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Autore: Appleeatyou    02/02/2013    7 recensioni
[MadaraMei - argh!] [What...if]
Gentile signor Uchiha,
è con profondo rammarico che siamo stati costretti a rifiutare la Sua proposta di dichiarare guerra al Villaggio della Nuvola.
Onde evitare ogni Sua possibile recriminazione, Le ripeto che no, il fatto che il Raikage abbia definito gli Uchiha dei "fricchettoni dai seri problemi di sessualità" non è ritenuto un motivo valido per iniziare una faida, e neanche il fatto che il fratello del Raikage abbia rubato il sottofondo musicale della canzone tradizionale Uchiha "Il tuo cuore impalato sulla mia Kusarigama" e ne abbia ricavato un pezzo rap è un motivo valido.
Cordialmente.
Hokage Hashirama Senju.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Madara Uchiha, Mei Terumi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ecco qui la seconda (ed ultimerrima) parte!
Grazie per i preferiti, seguite, ricordate, e commenti! Ci vediamo alla fine della fiction :)







Ovviamente la Mizukage NON si era tolta dai piedi (anzi, l'aveva definito "zotico maleducato" ) e in quel momento pagava le conseguenze delle sue azioni. Non era mica colpa di Madara se non aveva seguito il suo consiglio.
Ben le stava, a quella...

-"  Era necessario entrare in macelleria con la sua arma sguainata, minacciando il macellaio di morte solo perché non si è inchinato alla sua entrata?"-

-" Certo. Civili, non imparano mai,"- borbottò Madara.

-" Ed era necessario ridere sguaiatamente mentre sgozzava uno di quei polli appesi al gancio?"-

Madara non la stava ascoltando più, ma annuì per riflesso. Ormai quello che doveva fare l'aveva fatto, e non poteva che complimentarsi con sé stesso per la geniale trovata. Perché recarsi semplicemente nella stanza dell'Hokage e ucciderlo?
Le minacce funzionavano anche meglio, e creavano sentimenti di terrore nella vittima; in effetti l'obiettivo ultimo di Madara non era più semplicemente uccidere Senju, oh no, lui era andato oltre: l'unico suo desiderio era rendergli la vita un inferno, mentre con la morte sarebbero finite le sofferenze... e allora, dove ci sarebbe stato il madaresco divertimento?
Dove?
Hashirama aveva di certo capito con chi aveva a che fare.

-" Ed era mortalmente necessario ingiuriare sulla stirpe del macellaio e ficcargli il corpo del pollo in bocca solo perché sua moglie ha - giustamente - accennato alla sua completa mancanza di savoir-faire e alla sua maleducazione?"- Piagnucolò la Mizukage cercando di ripulirsi dal sangue del pollo.

-" Aha."-

-" Ed era mortalmente, indispensabilmente necessario attraversare il villaggio coperto di sangue, con la testa mozzata del pollo in mano..."-

-" Ho già detto di sì,"- la interruppe Madara. L'aveva detto che le minacce erano più efficaci, no? Beh, lui aveva minacciato Hashirama alla vecchia maniera, facendogli trovare una testa di cavallo nel letto.
... okay, era una più volgare testa di pollo, ma il significato quello era. Anche se c'era da dire che non gliel'aveva messa nel letto, si era limitato a sostare sotto la finestra del palazzo dell'Hokage e aveva lanciato la testa mozzata nella stanza del Senju, assicurandosi di centrare il lato della finestra aperto.

Godeva nel sentire gli ululati di Hashirama. Forse aveva preso il pavimento. Forse, gioia delle gioie, aveva beccato (letteralmente) Hashirama in faccia.

Madara giunse al grande portone che divideva il quartiere Uchiha dal resto della marmaglia di Konoha, e si rese conto che la Mizukage sembrava avere tutte le intenzioni di entrare con lui.

Col cazzo.

-" Sa cosa non è assolutamente necessario?"-

La Mizukage smise di spiare oltre la sua spalla e lo fissò. -" No, cosa?"-

-" La sua presenza,"- disse seccamente Madara, e le chiuse il portone in faccia.

_________________________


La vita era meravigliosa.

Questo pensava Madara mentre, con enorme soddisfazione, frugava nel suo frigorifero alla Ricerca del Prosciutto Perduto. Probabilmente, in quel preciso momento, la Mizukage stava vagando piena di disperazione nel bosco che circondava Konoha, triste e inconsolabile; con un po' di fortuna sarebbe stata attaccata da... uhm, feroci animali da fattoria che si aggiravano nei boschi, affamati per la lunga marcia.

Okay, probabilmente avrebbe fatto più effetto pensare a veri animali considerati pericolosi dai più, come lupi, orsi e altra robaccia simile. Beh, evidentemente questi più non avevano considerato il potenziale assassino delle galline e dei porci.
Madara, che l'aveva provato sulla sua pelle - una sola volta che aveva provato ad aiutare Senju in uno dei suoi 'industrialmente geniali' progetti - non voleva averci più niente a che fare, e chiunque avesse provato a catturare delle galline libere in un recinto, con o senza sharingan, avrebbe potuto dargli ragione.

Chiunque con un minimo di cervello, dopo tre ore di corse dietro inafferrabili galline, sgagazzamenti in punti imprecisati del corpo, abbastanza piume nei capelli da poterne fare un copricapo mohicano, morsi di terrorizzati ed incazzati porcellini (promemoria: mai cercare di afferrare un maiale per la coda, anche se il suddetto maiale sembra bloccato in uno sportello per maiali della loro casa per maiali. Loro sanno come liberarsi), e soprattutto dopo aver verificato che il mirabolante sharingan era stato assolutamente inutile per evitare e/o realizzare anche solo una delle quattro cose... beh, quel chiunque avrebbe avuto una prospettiva decisamente diversa sugli animali potenzialmente mortali.

Dicevamo: gli Orridi Animali, fuggiti dalla prigionia della fattoria (ia ia oh), avrebbero trovato la moralmente distrutta Mei, e avrebbero avuto di lei la stessa idea che un essere umano aveva - normalmente - di loro: braciole.
Un ammasso di braciole con un bel paio di tette, nel caso della Mizukage ( poppe no justu!- urlò lontana la voce di Bee, ma Madara fu stoico e la ignorò) e anche dei deliziosi occhietti verdi.
Mh, la Mizukage era davvero un'ottima braciola - e in quel momento, oltretutto, soffriva per il suo rifiuto, la quale era un'ottima cosa. La sofferenza rendeva la carne tenera e succosa.
...

Gh, non che Madara davvero sapesse cosa rendeva la carne umana tenera e succosa. Non era mica una pianta cannibale con due facce e una doppia personalità, lui!

-" Ho visto una cosa strana,"- annunciò Izuna entrando nella stanza da pranzo. Fissò solo per un secondo la strana posizione di Madara (piegato a metà, le natiche orgogliosamente tendenti al soffitto e piuttosto, come dire, danzanti), poi si strinse nelle spalle e continuò come se nulla fosse successo. -" C'è una tizia fuori, davanti al nostro portone."-

-" Davvero? E' delusa e in lacrime mentre mormora il mio nome?"- Trillò vivacemente Madara, uscendo dal frigo con le braccia cariche di salumi che scaricò sul tavolo.
Argh, vivacemente.
Gli Uchiha non erano "vivaci", diavolo, erano disgustosi e fiammeggianti draghi delle più infime bettole dei quartieri più poveri di... di... una città molto povera.
Anzi, meglio ancora: erano i più fidati, infimi, fiammeggianti clienti dei peggiori bar di Caracas, ecco.

Izuna, che ovviamente non poteva leggere nella mente di Madara - parte della sua ancora presente sanità mentale era dovuta proprio a questo -, rispose: -" Veramente no. Stava cercando di convincere il cugino Yama a farla entrare per un tour del nostro quartiere. Se lo stava rigirando sulla punta di un dito, davvero molto divertente... soprattutto perché quella donna non sa a cosa va incontro. A giudicare da come nostro cugino la guardava, le avrebbe fatto fare un tour più che volentieri, cominciando dalla sua stanza da letto... Madara? Hai ringhiato?"-

-" No,"-... ringhiò Madara. Quello stupido di Yama si faceva infinocchiare dalla prima che passava, era inaccettabile! Non gli era mai piaciuto: non dava mai la mancia alle cameriere, alle riunioni di famiglia arrivava sempre in ritardo e una volta l'aveva scoperto mentre usava l'Arte del Vento per rifarsi la messa in piega.

E quella cretina di Mizukage si era dimenticata di lui in tre secondi netti. Era inconcepibile.

-" Izuna!"- Ruggì Madara, maestoso come un leone. Il povero ragazzo si strafogò con il pezzo di prosciutto che era riuscito a rubare dalla scorta sul tavolo.

-" Piantala di gesticolare e seguimi. C'è l'onore Uchiha da difendere."-

_____________________________

-" Madara, no. Per favore, no, lascia perdere,"- squittì Izuna, arrancando dietro la scia di Madara.

-" Zitto! Vergogna della mia carne, traditore del mio sangue, frutto indecente dei mie lombi..."-

-" Sono tuo fratello,"- gemette il poveretto. -" Non sono frutto dei tuoi lombi, e... argh, è un'immagine agghiacciante e... papà era di suo agghiacciante per quelle cose che faceva con quei pupazzetti - e sono già andato in terapia una volta, per favore..."-

Madara lo ignorò, anche se non seppe reprimere un brivido per i pupazzetti di suo padre. Certo, avere un genitore che alla tua festa di compleanno faceva a pezzi i peluche che avevi appena ricevuto in regalo, ridendo sguaiatamente con la schiuma alla bocca non era esattamente piacevole per un bambino... ma lui, Madara, nonostante quello era venuto su benissimo e perfettamente sano di mente.

... Come no.

Molti anni più tardi, quando Sauke si avventurò nel luogo dove era custodita la stele Uchiha, trovò anche un'inquietante orda di pupazzi di ogni forma e dimensione ad aspettarlo e a fissarlo con occhi neri ed inespressivi. Il ragazzo lesse la stele ma, in compenso, dopo dieci minuti passati a sentirsi terribilmente osservato, diede fuoco ai pupazzi ridendo la stessa risata folle che produsse poi qualche tempo dopo, uscendo da quella specie di tamburo di legno.
E ora sapete anche come Sasuke perse il lume della ragione ( provate voi a leggere i segreti reconditi della vostra famiglia circondati da centinaia di robe morbidose MA angoscianti. Orrore. Davvero, orrore).

Dicevamo: forte della sua sanità mentale, Madara si fece largo per tutto il quartiere Uchiha, fendendo la folla con ancora più cattiveria del solito, e quando giunse al portone lo spalancò - nonostante fosse un portone enorme e pesante.

Che gran figo che era.

La scena che gli si presentò davanti agli occhi non era delle più felici: il cugino Yama stava parlando con la Mizukage ad un millimetro dalla sua faccia, e la svergognata stava ridacchiando con una mano davanti alla bocca.

-" Oh, Yama-san, è fantastico che lei abbia accettato così velocemente la mia proposta. Ho sempre desiderato visitare il famoso quartiere U..."-

-" Fermi tutti, questa è una rapin... voglio dire, fermi tutti! Izuna, piantala, ho detto che non è una rapina...! "- Ruggì - e poi borbottò - Madara. Izuna, che alla menzione della parola 'rapina' aveva calciato via un saldalo e si era sfilato il calzino per cercare di metterselo sulla testa e celare così la sua identità - come qualunque buon ladro che si rispetti in una rapina... che si rispetti, appunto -, smise di forzare il povero calzino e incrociò le braccia, mugugnando. Il calzino rimase mezzo infilato sui suoi capelli, come un gigantesco preservativo da testa.

Madara non potè fare a meno di guardarlo, la catena associativa era semplice: Izuna - preservativo - testa. Izuna aveva un preservativo sulla testa. Izuna era quindi una testa di ca...?

-" Madara-san?"- Lo chiamò la Mizukage.
L'Uchiha si riscosse dai suoi pensieri che vertevano in un'unica direzione - se Izuna era... quello... lui, per antonomasia, era fratello di una testa di ca...? - e le puntò contro un dito.
-" Tu! Ho già detto che i miei Uchiha non sono merce di scambio - e, a parte questo, come osi accantonarmi dai tuoi pensieri in questo modo?"-

La Mizukage lo guardò senza capire. Per meglio dire, aveva capito benissimo la situazione: aveva di fronte un uomo assolutamente folle. -" ... non sarà mica bipolare, Uchiha-san?"-

-" Bipolare? Bipolare? Un pazzo non avrebbe la mia meravigliosa chioma, né il mio austero portamento! Un pazzo andrebbe in giro con... con una maschera arancione sulla faccia e con capelli indecentemente corti, non con capelli così meravigliosi."- Afferrò una sua ciocca di capelli e la sbattè ad un millimetro della faccia della Mizukage. -" Sono capelli di un pazzo questi, donna?"-

-" Beh, sì,"- sussurrò Yama. Madara gli lanciò un'occhiata malevola: era normale che quello scialbo di suo cugino provasse una segreta invidia per la sua bellezza; Madara sapeva benissimo di essere un bell'uomo - in fondo, non aveva fatto installare un rivestimento riflettente sul retro della sua Kusarigama solo per vedere cosa i nemici facevano alle sue spalle, tsé. Lui ci teneva ad avere un aspetto studiatamente scompigliato in battaglia - anche se Hashirama era rimasto più di una volta interdetto quando Madara aveva interrotto alcuni dei loro scontri furiosi per aggiustare la sua chioma o spalmarsi altra terra sulla faccia, così da avere un look luridamente provocante.
Un paio di volte l'Hokage era anche scoppiato a piangere, ma era normale: si era reso conto che mai avrebbe potuto arrivare alla perfezione di Madara.

Mai.

Mei battè le palpebre, portandosi più vicina alla sua ciocca; in verità la sua prima idea era stata mollargli una testata, ma poi sarebbero andate a farsi friggere tutte le questioni diplomatiche con la Foglia. Maledetta diplomazia, era il male del mondo. -" Uh, è una doppia punta quella che vedo?"-

Madara rimase senza parole; il capello ricadde nella moltitudine della chioma con aria depressa.

-" Se voleva fare lei da ambasciatore, Uchiha-san, non aveva che da dirlo."-

-" Ma... io voglio fare l'usciere - cioè, NO..."- balbettò Madara.

La Mizukage annuì. Non ricordava molto del seminario che aveva seguito sul come trattare con i folli, ma ricordava bene che o si allontanava lentamente senza dare le spalle, oppure li rimbambiva con la sua arte oratoria. O gli faceva dei complimenti, a TUTTI piacevano i complimenti. -" Per me non è un problema. Le ho già detto che l'Hokage mi ha dato campo libero. E riguardo alla seconda cosa che ha detto..."-

-" La maschera arancione?"- Chiese Izuna.

-" No, la cosa sui capelli pazzi,"- ribattè Yama.

La Mizukage finse di non sentire, non voleva essere trascinata al loro livello di follia. Doveva solo trovare un diversivo per indietreggiare. -" Il fatto di averla omessa dai miei pensieri... non è così. Non si scorda facilmente un bel viso come il suo."-

Una parte della mente di Madara rise malvagiamente a quelle parole ( beccati questo, Yama!)ma prima che potesse aprire bocca, la donna continuò. -" Volevo chiederle un appuntamento, prima che lei mi chiudesse il portone in faccia."- Mei reclinò il capo, osservandolo con attenzione. -" Il suo comportamento mi ha fatto capire che il mio approccio era sbagliato. Lei vuole essere corteggiato, vero?"-

Madara sentì Izuna piagnucolare alle sue spalle ( finalmente qualcuno capisce che il mio fratellino si comporta male solo per uno smodato bisogno di attirare l'attenzione!)  e Yama mugugnare qualcosa (un uomo? Un uomo che ha bisogno di esser corteggiato? Sarà mica gay?) , ma non riuscì a formulare una risposta né per l'uno, né per l'altro e tantomeno per la Mizukage. -" Io... qui c'è un enorme equivoco."-

-" Ne ho visti tanti come lei,"- continuò la Mizukage, completamente sorda e ormai dimentica dei suoi buoni propositi sull'allontanamento discreto, -" che rifiutano di ammettere di volere un po' di attenzioni e galanteria solo perché non è virile... anche se qui siete davvero fissati con la virilità. A costo di ripetermi, Konoha è il villaggio più maschilista nel quale mi sia capitato di entrare."-

Ormai, Mei filava come un treno. Madara non riusciva a spiccicare parola - o frase di senso compiuto.

-" Maschilista? Non mi giunge nuova,"- borbottò Izuna. -" Sarà fissata."-

-" Le farò cambiare idea sulle donne e sulla nostra capacità di corteggiare ed essere galanti,"- disse Mei decisa. -" La farò ricredere, e allora lei sarà mio - voglio dire... no, un attimo. E' esattamente quello che voglio dire. Lei sarà MIO. All'alba del terzo giorno, io vincerò!"- Ruggì la Mizukage.

Madara alzò un dito al cielo e aprì la bocca, ma non sapeva proprio cosa dire. Non c'era niente di sensato da dire... e allora rimase stupidamente così, con un dito alzato verso il cielo e la bocca aperta.

La Mizukage girò sui tacchi, frustando l'aria con i capelli, e con passo marziale si avviò.

-"... Sento nascere in me un incontrollabile desiderio di gettarmi a terra e baciare l'orlo della sua veste,"- disse Izuna trasognato. -" Odio la mia vita."-

-"... Sento nascere in me un incontrollabile desiderio di scoppiare a piangere,"- borbottò Yama. -" Odio le tragedie di Verdi."-

Poi, piccolo e innocente, sentirono il pigolio della voce di Madara. -" Ho vinto io, vero?"-
Il suo dito puntava ancora al cielo.
____


-36 ore all'alba del terzo giorno:

Madara entrò in casa sua come una furia, lanciando sul tavolo una scatola di cioccolatini.

-" Non posso credere che abbia avuto il coraggio di farmi un simile affronto!"- Urlò frustrato.

Izuna lo seguì con molta più calma, scartando un cioccolatino con cura. -" Beh, l'aveva detto che ti avrebbe fatto cambiare idea sulla galanteria delle donne, no? Solo che non mi aspettavo che ordinasse a quel suo subordinato con gli occhiali di consegnarti il palloncino a forma di cuore e la scatola di cioccolatini proprio nel bel mezzo del mercato di Konoha."-

Dopo qualche secondo di assoluto silenzio, Izuna scoppiò a ridere talmente forte da doversi appoggiare ad una parete per reggersi in piedi. -" Gesù, la TUA faccia quando quel tizio ti ha ficcato in mano i cioccolatini... non sapevo chi dei due stesse per scoppiare a piangere per primo!"-

Madara ringhiò come una tigre in gabbia, cercando di slegare il palloncino a forma di cuore che galleggiava sopra la sua testa, legato con una cordicella al suo polso.

-" Questo diavolo di coso non si slega,"- mugugnò.

-" Beh, ma è carino. Non molto virile - è rosa porcello, ed è un cuoricino col bordo merlettato - ma carino. Cosa hai intenzione di fare con la do...?"-

-" Ovviamente non accetto la sua corte."-

-" Mh, allora i cioccolatini posso mangiarli io?"-

Madara lo fissò davvero molto male. -" Sai, Izuna, credo di non aver sentito molto bene. Forse ho bisogno di un paio di orecchie NUOVE."-

Il poveretto, intuita l'antifona, schizzò via lesto come una lepre, ma riuscì a portarsi via i cioccolatini.
Non c'era proprio giustizia per il povero Madara.
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-16 ore all'alba del terzo giorno:

Madara pensava che un furioso silenzio stampa sulla 'galateria' della Mizukage fosse stato un indizio chiaro su come la pensava al riguardo, ma... niente l'avrebbe mai potuto preparare a quello che vide il giorno dopo, aprendo la porta di casa sua.
La fiorista Yamanaka sostava davanti all'uscio con un enorme mazzo di fiori in mano, e sembrava nervosamente preoccupata. -" Uh, Uchiha-sama, buongiorno. Questi... questi sono da parte della Mizukage,"- squittì.

Madara strinse la maniglia fino a farla scricchiolare. Ancora lei.
... non che fosse importante o che a Madara piacessero i fiori, ma era un bouquet veramente ENORME. E quelli che vedeva erano tulipani, lì in mezzo? (Magari tulipani da oppio?)

Izuna giunse alle sue spalle. -" Bleah, adesso fiori? Non è assolutamente un regalo appropiato da fare ad un uomo."-

-" Perchè, qual è il regalo più appropiato da fare ad un uomo?"- Chiese la fiorista con aria interessata alla Saggezza Uchiha in Materia di Regali da Veri Uomini, cercando di reggere il mazzo e contemporaneamente liberare un orecchio per sentire meglio. Uno dei rametti del bouquet si incastrò con i suoi capelli, e cominciò un feroce tira e molla tra la proprietaria dei capelli e i fiori.

-" Beh,"- fece Izuna, -" un kunai inciso, un'armatura nuova... oh, e anche uno di quei bellissimi..."-

Madara riacquistò solo allora la coordinazione visivo-motoria e strappò il mazzo di fiori dalle braccia della donna, chiudendole la porta in faccia prima che lei potesse ricevere il Terzo Segreto dei Regali Perfetti.
Sentì i suoi piagnucolii al di là della porta.
Bene.
Anche in quelle situazioni, riusciva sempre a rendere la vita degli altri un po' più infelice.

-" Immagina se questi fiori provengono dalle serre di Hashirama...? In sostanza, Senju ti ha mandato un mazzo di fiori indirettamente! E' un menage à trois!"- Squittì Izuna.

-" Piantala, non è divertente,"- disse Madara ancora incredulo, con i fiori tra le braccia.

-" Oh, ma sì che lo è."-

____

2 ore DOPO l'alba del terzo giorno:

Madara sorseggiò il tea all'ibisco, il terzo giorno dell'assedio della Mizukage, seduto comodamente su cuscini di seta, con grande gioia degli infimi shinobi ai quali aveva concesso la sua presenza.

-" Sul serio, Madara, non puoi sempre venire qui e fare da padrone. E' irritante e... beh, irritante. Per quanto io sia un uomo dall'indole pacifica, ti comunico che sotto costrizione non esiterò a usare di nuovo i miei alberi con l'intento di farti a pezzi. Tutto questo perchè... ti ho detto che sei irritante?"-

... okay, forse Senju non era all'apice della felicità, ma probabilmente aveva il ciclo mestruale o gli era morta la salvia in balcone.

Stupidi Senju.

-" In ogni caso, prima che Madara piombasse qui e ci ordinasse di offrirgli la colazione,"- disse Mito con calma serafica (ricordate il fatto 'o accetti il modo di fare snervante di Madara o diventi un mostro assassino?' Beh, Mito riusciva ad applicare la prima via meglio di Hashirama),  -" stavamo parlando della scorta da dare ai Kage per il ritorno."-

-" Perché?"- Disse Izuna.

-" Beh, è una forma di cortesia affidare i nostri anbu ai Kage degli altri paesi. Soprattutto dopo aver raggiunto un accordo. Le buone impressioni sono tutto."-

-" Ma loro sono arrivati con la scorta personale,"- obiettò Izuna. -" Non gli servono di certo i nostri ninja. A proposito, perché sono ancora qui?"-

Hashirama si strozzò col tea, mentre Mito sillabava ad Izuna, col tono di voce più basso che aveva: vogliono vedere se la Mizukage riuscirà a spuntarla su Madara.
Izuna inorridì, lanciando un'occhiata al fratello. -" Oh, bene, voglio dire - non c'è nessunissimo motivo che spinge i Kage a restare, lo so perfettamente."-

-" A parte la maledetta di Kiri,"- borbottò Madara. -" Ma in ogni caso, perché non li abbiamo ancora cacciati?"-

-" Non posso di certo metterli alla porta, sarebbe scortese,"- disse immediatamente Hashirama, che aveva scommesso millecinquecento ryo sulla stoicità di Madara. Millecinquecento ryo moltiplicati per tre Kage (Mifune compreso) facevano gola anche a lui. E ora sapete anche da chi ha preso Tsunade la sua passione per il gioco d'azzardo. -" E poi... uh, gli piace il paesaggio di Konoha."-

-" Il paesaggio,"- ripetè Madara lentamente. -" Restano per il paesaggio."-

-" Gli piace davvero MOLTO,"- puntualizzò Hashirama, e poi si affrettò a bere un sorso di tea.

Tobirama rise. -" Oh, e poi a Bee piacciono davvero tanto le nostre canzoni tradizionali, dice di voler fare una compilation di..."- L'occhiata che gli lanciò Madara fu talmente terribile che Tobirama si strozzò con gli onigiri. Cambiò immediatamente rotta. -" Gh. Bee e il Raikage restano perché... ecco, mi sono innamorato follemente di Darui... credo. Non vogliono spezzare le ali alla nostra favolosa storia d'amore e ..."-

-" Mi pare di aver sentito,"- disse Madara lentamente, -" qualcosa riguardo quel rifiuto umano e le canzoni tradizionali di..."-

-" Chi l'ha detto? Io non di certo,"- replicò Tobirama. -" Io sono folle d'amore per... ehm, Darui."-

-" Si chiama Mabui,"- obiettò Madara.

-"... è l'emozione che lo confonde,"- borbottò Hashirama.

-" E quella tua avventura allo strip-club non avrà seguito?"- Chiese Izuna per cambiare discorso.

Tobirama si irrigidì come un pezzo di legno. -" Nessuna avventura. Io in quel posto non ci metterò mai, mai più piede,"- disse deciso, per poi sprofondare nella disperazione blaterando qualcosa sulle tette rifatte e sui maledetti sexy trans.

-" Parli di quella volta quando sei tornato nudo e con l'aria stravolta?"- Domandò Hashirama sospettoso. -" Ecco, mi sembrava che ci fosse qualcosa di strano, specie poi quando abbiamo dovuto rianimare Izuna che era collassato sul tappeto."-

Izuna fece una risata isterica. -" Oh, sì. Tobirama ha scoperto una insospettabile passione per gli uccelli."-

-" Da quando in qua ti interessi alla falconeria?"- domandò Madara sorpreso. Lui la coltivava come hobby, ma onestamente Tobirama aveva avuto sempre reazioni isteriche davanti ai suoi falchi (della serie Vai via, maledetto uccellaccio! Che mi hai lasciato sulla spalla? Oh, merda. Stramaledetto bastardo figlio di-!) ed era piuttosto improbabile che avesse scoperto un improvviso amore per i volatili.

-" Oooh, sì,"- cantilenò Izuna, -" Tobirama ha scoperto che gli uccelli gli piacciono davvero tanto. Gli sono entrati dentro, per così dire."-

-"... Tobirama, Izuna mi aveva accennato... ma io non pensavo..."- disse Hashirama cautamente.

-" NO - Gesù, a me piacciono i seni, seni naturali maledizi... aspetta. Aspetta. Quella che sento è musica?"-

Tutti i presenti si voltarono verso la finestra, dalla quale giungeva un motivetto che Madara conosceva bene.
-" Il tuo cuore impalato sulla mia Kusarigama..."- disse incredulo, soprattutto perché era la versione rap di quell'insulto umano di Bee. -" E' un maledetto scherzo?"-

Tobirama balzò in piedi, spalancando la finestra e affacciandosi verso la strada. -" C'è davvero una banda! Bee dirige l'orchestra - io l'ho detto che quell'uomo ha stile - e... oh, ma quella è la Mizukage?"-

I capelli di Madara si drizzarono sul capo assieme ad ogni pelo del suo corpo quando Tobirama il Traditore si spenzolò dal davanzale, e strillò -" Mizukage-sama! A cosa dobbiamo questo onore?"-

-" Buongiorno,"- disse la voce dalla strada.-" So che Madara è qui. Potresti farlo affacciare? Gli sto dedicando una serenata."-

-" Ma è mattina,"- obiettò Tobirama giustamente.

-" Datemi un secchio. Un secchio, vaselina e un idrante,"- disse Madara con voce funerea.

-" Che cosa carina, ti dedica una serenata - gh, diurna,"- disse febbrilmente Hashirama, specie perché l'Uchiha sembrava furioso ( e sul punto di dar fuoco a casa sua).

-" Caro,"- sussurrò Mito, rimasta in silenzio fino a quel momento, -" quella ragazza fa sul serio. Sai cosa significa questo? Se accetta la sua corte, potremo liberarci di LUI,"- bisbigliò con voce perfettamente udibile. I peli di Madara, che si erano calmati, si drizzarono di nuovo. -" Dico, stiamo scherzando?"-

-" E' vero,"- disse l'Hokage con aria sognante. -" Lei è di Kiri, ed è la Mizukage, quindi sarà Madara a doversi trasferire. Niente più fastidiosi tizi isterici in giro, ad ordinare a destra e manca di offrigli colazioni o fare la pì sugli alberi per ripicca... Tobirama!"- Ruggì. -" Dille che Madara è onorato di questo... onore."-

-" Mei-san ha detto che se Madara accetta la sua serenata, deve far cadere una ciocca di capelli dalla finestra,"- strillò il fratello tutto elettrizzato.

-" Madara, strappati una ciocca di capelli,"- ordinò Hashirama.

-" Te lo scordi."-

-" Poco male, prenderò una ciocca dei miei,"- replicò l'Hokage, e si strappò qualche lungo capello dalla chioma.

-" Ma per favore,"- sbottò Madara, -" io non ho di certo quei flosci, piatti e assolutamente... NON CI PROVARE!"- gridò, dato che Hashirama aveva tutte le intenzioni di andare alla finestra. Lo bloccò con uno dei suoi cloni, placcandolo sul pavimento.

-" Mito!"- Urlò l'uomo tendendo i capelli verso la faccia della moglie, -" completa la missione, non pensare a me!"-

Mito annuì con le lacrime agli occhi per l'enorme sacrificio del marito e prese i capelli dalle dita di Hashirama, scattando verso la finestra. Madara alzò gli occhi al cielo e un altro suo clone la bloccò per la collottola; un terzo immobilizzò Tobirama che si era staccato dal capo una ciocca e la stava colorando freneticamente di nero con un pennarello.

Fu in quel momento che Izuna si alzò.

-" Bravo,"- borbottò Madara 3, -" tieni questo idiota, mentre io..."-

Izuna si avvicinò a Madara 3, gli strappò una ciocca di capelli dal capo e fu lesto nel gettarla alla Mizukage.

-" La ciocca gliel'abbiamo strappata, va bene lo stesso?"- Disse alla donna in strada, sotto lo sguardo allibito di Madara (al quale non passò nemmeno per l'anticamera del cervello che, sciogliendo i cloni, sarebbe scomparso anche il capello fluttuante. Beh, forse Madara era solo troppo timido per ammettere che in realtà gradiva le attenzioni di Mei... probabilmente.)
...

-" E' perfetto,"- confermò gioiosamente la donna.

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La notizia della serenata diurna della Mizukage, nonché il fatto che Madara avesse accettato la sua corte, si era sparsa sorprendentemente veloce, anche per gli standard di Konoha. Probabilmente il fatto che la Mizukage, prima di arrivare sotto la finestra di casa dell'Hokage, avesse attraversato Konoha con una mandria di musicisti al seguito aveva contribuito.

Madara era riuscito a tornare a casa sgattaiolando per i tetti del villaggio, ma aveva vissuto momenti di puro terrore quando, una volta fuori dalla protezione offerta dalle mura di casa di Hashirama, neanche la sua peggiore faccia furiosa era bastata per allontanare i Konohiani e il resto degli idioti al seguito degli altri Kage dalla sua persona.
Bee, quell'orrida creatura, aveva anche avuto l'ardire di dargli una pacca sulla spalla (orrore), dicendogli allegramente quanto fosse fortunato... ovviamente in rima. Aveva ricevuto anche notizie assolutamente non necessarie - come per esempio il fatto che Bee lo considerava fortunato perché il suo fetish segreto era avere tra le mani i seni di una bella milf - e altre assolutamente sgradevoli - come per esempio i consigli del Raikage sulla condotta da seguire con una donna come la Terumi, che si potevano riassumere con: Frustini sadomaso, ragazzo. Frustini sadomaso e concentra il chackra nei lombi. Glielo farai sputare dalla bocca!
Alla fine Madara era riuscito a giungere fino al tetto di casa sua e lì si era barricato, portando con sé un set da fonduta per scoraggiare i più coraggiosi che ancora cercavano di congratularsi con lui. Probabilmente gli sputacchi isterici e gli occhi iniettati di sangue non erano segnali chiari del fatto che voleva essere lasciato IN PACE.

Il pover'uomo era stato anche costretto a sentire i rimbrottii degli altri Uchiha: gli anziani avevano festeggiato quando avevano scoperto che Madara si era 'accasato', e quindi si era tolto dai pied... cioè, aveva trovato la donna della sua vita, ma avevano avuto un infarto collettivo quando avevano appreso che la sua anima gemella era estranea al clan; alcuni suoi cugini e cugine, invece, si erano affaccendati intorno a lui, cercando di conoscere i particolari del suo matrimonio; non voleva sbagliarsi, ma gli era parso di sentire qualcosa su filmini porno della prima notte di nozze, in particolare sui punti migliori per posizionare telecamere nella stanza d'albergo dove l'avrebbe passata.

Perfino Izuna il Traditore, nominato così per tutti i secoli a venire, l'aveva seguito berciando allegramente: -" Lo so che tutta questa attenzione è snervante, ma io sono tuo fratello, e ho a cuore solo la tua gioia. Per questo rapirò la Mizukage e la terrò a digiuno per un paio di giorni, poi la scaricherò in camera tua e ti farai trovare spalmato di salsa agrodolce su tutto il corpo. Geniale, vero? Magari potrei anche facilitarti il compito portandoti Mei Terumi direttamente nuda in camera da letto... ovviamente, cercherò di non guardare. Non troppo, almeno,"- al che Madara, con un urlo di guerra belluino, gli aveva rovesciato sulla testa tutto il contenuto della pentola della fonduta.

Forse, un giorno Izuna sarebbe diventato una persona normale. Forse. Nel frattempo, poteva godersi la sua meravigliosa chioma giallo-fonduta, che sarebbe diventata gialla-come-un-sacco-di-altre-cose, dato che le urla di Izuna avevano attirato diversi Uchiha e ciascuno stava provando a suggerire un diverso alimento che secondo loro toglieva miracolosamente il formaggio appiccicoso dai capelli.
-" Dovremmo provare con la maionese,"- aveva sentito borbottare uno.

-" Nah, la purea di banana è uno scollante perfetto!"- Aveva sentito dire ad un altro.

Madara scaricò il set in strada, sentendosi stranamente soddisfatto; si stese poi sul tetto caldo, accavallando le gambe e con le braccia dietro la testa, cercando un modo per sfuggire a quella situazione.

___________________________

5 ore DOPO l'alba del terzo giorno:

-" Sapevo che ti avrei trovato qui,"- trillò una voce alla sua destra. Madara non si disturbò ad aprire gli occhi.

-" Oh, ti ha guidato l'amore?"- Chiese canzonatorio.

-" Beh, no. Hashirama-san mi ha più o meno confermato che ti eri barricato sul tetto di casa tua... ma a proposito, perché devo stare attenta alla fonduta?"-

-" Se fossi arrivata un paio di ore fa l'avresti scoperto da sola."-

-"... in ogni caso, non avevo notato che tuo fratello ha fatto la tinta. Il biondo gli sta piuttosto bene, davvero."-

Madara aprì gli occhi alle assurde parole, osservando le due tette (poppe no jutsu!) che gravitavano a mezzo metro dalla sua faccia; distolse lo guardo e lo puntò sulle nuvole, che erano molto più interessanti.
Più o meno.

-" Mi sembra di aver capito che il mio modo di fare non ti è piaciuto più di tanto..."-

-" Puoi dirlo forte. Una serentata diurna? Come diavolo ragionate, nel tuo paese?"- Si lamentò l'Uchiha.

-" ... e quindi,"- disse la Mizukage con un muso lungo fino a terra, -" ho pensato di tentare un'ultima cosa. Se non funziona neanche questo lascerò il campo."-

Madara le lanciò un'occhiata. Cosa voleva tentare? Si preparò ad una dimostrazione di forza, ad una di abilità, si chiese se lei si sarebbe messa una barba finta per farlo contento e trastullarlo... ma niente, NIENTE, avebbe mai potuto prepararlo a quello che vide.

La svergognata si aprì il vestito blu, tenuto su da una zip, e lo lasciò cadere ai suoi piedi; rimase in pudici ( e svergognati) pantaloncini e in una tuta di rete... e Madara rimase senza parole (però i suoi vestiti rimasero al loro posto, abbandonati sulle tegole del tetto, come era anche giust.. cioè, ancorati al suo corpo).

-" Allora?"-

-" ... Hai le smagliature sui fianchi,"- disse Madara, solo per occupare la lingua ed impedirle di schizzare fuori dalla sua bocca per fare cose assolutamente innominabili ( e svergognate).

Mei mise le mani sulle anche. -" Okay, a parte le smagliature che non ho, vedi qualcosa di interessante?"-

-" Che cosa dovrei vedere? Non so come funziona nel tuo paese, ma qui non troviamo attraenti le milfone attempate,"- sputò Madara, mentre una parte di lui inneggiava al poppe no justu e cercava di convincere la sua bocca ad attaccarsi ad uno di quei meravigliosi capezzoli.

Mei mostrò i denti. -" Va bene, vai al diavolo,"- borbottò, raccattando la veste con stizza. -" Se pensi che io trovi eccitante farmi insultare..."-

Madara si tirò su e la fulminò con lo sguardo. -" Non ti azzardare a rimettere quello straccio."-

-" E... uh? Cosa? Ma non hai detto...?"- fece la povera donna, assolutamente incredula.

Madara si alzò in piedi, avvicinandosi alla Mizukage; era pur sempre un uomo, e non potè fare altro che seguire il suo primo istinto: afferrò la donna per le spalle... e la spinse giù dal tetto.
Lei atterrò con uno strillo, cercando poi di coprirsi; era pur sempre in mezzo ad una strada pubblica, mezza nuda. Madara si affacciò dal tetto, gustando per qualche minuto i suoi affanni, poi afferrò il suo straccetto blu e scese in strada.

-" Sei assolutamente folle,"- gemette la Mizukage, cercando di usare i capelli per creare un bikini. Madara, solo per divertimento, lanciò per aria il suo vestito e lo ridusse in cenere con un katon piuttosto preciso; le braccia della donna cascarono dai suoi seni (poppe no jutsu!). -"... Non per dire, ma quello mi serviva. Mi serviva giusto adesso."-

Madara ghignò -" Io dico di no,"- sussurrò, e poi si abbassò per cercare di caricare Mei in spalla; ma sua mossa da uomo rude, sexy e cavernicolo venne rovinata dal fatto che lei comprese quello che stava cercando di fare con un secondo di anticipo, e quindi fece un passo indietro per sfuggirgli. Poi, mentre Madara si risollevava con un brontolio, gli agganciò rapidamente le braccia al collo e gli saltò in braccio.

-" Deve ancora nascere l'uomo che può credere di caricarmi in spalla come un agnello sacrificale,"- gli bisbigliò all'orecchio. Madara si trovò impossibilitato a rispondere, perché la sua trachea era rimasta schiacciata tra quattro chili di seno - non male. Strozzante, ma non male - e perché le cosce della donna erano avviluppate intorno ai suoi fianchi - non male. Polipesco, ma non male - e per questi due motivi gli mancava il regolare flusso di sangue al cervello.

Mh, com'era quella cosa del concentrare il chackra nei lombi...? Si chiese la parte perversa di Madara, e lui la lasciò vagare a ruota libera. Avrebbe avuto bisogno di tutta la sua pervertitaggine, se non voleva essere battuto in campo sessuale.

L'uomo entrò in casa sua con incedere marziale, mentre i denti deliziosi (e svergognati) di Mei cominciavano a mordicchiargli l'orecchio.

... non male. Decisamente non male.

(L'unica cosa che Mei invece pensò, fu: l'avevo detto che all'alba del terzo giorno avrei vinto io. Beh, okay, erano le undici di mattina. Ma aveva vinto!)

____

22 Ore DOPO l'alba del terzo giorno:

Hashirama fissò con timore quasi reverenziale la Mizukage seduta alla sua tavola, intenta a sorseggiare del tea nero.

La sera precedente, l'Hokage si era trovato uno sconvolto Izuna alla porta, che gli chiedeva un asilo per la notte. Infatti, quando il poveretto aveva provato a varcare la soglia di casa, era stato placcato da un lampo rosa e nero: Madara, completamente nudo e scompigliato, l'aveva letteralmente afferrato per la collottola, girato e spinto fuori di casa, mentre gli borbottava con voce rauca di trovarsi un altro posto per dormire, quella sera, perchè lui aveva il dovere morale di far conoscere intimamente alla Mizukage, sua ospite, ogni stanza di casa sua ( e soprattutto farle provare la resistenza di ogni superficie orizzontale, verticale ed obliqua) come ogni buon padrone di casa dovrebbe fare, e non poteva stare lì a sentire le sue stronzate sul fare piano o sul non gridare o sullo stare attento a non sfondare qualche mobile.

Tutto quello, detto nel tempo necessario al calciare via Izuna da casa, ovvero meno di tre secondi.

Hashirama non vedeva Madara dalla mattina precedente, il che era vagamente angosciante. I suoi alberi, che aspettavano solo di poterlo nuovamente torturare, pendevano le loro foglie con aria triste e depressa, perché Madara era il loro antistress.

-" Dov'è Uchiha-san?"- Chiese gentilmente.

-" Dove è stato tutta la giornata di ieri,"- rispose enigmaticamente la Mizukage. -" Mi ha detto di dirle che verrà a Kiri come ambasciatore."-

-" Madara che mi avvisa?"- Squittì Hashirama con una punta di commozione. Allora c'era speranza proprio per tutti.

-" Ugh, no. Veramente... lasciamo perdere cosa mi ha detto. Però io ho pensato che sarebbe stato meglio avvertirla, non vorrei pensasse che l'ho rapito o..."-
-" Non c'è nessun problema,"- borbottò Hashirama. Tieniti quell'ingrato caro caro fu quello che non aggiunse, perché in fondo era un uomo buono.
Ma Madara era così iritante... e poi lui aveva perso millecinquecento ryo moltiplicati per tre, quindi era meno bendisposto del solito. Quell'idiota alla fine aveva ceduto, accidenti a lui. Okay, in fondo avrebbe riacquistato i soldi sfidando Izuna a shoji, non era di certo un problema. Izuna faceva schifo nei giochi di strategia.

-" Oh, bene,"- disse la donna allegramente.

-"... Mizukage-sama..."- disse Hashirama, -" posso chiederle come ha fatto a convincerlo a venire come ambasciatore a Kiri?"-

-" E' molto semplice,- rispose con nochalance,-" sono solo andata a letto con lui."-

Hashirama si strozzò col tea.

-" Oh, per favore,"- disse Mei sistemando una ciocca di capelli così da coprire il succhiotto che aveva sul collo. -" Questo è il villaggio più maschilista nel quale ho avuto la sfortuna di entrare."-


Fin


Note finali:
Er.
Non so cosa dire xD
Posso solo confermarvi che mai, mai scriverò più una cosa del genere.
Non per oggi almeno.
Speeeeeeeee(...)ro che sia stata una buona lettura, vi aspetto alla prossima fiction!
E ricordate: diffondete il MeiMadara (perché lo sappiamo che è Mei che porta i pantaloni, in quella coppia)ovunque!


Baci e grazie a tutti, ma un grazie speciale a chi commenterà questa schifezzuola!
E.

P.s: Nel testo ci sono varie citazioni a spot, film, battute e qualunque cosa possa esssere citabile (?). Chi le indovina tutte vince un pupazzo di Madara che inneggia al poppe no jutsu, o in alternativa un pupazzo di Mei con le (svergognate) smagliature sui fianchi.
  
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