Baby
you light up my world like nobody else
The
way that you flip your hair gets me overwhelmed
But
when you smile at the ground it ain't hard to tell
You
don't know oh oh
You
don't know you're beautiful …
Sento
lontanamente il suono di questa canzone. Sorrido, ancora con gli
occhi chiusi. Ci metto un po' a capire che è la suoneria del
mio
telefono. Spalanco gli occhi e mi siedo velocemente. Qui dormono
tutte, devo sbrigarmi a trovarlo prima che si svegli qualcuno. Dove
l'ho messo ieri?
Intanto
la suoneria continua a fare rumore. Santissimi
numi, dove sei finito? Penso
mentre giro per la camera. Mi fermo un attimo e cerco di capire da
dove viene la musica.
Si,
ok... è qui vicino. Seguendo
il suono, mi ritrovo davanti a una porta.
“Fantastico!”
sussurro. Sono davanti alla porta della stanza di Marco. Giuro che se
veramente mi ha preso il cellulare lo ammazzo. Questo qui cerca
rogna, altro che il mio perdono! Metto la mano sulla maniglia, ma mi
fermo così. Non so se aprire o no.
Insomma,
è la sua stanza, non posso entrare così da un
momento all'altro...
però
il mio telefono è lì...
e
se è Zayn che mi chiama?
Il
pensiero (e la voglia) di risentire il mio Dj Malik mi danno la forza
necessaria per abbassare la maniglia ed entrare.
“Ce
l'hai fatta ad arrivare!” esclama Marco appena mi vede.
Subito il
mio sguardo si posa sul telefono che ha tra le mani. Sul MIO
telefono.
“Perchè
hai preso il mio cellulare senza permesso?” dico abbastanza
seccata.
“Volevo
stare un po' con te.” spegne la musica del telefono. Oh,
quindi non
era Zayn...
“Posso
riavere il mio telefono?” chiedo tendendo il braccio in
avanti.
“Se
stai un po' con me, sì.”
“Non
ricattarmi. Dammelo e basta.”
“Dai,
dieci minuti, non di più!”
Alzo
gli occhi al cielo. “Dieci minuti.” e mi siedo su
una sedia
vicino alla porta.
“Tieni.”
mi porge il cellulare. Lo afferro subito. Lo sblocco, tanto per
vedere se è tutto apposto. Non sembrano esserci problemi,
quindi lo
appoggio sulle mie gambe. Guardo Marco.
“Allora?”
“Allora
cosa?”
“Perchè
hai escogitato
questo
piano per farmi venire qui?”
“Te
l'ho detto. Volevo stare con te.”
“Sto
qui.”
“Lo
so, ti vedo.” poi inizia a guardarmi in modo strano.
“Cosa
c'è?”
“Mi
chiedo perchè stai con Zayn.”
“Hem...
questa domanda dovresti farla a lui. A me sembra ancora una cosa
impossibile. Cioè, io ero una ragazza normale che sognava di
incontrare i suoi idoli... di certo non mi sarei mai aspettata di
passare l'estate con loro e di mettermi con uno di loro cinque...
”
“Immagino...
però è grazie a loro se ti ho conosciuta,
lì sul treno per
Milano...”
Non
rispondo.
“Già,
scusa... amici,
nulla di più.” sembra triste.
“Marco...
mi dispiace... ” non riesco ad aggiungere altro. Nessuno
è mai
stato male per me, è la prima volta. È strano.
Non conosco bene
Marco, però vedere una persona che soffre fa stare male
anche me.
“Non
preoccuparti. Va tutto bene.”
Ad
un tratto parte what makes you beautiful. Qualcuno mi sta chiamando.
Guardo la schermata. Mamma.
“È
lui?” chiede Marco.
Magari!
Vorrei
rispondere, ma è meglio che tengo la bocca chiusa.
“No,
è mamma.” mi limito a dire. Esco dalla stanza, per
poi tornare
poco dopo.
“Che
dice?”
“Devo
tornare a casa che serve una mano. Me le saluti tu Claudia, Ingrid,
Denise e Veronica?”
“Certo.”
“Grazie.
Vado a prendere le mie cose e vengo a salutarti.”
“Va
bene.”
Così
riesco e ritorno dopo pochi minuti con la mia sacca.
“Grazie
per avermi tenuto compagnia. Ci rivedremo?” si avvicina.
“Sono
iniziate le vacanze di Natale, certo che ci rivedremo!”
sorrido.
“E
Zayn?”
Alzo
gli occhi al cielo.
“Cosa
c'è?” chiede.
“Marco,
perchè parli sempre di Zayn?”
“Perchè
voglio sapere cosa fate...”
“Se
permetti, sono affari nostri!”
“Mi
fai finire? Voglio sapere che fate a Natale perchè voglio
scusarmi
con lui.”
“Non
so quanto abbia voglia di vederti...”
“Ma
a Natale siamo tutti più buoni!”
“Lo
convincerò a non romperti il naso.”
Ride.
“Bene,
allora io vado, eh?” apro la porta.
“A
presto.” mi saluta con la mano.
Esco
dalla camera e scendo le scale per arrivare in soggiorno. Da
lì apro
la porta di casa e scendo altre quattro rampe di scale. Giungo in
giardino e proseguo dritto fino al cancello. Esco e infine mi avvio
verso casa. Un quarto d'ora di camminata. Saranno le 10.00, ma non
c'è molta gente in circolazione. Almeno sto tranquilla per
un po'.
Che nottata, ieri. Non mi sarei mai aspettata di trovare Marco a casa
di Claudia. Certo, avrei dovuto notare il fatto che si
assomigliassero molto... si vede che a Milano ero troppo presa dal
pensiero che avrei rivisto i ragazzi. Un po' mi dispiace per lui. A
me non è mai capitato di far soffrire qualcuno
perchè non può
avermi. See, senti come parlo... perchè
non può avermi.
Ma che frase è? Io non sono così, non faccio
soffrire la gente per
amore. Io non sono mai piaciuta a nessuno, non so perchè si
sono
svegliati tutti insieme.
Assorta
nei miei pensieri, arrivo a casa. Infilo le chiavi nella serratura
del cancello e quando alzo il viso, mi ritrovo una rosa davanti al
naso. Salto per il solletico. Non è una, sono cinque! Prendo
il
mazzo. Sono legate insieme da un nastro blu. Chissà chi le
ha
portate... cerco un biglietto, qualcosa per farmi capire a chi sono
indirizzate. Trovo un pezzo di carta legato al nastro. Perdo un
battito quando leggo: For
Mary.
Oh,
santissimi numi! Sono per me! Mi siedo sul muretto accanto al
cancello e lascio cadere la sacca a terra. Apro il biglietto.
È in
inglese e per l'emozione non ci capisco molto. Dopo averlo letto due
o tre volte, capisco tutto. Ecco che c'è scritto:
Un
regalo per l'inizio delle vacanze Natalizie!
Non
vediamo l'ora di rivederti, ci manchi troppo.
Cinque
rose, una da ognuno di noi.
We
Love You
Harry,
Zayn, Louis, Liam and Niall xx
Ps
Ma tu sai che io ti amo più di loro ♥
Zayn
Amori
miei! Mi hanno mandato le rose dall'Inghilterra! E Zayn... sono
fantastici! È vero, durante le vacanze natalizie verranno
qui a
Roma! Non vedo l'ora di rivederli!
Al
settimo cielo, entro in casa e poso le rose sul tavolo.
“Bentornata!
Come mai sei così felice?” dice mamma. Poi posa
gli occhi sul
mazzo di rose.
“E
quelle?” le indica.
“Stavano
sul cancello qui sotto.”
“E
chi te le ha mandate?” chiede sorridendo.
“I
ragazzi.” prendo una rosa.
“Sono
veramente belle.”
“Già.”
affermo, mentre accarezzo un petalo.
“Vado
a riempire un vaso con dell'acqua.”
“Va
bene.”
Mamma va
in cucina e torna poco dopo con un vaso di vetro, molto bello. Ci
mette le rose dentro e appoggia il tutto al centro del tavolo.
“Qui
possono vederle tutti. Sai quando vengono?” chiede.
“No.
Hanno da fare, mamma, non so se riusciranno a venire. Poi a Natale
vorranno anche stare con le loro famiglie, no?” dico alzando
le
spalle.
“Sì,
certo. Vabè, fammi sapere se ti dicono qualcosa.”
“Certamente.”
“Com'è
andata la serata?”
“Bene,
ma... dove sono finiti tutti?” ero tanto felice da non
essermi
accorta del silenzio che c'era in casa. Qui non c'è solo
confusione.
Con 5 ragazzini che girano per casa a fare danni, il silenzio
è
praticamente impossibile.
“Sono
4 al parco con papà, mentre Davide è in camera
che dorme.”
Davide è
il più piccolo della famiglia. Ha un anno, ma fa
più danni di tutti
noi messi insieme. Qualsiasi cosa trova, la prende e la butta a
terra. Questo è il motivo per cui in casa c'è
sempre confusione.
Però è bellissimo, è veramente tenero.
È l'unico riccio in
famiglia, mamma lo chiama Piccolo Harry. Sì, beh... i One
Direction
sono conosciutissimi nella mia famiglia.
“Okay.
Io vado in camera a vedere quanti compiti ci hanno assegnato. Prevedo
già una bellissima vacanza... ”
Mamma
ride.
“Va
bene, vai. Non fare macelli, che sennò il piccolo si
sveglia.”
“Vale.”
“Vale?”
“Vuol
dire va bene in spagnolo.”
“Scusa
se lo spagnolo non l'ho studiato!”
Rido.
“Ti
chiamo quando è pronto il pranzo. Buona suddivisione
dei
compiti!”
“Grazie...”
e vado in camera mia. O meglio, nostra, visto che ci dormiamo in
cinque. Quando crescerà anche Davide non so dove dormiremo.
Mi siedo
alla scrivania e apro il diario. Sfoglio le pagine, tutte piene di
compiti. Sospiro, prendo un evidenziatore e inizio a sottolineare
tutte le materie assegnate per la settimana del rientro. Non ce la
posso fare, sono veramente troppe. Altro che vacanze, qui si tratta
di fare scuola a casa! Svogliatamente prendo un foglio e lo divido in
5 blocchi. Sopra ognuno ci scrivo i giorni della sattimana e dentro
tutti i compiti. Finita la tabella, mi sdraio sul letto. Sai che ti
dico? È il primo giorno di vacanza. Al diavolo i compiti! Ho
voglia
di leggere, però. Quindi prendo un libro, anzi, IL libro
(Percy
Jackson e gli dei dell'Olimpo) e mi immergo nella lettura.
ciao
gente :D scusate il ritardo, però ho avuto parecchio da
studiare in
questi giorni... il mio impegno è stato premiato con un bel
7 a
biologia *-* che dire, ecco qui il capitolo, spero vi piaccia ;) un
bacione a tutti ♥ Mary ♫
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