Capture
Mello stava rientrando dalla lezione di statistica e camminava a passo molto lento. Nella testa gli frullavano integrali composti e pensieri sconnessi, creando un groviglio molto difficile da districare. Tutta la faccenda di Matt aveva complicato a dismisura le sue indagini, conducendolo addirittura a sospettare del suo migliore amico. Le coincidenze esistono, certo, ma in quel caso gli sembrava ce ne fossero davvero troppe... Tutti i ragazzi che finivano nel mirino del maniaco avevano qualche conto in sospeso con Matt, senza contare che era stato proprio lui a scrivere quel bigliettino disperato per padre Albert. E, poi, c'era sempre il problema dei vuoti di memoria...
Proprio quando Mello era sul punto di svoltare l'angolo verso la propria camera, una serie di strane grida lo fece sobbalzare...
Mello fece irruzione nella propria camera dopo aver compreso che quello scambio di battute proveniva proprio da lì. Quando varcò la soglia, si trovò di fronte Roger con la sua solita espressione malinconica, mentre nell'angolo accanto a Matt, Backup sorrideva vittorioso.
“ Quel maledetto stramboide deve sentirsi proprio ganzo per aver risolto il caso... Gli spaccherei la faccia solo per farlo smettere di sorridere in quel modo! “
Matt sembrava sull'orlo di una crisi di nervi... Aveva gli occhi lucidi, il respiro affannoso e si capiva lontano un miglio che stava valutando seriamente l'ipotesi di darsela a gambe alla prima occasione buona.
“ Questo è un incubo! Ma che diavolo sta succedendo?! Io non ho fatto nulla! O almeno... credo... “
Con uno scatto repentino, Matt evitò Beyond che era ancora limitato nei movimenti a causa delle stampelle e si fiondò verso l'uscita, ma fu prontamente bloccato da Berenice, sopraggiunta all'improvviso per unirsi alla “ festa “.
-
Adesso basta! Cerchiamo di mantenere la calma! Matt, da bravo, vieni con noi, ti assicuro che avrai la possibilità di difenderti, ma per adesso sei l'unico sospettato. Cerca di capire, io sono il direttore, non posso sottovalutare i capi d'accusa contro di te e lasciarti libero, ne andrebbe della sicurezza degli altri ragazzi!
-
Capi d'accusa!? Oh, andiamo! Non avete uno straccio di prova e, poi, io non sono mai stato un tipo violento!
A quest'affermazione, Backup si avvicinò a Matt ed iniziò a fissarlo con un'espressione di sfida.
Matt si sentì mancare e volse uno sguardo pregno d'angoscia a Mello che, durante tutta la conversazione, era rimasto in silenzio, incapace di articolare frasi coerenti.
Improvvisamente, Mello ricordò con chi si era confidato e quasi si maledì per essersi fidato di lui.
Mello si sentì improvvisamente sotto inchiesta, anche se non era lui il sospettato. Iniziò ad indietreggiare come se stesse affrontando una belva inferocita ed urtò contro la robusta Berenice. L'impatto lo fece inciampare, ma, fortunatamente, riuscì a mantenere l'equilibrio.
Beyond, Roger e Berenice si volsero contemporaneamente verso Mello, quasi aspettandosi dal ragazzino una lunga arringa tesa a dimostrare l'innocenza di Matt. Mello, tuttavia, ancora non sapeva esattamente cosa dire e, soprattutto, non era sicuro che il suo amico fosse innocente...
“ Le coincidenze... esistono... però... “
Lo sguardo di Matt si raggelò, i muscoli cedettero e si arresero alla stretta di Berenice, il cuore iniziò a battere come un tamburo...
“ Non... Non si fida più di me... “
La voce di Matt era poco più di un mero sussurro, il pianto risucchiò in gola tutte le parole che il piccolo genio avrebbe voluto proferire in quel momento così delicato.
Matt sapeva benissimo che una parte del suo cuore si stava lentamente sgretolando ed era altrettanto certo che la sola persona in grado di ripararla non lo avrebbe fatto.
Quella persona, ormai, lo reputava un assassino.
“ Se neppure Mello crede più in me, che senso ha ribellarmi? Forse hanno ragione loro... “
Roger si grattò la fronte stempiata e sospirò profondamente. Quella storia di maniaci e vittime stava durando anche troppo, sottraendogli tempo utile alla tassidermia*, la sua arte preferita.
Con un'insolita risolutezza, il direttore disse a Berenice di stringere la presa su Matt e, poi, si rivolse direttamente a lui.
-
Allora Matt, visto che hai finalmente deciso di ragionare ti chiuderò nel mio ufficio così Backup potrà interrogarti ancora. Mi sembra ovvio che non potrai più uscire e dovrai considerarti in detenzione preventiva fino a nuovo ordine. Se, dopo il responso di L, sarai ancora giudicato colpevole, passeremo il caso al tribunale dei minori. Ti è tutto chiaro?
Matt annuì con un cenno del capo, senza alzare lo sguardo verso Roger, né tanto meno, verso Backup che continuava a fissarlo ad occhi sgranati.
Mello era allibito, si sentiva terribilmente in colpa e non riusciva a metabolizzare la scena che stava osservando. Avrebbe dovuto difendere Matt, è questo che fanno i veri amici, ma qualcosa di recondito, rancore o forse sospetto, gli aveva impedito di prendere posizione.
Backup e Roger uscirono silenziosamente dalla stanza, seguiti a ruota da Berenice che stringeva Matt per la collottola come un cucciolo dispettoso.
Quando si ritrovò completamente solo, Mello iniziò a sfogare la rabbia repressa devastando tutto ciò che gli capitava a tiro. In pochi secondi, libri di testo, CD e poster furono ridotti in frammenti finissimi e si sparsero al suolo a mo' di pioggia di coriandoli.
“ Matt... Mi dispiace! Dannazione! Ma... ma non è stata tutta colpa mia! Io... io non avrei mai peggiorato la tua posizione facendoti passare per violento! Il vero responsabile di tutto questo è solo uno! “
Mello si fiondò in corridoio senza neppure guardare dove metteva i piedi. La sua meta era una stanza situata nel lato opposto del dormitorio e, durante il lungo tragitto, travolse due ragazzi ed una bambina di cinque o sei anni che cadde a terra e scoppiò a piangere. Inutile dire che non si scusò.
Giunto di fronte alla porta bianco panna, la spalancò con un calcio.
Near era seduto, come al solito, in mezzo ad una schiera di torri di dadi che crollarono all'unisono quando la porta sbattè violentemente contro il muro.
Mello stese Near in un lampo e gli fece sbattere la testa contro il pavimento duro. L'albino gemette per il dolore, ma non si scompose, anzi... il suo sguardo era placido ed inespressivo, non tradiva alcuna emozione, neppure stupore.
Near sospirò debolmente ed afferrò la mano di Mello che lo teneva ancorato al suolo, spingendola via.
“ Mello Mello... sempre troppo impulsivo! “
Mello rifletté per qualche secondo sull'affermazione dell'albino e si persuase che non fosse completamente infondata. Contro Matt c'erano diverse prove, Near aveva ragione, ma questo non lo giustificava a spifferare tutto!
-
Dì pure quello che vuoi, avevo i miei motivi e non credo di aver sbagliato. Se Matt è passato per violento, vuol dire che, forse, lo è davvero, non credi? Guarda come ti ha ridotto!
Colto da un moto di stizza, Mello afferrò un'abbondante nugolo di ricci candidi e li tirò con forza. La chioma di Near, ultimamente, stava diventando il suo bersaglio preferito, ma, in tutta sincerità, non aveva intenzione di fargli del male. La rabbia, spesso, lo coglieva di sorpresa impedendogli di essere lucido, soprattutto quando parlava con Near. Qualcosa stava cambiando tra loro, Mello lo sentiva, e gli era anche abbastanza chiaro che gran parte dei suoi problemi con l'albino era iniziata dopo la graduatoria...
“ Non ho tempo per pensare a queste sciocchezze... ora voglio fargliela pagare! “
-
Se vuoi sfogarti, fa pure, non mi interessa, ma sappi che colpendo me non ti sentirai meno in colpa per aver dubitato di Matt!
Quelle parole scesero come acido lungo la schiena di Mello, affondarono nella carne, sciolsero le vertebre e raggiunsero il cuore, avvolgendolo in un abbraccio corrosivo.
Mello ansimava forte, il suono delle sue urla disumane riecheggiava nella stanza, bombardandogli dolorosamente le orecchie e non solo... Stentava a credere di essere stato così crudele, non aveva senso prendersela con Near quando la sola persona con cui si sentiva davvero in collera era se stesso...
“ Eppure, sfogarmi in questo modo mi è servito, anzi, mi è proprio piaciuto! Sembra quasi che l'omino bianco sia completamente immune a tutti i miei attacchi... Potrei fargli o dirgli qualsiasi cosa e lui rimarrebbe sempre impassibile... Come un muro impermeabile alle emozioni.“
Near si mosse leggermente, distraendo Mello dalle sue elucubrazioni. L'albino aveva la solita espressione vacua, ma le labbra tremavano in preda ad uno strano impulso e gli occhi si serravano di continuo, come di fronte al flash di una macchina fotografica.
Mello osservò per qualche istante quella strana reazione senza parlare, incapace di comprenderne il significato.
-
Sai che ti dico, Mello? Con queste parole ho capito che hai proprio ragione... Io non ho nessuno... Adesso, ti pregherei di alzarti, inizi a schiacciarmi, e dopo vorrei anche che mi lasciassi solo. Devo ricostruire le torri che hai distrutto. Arrivederci.
Mello ascoltò la fredda replica di Near provando una sensazione di vuoto alla bocca dello stomaco. Era stato come precipitare da un palazzo di nove piani.
All'improvviso, realizzò di aver fatto una cosa terribile.
-
Mello, volevi dirle e come, te l'ho letto negli occhi. Non preoccuparti comunque, la verità non potrà mai far più male di una bugia.
-
Oggi, per la prima volta, hai detto le cose come stanno, ma in passato mi hai mentito! Ed ora non costringermi a ripetermi, va via!!!
L'ultimo ordine fu quasi un grido, Near si tolse Mello di dosso con una spinta decisa e corse in un angolo della stanza a raccattare alcuni dadi.
Mello rimase shockato da quello scatto così violento e ritenne opportuno uscire seguendo le direttive dell'albino. Proprio prima di mettere un piede in corridoio, però, si fermò e, con lo sguardo serio, iniziò a parlare.
Inaspettatamente, Near afferrò un LEGO dallo scaffale e lo lanciò contro Mello, colpendolo forte sul naso.
Mello mugolò per il dolore e si diresse ad ampie falcate verso Near. L'albino temette di aver oltrepassato il limite.
“ Okay, stavolta mi ammazza sul serio... “
Contro ogni previsione, Mello non colpì Near, né gli saltò addosso, si limitò ad arpionargli le spalle e a guardarlo dritto negli occhi.
La voce di Near risultava stranamente alterata, come se qualcosa bloccato in gola impedisse ai suoni di svilupparsi correttamente...
In un attimo di scarsa lucidità, Mello avvolse le braccia intorno alla vita di Near e lo trasse a sé con forza. Fu un gesto istintivo, rapido e brusco, molto più simile ad uno schiaffo che ad un abbraccio, in verità.
Near non rispose, nascose la testa nell'incavo del collo di Mello ed iniziò a singhiozzare, sciogliendo quel nodo che gli bloccava il respiro. Mello, dal canto suo, si comportava con noncuranza, probabilmente perché neppure si era accorto di ciò che aveva fatto. Forse credeva davvero di aver tirato uno schiaffo a Near...
-
Che siamo amici per davvero! Non ho mai mentito su questa cosa, lo giuro! E mi dispiace di aver fatto lo stronzo prima... Questa storia di Matt mi sta uccidendo! Avrei voluto aiutarlo a scagionarsi, ma non riesco a non dubitare di lui...
Mello smise di sghignazzare e sorrise a Near sinceramente, senza cattiveria, come non faceva da molto tempo.
NOTE:
Eccomi qui con un nuovo capitolo... Credo che il risultato non sia eccellente, ma lascio a voi il giudizio, come sempre!
1) tassidermia = arte dell'imbalsamatura ( davvero simpatico Roger, vero? :\ )
|