Prigioniera 2
Prigioniera
Quando Lyra riprese conoscenza impiegò un po’ di tempo per
abituarsi all’oscurità. Si trovava in una cella buia e la
testa le girava terribilmente. Che cos’era successo?
Dov’era finita?
- E così ti sei svegliata. Per un attimo ho temuto che Vincent
ci fosse andato troppo pesante. - Lyra non ebbe neanche il tempo di
rimettersi in piedi. Un piccolo sportello si aprì nella porta
blindata lasciandole intravedere la sagoma di un uomo incappucciato.
Forse era lì già da tempo e stava aspettando che si
riprendesse.
- Chi sei? E dove mi trovo? -
- Davvero non riesci a riconoscere questo posto? - Il suo aguzzino
aveva una maschera argentea che ne distorceva la voce - Sei nelle
segrete del palazzo di Alyssa. -
- Che cosa?Fammi subito uscire! - Lyra appoggiò un palmo a
terra, cercando di risucchiare l’energia delle pietre che
formavano la cella e di sferrare un attacco, ma si accorse
immediatamente che non ci riusciva.
- E’ tutto inutile. Questa stanza è stata sigillata con
delle rune speciali. Non puoi attingere a nessuna fonte di energia.
L’ho fatta modificare apposta per te, visto che sei la mia ospite
d’onore. -
- Di che stai parlando? -
L’uomo mascherato rise - Io ti conosco bene Lyra. Sono a
conoscenza del tuo immenso potere e ti ho fatta catturare proprio
perché ho bisogno della tua energia. Anzi: ho bisogno che tu
raccolga una certa quantità di energia per me. -
- Come se avessi intenzione di farlo! -
- Lo farai. I preparativi per il rituale sono quasi completi e tu non
puoi più fare nulla per opporti. Nessuno verrà a
salvarti. Io e miei soldati abbiamo in pugno l’intero castello.
Non ci sono più né consiglieri né Primo Ministro. -
Il Primo Ministro?
- Che cosa hai fatto a mio padre? - Lyra si scagliò contro la porta.
- L’ho ucciso. -
Non era possibile, suo padre …
- Bastardo! -
Lyra aveva giurato che sarebbe tornata da suo padre e che si sarebbe
scusata per essere stata così scortese. Gli avrebbe mostrato
quanto aveva imparato alla gilda e lo avrebbe reso fiero di lei. Non
era possibile che fosse morto così … Non poteva
accettarlo!
- Chi diavolo sei e perché hai fatto tutto questo? -
- Io? Chi sono non conta ma il mio scopo è un grande scopo. Qualche sacrificio non ha importanza. -
A causa del sigillo imposto sulla cella Lyra non poteva riconoscere
l’aura del suo nemico e a causa della maschera non poteva
distinguerne la vera voce.
- Lo sai perché il regno di Valeria è stato trascinato
così tante volte nel cuore della battaglia? - Cominciò
l’uomo - La ragione si nasconde nel suo sottosuolo. Questo regno
è quello con le più grandi miniere di Lacryma che siano
mai state scoperte! Ti rendi conto di cosa vuol dire? Valeria galleggia
sull’oro e non solo... Tutti gli stupidi governanti che mi hanno
preceduto, incluso tuo padre, hanno cercato di difendere il regno con
la diplomazia ma le loro erano solo chiacchiere! Non si possono
sconfiggere i nemici con le parole! Solo io so cosa occorre a questo
regno per diventare sicuro. - L’uomo mascherato lanciò una
risata cupa - Con tutta la Lacryma che c’è qui posso
trasformare questa nazione in una potenza militare praticamente senza
limiti! E’ il potere la sola cosa che terrorizza i nemici e che
li riduce in ginocchio! -
- Se è davvero la lacryma il tuo obiettivo allora io a cosa ti servo? -
- Tu? Oh, tu mi servi molto di più della lacryma stessa. Tu sei
la chiave che mi consentirà di acquisire il potere che sto
cercando. -
- La chiave? - Ripeté Lyra.
- Esatto! In questo castello è stato nascosto un prezioso
cristallo di lacryma. La sua qualità e le sue dimensioni sono
tali da poter contenere un’energia mai vista prima! -
Lyra non aveva mai sentito parlare di una cosa del genere.
- Ho intenzione di usarti per scoprire la posizione del cristallo. Se
raccogliamo una gran quantità di energia nel castello, la
lacryma finirà con l’attivarsi e rivelare da sola la sua
presenza. Avrei preferito poter contare sulle abilità di Illusia
ma anche i tuoi poteri fanno al caso mio. Infondo hai ereditato il suo
sangue. -
- Che cosa ne sai tu di mia madre? -
Fu allora che una violenta scossa fece vibrare l’intero castello
da cima a fondo; Lyra rischiò di perdere l’equilibrio e di
ritrovarsi a terra.
- Che sta succedendo? - L’uomo in maschera gridò con
rabbia e qualcuno lo raggiunse correndo lungo il corridoio. Lyra non
riuscì a vedere di chi si trattava ma ne sentì
chiaramente la voce che tremava - Siamo … Siamo stati attaccati.
-
- Chi? Chi è che ci attacca? -
- C’è, c’è un gigante! -
- Che assurdità stai dicendo? -
- E ci sono anche dei maghi, non so chi siano non provengono da questo regno … Dicono di essere di Fairy Tail. -
Fairy Tail?
- Dannazione! - L’uomo mascherato richiuse lo sportello con
violenza - Tu sta qui buona, buona ti verrò a prendere quando mi
sarò sbarazzato di questa gentaglia! Fatele la guardia! -
- Aspetta! - Lyra non riuscì a fermarlo ma non aveva intenzione
di lasciarlo scappare! Erza e gli altri erano venuti a salvarla e anche
lei doveva combattere! La ragazza fece un passo indietro e chiuse gli
occhi per concentrarsi meglio. Era vero che in quella cella speciale
non poteva risucchiare alcun tipo di energia ma nonostante tutto Lyra
non era completamente indifesa. La ragazza tese una mano davanti a
sé afferrò l’elsa di quell’arma che ormai
conosceva così bene ed estrasse la Spada Runica dal suo fodero
invisibile. Era stata Erza le ad insegnarle come fare.
- Ore! - E con un colpo secco la porta blindata si andò a
schiantare dalla parte opposta del corridoio come se fosse stata
colpita in pieno da un ariete. Lyra ne approfittò per correre
allo scoperto ma il soldato che era stato lasciato a guardia della
cella non esitò un solo istante ad attaccarla.
- Levati di mezzo! - Lyra gli affondò la spada contro ed il suo
nemico si afflosciò al suolo come un mucchio di stracci. Sotto
il mantello non c’era niente eppure prima aveva parlato e si era
mosso. Cosa stava accadendo di così strano ad Alyssa?
- Ohi, ohi, ohi! La mia povera spina dorsale! - Makarow recuperò
le sue dimensioni normali tenendosi una mano dietro la schiena - Mi
dispiace di non poter fare altro, sto diventando vecchio! -
- Io credo vada bene anche così, metà del muro di cinta
è crollato … - Mormorò Elfman. Grazie alle sue
abilità il Master poteva trasformarsi in un autentico gigante e
spazzare via ogni nemico. Quando lui e gli altri avevano scoperto della
sparizione di Lyra non avevano esitato un solo istante ad intervenire.
Il vecchio aveva promesso al Primo Ministro che avrebbe protetto sua
figlia e non avrebbe mai e poi mai mancato alla parola data.
- Andiamo adesso! - Natsu si preparò a lanciarsi all’attacco ma si arrestò quasi subito - Chi sono quelli? -
Poco oltre le rovine del muro di cinta si era appena materializzata una
schiera di ombre incappucciate. A capeggiarla c’era una figura
gigantesca ed imponente - Fairy Tail! Ho sentito parlare molto di voi
ma non credo che questo regno sia di vostra competenza! - Colui che
guidava la schiera era un uomo pallido con dei lunghi capelli bianchi e
gli occhi rossi. La sua mano sinistra aveva una lunga serie di artigli
mentre quella destra era dotata di una specie mostruosa bocca dai denti
sporgenti. Dietro la schiena, infine, aveva un paio d’ali rosse
ripiegate.
- Neanche questo è il tuo territorio Vincent Valentine. - Makarow scandì il suo nome.
- Chi è questo tizio? - Erza gli si fece accanto.
- E’ uno dei membri di una gilda oscura famosa per aver compiuto
molti massacri. I Cavalieri dell’Apocalisse. - Il vecchio lo
fissò con astio - Ci sei tu dietro tutto questo? -
- Io? Ahah! E’ vero che ho rapito quella ragazzina ma non sono io il colpevole di questa sommossa! -
- Dov’è Lyra? - Gridò Erza.
- Non ne ho idea! Il mio compito era solo quello di rapirla. - Vincent
non riuscì ad aggiungere altro prima di essere scagliato via da
un pugno. A colpirlo era stato proprio Elfman - Erza vai avanti a
cercarla! Mi occupo io di questo qui! Per fare secco un mostro ci vuole
un altro mostro. - Grazie ai suoi poteri Elfman poteva trasformarsi in
un autentico bestione infernale e spazzare via i suoi nemici ma il
potere di Vincent era simile al suo. L’aveva capito da subito e
per questo si era lanciato all’attacco.
- Grazie. - Erza non se lo lasciò ripetere scagliandosi in mezzo alle ombre e aprendosi un varco.
- IAHAHSSH! - Ridacchiò Vincent rimettendosi in piedi - Che tipo
gentile che sei! Peccato che invece d’aiutarla tu l’abbia
appena lanciata tra le fauci del diavolo! Io qui non ci sono venuto da
solo! -
Elfman venne costretta a farsi indietro dopo un graffio.
- Chi credi che stia guidando tutte queste ombre? -
L’uomo non riuscì neanche a rispondere: una dopo l’altra le figure incappucciate si riversarono in campo.
Angolo dell'autrice:
oggi ho aggiornato un po' tardi ma spero che questo non sia stato un
problema. Grazie per essere ancora qui! La battaglia decisiva è
appena cominciata! P.s. Per quanto riguarda Vincent mi sono ispirata ancora a Castle Age, anche se il suo nome appartiene ad un personaggio completamente diverso XD
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