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Questo
capitolo e il precedente non sono stati revisionati quasi per niente.
Sono rimasti simili
a com'erano, a differenza del capitolo 5 che è stato quasi
riscritto da capo. Non mi piaceva per niente ed era inutile... Adesso
è semplicemente meno inutile... Non
assicuro la mancanza di capitoli inutili.. perchè finita la
revisione dovrò scrivere nuova roba e mi conosco già
xD Va bene, inutile fasciarsi la
testa prima del tempo... Quindi vi saluto e spero che il capitolo vi
piaccia :) Baci!
CAPITOLO
7
Il
taxi mi riporta a casa, dai miei genitori.
Non
ricordo nemmeno quando ho detto al conducente di portarmi qui.
Leeteuk
ed Heechul, nel giro di un'ora mi hanno detto un sacco di cose, molte
delle quali erano così velate che ci sto ancora ragionando su,
quindi, probabilmente, ero assorta in qualche ragionamento quando
l'ho fatto. Almeno il mio subconscio è più intelligente
del mio conscio. O avrei passato un mezzo pomeriggio a riempire
un'altra valigia inutilmente.
Non
appena fuori casa chiedo al tassista di aspettare. Devo solo
recuperare il trolley e poi posso farmi lasciare al dormitorio.
Quando
busso, mio padre, senza neanche chiedere chi fosse, apre la porta con
furia. Quando mi vede capisco che in quel momento ce l'ha con me.
Che
bello. Oggi sono tornata a casa dopo una settimana e poco più
e mio padre è arrabbiato con me. E non so neanche perché!
E' impossibile che abbia fatto qualcosa di sbagliato dato che non ci
sono stata per tutto il pomeriggio e prima di oggi non mettevo piede
in casa mia da quasi un mese.
Sospiro.
Sono queste le cose che ti fanno sentire la mancanza della tua
famiglia.
"Eccoti
finalmente!"
Alzo
gli occhi al cielo. Quanto tempo avrò perso con Leeteuk ed
Heechul, un'ora? Un'ora e mezza al massimo. Perchè infuriarsi
tanto? Ormai è come se vivessi da sola: non sa a che ora esco
nè a che ora mi ritiro, per quanto ne sa potrei far mattina.
Va bene che ancora non ho sperimentato la vita indipendente sotto
questo punto di vista, ma lui non lo sa. Quindi non vedo a cosa serva
accalorarsi tanto per uno stupido thè in compagnia.
Faccio
per cacciare il cellulare dalla tasca del cappottino, voglio vedere
realmente quanto tempo è passato da quando mi sono chiusa la
porta alle spalle questo pomeriggio, ma non lo trovo.
Sto
per cercare in borsa quando mio padre dice: "Cerchi quel
maledetto oggetto infernale che ha squillato per tutto il
pomeriggio?"
Ops.
L'ho dimenticato a casa.
Che
poi, davvero, non squilla mai. Papà
starà esagerando come suo solito: avrò ricevuto al
massimo qualche messaggio.
Entro
seguendo mio padre fin dentro la cucina, mentre lui continua a
borbottare cose tipo "Oppa...
oppa", "Che
maleducazione..." e scuote la
testa.
Non
ricordo, però, di avere come suoneria 'Oppa Oppa'. E
soprattutto io non sono maleducata. Se lo fossi, il problema sarebbe
anche il suo visto che non sono stata educata da persone diverse
rispetto a quelle che ho di fronte.
Saluto
mamma, che è seduta a tavola impegnata a mettersi lo smalto, e
quando vedo il mio telefonino lì, accanto a lei, è
troppo tardi: mio padre dimostra tutta la sua agilità
recuperandolo prima di me.
"Tieni."
Quasi me lo lancia. Mette le braccia in conserta e mi guarda con aria
di sfida. Sta aspettando che io controlli e lo accontento.
Mia
madre intanto assiste alla scena divertita.
Rimango
del tutto sbalordita perché ci sono almeno cinque chiamate
perse: Siwon oppa, Ryeowook oppa, Donghae oppa,
Kangin oppa, Kyuhyun oppa. Ecco perchè papà
continuava a borbottare quella parola. In più ci sono
innumerevoli messaggi su KakaoTalk da ognuno di loro. Anche se
chiamarli messaggi è un parolone, per esempio Kyuhyun ha
scritto una ventina di 'ciao' consecutivi.
Sono
senza parole. Mi duole ammetterlo, ma, a quanto pare, devo dargli
ragione..
"Va
beh, ma comunque non c'è da arrabbiarsi tanto."
"Non
sono arrabbiato." Mi riprende mio padre. "Sono
infastidito."
"Da
cosa?"
"Dalla
suoneria irritante."
Non
è possibile che venga fatta a me una ramanzina del genere
quando lui è il primo che ascolta musichette improponibili
quando gioca a quegli stupidi videogames al computer. Decido, però,
di non dire niente. Non voglio indispettirlo di più e fare
questioni inutili.
"Ah..
caro..." Mio padre si gira verso mia mamma. "Dille
dell'ultima chiamata."
"Ah,
si!" Mio padre sembra irritarsi più di quanto non fosse
già. "Ha chiamato anche un certo Sungmin oppa..."
Calca la voce sul nome e sulla parola oppa. Ho capito, il problema
non è la suoneria irritante o stupidate simili: è
geloso. "Ed essendo l'ennesima telefonata ho deciso di
rispondere, ma oltre ad un vociare agitato non ho sentito altro
finché non hanno riagganciato."
Se
ha risposto con la sua solita vocina delicata ci credo che il povero
Minnie sia rimasto spiazzato e abbia riattaccato.
Ed
ecco spiegato anche chi è il maleducato.
"Beh
forse non sapeva cosa dire, è stato preso in contropiede: si
aspettava che rispondessi io..."
Guardo
la sua faccia e lo capisco, so che vuole cominciare la predica. Ha
l'espressione da 'adesso ti faccio crescere tanti oppa in fronte'.
E 3...2...1 ecco che mio padre prende il via. "Eh, ma io non ho
capito... Vorrei sapere chi è tutta questa gente che ti cerca.
Chi sono questi ragazzi? E soprattutto che vogliono tutti da te?"
Sospiro.
"Papà, ancora non faccio il mestiere più antico
del mondo. Non preoccuparti. Questi sono i ragazzi a cui, come dici
tu, faccio da balia."
Mi
lancia un'occhiata talmente fulminante che se avesse avuto i poteri
di Superman mi avrebbe incenerito.
"COSA??!?"
Mio padre fa mente locale dei nomi visti sul display e li conta sulle
dita. "CIOE' TU VIVI CON SEI RAGAZZI?"
In
quel momento nemmeno il pensiero che il vicinato avesse potuto
sentirlo -e chissà cosa avesse potuto pensare di questa sua
figlia sconsiderata- l'ha fermato dal cacciare gli ultrasuoni.
Annuisco,
senza precisare che non sono solo questi e, siccome loro conoscono
perfettamente la mia espressione quando sto mentendo, abbasso lo
sguardo e mi concentro sul cellulare.
Mio
padre continua, questa volta abbassando un po' il volume della voce.
"E non me l'hai detto? Tu sei in casa sola con tutti questi
uomini e non me l'hai detto? E se ti dovessero fare qualcosa? EH?"
"No,
papà." Dico distrattamente, mentre sto mandando un
messaggio a Sungmin. "Non solo l'unica ragazza."
"No?!"
Scuoto
la testa. "Con noi vive anche la fidanzata di uno dei ragazzi."
Bugia.
Bugia grande come una casa.
Non
la conosco nemmeno di vista la ragazza di ShinDong e già la
faccio entrare nei miei loschi imbrogli.
Poi
alzo lo sguardo, cercando di assumere un'espressione credibile, e gli
dico: "Però non dire nulla in giro, perché non si
deve sapere, loro sono pur sempre famosi... Si creerebbe un putiferio
tra le fans."
"Figurati
cosa mi importa di andare a raccontare i fatti di quel gruppo di
scimmie che ballano."
Scimmie?
Secondo
Darwin e la sua 'Origine delle specie', loro, con tutto quel talento,
tutta quella bellezza, tutta quella simpatia, sono sicuramente più
evoluti e meno scimmie di mio padre. Poi se si mette in conto che,
messi insieme, hanno quasi meno peli di lui, proprio non si potrebbe
permettere di definirli in questo modo.
"Papà!"
Comunque sono offesa. "Ripetilo se hai il coraggio! Chi chiami
scimmie?"
Mio
padre sta per rispondermi, pronto a sfidarmi, ma il mio cellulare
squilla ancora e tutta l'attenzione che gli stavo riservando si
concentra sull'oggetto infernale. Le parole gli muoiono in
bocca e mi guarda torvo, forse qualche istinto omicida gli sta
passando per la testa.
E'
Sungmin che mi ha risposta e mi chiede se posso passare a prendere la
cena al ristorante cinese prima di tornare.
Certo
che posso! Faccio un paio di conti e dopo aver pagato il taxi mi
dovrebbero rimanere dei soldi.
Fermi
tutti.
Un
attimo.
Il
taxi?
"Papàààà!!"
Lo guardo disperata.
"Che
c'è?"
"E'
colpa tua, papà."
Saluto
in fretta tutti e due, e scappo verso l'entrata dove c'è la
mia valigia che mi sta aspettando vicino alla porta. Mio padre dietro
di me, mi chiede cosa mi sia successo all'improvviso.
"Per
parlare con te!" Mi lamento. "Dovrò dare fondo a
tutto quello che rimane della paghetta di questo mese per pagare il
taxi!"
Mio
padre afferra il suo cappotto attaccato all'appendiabiti, ne caccia
il portafogli dalla tasca interna e mi porge, mentre sto reinfilando
le scarpe, 40000 won. "Poi in questi giorni metto il resto sul
tuo conto."
"Grazie
papà." Gli do un bacio sulla guancia e me ne vado.
Il
tassista appena mi vede uscire di casa mi sorride.
Vai
a quel paese, brutto tassista. Che cavolo hai da ridermi in faccia,
eh? Lo so che sei contento perché ti devo dare tutti i miei
soldi, ma non ridere o almeno non farlo così palesemente!
Esce
dalla macchina, mi aiuta a posare il trolley nel cofano e poi
ripartiamo. Mi faccio portare al primo ristorante cinese e compro ciò
che mi è possibile prendere con i soldi che mi dovrebbero
rimanere oltre quelli destinati a quel simpaticone del tassista, il
quale più perdiamo tempo più sorride: ormai gli angoli
della bocca toccano le orecchie.
Certo,
non so quante bocche riuscirei a sfamare visto che Donghae adora la
cucina cinese, Eunhyuk è un pozzo senza fondo e Ryeowook non
scherza. Fortunatamente dalla mia parte ho Kangin e Sungmin che
almeno stanno a dieta e Yesung che mangia poco.
Speriamo
bene.
Do
un ulteriore indirizzo, finalmente la mia ultima destinazione, e il
tassista parte alla volta del dormitorio.
Pensare
di tornare a casa mi fa ricordare che stasera o al massimo domani
devo dire a Kangin di Yesung, poi devo trovare il modo di dirlo a
Ryeowook.
Ma
poi perchè? Ancora non mi è perfettamente chiaro. Ho
fatto solo delle supposizione ma, anche chiedendo, quei due mi hanno
liquidata troppo in fretta per capire.
Ma
poi, più o meno, cosa dovrei dirgli?
"Wookie,
non so se ti piace o meno Yeyè, ma rassegnati in partenza"?
E'
bruttissimo!
Prima
di tutto potrebbe rispondermi male e non avrebbe alcun torto: chi
sono io per farmi i fatti suoi?! Poi potrebbe prendersela con quel
cretino di Leeteuk che me l'ha detto, soprattutto se è una
cosa che ha raccontato solo a lui.
"Wookie,
un uccellino mi ha consigliato di dirti che Yesung sta con Henry, ma
non so perché."?
Anche
peggio.
Sospiro
frustrata. Ci penserò su e troverò il modo, intanto la
priorità è dirlo a Kangin.
Batto
un pugno nel palmo della mano. Illuminazione! E se fosse andato
Ryeowook quel pomeriggio dai due consiglieri?
E
così come mi è balenata l'idea, la vedo rimpicciolirsi,
scomparire nei meandri dei miei pensieri: so per certo che rimaneva a
casa con Kangin, quindi, pensandoci bene, nessuno dei due è il
probabile personaggio che ha chiesto l'aiuto della squadra di
rinforzo prima di me.
Chissà
chi mi ha preceduta.
No,
no Hyuri, basta. Pensa ai fatti tuoi che già non riesci a
gestire quelle poche cose che sei venuta a sapere.
Meglio
se penso ai miei problemi.
Sospiro
e guardo fuori al finestrino. Ormai è buio e le luci della
città sono del tutto accese. Vederle scorrere velocemente mi
da fastidio agli occhi, ma continuo a guardare.
In
realtà la cosa migliore sarebbe non pensare nemmeno ai miei
problemi. La vocina nella mia testa mi da ragione. Sono andata avanti
-in un modo o nell'altro- e non devo farmi trascinare ancora da sensi
di colpa e tristezza.
'Apriti
con loro' ha detto Heechul. Ah
certo, come se fosse facile per me. Raccontare chi sono, sensazioni e
emozioni, è la cosa più difficile da chiedermi. E' più
forte di me, non ne sono capace. E poi in fin dei conti ho detto ad
Eunhyuk molto più di quanto abbia detto alla psicologa. Non
riprenderò ancora l'argomento.
La
vocina nella mia testa continua a ripetermi che è passato del
tempo e ormai va tutto bene. Mi convince che l'incubo che ho fatto
ieri notte non significa nulla. E' solo dovuto al fatto che ho
ritrovato qualcosa di suo e è stato completamente fuori
programma. E mi lascio convincere.
Scuoto
la testa e mi do uno schiaffetto sulla guancia. Basta con questi
pensieri. Assumo un'espressione sicura e decisa e guardo avanti.
Dallo specchietto retrovisore noto che il tassista mi sta guardando e
ha le sopracciglia aggrottate. Gli sorrido sorniona.
Stupido
tassista già ti prendi tutti i miei soldi, non puoi pensare
che sia anche completamente andata. Anche se ho una vocina nella
testa.
Arrivati
a destinazione quasi mi catapulto fuori dalla macchina. Scende anche
il conducente e mi aiuta a prendere la valigia. Rischiando di
combinare un disastro con la cena riesco a prendere il portafogli e
pagare.
100
won di resto?
Stupido
tassista, secondo te cosa me ne faccio?
Ringrazio
e lo guardo allontanarsi.
Arrivo
al portone con le tre buste, la borsa e la valigia perché è
Shisus che mi guarda e mi guida dall'alto del dodicesimo piano, ma
ora che devo cacciare le chiavi quanto mi sarà amico?
Appoggio
la valigia al muro, ma siccome è strapiena mi ricade in
avanti. Sbuffo.
Cerco
di alzarla con un piede, perché abbassarmi significa far
andare a finire le buste a terra e mi fa leggermente schifo.
Ovviamente non ci riesco e non mi meraviglio per niente.
Certo
l'idea più semplice di spostare buste e borsa su un unico
braccio mi viene sempre dopo e mentre lo sto facendo mi compare
Eunhyuk dal nulla. Alza la valigia e mi guarda senza trattenere le
risate.
"Sei
un disastro."
"E'
che le idee intelligenti mi vengono sempre dopo." Sorrido ed
anche lui sembra divertito. Apre il portone ed entra per primo,
mantenendolo per permettermi di passare senza intoppi. Si prende il
bagaglio e,chiacchierando su ciò che avevamo fatto quella
giornata, con lui che ancora mi prende in giro per poco prima,
abbiamo preso l'ascensore diretti al dodicesimo piano.
Lui
entra in casa, sempre precedendomi ed io, neanche sono dentro che
vedo Hyukjae in completo slow motion abbassarsi in avanti e un
cuscino del divano mi arriva dritto in faccia.
Buonasera
a tutti.
Donghae
corre verso di me e mi abbraccia. Profuma di bagnoschiuma, quello
nuovo che ho comprato un paio di giorni fa. Sa di vaniglia. "Scusa,
scusa Hyuri!"
Mi
sta stritolando. Dovrebbe smetterla un pò di pomparsi questo
benedetto ragazzo. "Volevo colpire Eunhyuk." Mi spiega
riempiendomi di baci sulla guancia. "Perdonami, perdonami!"
E'
impossibile mettere il broncio ad una persona così.
E
adesso mi sta guardando con un'aspressione dolcissima. Non ci riesco,
devo farlo: con la guancia mi struscio contro il suo petto.
"Non
ti preoccupare. Poi se era diretto a Eunhyuk va ancora meglio."
"Hey!"
Esclama il diretto destinatario di quel cuscino lanciato a tutta
forza. "Che vuoi da me? Eh? Che ho fatto? Sono appena
rientrato..." Guarda torvo Donghae, il quale fa finta di essere
spaventato e si nasconde dietro di me.
Eunhyuk
alza un sopracciglio mentre Donghae continua a tenermi stretta,
abbracciandomi da dietro. "Hyukjae, cretino! Ti sto chiamando da
una vita, ti ho lasciato decine di messaggi, ma tu non mi dai proprio
retta. Voglio proprio sapere cosa stavi facendo di così
importante da ignorare il tuo migliore amico."
Hyukjae
si spiaccica la mano sulla fronte. "Perchè pensi sempre
male di me?" Ma la domanda è più diretta a se
stesso che a Donghae. "Ho avuto da fare, non ti stavo ignorando
di proposito. Se avessi visto quante ragazze c'erano al locale mi
capiresti. Avrei dovuto lasciare che se ne occupasse solo mamma?"
Donghae
scuote la testa. "No, no, non voglio che mamma si stanchi."
Eunhyuk
tralascia il particolare che quella è la sua mamma.
"Comunque.." Prosegue. "Ti stavo per telefonare una
volta uscito dalla calca di gente, ma mi si è scaricato il
cellulare." Poi corre verso di noi e ci abbraccia cercando di
baciare la guancia di Donghae che tenta invano di allontanare la
faccia.
"Scusa,
scusa Hae!" Sembra fare il verso all'amico. "Perdonami ti
prego!" Mi correggo: sta facendo il verso all'amico.
L'altro
scoppia a ridere.
Ed
io soffoco, ma allo stesso tempo sono nell'eden.
Ma
quando mi ricapita più una cosa del genere?
Stretta
a questi due: devo farne tesoro, imprimere bene le sensazioni nella
mia testa, nel mio cuore, sul mio corpo.
A
quel multiplo abbraccio si unisce Henry. Da dove sarà uscito
poi non lo so, ma, sinceramente, quanto è importante saperlo?
Ed
ecco arrivare Siwon.
"Ragazzi,
vi prego... Sto andando in iperventilazione!"
Ridono
e sento le loro prese allentarsi smettendola di stritolarmi come una
noce tra tutti questi bicipiti. Donghae nota le buste e si cura di
liberarmi dal peso. Almeno lui se ne è accorto.
Eunhyuk
va nella sua stanza e Siwon ed Henry riprendono ciò che
stavano facendo, ovvero giocare a carte seduti sul tappeto tra i
divani.
"Dove
sono gli altri?" Mi hanno fatto portare la cena e poi non ci
sono?
"Ryeowook
e Shindong sono scesi giù per cercare di staccare Kyuhyun dal
computer. Mentre Sungmin e Kangin stanno col manager, sono andati a
prendere Zhou Mi che stava in sede." Spiega Donghae che ha
appena cacciato la faccia dalla busta e ha un'espressione
contentissima perché ha capito di cosa si tratta. Come un
bambino quando scopre il posto in cui è nascosta la
cioccolata.
"Hyuuung!"
Urla Henry. "Muoviti tocca a te!"
Li
lascio lì e porto la valigia in camera. Mentre aspettiamo il
resto della combriccola per la cena approfitto per mettere in ordine
quelle ultime cose.
**
Siamo
tutti a tavola e siccome non avevo previsto la presenza di Henry e
Zhou Mi, tanto meno quella del manager, per paura che il cibo non
bastasse, mi sono aggregata alla grossa insalatona di pollo che
mangia Kangin.
La
presenza del manager, in particolare, mi mette un po' in difficoltà.
Non so come devo sembrare: che sono una elf è risaputo in
tutta la SM, ma non so se devo far vedere di essere in confidenza o
se ho mantenuto un rapporto lavorativo.
Alla
fine ho optato per essere il più normale possibile: non ho un
rapporto puramente lavorativo, ma nemmeno mi prendo certe libertà,
almeno non con tutti.
"Ah!"
Tutti stavano parlottando tra di loro, ma la mia esclamazione uscita
dal nulla rivolge la loro attenzione su di me. Faccio segno di
continuare a fare ciò che stavano facendo, mentre metto una
mano sul braccio di Sungmin seduto come sempre accanto a me. "Mi
dispiace per oggi, ma..." Cerco di scusare mio padre, ma il
dolce Minnie non me ne da il tempo.
"No,
no! Scusa tu!" E' allarmato. "Se avessi saputo che eri col
tuo fidanzato non avrei chiamato, cioè non avremmo chiamato."
"Ah
ah!" Wookie, alla mia destra ha sentito tutto. "Quindi,
quando stamattina hai detto che ti vedevi con un amico, in realtà
era il tuo ragazzo?"
"No,
no..." Agito le mani, ma non mi fanno spiegare il malinteso.
"Potevi
dirlo, anzi qualche volta portacelo a conoscere!" Shindong, di
fronte a me, sembra stia organizzando un'uscita a quattro.
Adesso
tutti mi guardano e ammiccano. Tutti tranne il manager che ci guarda
con un'espressione seria -credo anche che non stia capendo niente- ed
Eunhyuk che ha praticamente la testa nel piatto e sembra
completamente immerso nel cibo.
"Cosa
c'è da conoscere?!" Kyuhyun fa spallucce. "Sarà
davvero messo male per stare con lei, poi rispondere in maniera
così... Sgarbata..."
Ma
vedi da che pulpito viene la predica!
Sono
sconvolta.
Non
do il tempo di far cominciare il chiacchiericcio. "Ragazzi! Ho
lasciato il telefono a casa! Era mio padre!"
Eunhyuk
scoppia a ridere, rischiando di sputare il riso alla cantonese su
Donghae seduto di fronte a lui. Quando nota che tutti lo stiamo
guardando perplessi si giustifica: "Kyuhyun gli ha dato dello
sgarbato!"
Chi
scuote la testa, chi torna a mangiare con un'espressione scioccata,
chi lo ignora palesemente e chi lo guarda, come Siwon, pronto a
fargli un esorcismo.
A
cena conclusa prontamente mi alzo per sparecchiare, facendo notare al
manager quanto sono servizievole ed efficiente nell'incarico che mi
hanno dato; proprio nel momento in cui poso i piatti nel lavandino
squilla il mio telefono. Non è una chiamata, ma è una
notifica di uno dei fansite più informato sui Super Junior.
Tre
secondi dopo squilla il telefono del manager.
Lo
guardo di sottecchi mentre, contemporaneamente, controlliamo i
telefoni.
Mostra
il telefono ad Eunhyuk che sorride. "Ah, si, penso che è
stata scattata mentre stavamo rientrando."
Mi
avvicino e controllo anche io. Ci è praticamente arrivata la
stessa notifica della stessa foto che ritrae me e Hyukjae. Io sono di
spalle e non mi si vede per niente, mentre ritrae chiaramente Eunhyuk
che mantiene il portone e ride.
Nella
didascalia della foto viene chiesto se la ragazza della foto sia IU o
qualche nuova fiamma.
Oh.
No. No. No. Non esiste, nemmeno in un universo parallelo, che io
venga paragonata ad IU. Ma ci rendiamo conto? I capelli sono
differenti, il fisico è differente. Io poi sono anche più
bella.
Giuro
che se capisco chi è stato ad aver scritto una cosa del genere
non esiterò a travorgerlo con la mia ira.
Lascio
un commento veloce alla foto 'Può anche darsi che è
la vicina o quella che abita al piano di sotto. Ragazze non saltiamo
subito alle conclusioni'.
Il
mio telefono squilla dopo poco, questa volta è una mia
compagna di università a chiamarmi. E' una grande fan dei
Super Junior, sarà sicuramente in crisi.
Il
manager mi chiede se posso mettere il vivavoce -'Magari lei ha
visto qualcosa'- e contemporaneamente Henry mi chiede se è
carina. Rispondo affermativamente ad entrambi.
"Pronto?"
"YA!"
"Soojin?"
"YA!
Hyuri! Ma come fai ad essere così calma?"
"Non
capisco a cosa ti riferisca."
"YAA!"
I ragazzi a stento trattengono le risate, conquistandosi le
occhiatacce mie e del manager. "Parlo della foto! Come fai ad
essere tanto calma? Tu proprio? Giuro che me lo sarei aspettato da
chiunque ma non da te!"
Adesso
i ragazzi guardano me che sono diventata rossa come un peperone.
"Di'
la verità, Hyuri, stai male? O non sei a casa? Magari sei con
un ragazzo!"
"N-No!
Niente del genere."
"Allora
non si spiega."
"Cosa?"
"Tu
che rimani calma con una foto del genere in giro."
"E'
che mi sembra inutile saltare alle conc-"
"Non
posso credere che tu mi stia dicendo una cosa del genere. Proprio
tu?! Hyuri tu non ragioni quando vedi il gentil sesso vicino a-"
TU
TU TU
Non
poteva andare oltre. L'ho zittita prima che il guaio fosse
irreparabile.
Il
manager prende parola per evitare di farmi sentire ancora più
in imbarazzo di quanto non lo sia già, mentre i Super Junior
nascondono le loro risa come meglio possono. "Farò
scrivere un fan account dalla mia fidanzata a supporto del tuo
commento. Però vi prego... Non fatevi più fotografare
insieme."
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