Jade green eyes
Di Jendra
Tradotto da
Bran on Hell
Cap. 53
Ron sfolgorò a Lucius Malfoy come i due
apparirono ad un punto vicino al Cunicolo. “Come ha potuto
lasciarlo come quello?”
“Primo, lei non ha bisogno di essere là
per tale conversazione. Secondo, lui aveva bisogno di un momento per
pensare”, si abbassò a spiegare Lucius.
“Quindi non intende abbandonare su lui?”
Spinse Ron.
“Sig. Weasley, pensava realmente che non
sapessi che Harry aveva problemi? Ammetto, non mi aspettavo questo,
anche se avrei dovuto. Se avessi voluto qualcuno senza problemi, noi
non saremmo mai diventati una coppia nel primo luogo. Ora, se
lei che spreca il mio tempo chiedendo domande a cui dovrebbe
esser in grado di rispondere da solo, è finito, dovrei andare
al Ministero per avvisare che oggi non sarò presente, e
poi tornerò indietro. Per favore, ricordi di non dire a
*chiunque* le cose che ha scoperto in questa visita. Incluso
l'animale domestico nuovo di Harry. Capisce?” La voce di Lucius
era scura e dura.
Ron accennò col capo la sua comprensione. Il
giovane non stava per disputare con l'uomo. Almeno, non questa
particolare durata. “E' probabile che Harry abbia bisogno di
parlare con qualcuno che non è lei.”
“Non mi sorprenderei se mio figlio già
avesse chiamato Severus per venire su”, ammise Lucius di fronte
ad apparire senza un'altra parola.
Severus era davvero stato chiamato, anche se non per
la ragione che Lucius si aspettava.
Draco aspettò impazientemente, pressoché
tenendo il braccio di Harry con forza disperata. Aveva preso solo un
momento per Draco per capire che Harry non stava bestemmiando più
perché suo padre se ne era andato, ma perché lui si era
fatto male più che aspettato alla mano. Un rapido incantesimo
di controllo danni, lo stesso che Severus aveva usato su Harry nella
notte che aveva iniziato la loro amicizia, mostrò che davvero
era riuscito a rompersi una delle dita, inoltre all'emorragia alle
nocche. Sfortunatamente, anche se Draco non aveva guaio a creare
pozioni salutari, l'osso doveva prima esser messo a posto, e lui non
aveva mai imparato quella particolare abilità.
Severus era là in meno di due minuti, tempo
che prese nel cercare una pozione salutare che l'uomo aveva creato
per Harry. Siccome era stato fatto con il sangue di Harry,
funzionerebbe al meglio per il ragazzo più che alcuna altra
persona. L'uomo usò un portkey dell'emblema che Lucius gli
aveva dato molti anni fa. Severus aveva iniziato a portarlo di nuovo
su di se siccome Harry era passato al Feudo.
Severus sbarcò nello studio del Feudo per
trovare Draco sembrando preoccupato, mentre Harry appena
sembrava adirato. “Cosa è accaduto?” Chiese, come
raccolse attentamente la mano lacerata di Harry e gettò un
incantesimo rivela danni su di lui. Il segnale rosso mostrò
che il terzo osso del dito medio era rotto.
“Ho colpito il dannato muro, cosa sembra?”
Ringhiò Harry.
Severus batté le palpebre. Non succedeva
spesso che Harry bestemmiasse, ed il dolore fisico non era abbastanza
per farlo. Poi di nuovo, questi danni potevano entrare solamente uno
di due modi, avendo qualcuno a cui stava per dare un pugno che si
abbassa e così facendolo colpire un muro, o colpendo il
muro apposta. Considerato che Draco era l'unica persona circa, era
improbabile che Harry stesse tentando di colpire qualcuno.
“E che cosa, di preciso, ti ha fatto il muro?”
Chiese Severus.
“Si intromise”, disse Harry, guardandolo
in cagnesco.
“Normalmente, ti darei una pozione per il
dolore per questo”, ringhiò indietro Severus. “Ma
non penso che ti farebbe alcun buono adesso.” Invece lui
accennò col capo per Draco per trovare la pozione
salutare pronta e tirò rapidamente e competentemente l'osso
rotto nella giusta posizione.
Harry non fece un suono, ma quello non voleva dire
che non ci fosse reazione. Severus bestemmiò e si mosse
indietro come venne confrontato improvvisamente da due piedi di
flessibilità letale.
//No Flick!// Immediatamente Harry si mosse tra il
pericoloso serpente, ed il mago ugualmente pericoloso che aveva
già la sua bacchetta fuori. “Va tutto bene, Sev. Questo
è Flick.” //Va bene, Flick, questo è Sev, stava
solo riparando il mio dito.//
*/Lui ti fece male/* Sibilò Flick.
//Io mi feci male,// rispose Harry. //Lui stava
guarendolo.//
*/Perché faresti tale cosa?/*
//Ero adirato.// Rispose timidamente Harry.
*/Al tuo coniuge, o al figlio del nido?/*
//Con me.//
*/Perché?/* Flick si stabilì in giù
circa il collo di Harry e spedì emozioni calmanti al giovane
attraverso il loro collegamento. Harry poteva sentire la
tensione che lasciava i suoi muscoli.
//Io feci andar via il mio coniuge.//
*/Il tuo coniuge non sembra il tipo per accettare di
esser mandato via facilmente./*
“Lo so, ero stupido”, sospirò
Harry.
*/No, non lo eri/* Venne un sibilo e tre voci umane.
Harry alzò lo sguardo sorpreso, di trovare
Lucius che aveva congiunto Severus e Draco nella stanza.
“Te ne eri andato via”, bisbigliò
Harry, guardando fisso Lucius ed ignorando del tutto gli altri.
“Dovevo ritornare Weasley prima che suo padre
avviasse a diventare più fastidioso che normale, così
come notificare al Ministero che non ci sarei stato oggi. Cosa ti sei
fatto?” Chiese guardando la mano di Harry. “E perché
non sei già stato guarito ancora?”
“Perché Sev non è ancora troppo
sicuro su Flick”, ghignò Draco. Draco diede la pozione
salutare a Harry e controllò che la bevesse tutta. Una
volta che aveva finito, Lucius usò un fascino di pulizia sulla
sua mano, che ritornava come nuova.
*/Non sembra che il tuo coniuge sia andato molto
lontano,/* disse Flick, con voce divertita.
//Indovino di no,// rispose assentemente Harry.
//Perché no?//
*/Ti sembro il tuo coniuge? Chiedi a lui se desideri
sapere./*
//Ma cosa senti?// Chiese lamentosamente Harry.
Flick condusse i sentimenti del più vecchio
di questo nido, al suo partner. Harry tentò di dedurre
quello che erano. La prima cosa che notò comunque, era quello
che non c'era. Non c'era nessun dolore, nessuna rabbia. //Sei sicura
che questo è tutto ciò che sta pensando?// Chiese con
sorpresa Harry.
*/Chiaramente,/* rispose Flick, scontenta di esser
dubitata.
Harry risalì a tentare di analizzare quello
che stava sentendo Lucius.
C'era un sentimento opprimente di preoccupazione. Là
*c'era* dell'infelicità, ma l'ombreggiatura emotiva era
diversa da quella che Harry si era aspettato, anche se non aveva
abbastanza esperienza per dedurre quella che era la differenza. C'era
anche un sentimento che potrebbe quasi giurare era amore. Ma
certamente quello era ridicolo. Harry sapeva che Lucius aveva detto
che l'amava, ma questo fiotto opprimente che era sotto a tutto, non
poteva essere amore, vero?
Se un serpente potesse sbuffare, questo lo avrebbe
fatto.
“Harry”, addentò Lucius.
Harry guardò verso lui, sorpreso. “Che
cosa c'è?” Chiese lui.
“Abbiamo bisogno di parlare, non pensi? E
sfortunatamente, nessuno del resto di noi può capire
Parseltoungue.” La voce di Lucius era calma, ora che aveva
l'attenzione di Harry.
Harry accennò col capo. “Sono
spiacente”, bisbigliò lui, abbassando gli occhi.
“Per che cosa?” Chiese Lucius.
“Cosa vuoi dire, per che cosa?” Gli
occhi di Harry erano su ora, mentre fissava il suo innamorato in
sorpresa.
“Quello che ho detto”, rispose Lucius,
dirigendosi ad una sedia e sedendovisi. Harry lo fissò.
“Per non esser capace di dire che avevo
fiducia in te, per farti allontanare”, gli ricordò
Harry.
Lucius tenne fuori la sua mano ed aspettò
finché Harry la prese, stabilendolo sul divano di fronte alla
sua sedia ed ignorando gli altri tre nella stanza. “Credevo che
sarebbe stato meglio per te aver un paio di minuti per pensare. Mi
sbagliavo?” Gli chiese, assicurandosi che Harry lo guardasse.
Trovò la sua risposta quando gli occhi di Harry ruppero il
contatto come rispose che andava bene.
“Capisco”, rispose Lucius facilmente,
promettendosi internamente che non l'avrebbe fatto di nuovo.
“Annullerai la cerimonia di promessa?”
Bisbigliò Harry.
“Vuoi che lo faccia?” Chiese in ritorno
Lucius.
“No”, rispose fortemente Harry, ed i
suoi occhi rimasero, questa volta, presi negli occhi blu di Lucius.
Lucius accennò col capo in risposta. “Poi
continueremo come previsto. Severus, tu e Draco potete
costituire la pozione per gli anelli?”
Severus accennò col capo silenziosamente, i
suoi occhi guardavano i due, prendendo in esame le interazioni tra di
loro. “Anche se io mi chiedo se è una buona idea se lui
non ha fiducia in te”, non poté evitare di dire.
“Io ho fiducia in Lucius”, rispose
immediatamente Harry. “Io solo...Io non ho...”
“Lui non ha fiducia nel fato”, interferì
Draco quando sembrò che Harry non era capace di dire altro.
Poi, il ragazzo aggrottò le sopracciglia, come pensò a
qualcosa. “Ehi! Aspetta un attimo!”
Tutti si girarono a guardare a lui, ma il suo viso
corrugato era conficcato su Harry. “Se tu non hai fiducia che
qualsiasi cosa buona continui ad accadere a te, quello che circa me e
Severus?”
“Cosa intendi?” Harry aggrottò le
sopracciglia confuso.
“Tu pensi che Severus ed io, un giorno o
l'altro, ci volteremo contro te, vero?”
Harry, arrossì colpevolmente, e abbassò
lo sguardo, rispondendo alla domanda.
“Non posso crederci!” Draco era
improvvisamente adirato. Si alzò e, impettito, camminò
fuori dalla stanza. Harry corse dopo di lui.
Lucius e Severus guardarono come la porta sbatté
prima dietro al ragazzo biondo, e poi al bruno.
“Bibita?” Chiese Lucius come si alzò
e si diresse al bar.
“Per favore”, sospirò Severus.
L'uomo aggrottò le sopracciglia all'amico. “Cosa è
accaduto? E da dove venne quel...quel...”
“Penserei che di tutte le persone, tu
riconosceresti un minidrago Alaspiniano, quando lo vedi. C'è,
dopotutto, solamente tre specie di serpenti capaci di volare nel
mondo. Come per quello che è accaduto...” Lui diede un
bicchiere a Severus prima di sedersi e bere un sorso. Lucius si
fermò. “E' sicuro, vero?”
Severus ridacchiò oscuramente ma rifiutò
di rispondere. Lucius guardò al bicchiere di firewhiskey
attentamente, ma finalmente lo mise in giù intatto.
“Come quello che accadde, dovrei pensare che
sia ovvio. Sono incorso in una delle insicurezze di Harry che non mi
stavo aspettando.”
Severus desiderò che lui potesse trovare un
modo di biasimare questa confusione su Lucius, ma sfortunatamente non
poteva. Anche lui c'era cascato una o due volte. “Solo per
farti sapere, in caso che tu non l'abbia dedotto da solo ancora, non
andartene nel mezzo di un argomento. Harry lo prenderà nel
modo sbagliato, ogni volta.”
“Me ne sono accorto”, ammise Lucius.
“Hai intenzione di continuare con la cerimonia
di promessa, vero?” Chiese Severus.
“Chiaramente”, si disse d'accordo
Lucius. “Se ci sposassimo, chiederei di posticiparlo.
Comunque, la cerimonia di promessa è solamente per un
anno ed io penso che andando attraverso con essa, lo riassicurerà
che non ho nessuna intenzione di andare dovunque.” Poi, decise
di cambiare il soggetto. “Era solo la mia immaginazione, o
Flick riuscì a calmarlo quando si stabilì sulla sua
spalla?”
Severus pensò di nuovo a quel momento, ed
accennò col capo lentamente. In quel momento, lui stava
pensando solo a come pericoloso fosse tale animale così vicino
a quello che era, essenzialmente, suo figlio. Ripensandoci ora,
Severus vide quello di cui stava parlando Lucius. Anche se non tutta
la tensione fosse sparita, una grande parte era sparita appena il
serpente si arricciò su di lui.
“Lei *é* un empate”, disse
pensierosamente Lucius. “Certamente è possibile che lei
cambiò le sue emozioni.”
“Quello non è buono”, disse
Severus, interessato. “Non mi piace l'idea di *chiunque* che
abbia quel genere di controllo su di lui, specialmente considerando
che noi non sappiamo quelle che sono le sue ragioni.”
“Evidentemente, quello è qualcosa
d'altro di cui noi dovremo parlare circa”, si disse d'accordo
Lucius.
Nel frattempo, Harry rintracciò Draco in una
piccola stanza in cui lui non era mai stato prima.
“Draco? Mi spiace”, disse Harry come lui
vide Draco che siede sul davanzale della finestra guardando
all'esterno.
“Draco?” disse di nuovo Harry, quando
l'altro ragazzo non rispose.
Draco sospirò e tirò su le gambe per
fare spazio a Harry per sedersi. Rapidamente, Harry accettò
l'invito e sedette, aspettando mentre accarezzava Flick.
I due sedevano in silenzio per molti minuti di
fronte al sospiro di Draco. Il biondo aveva avuto bisogno di alcun
tempo per pensare, ed ora si sentiva pronto a parlare.
“So che non puoi evitarlo”, disse lui
finalmente. “So che tu non vuoi dubitarmi e non ti biasimo per
questo, ma fa male. Mi è permesso per sentirmi ferito, sai?”
“E a me fa male il fatto di averti ferito”,
rispose Harry. “Hai ragione, io non voglio dubitare. Io vorrei
essere come tutti voi, capace di credere che il mondo non si volterà
contro di me, scaricandomi col sedere a terra il momento in cui
sono felice. Ho trovato una famiglia che si preoccupa di me. Hai
alcuna idea di come ciò mi spaventa?”
Draco si girò a guardarlo per la prima volta,
estraendo clandestinamente il suo specchio comunicatore e
chiamando lo studio. Aveva il sentimento che agli altri piacerebbe
sentire questo.
“Avere una famiglia ti spaventa?” Chiese
Draco.
“Mi spaventa a morte”, bisbigliò
Harry.
“Perché hai perso la tua prima
famiglia?”
“Perché mi furono tolti.”
“Noi non ti saremo tolti”, rispose
Draco.
“Non puoi promettermelo.”
“No”, si disse d'accordo Draco. “Non
posso. Nessuno può. Mio padre non può promettermi che
non mi lascerà mai. Tu non puoi promettere che non ci
lascerai.”
Harry batté le palpebre.
“Non avevi pensato a quello, vero?”
Draco sorrise furbamente. “Tu hai le stesse probabilità
di avere qualcosa accaderti come noi. Noi prendiamo un rischio come
fai tu.”
“Ma...”
“Ma cosa? E' la nostra scelta. Noi vogliamo
prendere quel rischio. Tutti noi. Padre, Severus, Weasley, Granger,
io. Per Severus, me e specialmente papà, noi diventammo
fortunati; noi non trovammo conoscerti realmente fino a che la
minaccia a te pressoché fu andata. Weasley e Granger dovevano
trattare, comunque, col fatto che loro potevano perderti ad alcuna
durata, per anni. Ma non li fermò mai, vero?”
“No”, disse pensierosamente Harry.
“Non fermerà neppure noi. E sai
qualcos'altro? Non ti fermerà. E' probabile che il fato ti
lasci, eventualmente, da solo di nuovo, ma noi siamo decisi a lottare
contro quello duramente come possibile. E non sarà mai la
nostra scelta. Ma è una possibilità, che tutti devono
accettare.”
“E' una che tu hai già preso”,
venne dallo specchio e Severus che stava guardando attraverso lui.
I due ragazzi alzarono lo specchio, così che
le quattro persone potessero vedere l'un l'altro. “Cosa
intendi?” Chiese Harry.
“Lui vuole dire che, se tu non fossi pronto a
prendere quel rischio, ci avresti allontanato via parecchio
tempo fa o non ti saresti fatto coinvolgere nel primo luogo. Saresti
un tipo solitario senza amici, senza famiglia”, gli disse
Lucius. “C'è una piccola parte del tuo cuore che sta
lottando per essere quel tipo solitario; se tu non ami, non puoi
esser fatto male. Non accadrà mai tuttavia, tu ami troppo, e
sei troppo amato.”
“Ancora?” Chiese lamentosamente Harry.
Immediatamente fu riassicurato, “Sempre”,
entro tutti e tre di questa sua strana famiglia.
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