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Autore: evenstar    09/09/2007    9 recensioni
Come promesso... non tengo conto del 7 libro quindi tranquilli, nessuno spoiler. Questa è la mia personale interpretazione del (quasi) matrimonio di Bill e Fleur. Nella storia sono stata abbastanza cattiva con Fleur e, sebbene non mi piaccia molto come personaggio, mi sento quasi in colpa con lei. Per cercare di riprodurre il suo accento ho messo anche qualche frase in francese... non so il francese le ho ricavate da un traduttore su internet, se sono sbagliate, perdonate l'ignoranza.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Fleur Delacour, Il trio protagonista | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E anche con questa siamo alla fine… spero che la storia vi sia piaciuta e che non vi abbia annoiato troppo

E anche con questa siamo alla fine… spero che la storia vi sia piaciuta e che non vi abbia annoiato troppo. Gli amanti di Fleur mi perdonino per come l’ho trattata, ma la ragazza si presta bene a farsi maltrattare (ihih me perfida).

Grazie a chiunque abbia letto e un grazie speciale a chi ha commentato queste pagine.

 

7. Epilogo (La cerimonia 2)

 

- Tonks! – esclamarono in coro i gemelli entrando in casa di corsa.

- Come stai? – chiese Fred avvicinandosi a lei e allungando il collo per vedere quello che stava facendo Remus.

- Che cos’è tutto questo interesse? – chiese quest’ultimo inarcando un sopraciglio.

- N…niente, volevamo solo sapere…

- MA SIETE MATTI? – Ginny entrò a sua volta nella cucina, il volto arrossato e il fiato corto. – POTEVATE FAR… oh, ciao Remus.

- Dicevi? – chiese il mago osservando a turno i Weasley, tutti con lo sguardo a terra assolutamente colpevole, e Tonks che, passato il male e ripresasi dalla figuraccia, stava cercando di non ridere.

- Nulla. Come stai, Tonks?

- Niente di rotto, - rispose la giovane Auror. – Volevo solo essere coccolata un po’, - aggiunse lanciando uno sguardo malizioso a Remus, che impallidì. – Non credevo che ci sarebbe stata anche July, oggi.

- Un’idea di Gnny, - rispose orgoglioso Fred.

- Una gran bella idea, in effetti.

- Non mi pare che sia stata così bella, però, - si lamentò Ginny.

- Ah no? Io non vedo più il nostro fratellone, - rispose George. – E…guarda… neanche July è più al suo posto…

- Non mi dire? – esclamò Ginny. – HA FUNZIONATO! HA FUNZIONATO! HA FUNZIONATO! – si mise a ballare per la stanza.

- Eh, calma. Ho solo detto che non li vedo, mi sembra un po’ presto per spedire le partecipazioni di matrimonio.

- E’ un peccato però, era già tutto pronto, e noi avevamo già questi… - aggiunse Fred fissando con sguardo dubbioso il suo abito da cerimonia.

- Beh, - mormorò Remus, che aveva seguito con aria perplessa questo scambio di battute, incerto se ridere o arrabbiarsi per quello che aveva sentito. – Non è detto che debba andare sprecato…

- Oh, per quando siamo sulla buona strada non credo che Bill tenterà di sposarsi due volte nello stesso giorno.

- Uhm, lui no, - rispose il mago, fissando lo sguardo negli occhi di Tonks e arrossendo visibilmente.

Fred, George e Ginny stavano ancora scrutando il giardino dove, lentamente, le cose tornavano normali mano a mano che i parenti di Fleur e i più lontani parenti Weasley se ne andavano indignati per una fine tanto repentina del loro personale divertimento. Nessuno di loro quindi si accorse dello scambio di occhiate tra i due e delle rispettive reazioni.

- Stai scherzando? – chiese Tonks.

Fu solo a queste parole che i fratelli Weasely ritornarono a prestare attenzione ai loro due ospiti.

- No, mai stato così serio in vita mia, temo.

- Temi?

- Sta a te adesso, Dora.

- Chiedimelo, Remus. Voglio sentirtelo dire.

Remus emise un gemito, come se quello che stava facendo richiedesse tutta la sua forza di volontà e anche il semplice respirare fosse diventato difficilissimo per lui. – Ninfadora Tonks, - si fermò, per permetterle di commentare sull’uso del nome, ma lei non disse nulla, fece solo un sorriso e sospirò, in attesa. – Vuoi sposarmi?

Tonks aprì la bocca per rispondere ma lui la bloccò. – No, aspetta. Rifletti prima di rispondere… pensaci un’ultima volta. Non ho nulla da offrirti, - aggiunse alzando le mani verso di lei, in un gesto di impotenza.

Dora sorrise. – Mi basti tu, stupido licantropo cocciuto. E sì… ti voglio sposare, - rispose intrecciando le dita con quelle di lui.

 

Il sole brillante del primo pomeriggio illuminava il giardino della Tana. In piedi di fronte all’altare improvvisato Remus Lupin, impeccabile nel suo abito da cerimonia blu scuro, osservava una radiosa Tonks procedere verso di lui a braccetto del padre. Dora appariva letteralmente splendente, circondata da un alone rosato creato dal riflettersi dei raggi del sole sul suo vestito rosa pallido, i capelli corti spettinati e rigorosamente fucsia, un sorriso sognante dipinto sul volto a forma di cuore. Lupin distolse l’attenzione dalla giovane solo il tempo necessario per ammirare il suo operato: le sedie, prima di un bianco candido, erano state sostituite da altre decisamente più rosa, così come i nastrini e i fiocchetti che ornavano il passaggio che portava verso il piccolo patio, persino i palloncini, pronti a cadere sugli sposi nel momento del fatidico “sì”, erano stati trasfigurati in modo da seguire i gusti della sposa. Il tutto, Remus se ne rendeva ben conto, appariva forse un po’ eccessivo ma tali erano state le richieste di Dora, e così era stato fatto. Quello era il suo giorno e lui desiderava solo che tutto fosse così come lei lo voleva.

C’era stato giusto il tempo di sistemare tutto, prima che i coniugi Tonks giungessero alla Tana, inizialmente sconvolti dal motivo della convocazione, ma tutto sommato soddisfatti che la loro bambina avesse infine ritrovato la felicità.  

La cerimonia fu rapida e, questa volta, nulla ne turbò lo svolgimento. Alla fine una pioggia di palloncini rosa e bianchi cadde sugli ospiti mentre Remus si curvava per baciare Tonks, i cui capelli virarono rapidamente al rosso fuoco non appena le labbra dell’uomo sfiorarono le sue.

 

- Bill! – Tonks lanciò un grido in direzione del ragazzo, sventolando poi la mano per richiamare la sua attenzione.

Bill si diresse verso la coppia tenendo per mano July. – Bene, bene… Remus, credo che tu mi debba un matrimonio! – scherzò il ragazzo.

- Credo anche io, Bill. Lo credo davvero, - rispose Lupin sorridendogli e osservando con curiosità la giovane che era con lui. Sembrava imbarazzata dal fatto di essere per mano a quello che, in quella giornata, avrebbe dovuto essere lo sposo di un’altra, ma al contempo decisamente felice.

- Oh, voi non vi conoscete, vero? – chiese Bill. – Remus, lei è July Simmond. July, questo è Remus Lupin, un mio grande amico.

Remus tese la mano, July rimase immobile per qualche istante osservandolo attentamente come alla ricerca di un segno di disprezzo nei suoi confronti, quando non ne trovò fece un timido sorriso e strinse la mano nella sua. – E’ un piacere, Remus, Bill mi ha parlato di te.

- Tonks te la ricordi, vero? – chiese quindi Bill.

- Certo! Come stai?

- Splendidamente, July. Credo di non essere mai stata meglio in vita mia! Dovresti sposarti, Bill. E’ una cosa meravigliosa.

- Sì, beh… era nei miei progetti, infatti, - rispose il ragazzo lanciando uno sguardo fugace a July che fece arrossire e sorridere entrambi.

 

 

Fine

 

  
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