Il codice di un cavaliere
Il codice di un cavaliere
Pian piano
Lyra aveva cominciato ad abituarsi alla sua nuova vita. La gilda era caotica ma
era piena di persone gentili. La ragazza che le aveva prestato degli abiti
durante il suo primo giorno si chiamava Lavi, aveva la sua stessa età e se ne
andava sempre in giro accompagnata da un’altra coppia di coetanei. Buona parte
dei maghi lì dentro era ancora giovanissima ma tutti lavoravano e portavano
avanti le proprie missioni. Persino la donna che faceva da barista, Mirajane,
era un’abile maga. Sorrideva sempre, era terribilmente graziosa e dolce eppure
tutti la appellavano con il san e qualche volta la chiamavano il Demone. Erza
le aveva detto che entrambe condividevano lo stesso rango nella gilda ma Lyra
stentava ancora a crederci.
Lei e la sua
insegnante trascorrevano molto tempo in sala ma Erza aveva anche acquistato una
piccola abitazione affacciata su un canale. Si trattava di un ex officina ed al
piano di sotto c’era ancora una fornace e attrezzatura di ogni specie.
Il lavoro
invece era forse ancora più caotico della gilda in sé. Erza non si dava un
attimo di riposo, ad una richiesta ne seguiva sempre un’altra e così ad un
viaggio ne succedeva sempre uno nuovo. Anche se a Lyra non era permesso
combattere e le veniva sempre richiesto di stare indietro la ragazza aveva
imparato molte cose nuove in quelle settimane. Quando viveva ad Alyssa, aveva
incontrato diversi maghi ma quelli erano dei consiglieri e non erano abituati
al combattimento. Lyra aveva studiato e praticato la magia in solitudine e tra
i libri della biblioteca. C’erano molte tecniche che non conosceva ed anche se
avrebbe desiderato molto mettersi alla prova, sapeva benissimo perché non era
ancora pronta per farlo. Erza aveva ragione: quella che le mancava era
l’esperienza.
- E anche
questa è andata. - Lyra si rigirò il foglio dell’ultima richiesta tra le dita -
Mi domando solo perché tu non abbia accettato la ricompensa. Nel novanta per
cento dei casi non accetti mai … -
- Non hai
visto quella gente? Erano così disperati che per attirare l’attenzione di
qualche gilda avevano proposto una ricompensa più alta di quella che potevano
permettersi di affrontare. Sarebbe stato crudele gravare su di loro più del
necessario. Inoltre noi non abbiamo nessun affitto da pagare. -
- Mmm … -
Erza era così stoica … Lyra lanciò un sospiro, appallottolò il foglio e lo tirò
via ma fu allora che un uomo rotolò improvvisamente davanti a loro in mezzo
alla strada.
- Che cosa
vuol dire che non hai soldi per pagare? Eh? -
Un
energumeno lo aveva appena scagliato fuori dalla porta di un negozio - Lo sai
cosa succede a chi non paga in questa città? -
- Mi
dispiace! Mi dispiace davvero! - L’uomo si coprì la testa con le mani ma il
tizio continuò imperterrito
- Se lo sai
allora perché non hai pagato lo stesso? - Oltre a lui c’erano anche degli altri
brutti ceffi con le braccia coperte di tatuaggi. Al suo segnale la banda
cominciò a colpire i banchi del negozio e a rovesciare tutto per terra.
- No! Vi
prego! Troverò i soldi! Vi pagherò al più presto! -
La gente
intorno a loro continuava a camminare come se nulla fosse. Il viavai in strada
era sempre lo stesso.
- Vi prego!
-
- Zitto
maiale! - L’energumeno tirò un calcio dritto tra le costole del povero
commerciante e Lyra fu costretta a distogliere lo sguardo. Era una scena troppo
crudele - Andiamocene. -
Erza invece aveva
serrato il pugno intorno all’elsa della sua spada - Come sta facendo tutta
questa gente? Lo sai perché il mondo va a rotoli, Lyra? Perché nessuno ha più
voglia di prendersi grane. -
- Vi prego!
-
- Strilla
pure quanto vuoi tanto! - Questa volta il calcio dell’energumeno si interruppe
colpendo di piatto contro la lama di Redemption.
- E tu chi
diavolo sei? -
- Ordina ai
tuoi uomini di allontanarsi. -
L’energumeno
fece un passo indietro ma non impiegò molto a riconoscere il marchio stampato sulla
corazza - Io ho già visto quel simbolo: tu sei di Fairy Tail! Lo sai cosa
succede a chi attacca un civile? -
Per tutta
risposta Erza lo spedì gambe all’aria con pugno in pieno volto - Se sai che
sono di Fairy Tail allora dovresti sapere che rompere le regole è la nostra
specialità! -
Adesso il
flusso di passanti si era improvvisamente bloccato.
- Questa la
pagherete cara! -
Erza gli
puntò la spada contro - Hai un bel coraggio per dire certe cose anche se sei un
volgare estorsore. Se proprio dovessimo confrontarci con la giustizia sarei
curiosa di vedere chi di noi due ne uscirebbe più pulito. -
L’energumeno
digrignò i denti - Che cosa state aspettando? Prendetela! -
- Ma è … -
- Vi ho
detto di prenderla! -
I criminali
raccolti intorno al negozio nonostante tutto non mossero un solo passo.
-
Arrendetevi prima che decida di giustiziarvi da sola. - Lo sguardo di Erza era
così terrificante che uno dopo l’altro gli uomini finirono con l’inginocchiarsi
tenendo le mani dietro la testa.
-
Smidollati! Vi siete dimenticati chi è il cap! -
- Quanto sei
rumoroso. - La donna stordì l’ultimo rimasto con un calcio.
Alla fine
anche se non avevano accettato alcuna ricompensa dall’ultima missione Lyra ed
Erza erano riuscite lo stesso a procurarsi qualcosa da bere e qualcosa da
mangiare. Per ringraziarle dell’aiuto offerto nel mantenere l’ordine pubblico
il sindaco le aveva invitate seduta stante ad un banchetto organizzato nel suo
palazzo.
- A questo
punto dovrei dire qualcosa come: a far del bene ci si guadagna sempre. - Lyra
si portò la coppa alla bocca ma Erza gliela strappò per sostituirla con una
piena d’acqua - Sei ancora troppo giovane per questa roba. -
- Senti un
po’ chi parla! Mangi come tre uomini e bevi come cinque messi insieme! -
- Dove credi
che prenda l’energia per fare l’alchimista, il fabbro e il cavaliere
contemporaneamente? -
Lyra scosse
la testa. Intorno a loro c’era un cumulo di piatti vuoti - Lasciamo perdere … -
- In ogni
caso cosa stavi dicendo prima? -
La ragazza
prese un pezzo di pane - Pensavo solo che non ti comporti come un mago
qualunque. -
- E’ perché
ancor prima di essere un mago sono un cavaliere. - Erza le sorrise sollevando
il suo boccale
- Nella mia
famiglia sono stati tutti dei cavalieri: mio padre, mio nonno, i miei antenati
ed anche i miei fratelli hanno studiato in un’accademia militare. Sin da quando
ero una bambina non ho fatto altro che sognare di calcare il campo di battaglia
ma questo era impossibile. - Erza prese un sorso e poi appoggiò via il boccale
incrociando le braccia - Per una donna è impossibile intraprendere questa
nobile arte. La sua forza fisica e la sua resistenza sono nettamente inferiori
rispetto a quelle di un uomo. Ma anche se non potevo combattere io avevo un
altro talento speciale a disposizione: la magia. Ho forgiato da sola le mie
armi e quando mi sono sentita pronta ho abbandonato la mia casata e mi sono
messa in viaggio. -
- Anche tu
sei una nobile? -
- Ah, non
più. Ormai tutti i miei diritti ereditari sono passati a mia sorella minore ma
ho sentito dire in giro che i Titania se la cavano bene lo stesso. -
Il fuoco al
centro del cortile brillava vivido e diversi ospiti vi danzavano intorno.
- Un
Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù. - Cominciò a scandire
Erza - La sua spada difende i bisognosi. La sua forza sostiene i deboli. Le sue
parole dicono solo verità. La sua ira si abbatte sui malvagi … Questo è il
codice a cui ho giurato fedeltà. Ho giurato sul mio onore ed anche se non posso
essere un cavaliere come ogni altro uomo ho intenzione di rispettare questi
insegnamenti e di mantenere alto il nome di Fairy Tail. -
Lyra
sorrise. Erza non era semplicemente stoica: credeva in dei valori profondi ed
era disposta a tutto pur di proteggerli - Perché hai scelto di entrare in una
gilda? -
- Ahah!
E’ una lunga storia. - Ridacchiò Erza - Magari un giorno te la racconterò ma
per ora diciamo solo che il Vecchio ha detto qualcosa che mi ha colpita. -
- Cosa? -
- “ Un
cavaliere solitario non ha alcun senso. Un cavaliere dovrebbe avere qualcosa o
qualcuno per cui combattere. Allora perché non entri in Fairy Tail e ne fai la
tua nuova famiglia?” -
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