Manuale famiglia
Prendete Minato e
Kushina, poi Naruto ed infine Karin, ora metteteli sotto lo stesso
tetto: avrete la famiglia perfetta.
No, forse non
sarà così perfetta.
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Uzumaki family riunita!
Manuale della famiglia perfetta
Principi per una convivenza sana e pacifica
Primo principio vigente.
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Nella famiglia perfetta non ci si alza da tavola, fin quando ogni
membro della famiglia non ha terminato il pasto.
Naruto
osservò soddisfatto il piatto vuoto.
Adorava il
ramen, soprattutto quello che sua madre gli preparava ogni
venerdì sera.
Lo ingurgitava
in fretta e furia, tanto lo bramava. E lo terminava in meno di tre
minuti, un tempo da guinnes
world record secondo suo padre Minato.
Karin gli
diceva sempre che prima o poi si sarebbe soffocato.
Ma che sciocchezza!
Il ramen non avrebbe mai potuto ammazzarlo, era troppo buono.
«Stasera
vado da Sasuke» disse improvvisamente, riponendo le bacchette
nel piatto.
E Karin quasi
si strozzò.
«Vengo
anche io!» borbottò sputacchiando.
«C'è
anche Sakurachan,»
prese un respiro «e non vorrei iniziaste a picchiarvi come
l'ultima volta. Sasuke andrebbe fuori di testa, se in un eventuale
rissa uno dei suoi famosi cimeli di famiglia andasse in
frantumi»
alzò i palmi delle mani al cielo «e allora
sarebbero guai
e il teme se la prenderebbe sicuramente con me» e si
indicò.
«Naruto,
non stai esagerando?» domandò suo padre e lui, in
risposta, scosse violentemente la testa.
Se fosse
successo qualcosa ai cimeli degli Uchiha, lui ci avrebbe sicuramente
rimesso le pelle e forse non solo quello.
Anzi,
sicuramente non solo quello, pensò rabbrividendo.
Karin
batté un pugno sulla tavola, «e invece
verrò» dichiarò con determinazione
negli occhi.
Il ragazzo si
sistemò il colletto della felpa arancione, a disagio.
«Ma
c'è anche
Sakurachan!» gridò poi, sperando che
allora tutti capissero.
Kushina
alzò gli
occhi al cielo «dovresti trattare meglio tua cugina,
Naruto» e il ragazzo si chiese per quale motivo i suoi
genitori
non comprendessero quanto fosse disastroso un possibile incontro tra
Sakura e Karin.
Come minimo
qualcuno si
sarebbe ritrovato con un livido in piena faccia o senza qualche arto.
Preferibilmente non lui, dato che l'ultima volta ne aveva prese a
sufficienza solo per aver tentato di dividere quelle due amorevoli
ragazze.
Perché
giustamente quella volta l'idea non aveva sfiorato Sasuke
nemmeno
per sbaglio, nemmeno minimamente.
Testuali
parole dell'Uchiha
«peggio per loro se vogliono darsele di santa ragione, basta
che
non diano fastidio a me». Che menefreghista.
«Mi
spiace, Karinchan,»
disse Naruto risoluto - la situazione lo richiedeva assolutamente -
«ma devo andare ora
e tu
stai ancora mangiando, quindi non puoi venire» e sorrise,
pregustando la vittoria. Quanto era avanti.
Karin strinse
le bacchette in modo davvero spaventoso.
Poi «Ahah» e
Kushina mosse l'indice da destra a sinistra, «signorino, dove
pensi di andare? Noi stiamo ancora cenando.»
«Ma
mamma! Io ho finito subito, il tuo ramen è troppo
buono» e la donna sorrise.
«Grazie,
tesoro, ma questo non significa che tu sia libero di
andartene.»
Naruto
sbuffò e osservò la cugina, vagamente annoiato.
Quando vide
che la ragazza con un sorrisetto maligno prendeva una tagliatella alla
volta, si portò le mani alla testa.
Ci avrebbe
messo molto, moltissimo tempo.
[
Un'ora e ventidue minuti più tardi ]
«Hai
finito?» domandò Naruto, con la testa e le braccia
stese sul tavolo.
Ormai la fame
gli era anche tornata.
«Non
ancora» sorrise «forse farai tardi,
cuginetto.»
Naruto
lanciò uno sguardo incerto ai suoi genitori, seduti sul
divano a guardare la tv insieme.
Perché voi potete
alzarvi? gli aveva chiesto circa un'ora prima.
E noi siamo i genitori, possiamo
anche non rispettarle le regole, aveva borbottato Kushina.
Che genitori
ingrati.
Il ragazzo
fece una smorfia e «Va bene, puoi venire, Karin»
biascicò.
La giovane
finì gli ultimi quattro pezzi di maiale in un boccone.
«Bene,
andiamo» disse poi, sorridendo vittoriosa con la bocca ancora
piena.
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