorso.
Tobirama si irrigidì come un pezzo di legno. -" Nessuna
avventura. Io in quel posto non ci metterò mai, mai
più piede,"- disse deciso, per poi sprofondare nella
disperazione blaterando qualcosa sulle tette rifatte e sui maledetti
sexy trans.
-" Parli di quella volta quando sei tornato nudo e con l'aria
stravolta?"- Domandò Hashirama sospettoso. -" Ecco, mi
sembrava che ci fosse qualcosa di strano, specie poi quando abbiamo
dovuto rianimare Izuna che era collassato sul tappeto."-
Izuna fece una risata isterica. -" Oh, sì. Tobirama ha
scoperto una
insospettabile passione per gli uccelli."-
-" Da quando in qua ti interessi alla falconeria?"- domandò
Madara sorpreso. Lui la coltivava come hobby, ma onestamente Tobirama
aveva avuto sempre reazioni isteriche davanti ai suoi falchi (della
serie Vai via, maledetto
uccellaccio! Che mi hai lasciato sulla spalla? Oh, merda. Stramaledetto bastardo figlio
di-!) ed era piuttosto improbabile che avesse scoperto un
improvviso amore per i volatili.
-" Oooh, sì,"- cantilenò Izuna, -" Tobirama ha
scoperto che gli uccelli gli piacciono davvero tanto. Gli sono entrati dentro, per
così dire."-
-"... Tobirama, Izuna mi aveva accennato... ma io non pensavo..."-
disse Hashirama cautamente.
-" NO - Gesù, a me piacciono i seni, seni naturali
maledizi... aspetta. Aspetta.
Quella che sento è musica?"-
Tutti i presenti si voltarono verso la finestra, dalla quale giungeva
un motivetto che Madara conosceva bene.
-" Il tuo cuore impalato sulla mia Kusarigama..."- disse incredulo,
soprattutto perché era la versione rap di quell'insulto
umano di Bee. -" E' un maledetto scherzo?"-
Tobirama balzò in piedi, spalancando la finestra e
affacciandosi verso la strada. -" C'è davvero una banda! Bee
dirige l'orchestra - io l'ho detto che quell'uomo ha stile - e... oh,
ma quella è la
Mizukage?"-
I capelli di Madara si drizzarono sul capo assieme ad ogni pelo del suo
corpo quando Tobirama il Traditore si spenzolò dal
davanzale, e strillò -" Mizukage-sama! A cosa dobbiamo
questo onore?"-
-" Buongiorno,"- disse la voce dalla strada.-" So che Madara
è qui. Potresti farlo affacciare? Gli sto dedicando una
serenata."-
-" Ma è mattina,"- obiettò Tobirama giustamente.
-" Datemi un secchio. Un secchio, vaselina e un idrante,"- disse Madara
con voce funerea.
-" Che cosa carina, ti dedica una serenata - gh, diurna,"- disse
febbrilmente Hashirama, specie perché l'Uchiha sembrava
furioso ( e sul punto di dar fuoco a casa sua).
-" Caro,"- sussurrò Mito, rimasta in silenzio fino a quel
momento, -" quella ragazza fa sul serio. Sai cosa significa questo? Se
accetta la sua corte, potremo liberarci di LUI,"- bisbigliò
con voce perfettamente udibile. I peli di Madara, che si erano calmati,
si drizzarono di nuovo. -" Dico, stiamo scherzando?"-
-" E' vero,"- disse l'Hokage con aria sognante. -" Lei è di
Kiri, ed è la Mizukage, quindi sarà Madara a
doversi trasferire. Niente più fastidiosi tizi isterici in
giro, ad ordinare a destra e manca di offrigli colazioni o fare la
pì sugli alberi per ripicca... Tobirama!"- Ruggì.
-" Dille che Madara è onorato di questo... onore."-
-" Mei-san ha detto che se Madara accetta la sua serenata, deve far
cadere una ciocca di capelli dalla finestra,"- strillò il
fratello tutto elettrizzato.
-" Madara, strappati una ciocca di capelli,"- ordinò
Hashirama.
-" Te lo scordi."-
-" Poco male, prenderò una ciocca dei miei,"-
replicò l'Hokage, e si strappò qualche lungo
capello dalla chioma.
-" Ma per favore,"- sbottò Madara, -" io non ho di certo
quei flosci, piatti e assolutamente... NON CI PROVARE!"-
gridò, dato che Hashirama aveva tutte le intenzioni di
andare alla finestra. Lo bloccò con uno dei suoi cloni,
placcandolo sul pavimento.
-" Mito!"- Urlò l'uomo tendendo i capelli verso la faccia
della moglie, -" completa la missione, non pensare a me!"-
Mito annuì con le lacrime agli occhi per l'enorme sacrificio
del marito e prese i capelli dalle dita di Hashirama, scattando verso
la finestra. Madara alzò gli occhi al cielo e un altro suo
clone la bloccò per la collottola; un terzo
immobilizzò Tobirama che si era staccato dal capo una ciocca
e la stava colorando freneticamente di nero con un pennarello.
Fu in quel momento che Izuna si alzò.
-" Bravo,"- borbottò Madara 3, -" tieni questo idiota,
mentre io..."-
Izuna si avvicinò a Madara 3, gli strappò una
ciocca di capelli dal capo e fu lesto nel gettarla alla Mizukage.
-" La ciocca gliel'abbiamo strappata, va bene lo stesso?"- Disse alla
donna in strada, sotto lo sguardo allibito di Madara (al quale non
passò nemmeno per l'anticamera del cervello che, sciogliendo
i cloni, sarebbe scomparso anche il capello fluttuante. Beh, forse
Madara era solo troppo timido per ammettere che in realtà
gradiva le attenzioni di Mei... probabilmente.)
...
-" E' perfetto,"- confermò gioiosamente la donna.
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La notizia della serenata diurna della Mizukage, nonché il
fatto che Madara avesse accettato la sua corte, si era sparsa
sorprendentemente veloce, anche per gli standard di Konoha.
Probabilmente il fatto che la Mizukage, prima di arrivare sotto la
finestra di casa dell'Hokage, avesse attraversato Konoha con una
mandria di musicisti al seguito aveva contribuito.
Madara era riuscito a tornare a casa sgattaiolando per i tetti del
villaggio, ma aveva vissuto momenti di puro terrore quando, una volta
fuori dalla protezione offerta dalle mura di casa di Hashirama, neanche
la sua peggiore faccia furiosa era bastata per allontanare i Konohiani
e il resto degli idioti al seguito degli altri Kage dalla sua persona.
Bee, quell'orrida creatura, aveva anche avuto l'ardire di dargli una
pacca sulla spalla (orrore), dicendogli allegramente quanto fosse
fortunato... ovviamente in rima. Aveva ricevuto anche notizie
assolutamente non necessarie - come per esempio il fatto che Bee lo
considerava fortunato perché il suo fetish segreto era avere
tra le mani i seni di una bella milf - e altre assolutamente sgradevoli
- come per esempio i consigli del Raikage sulla condotta da seguire con
una donna come la Terumi, che si potevano riassumere con: Frustini sadomaso, ragazzo.
Frustini sadomaso e concentra il chackra nei lombi. Glielo farai sputare dalla bocca!
Alla fine Madara era riuscito a giungere fino al tetto di casa sua e
lì si era barricato, portando con sé un set da
fonduta per scoraggiare i più coraggiosi che ancora
cercavano di congratularsi con lui. Probabilmente gli sputacchi
isterici e gli occhi iniettati di sangue non erano segnali chiari del
fatto che voleva essere lasciato IN PACE.
Il pover'uomo era stato anche costretto a sentire i rimbrottii degli
altri Uchiha: gli anziani avevano festeggiato quando avevano scoperto
che Madara si era 'accasato', e quindi si era tolto dai pied...
cioè, aveva trovato la donna della sua vita, ma avevano
avuto un infarto collettivo quando avevano appreso che la sua anima
gemella era estranea al clan; alcuni suoi cugini e cugine, invece, si
erano affaccendati intorno a lui, cercando di conoscere i particolari
del suo matrimonio; non voleva sbagliarsi, ma gli era parso di sentire
qualcosa su filmini porno della prima notte di nozze, in particolare
sui punti migliori per posizionare telecamere nella stanza d'albergo
dove l'avrebbe passata.
Perfino Izuna il Traditore, nominato così per tutti i secoli
a venire, l'aveva seguito berciando allegramente: -" Lo so che tutta
questa attenzione è snervante, ma io sono tuo fratello, e ho
a cuore solo la tua gioia. Per questo rapirò la Mizukage e
la terrò a digiuno per un paio di giorni, poi la
scaricherò in camera tua e ti farai trovare spalmato di
salsa agrodolce su tutto il corpo. Geniale,
vero? Magari potrei anche facilitarti il compito portandoti Mei Terumi
direttamente nuda in camera da letto... ovviamente, cercherò
di non guardare. Non troppo, almeno,"- al che Madara, con un urlo di
guerra belluino, gli aveva rovesciato sulla testa tutto il contenuto
della pentola della fonduta.
Forse, un giorno Izuna sarebbe diventato una persona normale. Forse. Nel
frattempo, poteva godersi la sua meravigliosa chioma giallo-fonduta,
che sarebbe diventata gialla-come-un-sacco-di-altre-cose, dato che le
urla di Izuna avevano attirato diversi Uchiha e ciascuno stava provando
a suggerire un diverso alimento che secondo loro toglieva
miracolosamente il formaggio appiccicoso dai capelli.
-" Dovremmo provare con la maionese,"- aveva sentito borbottare uno.
-" Nah, la purea di banana è uno scollante perfetto!"- Aveva
sentito dire ad un altro.
Madara scaricò il set in strada, sentendosi stranamente
soddisfatto; si stese poi sul tetto caldo, accavallando le gambe e con
le braccia dietro la testa, cercando un modo per sfuggire a quella
situazione.
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5 ore DOPO l'alba del
terzo giorno:
-" Sapevo che ti avrei trovato qui,"- trillò una voce alla
sua destra. Madara non si disturbò ad aprire gli occhi.
-" Oh, ti ha guidato l'amore?"- Chiese canzonatorio.
-" Beh, no. Hashirama-san mi ha più o meno confermato che ti
eri barricato sul tetto di casa tua... ma a proposito,
perché devo stare attenta alla fonduta?"-
-" Se fossi arrivata un paio di ore fa l'avresti scoperto da sola."-
-"... in ogni caso, non avevo notato che tuo fratello ha fatto la
tinta. Il biondo gli sta piuttosto bene, davvero."-
Madara aprì gli occhi alle assurde parole, osservando le due
tette (poppe no jutsu!)
che gravitavano a mezzo metro dalla sua faccia; distolse lo guardo e lo
puntò sulle nuvole, che erano molto più
interessanti.
Più o meno.
-" Mi sembra di aver capito che il mio modo di fare non ti è
piaciuto più di tanto..."-
-" Puoi dirlo forte. Una serentata diurna? Come diavolo ragionate, nel
tuo paese?"- Si lamentò l'Uchiha.
-" ... e quindi,"- disse la Mizukage con un muso lungo fino a terra, -"
ho pensato di tentare un'ultima cosa. Se non funziona neanche questo
lascerò il campo."-
Madara le lanciò un'occhiata. Cosa voleva tentare? Si
preparò ad una dimostrazione di forza, ad una di
abilità, si chiese se lei si sarebbe messa una barba finta
per farlo contento e trastullarlo... ma niente, NIENTE, avebbe mai
potuto prepararlo a quello che vide.
La svergognata si aprì il vestito blu, tenuto su da una zip,
e lo lasciò cadere ai suoi piedi; rimase in pudici ( e
svergognati) pantaloncini e in una tuta di rete... e Madara rimase
senza parole (però i suoi vestiti rimasero al loro posto,
abbandonati sulle tegole del tetto, come era anche giust..
cioè, ancorati
al suo corpo).
-" Allora?"-
-" ... Hai le smagliature sui fianchi,"- disse Madara, solo per
occupare la lingua ed impedirle di schizzare fuori dalla sua bocca per
fare cose assolutamente innominabili ( e svergognate).
Mei mise le mani sulle anche. -" Okay, a parte le smagliature che non ho,
vedi qualcosa di interessante?"-
-" Che cosa dovrei vedere? Non so come funziona nel tuo paese, ma qui
non troviamo attraenti le milfone attempate,"- sputò Madara,
mentre una parte di lui inneggiava al poppe no justu e cercava di
convincere la sua bocca ad attaccarsi ad uno di quei meravigliosi
capezzoli.
Mei mostrò i denti. -" Va bene, vai al diavolo,"-
borbottò, raccattando la veste con stizza. -" Se pensi che
io trovi eccitante farmi insultare..."-
Madara si tirò su e la fulminò con lo sguardo. -"
Non ti azzardare a
rimettere quello straccio."-
-" E... uh? Cosa? Ma non hai detto...?"- fece la povera donna,
assolutamente incredula.
Madara si alzò in piedi, avvicinandosi alla Mizukage; era
pur sempre un uomo, e non potè fare altro che seguire il suo
primo istinto: afferrò la donna per le spalle... e la spinse
giù dal tetto.
Lei atterrò con uno strillo, cercando poi di coprirsi; era
pur sempre in mezzo ad una strada pubblica, mezza nuda. Madara si
affacciò dal tetto, gustando per qualche minuto i suoi
affanni, poi afferrò il suo straccetto blu e scese in strada.
-" Sei assolutamente folle,"- gemette la Mizukage, cercando di usare i
capelli per creare un bikini. Madara, solo per divertimento,
lanciò per aria il suo vestito e lo ridusse in cenere con un
katon piuttosto preciso; le braccia della donna cascarono dai suoi seni
(poppe no jutsu!).
-"... Non per dire, ma quello mi serviva. Mi serviva giusto adesso."-
Madara ghignò -" Io dico di no,"- sussurrò, e poi
si abbassò per cercare di caricare Mei in spalla; ma sua
mossa da uomo rude, sexy e cavernicolo venne rovinata dal fatto che lei
comprese quello che stava cercando di fare con un secondo di anticipo,
e quindi fece un passo indietro per sfuggirgli. Poi, mentre Madara si
risollevava con un brontolio, gli agganciò rapidamente le
braccia al collo e gli saltò in braccio.
-" Deve ancora nascere l'uomo che può credere di caricarmi
in spalla come un agnello sacrificale,"- gli bisbigliò
all'orecchio. Madara si trovò impossibilitato a rispondere,
perché la sua trachea era rimasta schiacciata tra quattro
chili di seno - non male. Strozzante, ma non male - e perché
le cosce della donna erano avviluppate intorno ai suoi fianchi - non
male. Polipesco, ma non male - e per questi due motivi gli mancava il
regolare flusso di sangue al cervello.
Mh, com'era quella cosa
del concentrare il chackra nei lombi...? Si chiese la
parte perversa di Madara, e lui la lasciò vagare a ruota
libera. Avrebbe avuto bisogno di tutta la sua pervertitaggine, se non
voleva essere battuto in campo sessuale.
L'uomo entrò in casa sua con incedere marziale, mentre i
denti deliziosi (e svergognati) di Mei cominciavano a mordicchiargli
l'orecchio.
... non male. Decisamente non male.
(L'unica cosa che Mei invece pensò, fu: l'avevo detto che all'alba del
terzo giorno avrei vinto io. Beh, okay, erano le undici
di mattina. Ma aveva vinto!)
____
22 Ore DOPO l'alba del
terzo giorno:
Hashirama fissò con timore quasi reverenziale la Mizukage
seduta alla sua tavola, intenta a sorseggiare del tea nero.
La sera precedente, l'Hokage si era trovato uno sconvolto Izuna alla
porta, che gli chiedeva un asilo per la notte. Infatti, quando il
poveretto aveva provato a varcare la soglia di casa, era stato placcato
da un lampo rosa e nero: Madara, completamente nudo e scompigliato,
l'aveva letteralmente afferrato per la collottola, girato e spinto
fuori di casa, mentre gli borbottava con voce rauca di trovarsi un
altro posto per dormire, quella sera, perchè lui aveva il
dovere morale di far conoscere intimamente alla Mizukage, sua ospite,
ogni stanza di casa sua ( e soprattutto farle provare la resistenza di
ogni superficie orizzontale, verticale ed obliqua) come ogni buon
padrone di casa dovrebbe fare, e non poteva stare lì a
sentire le sue stronzate sul fare piano o sul non gridare o sullo stare
attento a non sfondare qualche mobile.
Tutto quello, detto nel tempo necessario al calciare via Izuna da casa,
ovvero meno di tre secondi.
Hashirama non vedeva Madara dalla mattina precedente, il che era
vagamente angosciante. I suoi alberi, che aspettavano solo di poterlo
nuovamente torturare, pendevano le loro foglie con aria triste e
depressa, perché Madara era il loro antistress.
-" Dov'è Uchiha-san?"- Chiese gentilmente.
-" Dove è stato tutta la giornata di ieri,"- rispose
enigmaticamente la Mizukage. -" Mi ha detto di dirle che
verrà a Kiri come ambasciatore."-
-" Madara che mi avvisa?"- Squittì Hashirama con una punta
di commozione. Allora c'era speranza proprio per tutti.
-" Ugh, no. Veramente... lasciamo perdere cosa mi ha detto.
Però io ho pensato che sarebbe stato meglio avvertirla, non
vorrei pensasse che l'ho rapito o..."-
-" Non c'è nessun problema,"- borbottò Hashirama.
Tieniti quell'ingrato
caro caro fu quello che non aggiunse, perché in
fondo era un uomo buono.
Ma Madara era così iritante... e poi lui aveva perso
millecinquecento ryo moltiplicati per tre, quindi era meno bendisposto
del solito. Quell'idiota alla fine aveva ceduto, accidenti a lui. Okay,
in fondo avrebbe riacquistato i soldi sfidando Izuna a shoji, non era
di certo un problema. Izuna faceva schifo nei giochi di strategia.
-" Oh, bene,"- disse la donna allegramente.
-"... Mizukage-sama..."- disse Hashirama, -" posso chiederle come ha
fatto a convincerlo a venire come ambasciatore a Kiri?"-
-" E' molto semplice,- rispose con nochalance,-" sono solo andata a
letto con lui."-
Hashirama si strozzò col tea.
-" Oh, per favore,"- disse Mei sistemando una ciocca di capelli
così da coprire il succhiotto che aveva sul collo. -" Questo è il
villaggio più maschilista nel quale ho avuto la sfortuna di
entrare."-
Fin
Note finali:
Er.
Non so cosa dire xD
Posso solo confermarvi che mai, mai scriverò più
una cosa del genere.
Non per oggi almeno.
Speeeeeeeee(...)ro che sia stata una buona lettura, vi aspetto alla
prossima fiction!
E ricordate: diffondete
il MeiMadara (perché lo sappiamo che
è Mei che porta i pantaloni, in quella coppia)ovunque!
Baci e grazie a tutti, ma un grazie speciale a chi
commenterà questa schifezzuola!
E.
P.s: Nel testo ci sono varie citazioni a spot, film, battute e
qualunque cosa possa esssere citabile (?). Chi le indovina tutte vince
un pupazzo di Madara che inneggia al poppe no jutsu, o in alternativa
un pupazzo di Mei con le (svergognate) smagliature sui fianchi.
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