E anche con questa siamo alla fine… spero
che la storia vi sia piaciuta e che non vi abbia annoiato troppo. Gli amanti di
Fleur mi perdonino per come l’ho trattata, ma la
ragazza si presta bene a farsi maltrattare (ihih me
perfida).
Grazie a chiunque abbia letto e un grazie
speciale a chi ha commentato queste pagine.
7. Epilogo (La cerimonia 2)
- Tonks!
– esclamarono in coro i gemelli entrando in casa di corsa.
- Come stai? – chiese Fred avvicinandosi a lei e allungando il collo per vedere
quello che stava facendo Remus.
- Che cos’è tutto questo
interesse? – chiese quest’ultimo inarcando un sopraciglio.
- N…niente, volevamo solo sapere…
- MA SIETE MATTI? – Ginny entrò a sua volta nella cucina, il volto arrossato e
il fiato corto. – POTEVATE FAR… oh, ciao Remus.
- Dicevi? – chiese il mago
osservando a turno i Weasley, tutti con lo sguardo a
terra assolutamente colpevole, e Tonks che, passato
il male e ripresasi dalla figuraccia, stava cercando di non ridere.
- Nulla. Come stai, Tonks?
- Niente di rotto, - rispose la
giovane Auror. – Volevo solo essere coccolata un po’,
- aggiunse lanciando uno sguardo malizioso a Remus,
che impallidì. – Non credevo che ci sarebbe stata anche July,
oggi.
- Un’idea di Gnny,
- rispose orgoglioso Fred.
- Una gran bella idea, in
effetti.
- Non mi pare che sia stata così
bella, però, - si lamentò Ginny.
- Ah no? Io non vedo più il
nostro fratellone, - rispose George.
– E…guarda… neanche July è più al suo posto…
- Non mi dire? – esclamò Ginny. – HA FUNZIONATO! HA FUNZIONATO! HA FUNZIONATO! – si
mise a ballare per la stanza.
- Eh, calma. Ho solo detto che
non li vedo, mi sembra un po’ presto per spedire le partecipazioni di
matrimonio.
- E’ un peccato
però, era già tutto pronto, e noi avevamo già questi… - aggiunse Fred fissando con sguardo dubbioso il suo abito da
cerimonia.
- Beh, - mormorò Remus, che aveva seguito con aria perplessa questo scambio
di battute, incerto se ridere o arrabbiarsi per quello che aveva sentito. – Non
è detto che debba andare sprecato…
- Oh, per quando siamo sulla
buona strada non credo che Bill tenterà di sposarsi
due volte nello stesso giorno.
- Uhm, lui no, - rispose il mago,
fissando lo sguardo negli occhi di Tonks e arrossendo
visibilmente.
Fred, George e Ginny stavano ancora
scrutando il giardino dove, lentamente, le cose tornavano normali
mano a mano che i parenti di Fleur e i più
lontani parenti Weasley se ne andavano indignati per
una fine tanto repentina del loro personale divertimento. Nessuno di loro
quindi si accorse dello scambio di occhiate tra i due e delle rispettive
reazioni.
- Stai scherzando? – chiese Tonks.
Fu solo a queste parole che i
fratelli Weasely ritornarono a prestare attenzione ai
loro due ospiti.
- No, mai stato così serio in vita
mia, temo.
- Temi?
- Sta a te adesso, Dora.
- Chiedimelo, Remus.
Voglio sentirtelo dire.
Remus
emise un gemito, come se quello che stava facendo richiedesse tutta la sua
forza di volontà e anche il semplice respirare fosse
diventato difficilissimo per lui. – Ninfadora Tonks, - si fermò, per permetterle di commentare sull’uso
del nome, ma lei non disse nulla, fece solo un sorriso e sospirò, in attesa. – Vuoi sposarmi?
Tonks
aprì la bocca per rispondere ma lui la bloccò. – No,
aspetta. Rifletti prima di rispondere… pensaci un’ultima volta. Non ho nulla da
offrirti, - aggiunse alzando le mani verso di lei, in un gesto di impotenza.
Dora sorrise. – Mi basti tu, stupido
licantropo cocciuto. E sì… ti voglio sposare, - rispose intrecciando le dita
con quelle di lui.
Il sole brillante del primo
pomeriggio illuminava il giardino della Tana. In piedi di fronte all’altare
improvvisato Remus Lupin,
impeccabile nel suo abito da cerimonia blu scuro, osservava una radiosa Tonks procedere verso di lui a braccetto del padre. Dora
appariva letteralmente splendente, circondata da un alone rosato creato dal
riflettersi dei raggi del sole sul suo vestito rosa pallido, i capelli corti
spettinati e rigorosamente fucsia, un sorriso sognante dipinto sul volto a
forma di cuore. Lupin distolse l’attenzione dalla
giovane solo il tempo necessario per ammirare il suo operato: le sedie, prima
di un bianco candido, erano state sostituite da altre decisamente più rosa,
così come i nastrini e i fiocchetti che ornavano il passaggio che portava verso
il piccolo patio, persino i palloncini, pronti a cadere sugli sposi nel momento
del fatidico “sì”, erano stati trasfigurati in modo da seguire i gusti della
sposa. Il tutto, Remus se ne rendeva ben conto,
appariva forse un po’ eccessivo ma tali erano state le
richieste di Dora, e così era stato fatto. Quello era il suo giorno e lui
desiderava solo che tutto fosse così come lei lo voleva.
C’era stato giusto il tempo di
sistemare tutto, prima che i coniugi Tonks
giungessero alla Tana, inizialmente sconvolti dal motivo della convocazione, ma
tutto sommato soddisfatti che la loro bambina avesse infine
ritrovato la felicità.
La cerimonia fu rapida e, questa
volta, nulla ne turbò lo svolgimento. Alla fine una pioggia di palloncini rosa
e bianchi cadde sugli ospiti mentre Remus si curvava per baciare Tonks,
i cui capelli virarono rapidamente al rosso fuoco non appena le labbra
dell’uomo sfiorarono le sue.
- Bill!
– Tonks lanciò un grido in direzione del ragazzo,
sventolando poi la mano per richiamare la sua attenzione.
Bill si
diresse verso la coppia tenendo per mano July. –
Bene, bene… Remus, credo che tu mi debba un
matrimonio! – scherzò il ragazzo.
- Credo anche io, Bill. Lo credo davvero, - rispose Lupin
sorridendogli e osservando con curiosità la giovane che era con lui. Sembrava
imbarazzata dal fatto di essere per mano a quello che, in quella giornata,
avrebbe dovuto essere lo sposo di un’altra, ma al contempo decisamente felice.
- Oh, voi non vi conoscete, vero?
– chiese Bill. – Remus, lei
è July Simmond. July, questo è Remus Lupin, un mio grande amico.
Remus
tese la mano, July rimase immobile per qualche
istante osservandolo attentamente come alla ricerca di un segno di disprezzo
nei suoi confronti, quando non ne trovò fece un timido sorriso e strinse la
mano nella sua. – E’ un piacere, Remus, Bill mi ha parlato di te.
- Tonks
te la ricordi, vero? – chiese quindi Bill.
- Certo! Come stai?
- Splendidamente, July. Credo di non essere mai stata meglio in vita mia!
Dovresti sposarti, Bill. E’ una cosa meravigliosa.
- Sì, beh… era nei miei progetti,
infatti, - rispose il ragazzo lanciando uno sguardo fugace a July che fece arrossire e sorridere entrambi.
Fine