Il nostro ingresso è spettacolare: è ora
di colazione, la Sala Grande era come sempre gremita di studenti, il loro
vociare si confondeva col rumore delle posate e delle chiacchiere. La porta
della Sala Grande si spalanca di colpo: io e Mac ci facciamo avanti con
lentezza, studiando l’ambiente circostante; i miei occhi si muovono velocemente,
fermandosi ogni tanto su qualche studente, che, sentendosi in soggezione,
abbassa lo sguardo.
All’improvviso, i miei occhi saettano su
un ragazzo biondo, con gli occhi colore azzurro-grigio, il quale mi fissa,
sostenendo il mio sguardo.
Le mie labbra s’increspano leggermente,
mentre mi ritrovo a pensare che per lui è una fortuna che io sappia controllare
i miei istinti: in caso contrario, sarebbe già morto.
Il Preside si alza, venendomi incontro, e
io mi fermo esattamente al centro della Sala.
- Crysthal. - il tono della sua voce è
dolce, in contrasto con la mia espressione gelida.
Silente. Lui è Mac. - dico
io, indicando il ragazzo accanto a me.
- Sono felice che tu sia
venuta. -
Cerca di essere gentile, come se servisse
a qualcosa: povero sciocco.
- Saltiamo i convenevoli, per favore. -
replico io, sbrigativa: se c’è una cosa che odio, è perdere tempo.
Lui accenna un sorriso, mentre la mia
espressione rimane impassibile.
- Bene.. dunque, vogliamo andare nel mio
studio? - mi chiede, indicandomi la porta con una cenno della mano.
- Non sperarci - penso, ma mi trattengo.
Incrocio le braccia al petto, fissando
l’uomo che ho davanti con uno sguardo sprezzante.
Mac sospira impercettibilmente: sa quali
sono le mie intenzioni, e sa anche che non mi smuoverò di un millimetro dalla
mia posizione.
- Se vuole che io l’ascolti, le conviene
iniziare a parlare. - rispondo, conscia che l’intera Sala Grande ci sta
fissando.
Silente stringe appena gli occhi, ma
mantiene la sua espressione cordiale.
- Molto bene. Immagino tu abbia ricevuto la mia lettera, quindi
non c’è bisogno che io ti spieghi la situazione. Abbiamo bisogno del tuo, del
vostro aiuto. - mi fissa,
aspettandosi una mia reazione.
Il mio volto però, con suo grande
disappunto, non lascia trasparire alcuna emozione.
- Lei vuole il mio aiuto? - ripeto, come
se il concetto non mi fosse chiaro.
Silente annuisce, l’espressione lievemente
confusa dalla mia apparente non-reazione; io lo fissò per qualche istante, poi
scoppio a ridere: e la mia risata, lo sento, gli gela il sangue nelle
vene.
- Cinquant’anni fa, voi ci avete bandito dal vostro mondo.
Siamo stati cacciati, torturati, sterminati. La mia famiglia è stata uccisa dai
vostri uomini. E ora voi avete il coraggio di
chiedere il nostro aiuto? - nonostante il ricordo scaturito dalle mie parole mi
faccia arrabbiare, il mio tono di voce rimane fermo, neutro, come se stessi
parlando del tempo.
Il Preside non riesce a sostenere il mio sguardo, è assalito
dai sensi di colpa.. poverino: stupidi sentimenti umani.
- Crysthal, la situazione è grave. Se Lord
Voldemort dovesse vincere, sarete voi i suoi prossimi obiettivi: lo sai. Ti
chiedo solo di collaborare. -
Odio ammetterlo, ma Silente sta dicendo la
verità; annuisco impercettibilmente: ha ragione.
Cerco Mac con lo sguardo, e lui mi fissa:
non c’è bisogno di parlare con la voce, noi comunichiamo con gli occhi. E non ci
metto molto a capire cosa sta cercando di dirmi.
- Ci sono delle condizioni:
primo, io e i miei compagni ci stabiliremo qui; secondo, voglio avere la piena
libertà di muovermi come più mi pare e piace, all’interno e all’esterno del
castello; terzo, quando tutto sarà finito, voglio che la legge che ci ha banditi
venga abrogata. -
Silente apre la bocca: l’ho
preso in contropiede, e la cosa divertente è che la sua è esattamente la
reazione che desideravo leggere sul suo volto.
- Crysthal - iniziò lui
lentamente - Quella legge è stata approvata dal Ministro della Magia. Non posso
abrogarla a mio piacimento! -
Io lo guardo, con un lieve
sorriso di compatimento sulle labbra: - Non è un problema mio. - asserisco,
facendo cenno a Mac di andarcene.
Concedo a Silente 5 secondi,
mentre gli dò le spalle.
5...
Silente verso una donna,
credo si chiami Minerva McGranitt, in cerca di consiglio: la donna scuote
lievemente la testa, incerta anche lei sul da farsi.
4...
Il biondino di prima mi fissa
con uno sguardo curioso, quasi stesse cercando di mettere a fuoco la mia
immagine: stranamente, non ha paura di me.
3...
Scorgo un ragazzo dagli occhi
verde smeraldo, colore della speranza, con una massa di capelli neri e
arruffati, e una cicatrice a forma di saetta sulla fronte: non c’è dubbio sulla
sua identità. Harry Potter, il Bambino-Che-E’-Sopravvissuto.
2...
Silente stringe i pugni,
sento il suo sguardo sulla mia schiena: non vorrebbe cedere, ma sa perfettamente
di non avere altra scelta.
1...
- Aspetta. -
Lancio uno sguardo
soddisfatto a Mac, che ricambia con un lieve sorriso, e mi volto verso il
Preside.
- ... d’accordo. Avrai ciò
che chiedi. -
Un mormorìo si diffonde per
la sala dopo queste parole, e non mi è difficile captare ciò che gli studenti si
dicono: mai Silente si era esposto tanto.
Mi avvicino a lui, fissandolo
negli occhi; poi, allungo la mano verso di lui, e me la stringe: sa che, se non
manterrà la parola data, saranno guai seri.
Dò ordine a Mac di andare a
chiamare gli altri, poi informo Silente che io e i miei compagni ci stabiliremo
nella Foresta Proibita.
Lui annuisce, poi m’invita
gentilmente a visitare la scuola: accolgo il suo suggerimento con scarso
entusiasmo, annuendo appena.
Come se si fossero svegliati
all’improvviso, gli insegnanti ricordano agli studenti che è ora di lezione, e,
lentamente, la Sala Grande si svuota.
Seguo il ragazzo dai capelli
biondi con la coda dell’occhio, cercando di capire dove sia diretto: al suo
fianco ha un ragazzo dai capelli corvini e l’espressione gentile; dall’altra
parte, una ragazza con i capelli castano scuro, tagliati a caschetto, lo ha
preso sottobraccio, stringendolo possessivamente a sè.
Alzo appena un sopracciglio,
divertita:scommetto che quella, la quale si definisce sicuramente la sua
ragazza, è, in realtà, una piattola mostruosa.
Esco anch’io dalla Sala
Grande, dirigendomi lentamente verso la direzione presa dal biondo. La porta
dell’aula è aperta, un uomo sta parlando con voce monotona: l’argomento? Oh, è
un capitolo della Storia estremamente interessante.
L’insegnante, che tra
parentesi è un fantasma, sta spiegando alla classe l’ultima battaglia, avvenuta
alla fine degli anni ‘40 del XXesimo secolo, tra maghi e vampiri.
Mi appoggio al muro,
osservando come gli studenti riescano a fare tutto, tranne che seguire: il
biondino gioca distrattamente con la piuma, mentre Harry Potter parlotta con un
ragazzo dai capelli rossi, seduto accanto a lui.
Il fantasma continua a
parlare, ma nessuno gli presta attenzione.
Mi siedo in ultima fila,
allungando le gambe: nessuno fa caso a me, sono tutti troppo addormentati;
decido di divertirmi, e alzo la mano.
L’insegnante mi guarda, senza
neanche accorgersi che non sono una sua studentessa, e con un cenno della testa
m’invita a parlare.
- Volevo sapere, professore,
cosa mi sa dire dei 20 anni di tortura, successivi all’ultima battaglia tra
maghi e vampiri, avvenuti contro questi ultimi secondo la legge approvata nel
1951 dal Ministro della Magia, Dreorgus Minnenton. -
La classe si gira a
guardarmi, sento tutti gli sguardi puntati su di me, ma io non stacco gli occhi
dall’insegnante.
Il professore mi guarda,
senza sapere come rispondere: rimane in silenzio per un paio di minuti, poi con
un - Non è nel programma. - , riprende la sua spiegazione.
Il mio volto s’indurisce, le
labbra si assottigliano: naturalmente, non riveliamo agli studenti che gli
uomini più potenti e prestigiosi del mondo magico sono solo degli assassini,
potremmo impressionarli.
Mi alzo ed esco dalla stanza,
non prima di aver gettato uno sguardo di disprezzo al professore.
Cammino per il corridoio,
consapevole di chi mi sta seguendo; mi fermo di punto in bianco, e sento cessare
i passi dietro di me.
- Cosa vuoi? - chiedo, senza
voltarmi.
Lui deglutisce, incerto: -
Voglio.. voglio sapere chi sei. -
Increspo le labbra in un
sorriso: - Prima di chiedere a qualcuno di presentarsi, è buona educazione che
sia tu a farlo per primo. -
- Io sono.. Draco Malfoy.
-
Malfoy. Ovvio, è uguale a
Lucius: conosco bene il padre di Draco, è un Mangiamorte. Mi chiedo se lo sia
anche lui.
- Io mi chiamo Crysthal.
-
- E sei un.. - si blocca,
incerto su come proseguire: sa che sta rischiando grosso.
- Un? - lo incito io, curiosa
di vedere se avrà il coraggio di completare la domanda.
- Un... vampiro? -
Niente male, è riuscito
persino a controllare il tremito della sua voce.
Mi volto lentamente,
avvicinandomi a lui; percepisco il suo respiro accelerato, i battiti veloci del
suo cuore: è terrorizzato.
Mi sporgo verso il suo
orecchio, inspirando profondamente l’odore del suo corpo, mentre le mie labbra
si piegani in un sorriso: - Dipende dai punti di vista. - mormoro, prima di
scostarmi da lui.
- Ti conviene tornare in
classe - aggiungo, dandogli le spalle - Il tuo insegnante si statà chiedendo che
fine hai fatto. -
Riprendo a camminare, e sento
che lui si dirige dalla parte opposta alla mia; un pò mi dispiace, sarebbe stato
divertente se avesse continuato a seguirmi.
Esco dal castello, giusto in
tempo per accogliere i miei compagni, guidati da Mac; spiego loro la situazione,
e le condizioni poste a Silente, e da lui accettate. I miei compagni annuiscono,
segno che sono d’accordo: come se potessero opporsi.
Rimaniamo fuori fino all’ora
di pranzo, esplorando a fondo la Foresta Proibita: per noi, essa non costituisce
alcun pericolo. Al contrario, praticamente rappresenta il nostro ambiente
ideale.
Quando entriamo in Sala
Grande, è ancora presto: la Sala deve ancora riempirsi di studenti, e, per il
momento, sono presenti solo i professori, oltre a noi. Silente fa un cenno di
saluto nella nostra direzione, che io e i miei compagni ricambiamo.
Un vociare allegro si fa
sempre più vicino e, all’improvviso, la Sala Grande viene invasa dagli studenti
affamati: riconosco Potter, il rosso che era seduto accanto a lui durante l’ora
di storia, e un altro paio di studenti, tra cui una ragazza dai boccoli castani
e gli occhi color dell’oro fuso, anche lei a lezione di Storia.
I miei compagni si guardano
in giro senza fretta, studiando lentamente tutti i ragazzi.
Quando quasi tutti si sono
seduti, e i piatti sono già comparsi sui tavoli, Malfoy fa il suo
ingresso.
Io m’irrigidisco
istantaneamente, e sento che Mac fa la stessa cosa; un ringhio strozzato mi
risuona in gola, e sulla Sala Grande scende immediatamente il silenzio: tutti mi
fissano, terrorizzati, ma il più spaventato è Malfoy, che cerca di non
tremare.
Uno dei miei scatta in
avanti, ma, per sua sfortuna, io sono più veloce di lui. Scatto in avanti
anch’io, posizionandomi davanti a Draco, ringhiando.
- Non ti azzardare. - sibilo,
e la mia voce suona distorta, non sembra neanche la mia.
Il ragazzo che ho davanti
ringhia, mostrando i denti affilati, gli occhi anneriti dal desiderio: vuole
Malfoy, vuole il suo sangue.
- Spostati, Crysthal. -
risponde lui, facendomi capire quali sono le sue intenzioni: non vuole mettersi
contro di me, ma non ha intenzione di cedere.
Draco sta tremando, lo sento
distintamente dietro di me: posso persino percepire il rivolo di sudore freddo
che gli imperla la fronte, mentre il suo cuore accellera, e il suo respiro si fa
sempre più corto.
- Te lo ripeto, Demis: non ti
azzardare. - lo avverto nuovamente, sperando di convincerlo.
Lui decide d’ignorarmi:
scatta di lato, puntando al collo di Malfoy, e non mi lascia altra scelta. mi
basta un solo, preciso colpo, per fermarlo: punto al suo cuore, estraggo il
pugnale, e lo colpisco. Demis si accascia a terra, urlando. fiamme incandescenti
circondano il suo corpo. Pochi secondi, e tutto ciò che rimane di lui è
cenere.
Gelida, alzo lo sguardo sugli
altri: - Chiunque abbia intenzione di toccare uno qualunque dei ragazzi o degli
insegnanti, farà la stessa fine. Chiaro? -
Gli altri annuiscono, sanno
che non scherzo: l’ho appena dimostrato.
Mi giro verso Draco: è
profondamente scosso, ma sta bene.
- Tutto a posto? - gli
chiedo, e lui annuisce lentamente.
Guardo i miei compagni, e
loro abbassano la testa in segno di rispetto.
- Fuori. - ordino loro; lasciamo così la
Sala Grande, sotto lo sguardo di tutti e, in particolare, quello sconvolto di
Draco.
Buonaseeeeera!!! Ecco qui il secondo capitolo!!!
Innanzitutto voglio ringraziare le 4 persone che hanno recensito:
LaTerrestreCrazyForVegeta: oddio, ma io ti devo fare un
monumento.. tu leggi e recensisci tutto quello che scrivo, ti ringrazio
tantissimo!!!!! Piaciuto il secondo capitolo?? Le "misteriose persone" hanno
un'identità più chiara? Comunque, ti posso assicurare che delle tue recensioni
non mi stancherò mai!!!! Fammi sapere che ne pensi!!!! Bacionissimi, ti voglio
bene!!!!
ladyrocker: tesoro mio!!! ma come non ti paicciono i
ragazzi misteriosi?? Nuuuu.... non dirmelo!!! Vabbè, tanto sai che sei obbligata
a recensire e a dirmi che ne pensi, quindi.... leggi!!!! Ti voglio troppo bene
piccola, bacionissimi!!!!
Rivoltella
J: sono felice che tu stia aspettando il seguito con impazienza!!
Ecco qua, che ne pensi??? Ti è piaciuto??? Fammi sapere, mi raccomando!!!
Bacionissimi tesoro, tvttb!!!
HermyKitty: amooooooooore!!!!! Me saltella dalla
contentezza leggendo la tua recensione!! Eh lo so, il primo capitolo è davvero
misterioso, ma in questo alcune cose dovrebbero essere più chiare... no??? Sono
felice di aver definito Crysthal, devo dire che il suo carattere assomiglia
molto alla parte più dark di me...fammi sapere che ne pensi del capitolo tesoro,
promesso??? Ti voglio troppo bene, bacioni!!!!
Et voilà!! Un appello a chi legge: lasciatemi un
commentino, vi prego!! Accetto anche critiche, se la fiction non vi piace, non
avete che da dirlo!!! Mi raccomando fatevi sentire... ci conto!!!!!
Un bacionissimo!!!
Chiara
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