Amori sbagliati

di Bale
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Amori Sbagliati


Noah era in piedi davanti a lei e la guardava con aria dispiaciuta.

Il borsone gli pendeva dalla spalla destra. Erano in aeroporto. Stava per partire.

-Non avrei mai creduto di dirlo-   cominciò Olga guardandolo dritto negli occhi con decisione   -ma è stato un vero piacere conoscerla-

Noah sorrise.

-Ti prego, diamoci del tu-

Lei annuì e rispose al suo sorriso.

Per un attimo si perse in quegli occhi tanto tristi e le ritornò alla mente Andrea. Il suo Andrea.

 

Erano passati molti anni ormai, ma Olga sapeva che non avrebbe mai dimenticato quel giorno.

Era mattina presto. Lei era ancora a letto quando il telefono prese a squillare insistentemente.

Non voleva rispondere. Si rigirò nel letto e lo lasciò squillare.

Quando scattò la segreteria la voce della sua amica Sara riempì la casa:

-Olga? Ci sei? Ti prego, rispondi!-

Sembrava realmente preoccupata.

Olga spalancò gli occhi e afferrò la cornetta dal comodino.

-Che cosa c’è? Sono le sei di mattina-   protestò.

-Olga?-

La voce della sua amica si incrinò per un instante. Lei si mise a sedere sul letto sconvolta. Sentiva che era successo qualcosa e doveva essere qualcosa di terribile.

-Si tratta di Andrea-   proseguì Sara.

Olga trasalì. Strinse la cornetta fino a farsi diventare le nocche bianche.

-Ieri sera avevi un appuntamento con lui, vero?-

La risposta non fu immediata, si fece attendere qualche istante. Un timido raggiunse infine l’orecchio della sua amica.

-Ha avuto un incidente-

Olga trattenne il respiro, mentre le lacrime cominciavano a scendere sul suo viso di porcellana.

-E’ morto sul colpo-   concluse Sara.

Seguì il silenzio più assoluto, più assordante. Dopo quella che parve un’eternità, Sara mormorò un timido “mi dispiace”.

-Devo andare ai funerali. Quando…?-

-Olga, non puoi!-   la interruppe Sara con tono di rimprovero   -Ci sarà sua moglie, ci saranno i suoi figli…-

-E ci sarò anche io-  concluse lei gelida.

-No che non ci sarai!-   la rimproverò ancora l’amica   -Sua moglie sa bene che Andrea stava venendo da te ieri sera. Potrebbe prendersela con te. Sappiamo bene quanto è avventata quella donna, senza contare che è anche distrutta dal dolore-

-Stai dicendo che è tutta colpa mia?-   chiese Olga mettendo finalmente bene a fuoco la situazione   -E’ colpa mia se Andrea è morto?-

-No!-   si indignò Sara   -Certo che no!-

Seguì di nuovo il silenzio, questa volta carico di imbarazzo.

-Non andarci, ti prego-   supplicò infine la sua amica   -Poi andremo insieme a portargli dei fiori al cimitero-

Quella mattina Olga si lasciò convincere, senza sapere che non sarebbero mai andate al cimitero ad inginocchiarsi sulla sua lapide. Non ce l’avrebbe fatta, non ci sarebbe mai riuscita.


 
-E’ stato un piacere anche per me!-

La voce di Noah distolse Olga dai suoi dolorosi ricordi.

Si voltò a guardare il tabellone delle partenze.

-Devo andare-   disse poi.

Gli occhi di Olga si riempirono di lacrime.

Nessuno dei due riusciva bene a capire cosa fosse nato tra loro. Forse erano legati dal fatto di aver vissuto degli amori dolorosi, degli amori sbagliati. Forse erano anime gemelle. O forse si erano solo incontrati nel momento giusto, anche se apparentemente erano decisamente partiti con il piede sbagliato.

-Buon viaggio, Noah-

Olga, stupendo persino se stessa, si lanciò in un abbraccio. Lo strinse con ardore, con passione. Lasciò che qualche lacrima scendesse sul suo volto, mentre lui le accarezzava la schiena.

-Magari un giorno ci rivedremo-   disse poi, lasciandolo andare.

-Magari-   confermò lui con il suo solito sorriso da bambino.

Le accarezzò dolcemente il viso e sparì tra la folla.

Olga rimase lì ferma per diversi minuti, poi tornò a casa vuota, triste. Era come se un pezzo di lei fosse andato via con Noah. Le mancava qualcosa.

Si versò da bere e si lasciò cadere sul divano, ignara che due mesi dopo avrebbe ricevuto un manoscritto accompagnato da una lettera di Noah Gallagher che chiedeva la sua opinione sul suo nuovo libro e chiedeva il permesso per la pubblicazione.

Quel libro avrebbe parlato di lei.







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