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....e vissero per sempre felici e contenti
Intanto Sango e Miroku, che nel frattempo si erano sposati, e il
piccolo Scippo vivevano al villaggio della vecchia Kaede e attendevano
da ormai più di 4 mesi il ritorno dei loro amici.
Sh : “Sango, pensi che Kagome e Inuyasha torneranno? Mi mancano tanto”
S : “Non so più cosa pensare, Shippo. Ormai è passato troppo tempo.”
M : “Io invece sono sicuro che torneranno molto presto. Non dobbiamo perdere la speranza! ”
Sh : “Spero che tu abbia ragione, Miroku. Ma…guardate! Una luce…!”
M : “…e proprio nella direzione della casa di Kaede! Andiamo a vedere!”
I ragazzi si diressero velocissimi verso la casa di Kaede dove avevano
lasciato lo specchio. Quando erano ormai arrivati Shippo fu avvolto da
un odore, anzi due odori molto familiari…
Sh : “SONO LORO!!!! INUYASHA…KAGOME!….SONO TORNATI!!!!!!!”
M & S : “COSA??????????”
Shippo corse come un fulmine ad aprire la porta. Nessuno poteva credere ai propri occhi. I loro amici erano finalmente tornati!
S : “Oh mio Dio!”
M : “Inuyasha….divina Kagome! Siete proprio voi?”
Inuyasha e Kagome sorrisero e si avvicinarono ai loro amici, sebbene fossero un po’ intontiti per il viaggio.
Shippo in preda ad una grande gioia saltò tra le braccia di
Kagome piangendo forte. “ Kagome…snif…sei
tornata…sei tornata…snif…”
K : “Su non piangere, piccolo Shippo. Ora sono
qui…su…su…” gli disse accarezzandolo
dolcemente sulla testa.
I : “Hey, moccioso! A me non mi saluti?”
Shippo sorrise e con ancora le lacrime agli occhi si gettò tra
le braccia di Inuyasha. Nel frattempo Kagome corse a salutare Sango,
ancora incredula del ritorno dell’amica. Poi neanche lei
riuscì a trattenere le lacrime che per lungo tempo aveva tenuto
soppresse piangendo a lungo sul petto dell’amica. Fu proprio in
quel momento che Sango si accorse del pancione di Kagome. (e non solo
lei)
S : “Ma cosa????….Kagome…”
M( con sguardo indagatore) : “Divina Kagome, ma… cosa vi
è capitato? Mi sembrate alquanto ingrassata…”
Sh : “E’ vero! E poi perché sento l’odore di Inuyasha dentro la tua pancia?”
Inuyasha e Kagome arrossirono per quello che aveva detto il piccolo Shippo.
K : “Bhe…ecco…”
I : “Si…dunque…ehmmmm……”
Miroku e Sango, vedendo la reazione dei due, sorrisero (avevano capito
tutto!!). Poi Miroku, con sguardo da pervertito, si avvicinò ad
Inuyasha e dopo avergli messo un braccio sulla spalla gli disse :
“Mmmm…ma bravo, Inuyasha! Sai, da te tutto mi sarei
aspettato tranne questo! Mi hai sorpreso…e non poco! Che ne dici
se…MI RACCONTI TUTTI I PARTICOLARI?????….AAAHHHIIIII,
Sango!!!” ( Sango gli ha tirato l’Hiraikotsu sulla
testa!!!)
S : “Non starlo a sentire…comunque…CONGRATULAZIONI Kagomechan!!!!! Sono così felice per te!!!!”
K : “Grazie, Sangochan!!” e l’abbracciò nuovamente.
M : “Inuyasha, Inuyasha….vecchio volpone!!! Su, vieni qui! Fatti abbracciare!”
Inuyasha tutto rosso ricambiò l’abbraccio.
Intanto Shippo che era rimasto sulla testa di Inuyasha a guardare tutta la scena, non aveva capito bene le cose.
Sh : “Qualcuno potrebbe spiegarmi cosa succede? Non ho ancora capito niente!!!!”
S : “Ma Shippo! Non hai capito? Kagome aspetta un bambino da Inuyasha!!”
Shippo appena sentite queste ultime parole cadde a terra. “COSAAA????”
K : “Si Shippo, è così! E nascerà anche molto presto!”
Shippo in preda alla gioia corse ad abbracciare di nuovo Kagome.
“Che bello! Che bello! Finalmente avrò dei fratellini con
cui giocare!!!”
S : “ Molto presto? Ma Kagome…a che mese sei? Io non penso più di cinque mesi…”
K : “Sono esattamente quattro mesi e mezzo, ma siccome il bambino
ha sangue youkai nelle vene potrà nascere al massimo tra due o
quattro settimane.”
M & S : “COSA??????? VERAMENTE?????”
I & K : “SI!! J J”
Ci fu un abbraccio collettivo e poi si diressero tutti dentro la capanna felici come non mai.
Il resto della giornata passò tranquillamente. Kagome e Inuyasha
raccontarono agli amici tutte le loro avventure e di come avevano
sconfitto ad uno ad uno tutti i draghi dell’Apocalisse. Sango e
Miroku fecero lo stesso e quando dissero che si erano sposati Inuyasha
e Kagome quasi non credettero alle loro orecchie. Ora toccava a loro
due prenderli in giro!! Tra risate e abbracci poi toccò a Shippo
parlare. Adesso lui viveva con alcuni parenti sulle colline non poco
lontano da lì e si trovava molto bene. Raccontò a Kagome
e Inuyasha tutto quello che aveva fatto e che aveva imparato.
“E sono diventato più forte di prima!!!” disse Shippo alzandosi in piedi.
I : “Ah si? Voglio proprio vedere quanto sei migliorato! Su
andiamo, ti sfido!!! Fatti sotto!” e prendendo alla sprovvista lo
colpì sulla testa con un pugno.
Tutti risero come matti. Tutto era tornato esattamente come prima o quasi…
K : “A proposito… ma la sfera dei quattro spiriti che fine ha fatto?”
Ka : “Non preoccuparti, bambina. È al sicuro tra le mie mani!”
Kagome vedendo la vecchia Kaede si alzò e con gli occhi gonfi
lacrime l’abbracciò forte. “Nonna Kaede!!! Mi siete
mancata tanto!!!”
Ka : “Anche tu e Inuyasha, ma a quanto vedo stai molto bene! Congratulazioni!” e sorrise ai due.
Kaede diede in mano a Kagome la sfera dei quattro spiriti ormai
completa. “ Ora è tua. Tocca a te decidere cosa
farne”
Kagome la prese e la guardò. Era passato così tanto tempo
dall’ultima volta che l’aveva vista così e le venne
in mente la prima volta che conobbe Inuyasha…che nostalgia! Poi
il suo sguardo cadde sul pancione e sorrise. Quella piccola sfera aveva
fatto in modo che accadesse tutto questo ma non voleva che allo stesso
tempo finisse. Ormai nessuno dei suoi amici desiderava più
utilizzare il gioiello. Il fratello di Sango era ormai morto e Sango
aveva accettato la sua morte, Shippo aveva trovato tanti amici che gli
volevano bene come dei genitori e Inuyasha non desiderava più
diventare un demone completo.
Ora l’unico suo utilizzo era quello di permetterle di oltrepassare il pozzo per andare nella sua epoca.
K : “Nonna Kaede, se a te non dispiace io vorrei utilizzare la
sfera per poter continuare a venire in questa epoca per sempre. In
questo modo perderà tutti i suoi poteri e non potrà
essere più causa di dolore per nessuno” e si voltò
verso Inuyasha che le sorrise dolcemente.
Ka : “Sono d’accordo! Allora è deciso domani esprimeremo il desiderio davanti al pozzo mangia ossa!”
S : “ E’ bellissimo, Kagomechan!”
Sh : “Sono così felice! In questo modo potrò vederti sempre!”
M : “Non potevo aspettarmi altro dalla Divina Kagome.”
Inuyasha le si avvicinò e l’abbracciò dolcemente.
“Naturalmente anch’io potrò attraversare il pozzo
vero?”
Kagome ricambiò l’abbraccio e disse : “Ma
naturalmente! Pensi che mi sarei potuta dimenticare di te? Devi parlare
con i miei, se non ti ricordi! J”
I : “Ah, già! E’ vero! Brrrrrr, ho una paura!!!”
Tutti risero. Poco dopo Kaede preparo la cena e dopo che tutti si
furono saziati andarono a dormire. Quello era stato un giorno magnifico
per tutti.
La mattina dopo l’appuntamento era a mezzogiorno vicino al pozzo mangia ossa. Tutti furono puntualissimi.
Kagome si avvicinò lentamente al bordo del pozzo e una lacrima
le rigò il volto. Non credeva che l’avrebbe mai più
rivisto poi dopo aver tirato un sospiro alzò la sfera in alto e
chiuse gli occhi.
K : “Ti prego, o potente sfera dei Quattro Spiriti! Fa in modo
che io, Inuyasha e tutti i nostri discendenti possano ora come in
futuro attraversare il pozzo mangia ossa, luogo di incontro tra due
epoche. Per i Kami, ascoltami ed esaudisci questo mio unico
desiderio!”
Appena Kagome ebbe finito di parlare la sfera emise una luce
potentissima e accecante. Il tempo cambiò improvvisamente e il
cielo, prima sereno, si riempì di enormi nuvoloni minacciosi.
Kagome indietreggiò un po’ e si avvicinò ad
Inuyasha che le era rimasto accanto fino a quel momento. Un fulmine
colpì il pozzo e un bagliore accecante si sparse per tutto il
paesaggio circostante. Poi tutto finì veloce come era iniziato.
Dovettero passare alcuni minuti perché tutti fossero in grado di
riaprire nuovamente gli occhi. Kagome fu la prima e subito il suo
sguardo cadde sulla sfera: aveva perso il suo bel colore rosa ed era
diventata completamente bianca.
K : “Il desiderio è stato esaurito! E ora la sfera non ha più alcun potere!”
S : “L’incubo è finito! Finalmente potremo vivere in pace per il resto della vita!”
M : “Niente più Naraku! Sono così felice!”
Sh : “Anch’io! Anch’io!”
Kagome sorrise e si voltò verso Inuyasha. “E tu non dici niente?”
I : “E che altro dovrei dire, scusa? Io sono già felice!”
K : “Mmmm?”
I : “Tu sei tutta la mia felicità! Che altro dovrei desiderare di più?”
K : “Oh, Inuyasha!” e i due si baciarono con passione
davanti agli occhi degli amici che gli guardavano con un po’ di
malizia (specialmente Miroku).
Ora rimaneva una sola cosa da fare. Andare dall’altra parte del
pozzo e parlare con i suoi genitori del bambino. Come l’avrebbero
presa? Kagome cominciò ad agitarsi.
Inuyasha percependo il suo cambiamento d’umore le strinse la mano
: “Non devi preoccuparti Kagome. Andrà tutto bene!”
K : “Lo spero proprio. Tu restami vicino, però!”
I : “Si…(tanto sarò io quello a essere linciato dai tuoi!!!! Brrrr!!!)”
E così dopo aver salutato tutti ed aver ricevuto un amuleto porta fortuna da Miroku, i due saltarono nel pozzo.
Appena arrivati Kagome fu avvolta da rumori familiari che non udiva da
ormai molti mesi: il rombo delle macchine, la campanella della scuola,
l’aereo…
Una lacrima solitaria le rigò il volto. Fino a poco tempo fa
credeva che non li avrebbe mai più uditi. Poi una voce giunse
alle sue orecchie, la voce di suo fratello Sota.
So : “Ciao mamma! Sono tornato!”
E quella di sua madre.
M : “Bentornato. Come è andata la scuola, oggi?”
Kagome non poteva più attendere oltre. L’ansia e la gioia
di poterli finalmente riabbracciare era troppa. Inuyasha percepì
la sua agitazione e prendendola per mano la esortò ad andare.
Kagome ricambiò la stretta e cominciò ad avviarsi verso
l’uscita. Aprì lentamente la porta e, dopo aver tirato un
profondo respiro, urlò con tutto il fiato che aveva in gola:
“MAMMA, SONO A CASA!!!”
La mamma e Sota, appena udirono queste parole, si girarono contemporaneamente in direzione del pozzo.
M : “Ka…Kagome??
S : “Sorellina sei tornata!!!!”
K : “MAMMA!!! SOTA!!!!”
Kagome corse verso di loro piangendo e li abbracciò. Anche Sota
e la mamma stavano piangendo. Rimasero così per molti minuti
finché la madre di Kagome e Sota non notarono il pancione.
So : “Sorellina, come sei ingrassata!!”
M : “Kagome, ma…tu…?”
Kagome indietreggiò un po’ in direzione di Inuyasha e gli
strinse la mano. “Mamma, io e Inuyasha dobbiamo qualcosa di
importante da dirti.”
M : “Entriamo in casa. Anche il nonno sarà felice di
vederti. E poi si discute meglio davanti ad una tazza di the!”
Il nonno appena vide la sua nipotina entrare incominciò a
piangere come un pazzo e corse ad abbracciarla. Poco dopo anche lui
notò il pancione.
N : “Ma…che…?
Poi il suo sguardo cadde su Inuyasha.
N : “TU, MALEDETTO DEMONE!!! COSA HAI FATTO ALLA MIA BAMBINA??
Sapevo di aver fatto un grave errore accogliendoti in questa casa e ora
ne sto ricevendo conferma!!!! Avrei dovuto sigillarti
subito…”
K : “NO! NONNO SMETTILA!!!!!” urlò Kagome
“Non…ti permetto di trattare così Inuyasha! Lui
è il mio compagno…”
N : “COMPAGNO? I demoni non hanno sentimenti, questo è
risaputo! Lui ti ha solo usato come strumento di piacere! E guarda con
che risultato!!”
K : “No! Nonno tu non capisci! Noi ci amiamo…questo bambino è frutto del nostro amore…”
N : “BASTA!!!!!!!!!” e diede uno schiaffo così forte a Kagome da farla cadere.
Inuyasha che fino a quel momento era rimasto fermo e zitto, vedendo la
sua amata cadere, perse la ragione. D’istinto si gettò
addosso al vecchio, bloccandolo a terra. Il suo sangue youkai stava
ribollendo e stava lentamente perdendo la ragione. Kagome si accorse
che i suoi occhi stavano diventando completamente rossi e un brivido le
attraversò la schiena. Doveva fermarlo…doveva fare
qualcosa! E così pochi istanti prima che potesse attaccare lo
abbracciò. Inuyasha nel sentire l’odore della sua Kagome
così vicino si calmò all’istante e tornò
normale.
K : “Inuyasha, non è successo niente…calmati adesso…”
I : “Kagome…scusami….io…forse tuo nonno ha ragione quando dice che sono un mostro…”
K : “No, Inuyasha tu non lo sei! Se tu fossi veramente un mostro
adesso non sarei qui. Tu hai fatto delle cose che nessun altro essere
umano avrebbe mai fatto: mi hai difeso e hai messo a repentaglio la tua
vita per me così tante volte che è impossibile contarle
tutte. Io ti amo così come sei, Inuyasha!” e mentre diceva
questo sorrise.
I : “Kagome…”disse e l’abbracciò forte.
La mamma sorrise nel vederli così innamorati. Poi parlò.
M : “Nonno, a me non interessa nulla se lui è un demone.
Lui l’ha sempre difesa e voluta bene e ora che il loro affetto si
è tramutato in amore vorresti che si separassero? Vorresti che
il piccolo che Kagome porta in grembo cresca senza padre? Kagome e Sota
hanno sofferto e continueranno a farlo per il resto della vita dato che
non hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Non voglio che mio nipote
cresca senza conoscere le sue origini. E poi, ammettilo, anche tu ti
sei affezionato ad Inuyasha…”
N : “Io…no…cosa dici…ehmmm…”
So : “Colpito nel segno, nonno! Inuyasha adesso è
diventato davvero mio fratello, vero?” disse, rivolgendosi alla
mamma.
La donna annuì e Sota corse subito ad abbracciare il suo nuovo
fratello maggiore. “Inu no nii-chan! Inu no nii-chan!”
urlava mentre teneva stretta la manica del suo kimono. Inuyasha e
Kagome sorrisero. Poi la donna si avvicinò ad Inuyasha e
accarezzandoli dolcemente il volto disse: “Benvenuto in famiglia,
Inuyasha!”
I(completamente rosso) : “Bhè…ecco io…grazie”
M : “Su, dobbiamo festeggiare! Forza Sota, aiutami! Vieni anche tu, nonno! Kagome non deve sforzarsi!”
Il nonno prima di andare in cucina, si avvicinò ai due.
“Ragazzo, perdonami per prima…Sei il benvenuto nella
famiglia Higurashi!”
I : “Grazie…anche io le chiedo scusa per…”
N : “Non è niente ragazzo, è già tutto passato! Goditi la festa!”
Inuyasha era un po’ disorientato ed incredulo dopo quello che era
successo ma anche felice. La famiglia di Kagome aveva accettato sia lui
che il piccolo e d’ora in poi sarebbe potuto rimanere con lei per
sempre.
Kagome pianse a lungo. Era felice come non mai. Ora Inuyasha faceva parte della famiglia.
Il festino casalingo durò fino a tarda sera. Kagome ed Inuyasha
avevano raccontato tutto quello che era successo in quei lunghi mesi e
la madre di Kagome fu felicissima di sapere che il bambino sarebbe
potuto nascere da un giorno all’altro. Poi esausti andarono a
dormire. Inuyasha e Kagome dormirono insieme nella stanza di lei che
d’ora in poi sarebbe diventata la loro e del bambino…
Il giorno dopo Kagome ed Inuyasha si svegliarono di buon ora. Dovevano
andare tutti insieme a fare spese e a comprare le prime cose per il
piccolo. Inuyasha rimase a casa con il nonno e Sota mentre la mamma e
Kagome andarono al centro commerciale a fare spese. Le due donne
tornarono parecchie ore dopo con un sacco di buste.
I(con un enorme gocciolone) : “Ma…cosa sono tutte quelle buste?”
K & M : “Il minimo indispensabile per la crescita del bambino!”
I : “Eh?”
K : “Vedi Inuyasha, questo è un biberon, questo è un ciuccio, questo….”
Inuyasha guardava stupito tutte le cose che continuavano ad uscire
dalle buste e che Kagome minuziosamente gli faceva vedere. Alla fine,
dopo che ebbe montato il lettino e il fasciatoio, inuyasha si
avvicinò e cominciò a studiare ogni cosa attentamente.
I : “Non credevo che per un bambino così piccolo
servissero tutti questi “strani aggeggi”! Mmmm….mia
madre non ha usato tutte queste cose…”
K : “Bhè…naturalmente perché la maggior
parte di queste cose non esistono nell’epoca SenGoku!”
I : “Hai ragione! I bambini di quest’epoca sono molto fortunati…”
K : “Inuyasha? Cosa c’è? Se così….pensieroso”
I : “No…niente!”
K : “Inuyasha, sai che con me puoi parlare liberamente”
Inuyasha rimase qualche minuto in silenzio poi, dopo aver fatto un
respiro profondo, si girò verso Kagome, che intanto si era
seduta sul letto vicino a lui e cominciò a parlare.
‘I : “Kagome…è da un po’ di tempo che
ci sto pensando. Tu credi veramente che nostro figlio potrebbe vivere
nella tua epoca?”
K : “E perché non dovrebbe, scusa?”
I : “No, non volevo dire questo...il mio più grande
desiderio è che il bambino possa crescere in un mondo dove non
ci sia né morte né guerra ma…”
K : “Ma, cosa?”
I : “Kagome nostro figlio non è uguale agli altri bambini! Lui è un…”
K : “Mezzo demone?”
I : “Si. Kagome, io non voglio che il piccolo cresca solo e
allontanato da tutti, non voglio che diventi come me…”
K : “Inuyasha…”
I : “…io, prima di conoscere te e gli altri, ero
introverso, spesso mi isolavo, facevo tutto di testa mia senza
ragionare e a causa di questo mio stupido carattere ho messo molte
volte a rischio la vostra vita! Per questo, Kagome, voglio che nostro
figlio vada a quella tua scuola, si faccia degli amici e impari un
sacco di cose utili che gli serviranno sicuramente ovunque
andrà! Almeno in questo modo non crescerà ignorante come
me…”
Kagome rimase molto colpita da quello che Inuyasha aveva appena detto. Sorrise dolcemente e poi l’abbracciò forte.
K : “Oh, Inuyasha non mi sarei mai aspettata queste parole da te!
Tu che elogi la scuola! Sei veramente cambiato…”
Inuyasha arrossì. “Bhè…per questo devo ringraziare solo te…”
Kagome sorrise nuovamente e lo abbracciò più forte:
“Però non è vero che sei ignorante! Hai imparato a
maneggiare Tessaiga tutto da solo e con le tue sole forze! Bisogna
elogiarti per questo!”
I : “Si…è vero…però…”
K : “Niente ma! Voglio che quando nostro figlio sarà
cresciuto tu gli insegni ad usare la Tessaiga così che diventi
forte e coraggioso come te! Anche se nascerà una bambina!”
I : “Cosa????? Una…bambina?”
K : “Bhè non possiamo sapere il sesso del bambino
finché non sarà nato…potrebbe anche
essere…”
I : “NO NO NO E ANCORA NO! Sarà sicuramente un maschio! Ne sono sicurissimo!”
K : “…e se invece fosse una bambina?”
I : “In questo caso
allora….bhè…ecco…potremmo avere un altro
bambino…sempre che tu sia
d’accordo…ehmmm”(arrossisce completamente).
Anche Kagome era diventata completamente rossa dalla testa ai piedi.
Non si aspettava una proposta del genere ma in cuor suo sarebbe stata
felicissima di avere altri bambini…in fondo lei e Inuyasha erano
“sposati”.
I : “Hey, non fraintendere! Questo non vuol dire che io non sia
felice di avere una femmina, anzi….ne sarei
onorato…
K : “Inuyasha…”
I : “Si? (Oh mio Dio! Adesso mi dirà che sono un maniaco o
peggio mi manderà “A CUCCIA” per almeno venti
volte…Aiuto!)”
K : “Sai, fin da quando ero piccola ho sempre cercato di
immaginare come sarebbe stata la mia vita dopo il matrimonio. Ma il mio
più grande desiderio è sempre stato quello di avere tanti
bambini con l’uomo che amo (mentre dice questo guarda verso
Inuyasha). Quindi…non vedo niente di male nell’avere altri
bambini! Solo che vorrei aspettare un po’ prima di averne un
altro…finire la scuola…”
I : “Non sei arrabbiata con me?”
K : “Perché dovrei esserlo? Credo che sia una cosa naturale…e poi siamo compagni di vita, no?”
I : “Forse hai ragione!”
In quel momento la voce della madre di Kagome li risvegliò dai
loro pensieri: “Kagomeeeee! Inuyashaaaaa! Su venite giù,
la cena è prontaaaaaa!”
I : “Che ne dici di andare a mangiare qualcosa?”
K : “Oh, si! Ho una fame che non ci vedo!!!!!!!”
I : “Bene! È così che ti voglio!!!! Su salta
su!” e così si diressero in cucina ridendo come matti.
Erano passate ormai due settimane e, dato che erano a Luglio, il caldo
diventava ogni giorno sempre più asfissiante. Kagome era sul
letto attanagliata da un fortissimo mal di testa che non sembrava
volersene andare e cercava di combattere il caldo stando rinchiusa
nella sua camera con l’aria condizionata accesa al massimo.
Inuyasha non riusciva a stare fermo un minuto. Era molto preoccupato
per Kagome ma sua madre cercava di tranquillizzarlo dicendogli che era
perfettamente normale per una donna all’ultimo mese di gravidanza
soffrire di forti emicranie. Questo era un chiaro segno che Kagome
avrebbe potuto avere le doglie da un giorno all’altro.
Era notte inoltrata quando Kagome si svegliò in preda a forti
dolori. Inuyasha non appena vide che le acque si erano rotte,
capì tutto e corse subito a svegliare gli altri. La mamma fu la
prima ad arrivare e mentre cercava di tranquillizzare la figlia
cominciò a impartire i vari compiti: “Inuyasha, va a
prendere una bacinella d’acqua! Nonno, tu prendi degli
asciugamani! Sota, tu gli antidolorifici! Presto!”
“SI!” urlarono tutti all’unisono e in pochi minuti tutto era pronto.
Per Kagome quella fu la notte più lunga della sua vita. Il sole
era già sorto quando, completamente sudata e stremata, aveva
cominciato a spingere.
M : “Forza, Kagome! Dai!”
K : “Non…ce…la…faccio…più…!”
M : “Kagome! Un ultimo sforzo, su! Oh mio Dio! La testa! Si vede la testa! Non mollare proprio adesso!”
K : “ Mmmm….Mi sento svenire…aaaaahhhhhhhhhhhhhhhh!”
Kagome urlò con tutto il fiato che aveva in gola e un attimo
dopo si potevano già sentire i primi vagiti del piccolo.
Inuyasha, che era rimasto con lei per tutto il tempo e non le aveva mai
lasciato la mano, cercò di imprimere bene nella sua mente quel
nuovo odore e una lacrima di felicità gli attraversò il
viso.
M : “Congratulazioni, Inuyasha! È un bellissimo maschietto!”
Inuyasha sorrise e timidamente si avvicinò al piccolo ancora un
po’ sporco di sangue. Un ciuffo di capelli argentati gli copriva
gli occhi semichiusi e sopra la testa aveva un paio di orecchiette da
cagnolino come lui solo che avevano delle piccole striature nere. Era
bellissimo! Inspirò a fondo il suo odore e gli accarezzò
dolcemente il pancino.
M : “Ora vado a lavarlo e a medicargli il cordone ombelicale. Non
ti preoccupare per Kagome, lasciala riposare. Sarà stanchissima
come credo anche tu… perché non ti riposi un
po’?”
Inuyasha annuì e dopo aver dato un bacio sulla fronte a Kagome si addormentò vicino a lei.
Erano passate un paio d’ore da quando era nato il piccolo. Kagome
dormiva ancora mentre Inuyasha era sveglio e teneva in braccio il
bambino. La madre di Kagome lo aveva lavato, medicato e vestito con un
completino di colore azzurro. Poi dopo averlo fatto vedere al nonno e a
Sota lo aveva riportato da Inuyasha, che intanto si era svegliato, e
infine aveva medicato Kagome. Era stanchissima ma non le importava. Lei
avrebbe fatto di tutto per sua figlia. E così dopo aver fatto
alcune raccomandazioni ad Inuyasha andò anche lei a riposare
lasciando Inuyasha felice come non mai.
Kagome aprì lentamente gi occhi ma fu costretta quasi subito a
richiuderli a causa della forte luce mattutina. Mosse un po’ la
testa ma fu attraversata da un forte dolore lungo tutta la schiena.
Sembrava come se tutte le sue ossa fossero rotte. Provò di nuovo
a girare la testa ma c’era qualcosa che le copriva la vista.
All’inizio non capiva cosa fosse poi all’improvviso
ricordò tutto quello che era accaduto la sera prima e la sua
espressione cambiò.
K : “(E’ il mio bambino….il mio bambino)”
pensò e avvicinò la mano verso quel piccolo esserino
vestito di blu. Lo sfiorò dolcemente portandolo verso di se e
facendo attenzione a non svegliarlo. Mentre lo guardava una lacrima le
attraversò il viso: era la cosa più bella che avesse mai
visto! Lo studiò attentamente in tutti i suoi dettagli: il viso
piccolo e paffuto, le manine piccole e rosa, gli occhi e infine le
orecchie, due bellissime e piccolissime orecchie da cagnolino. Sorrise
e una nuova lacrima le solcò il volto.
In quel momento il piccolo si svegliò emettendo piccoli mugolii
e aprendo piano piano gli occhi. Kagome osservò attentamente il
colore dei suoi occhi e sorrise ancora di più quando si accorse
che erano ambrati. Avvicinò lentamente la mano e con un filo di
voce, in cui si poteva leggere tutta la sua commozione, disse:
“Ciao piccolo! Sono la tua mamma!”
Il piccolo girò lentamente la testa in direzione di quella voce,
aprì di più gli occhi e mosse leggermente le piccole
orecchie. Poi, dopo aver fatto un profondo respiro, fece un lungo
sbadiglio. Kagome rise e gli accarezzò la testolina.
K : “Buongiorno! Dormito bene? O sei ancora stanco?”
Il bambino la guardò a lungo come per studiarne la sua immagine
e poi iniziò a muovere il naso inspirando forte l’aria
circostante. Lui però lo conosceva già quel odore e
sorrise.
Kagome lo guardava incredula e intenerita allo stesso tempo. Con un
po’ di fatica si mise seduta e l’abbracciò meglio
senza mai staccare lo sguardo da lui.
K : “Chissà quanto tempo abbiamo dormito. E poi mi piacerebbe sapere dove sono finiti gli altri!”
Proprio in quel momento la porta si aprì e apparve Inuyasha con in mano un vassoio.
I : “…Oh? Ti sei svegliata! Come ti senti?”
K : “Tutta indolenzita ma non è niente! Sto abbastanza bene. E poi è stato un bellissimo risveglio!
Inuyasha sorrise e guardò in direzione del piccolo tra le braccia di Kagome.
K : “Hai visto come è bello?”
I : “Non ho mai visto niente di più bello in vita mia” e si chinò per baciarla dolcemente sulla testa.
Kagome alzò la testa e incrociò il suo sguardo con quello di lui. Poi si baciarono con passione.
K : “Come lo chiamiamo?” disse Kagome dopo qualche minuto.
I : “Bhe…io…non saprei…che ne dici di…ehmmmm….Shinju?”
K : “Shinju?....Shinju Higurashi, suona bene! Ok allora è
deciso! Shinju Higurashi sarà il tuo nome!” e mentre
diceva questo teneva in alto il bambino muovendolo lentamente.
Inuyasha sorrise vedendo lo sguardo del bambino un po’ confuso e disorientato.
I : “Hai fame? Ti ho portato qualcosa da mangiare”
K : “Ti ringrazio…sto morendo di fame! Tienilo tu per favore…”
Kagome diede ad Inuyasha il bambino e dopo aver preso il vassoio
cominciò a mangiare. Pochi minuti dopo arrivarono Sota e la
mamma.
S : “Sorellina, ti sei svegliata finalmente!!” e corse vicino al letto ad abbracciare la sorella.
M : “Come ti senti, cara?”
K : “Sto bene, mamma…mi fanno solo un po’ male le gambe e sento un po’ di bruciore…”
M : “Vorrà dire che stasera ti medicherò di nuovo,
così domani ti sentirai molto meglio. Il bambino si è
svegliato?”
K : “Si, quando ho aperto gli occhi lui era accanto a me e pochi
istanti dopo si è svegliato. È stato bellissimo!!”
S : “Come lo avete chiamato?”
I & K : “Shinju!!!”
S : “Che bel nome!!! Inu no nii-chan me lo fai tenere in braccio?”
I : “E va bene! Fai attenzione, però!”
S : “Non ti preoccupare!”
Il bambino rimase tranquillo e si lasciò dondolare fino a quando non iniziò ad innervosirsi e a piangere.
Subito Kagome lo prese in braccio e cercò in tutti i modi di
calmarlo ma per quanti sforzi facesse il piccolo non accennava a
smettere.
K : “Non capisco! Fino a qualche minuto fa era calmissimo! Su, Shinju adesso calmati! Shhhhh…”
Ma il piccolo non smetteva di piangere anzi…
M : “Kagome, secondo me il piccolo Shinju ha fame, guarda come si stringe al tuo petto!”
Kagome rimase per qualche istante immobile riflettendo sul da farsi.
Poi aprì la camicetta e avvicinò il piccolo a un seno.
Qualche istante più tardi il piccolo stava già succhiando
il latte come un matto.
Inuyasha e Sota rimasero incantati davanti a quella dolcissima scena.
Per Inuyasha era la cosa più bella che avesse mai visto.
K : “Avevi proprio ragione, mamma! Senti come tira! Avevi tanta
fame, tu?” e mentre diceva queste parole iniziò ad
accarezzargli dolcemente i capelli e poi volse lo sguardo in direzione
di Inuyasha che la guardava con occhi sgranati e sorrise.
M : “Bene, ora io e Sota andiamo giù a sistemare un
po’ di cose. Kagome, quando il piccolo finisce di succhiare
alzalo e fagli fare il ruttino! Mi raccomando, ti ricordi come facevi
con Sota?”
K : “Oh, si! Me lo ricordo benissimo! Non ti preoccupare!”
M : “Ok. Allora io sono in cucina...Inuyasha, non farla alzare dal letto, capito?”
Inuyasha, sempre continuando a guardare in direzione di Kagome, fece di
si con la testa. La mamma sorrise guardandolo e dopo aver preso il
vassoio se ne andò insieme a Sota.
Il resto della giornata passò tranquillamente. Infatti il
piccolo si era addormentato subito dopo aver finito di mangiare e non
aveva dato più alcun fastidio. Quella sera, dopo aver allattato
nuovamente il piccolo e messolo a dormire nel suo lettino, Kagome era
nel letto abbracciata al suo Inuyasha ma non riusciva a prendere sonno.
“Kagome che c’è?”
“Non riesco a dormire…”
“Ti fa male qualcosa?”
“No, non è questo…è solo che sono ancora emozionata per la nascita del bambino…”
“A dire la verità anch’io…Ci ha colto tutti di sorpresa”
“Già…sai non mi sembra vero. Da oggi sono una mamma
anch’io. Ora la mia vita sarà piena di nuove
difficoltà!!”
“Non avere paura…ci sarò io con te da ora in poi.” Disse baciandole la guancia.
“Si lo so. Ti amo Inuyasha”
“Ti amo anch’io”
Da quel momento i due rimasero sempre insieme movendosi tra passato e
futuro. Pochi mesi più tardi anche Sango diede alla luce il suo
primo bambino Toshio, primo di molti molti altri, per la grande
felicità di Miroku. Anche Inuyasha e Kagome, dopo che si fu
finalmente diplomata, ebbero altri bambini, un maschio e due femmine,
tutti con le orecchie da cagnolino.
E come si suol dire alla fine delle storie fantastiche, i nostri amici “vissero per sempre felici e contenti”
Fine
Piacuta??????????? Commentate commentate!!! Non dimenticate di seguire
l'altra mia fanfic "una nuova avventura" che, non preoccupatevi,
cercherò di concludere al più presto, per la vostra e la
mia felicità. Grazie ai tanti che mi hanno seguito e spero che
se aggiungano sempre di più.
Baci*** ^___________________________^
Kagome123
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