Sundas 31 Primo Seme
Sundas, 31
Primo Seme
Noia. Ecco cos'è questo
posto, una noia.
Non so come faccia la
gente a viverci una vita intera, io ci sono da soli 3 giorni e sto quasi per
impazzire! Non succede mai nulla, puzza e il colore degli acquitrini
m'intristisce.
Aggiungiamoci poi anche
quella Redguard, Jonna, che ogni sera stende il braccio avidamente, pretendendo
i suoi maledetti dieci Septim, e con stasera siamo già a 40.
Kintra, l'Argoniana. Già,
è ancora lei il mio chiodo fisso.
Se ne sta tutto il giorno
al sicuro tra le mura di legno del Capanno del Taumaturgo... al sicuro...
insomma, date le piccole esplosioni che ogni tanto arrivano dal laboratorio di
Lami (sarà qualcuno dei suoi intrugli, quelli che poi farà assaggiare alla sua "impiegata").
Comunque, sicuro o no, non
posso nemmeno stare lì a ronzarle tutto il giorno attorno, sperando, che ne so,
che gli arrivi addosso un acido o che cada dalle scale, darei nell'occhio in
uno spazio così angusto, e non vorrei che la gente si facesse strane idee.
Per fortuna ogni tanto la
mandano in cerca di qualche ingrediente tra le pozze d'acqua putrescente, lì
posso seguirla e sarà anche più esposta a pericoli come quello in cui mi sono
cacciato io. O almeno questo era quello che pensavo il primo giorno.
Poi non solo ho notato che
non le succedeva niente di pericoloso, ma che ero anche goffo come spia, e,
inoltre, se mi fossi fatto scoprire lì, da solo appresso a quella, mi sarebbe
stato ancora più difficile argomentare.
Eppure qualcosa mi dice
che, in verità, lei mi ha già scoperto, sa che la seguo nella palude, scommetto
che riesce ad assaggiare il mio odore nell'aria con la sua viscida lingua da
rettile come i serpenti.
Questo era quello che
supponevo fino a ieri, da oggi invece non ho più ragione di supporlo: mi sono
palesato a lei... involontariamente.
Mentre la stavo spiando da
dietro un cespuglio sono scivolato nel fango uscendo dal fogliame e
ritrovandomi praticamente ai suoi piedi.
Quella subito è scattata,
dicendosi indignata e alzando la sua orribile, gracchiante voce.
Ha detto di essere stufa
del mio strano comportamento e che mi avrebbe presto denunciato alle guardie
(quindi sapeva che non era la prima volta che la seguivo).
Al che io le ho dovuto
rivelare la verità, che cioè stavo attendendo il momento per salvarle la vita.
«Quindi mi segui nella speranza che mi capiti un qualche incidente?»
ha osservato quella, con aria di superiorità e di stizza.
In effetti è così.
Non potendo fare nient'altro, le ho ronzato attorno per tutta la
durata del suo compito, seguendola mentre raccoglieva piante e catturava
insetti.
Allora, così, per trascorre il tempo, le ho chiesto da dove veniva.
Quella, sulle prime, si è mostrata indisposta ad accontentare la mia
curiosità, per un istante di silenzio, poi, come affrettandosi invece a
rispondermi, biascicò alla meno peggio qualche parola insicura, insicurezza che
io imputavo alla sua origine straniera.
Veniva veramente da Windhelm, proprio dal porto. E senza nemmeno il
bisogno che le chiedessi perché poi decise di trasferirsi a Morthal
«Freddo, Nord e Dunmer» ha argomentato.
Le temperature, ha spiegato, erano troppo basse per un essere a sangue
freddo come lei (al che mi sono chiesto, come ha fatto ella stessa, che ci
andassero a fare tutti quegli Argoniani) e quindi pensava che una palude,
ambiente congeniale alla sua razza, facesse a caso suo, ma si sbagliò, dato che
le temperature sono comunque molto basse, tanto che la maggior parte delle
pozzanghere sono completamente congelate. «Almeno non manca il cibo» ha
aggiunto cacciando velocemente la lingua ad acciuffare al volo uno della
miriade di insetti che appestano l'aria di questi posti.
Poi, aggiungeva sempre come se dovesse giustificare qualcosa, non le
piacevano i suoi "concittadini": sia i Nord che, soprattutto gli Elfi
Scuri, trattano gli Argoniani con superiorità, costringendoli ai lavori che essi
non vogliono fare e, mentre i Dunmer hanno un "ghetto", comunque un
intero quartiere a loro dedicato, gli Argoniani devono invece dormire in una
singola camera comune, in pessime condizioni igieniche.
Infine non la soddisfaceva il lavoro; come tutti i suoi simili
lavorava al porto e aveva emigrato verso Windhelm attratta dalla possibilità di
poter entrare, anche fortuitamente, a
far parte di qualche ciurma e salpare verso il mare aperto: era questo il suo
sogno, era questo che faceva a Black Marsh, ma questa possibilità le fu negata
a Windhelm e fu relegata solo ai lavori sulla terra ferma... ad un tratto si è
come ridestata, quasi quest'ultima informazione le fosse sfuggita per errore.
Si è affrettata subito a fare qualche paralipomena: una flotta mercantile, a Black
Marsh lavorava su una flotta mercantile, un semplice mozzo su una nave
mercantile.
Istante di silenzio, pupille verticali perse nel vuoto, poi ha ripreso a
camminare, ignorandomi e mai più proferendo parola... avrà detto qualcosa che
realmente non doveva dire, chi lo sa...
Insomma, anche oggi non sono venuto a capo di niente, ma se non altro
il gorilla che mi minacciava l'altra volta affinché la smettessi di scrivere se
n'è andato.
Morthal è troppo poco pericolosa, devo farmi venire un'idea per
chiudere questa questione.
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