3. Rescue
her
Would
you lay down in my arms
and
rescue me?
Zayn e Niall sono a capo della spedizione per cercare cibo.
Zayn è fin troppo conscio del fatto che l’ultima volta che è stato in missione,
esattamente dieci giorni prima, Liam è stato catturato. Non ha il coraggio
nemmeno di pensare alla parola “ucciso”, per ora, nonostante nella sua mente
sia praticamente sicuro che sia così. Da allora l’unico suo pensiero è stato
quello di accertarsi che gli altri che erano con lui quel giorno stessero bene.
Gli amici più cari di Liam, cioè Harry, Louis e Niall, sono tutti diventati più
silenziosi da allora. A Zayn sembra di non aver più visto Niall sorridere,
mentre Louis è diventato ancora più scontroso del solito; ma se prima lo faceva con
ironia, ora sembra solo amareggiato. Harry ha passato una giornata,
la seconda, in camera di Sadie e ne è uscito ancora più distrutto di prima, con
gli occhi arrossati e gonfi e quasi senza reggersi in piedi. Louis l’ha
abbracciato forte quando l’ha visto ridotto in quel modo e a Zayn è sembrato di
vedergli versare una lacrima, anche se lui nascondeva il viso nella camicia di
flanella logora dell’altro.
Zayn non ha pianto. Ha stretto forte la coperta tra i pugni,
quella notte e ha morso il cuscino per non urlare. Ma non ha versato nemmeno
una lacrima. È stato sveglio tutta la notte ad ascoltare nel buio, cercando di
carpire qualche rumore che arrivasse dalla stanza di Sadie. Mille volte quella
notte ha pensato di alzarsi dal letto e di entrare in quella stanza, ma non
l’ha mai fatto. Ha messo Sadie a dormire nella stanza di fianco alla sua per poterla
controllare meglio, ma nessuno sa che è quello il motivo: ha semplicemente implicato che quella fosse la soluzione più comoda, visto che Sadie di sicuro non avrebbe voluto dormire nella stanza che divideva con Liam, e gli altri gli hanno dato ragione.
È andato da lei solo il terzo giorno: il giorno dopo la scomparsa di Liam ha pensato di lasciarle il suo spazio per piangerlo da sola, mentre il secondo ha semplicemente
avuto paura di andare da lei, quindi ha chiesto a Harry di andare a farle un po’
di compagnia. È andata a finire che Harry è rimasto sepolto in quella stanza
buia con lei tutto il giorno e Zayn ha passato quelle ventiquattr’ore a
mangiarsi le unghie. Quando finalmente è ricomparso non ha avuto il cuore di chiedergli
come stava lei, anche se dalle condizioni pietose di lui era abbastanza ovvio.
Perciò si è fatto forza, il terzo giorno; prima si è dato dello stupido, del
fifone, del buono a nulla e poi finalmente ha bussato a quella porta, con la
scusa di portarle il pranzo. Da quel momento in poi è diventato il responsabile
unico dei suoi pasti: quella prima volta non l’ha nemmeno guardata negli occhi,
ma ha semplicemente appoggiato il vassoio sulla scrivania della stanza e le ha
detto «Dovrai pur mangiare qualcosa». Quando è tornato quella sera con la cena
e ha visto che lei non aveva toccato il cibo nel vassoio, l’ha finalmente
guardata. Gli si è stretto lo stomaco a vederla così, con i capelli più
arruffati del solito e gli occhi lucidi gonfi di pianto, seduta sul bordo del letto con le braccia lungo i fianchi e lo sguardo perso. È andato a sedersi di
fianco a lei e quando le ha passato una mano sulla guancia per asciugarla lei
gli si è gettata tra le braccia, stringendolo forte. Zayn si è sentito come se
avesse ricominciato a respirare dopo giorni di apnea. E allora non ha potuto
fare altro che tenerla stretta e tornare più spesso da lei, ancora e ancora.
Non è successo subito, ma dopo qualche giorno Sadie ha
smesso di piangere continuamente e nei suoi occhi è riapparsa una parvenza di
luce, seppure flebile. Ha ripreso a mangiare, a fare piccole mansioni in casa,
a parlare con qualcuno. Zayn non ha avuto il cuore di lasciarla, ma poi Louis e
Harry si sono ammalati e lui ha dovuto uscire in missione con Niall e altri due
ragazzi un po’ più inesperti.
Per qualche motivo, però, non riesce a concentrarsi. Per
qualche motivo, anche ora che dovrebbe prestare attenzione perché è all'esterno e quindi continuamente esposto al rischio di incontrare dei Nemici, continua a ripercorrere con la mente gli avvenimenti di dieci
giorni prima, tutto tranne il momento preciso in cui Liam è stato rapito, che
non riesce a ricordare con precisione. Che forse non vuole ricordare. Ma tutto quello che è successo poco dopo, lo
vede davanti ai suoi occhi come se fosse oggi.
Dieci giorni prima
Zayn impreca sottovoce un “Maledizione” mentre Sadie si
accascia ai suoi piedi. La afferra appena prima che tocchi il suolo. Non sa se
essere più preoccupato per il rumore, che potrebbe attirare qualche Nemico
ancora lì nei paraggi, o se per lei. Tende l’orecchio ma non sente niente. In
tutto questo quasi non si è quasi accorto che ha Sadie tra le braccia. Proprio
Sadie. La ragazza di Liam, ricorda a sé stesso. Inspira forte. Ok, ce la può
fare. Deve farlo per lei, per Liam e soprattutto per se stesso. Le mani gli
tremano quando pensa che non avrebbe mai immaginato di poterla stringere così. Deve
riscuotersi un attimo per ricordare che Sadie è svenuta e quando lo fa si
accorge che è calda, forse troppo, e leggera, anche questo forse troppo. Zayn
ha notato, non che la osservi spesso, che da qualche tempo lei non mangia più
molto, e non per la scarsità di cibo - di quello ultimamente ne hanno
abbastanza, avendo scovato proprio quel supermercato non troppo lontano dal
Simon’s Cafè. Forse è perché ha perso tutta la sua famiglia, un po’ come tutti
loro, forse è perché sta perdendo la speranza di ritrovare qualcuno sano e
salvo. Chiunque. O forse sta semplicemente perdendo la speranza in qualsiasi
cosa che non sia la vita che stanno facendo ora, che può a malapena definirsi
“vita”. Cosa farà adesso che ha perso anche Liam? Il ricordo di quello che è
successo solo qualche secondo prima lo fa trasalire e un rivolo di sangue gli
scorre in gola: si accorge solo allora che si stava mordendo le labbra con
troppa forza. Deglutisce e spera che insieme al sapore metallico sul palato se
ne vada anche il pensiero di Liam, ma non succede. Il suo migliore amico non c’è
più. Prima che gli occhi gli si inondino di lacrime, cosa a cui non è affatto
abituato, si costringe a ricordare che non è il momento di pensare a chi non
c’è. Soprattutto, bisogna sempre pensare prima a chi è rimasto. E in quel
momento, con Sadie svenuta tra le braccia, proprio lei, la ragazza del suo
migliore amico, non può fare altro che pensare a lei.
Zayn rimane in ascolto ancora qualche minuto, sistemandosi
Sadie in braccio in modo da poterla trasportare, sempre cercando di fare meno
rumore possibile. Gli altri devono essersi allontanati subito quando sono
apparsi i Nemici… chissà se qualcuno avrà visto quello che è successo. Lui era
appena dietro Sadie e stava guardando nella sua direzione perché lei sembrava
aver sentito qualcosa, quando Liam è stato catturato. Ha agito d’istinto, l’ha
portata in salvo senza quasi accorgersene. Si sporge un poco tra gli scaffali e
si guarda intorno, da ogni lato: nient’altro che buio e silenzio. Esce piano
dal suo nascondiglio e inizia a camminare circospetto, ma prima incrocia le
dita di entrambe le mani, non perché sia supersizioso ma perché glielo ha
insegnato Sadie e gli sembra giusto così. Gli viene quasi da sorridere, ma poi
vede il suo volto pallido e senza sensi appoggiato alla sua spalla e sente di nuovo quella stretta al cuore. Liam non c’è più. E allora si mette a camminare un po’ più velocemente.
Quando arriva alla base tutti già sanno di Liam, a giudicare
dal frastuono che lo accoglie. Sembra siano tutti riuniti nel cafè e tutti parlano
ad alta voce; vede Louis, che evidentemente è tornato prima di lui dalla
spedizione, al centro della sala circondato da tutti gli altri che parla piano
e gesticola come per mimare degli avvenimenti, a tratti guardando verso una finestra, preoccupato. Niall gli sta vicino e ogni tanto gli dà una pacca sulla spalla e
si copre la bocca con una mano. Zayn cerca con gli occhi l’ultimo dei suoi
amici e non gli ci vuole molto a scovarlo, seguendo la direzione delle occhiate di Louis: Harry è seduto in disparte sul
davanzale di una finestra e guarda fuori con lo sguardo vuoto, asciugandosi di
tanto in tanto una lacrima con la manica logora del maglione. Nessuno fa caso a
Zayn per un po', fino a quando Niall si accorge per caso della sua presenza e di Sadie tra
le sue braccia. Quando tutti si girano verso di lui, è come se fosse diventato
sordo e se i suoi riflessi fossero rallentati. Vede i volti delle persone con
cui vive da mesi, li vede aprire la bocca e fare mille domande al rallentatore,
vede Niall prendere Sadie dalle sue braccia dicendogli qualcosa che non capisce
e dirigersi verso il loro appartamento, appena sopra il cafè, vede la sua espressione preoccupata, ma
non sente niente. È come se osservasse la scena al di fuori del suo
corpo e non può muoversi, parlare o respirare. Poi Sadie apre gli occhi per un
istante e le sue labbra formano una parola che pronuncia con voce flebile
mentre viene portata via da lui: «Zayn». È solo allora che si riscuote e,
incurante del frastuono che lo assale, corre al fianco di Niall e le prende una
mano fredda, sussurrandole «Sono qui, Sad. Sono qui». E non importa
nient’altro.
È arrivato a questo punto dei suoi pensieri Zayn, quando inciampa
su qualcosa e un dolore acuto alla gamba lo riporta alla realtà.