CAPITOLO SECONDO: UNO SCONOSCIUTO NELL’ARMADIO
-
La nuova collezione?- Il viso di Harry si
distese in un ampio sorriso ed il suo sguardo si perse per un attimo a fissare
il vuoto.
Che faccia avrebbe fatto Malfoy quando,
dopo aver scartato un pacchetto delle caramelle preferite dai maghi , si fosse
ritrovato dinanzi l’immagine del suo acerrimo nemico? Decise che appena tornato
ad Hogwarts avrebbe dovuto far trovare in giro un
pacchetto di cioccorane a Gojle.
Uno schiocco di dita lo riportò alla realtà.
-
Sei ancora tra noi?- Gli chiese Annie.
-
Si, certo – rispose un po’ stizzito, - ma tu
piuttosto, che ci fa una strega in una casa babbana?
-
Se è per questo che ci facevi tu nel mio
armadio?-
Harry pensò che non avesse tutti i torti: che ci faceva
nel suo armadio? Il problema di trovare una risposta gli fu però risparmiato
dalla sua ospite.
-
Ho vinto una borsa di studio in antiche rune
celtiche e questa è la mia famiglia di scambio-
-
Ma sono babbani – osservò incerto Harry.
-
Si, loro credono che sia una studentessa di
lingue estere, ed in un certo senso è così.-
-
Perché non sono andata
in una famiglia di maghi?- Aggiunse Annie
interpretando correttamente l’espressione interrogativa sul viso del suo
interlocutore.
Harry annuì invitandola a continuare coinvolto, suo
malgrado, dal racconto della ragazza.
-
Beh perché i miei genitori sono babbani e visti i tempi che corrono ben pochi maghi
sarebbero felici di ospitare in casa loro una “mezzosangue” –
La ragazza pronunciò quest’ultima parola con un misto di amarezza e risentimento nella voce. Per un istante il suo
sguardo vagò lontano e un pensiero lo attraversò, ma forse era
stata solo una sua impressione rifletté Harry perché lei si era già
ripresa e aveva aggiunto in tono allegro e con una strizzatina
dell’occhio:
-
Ma questo non devo
dirlo a te! Allora sentiamo, sono curiosa di sapere a che devo la mia buona
stella. Cosa ti ha portato qui? –
Harry pensò che sarebbe stata una lunga storia, giunta a
coronare quello che sembrava essere un giorno ancora più lungo.
-
Forse è meglio se ci sediamo se vuoi l’intera
storia –
Annie si sedette sul letto ed
invitò il compagno ad accomodarsi sulla sedia della sua scrivania. La stanza,
osservò Harry, non era molto grande ed era arredata in modo semplice: un letto,
sulla parete dinanzi ad esso l’armadio da cui lui era
sbucato, nella parte laterale una finestra e sul lato opposto una piccola
scrivania vicino alla porta. Si trovava alquanto impacciato. Era
già terribilmente imbarazzante piombare di notte nella camera da letto di una
sconosciuta senza doverle raccontare tutti i guai combinati, inoltre si sentiva
un perfetto idiota sotto lo sguardo indagatore della ragazza. Scelse un
compromesso: non doveva mica sapere tutto quello che gli era
successo, erano sufficienti i fatti essenziali che lo avevano condotto sino a
lì.
Si sedette e, come a farsi
coraggio, prima di cominciare trasse un respiro profondo.
-
Beh ecco … è che questa mattina … -
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Next Cap: LA
NOTTE PIU’ LUNGA
DELL’ANNO ********************
Ringrazio tantissimo Eneri Mess per il commento, ma soprattutto
per la segnalazione degli errori. Per vicende emozionanti ti chiedo di
aspettare ancora qualche capitolo perché questi mi servono come prefazione per
presentarvi il contesto. Grazie.