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Autore: RamaDFZ    12/05/2013    4 recensioni
“Wammy's House”, questo il nome inciso sulla targa di ottone che affianca la pesante cancellata d'ingresso, “Wammy's House”, speranza e condanna di tante piccole anime perdute...
Apriamo una pagina a caso nella storia della dolce casa di Winchester ed iniziamo a leggere da lì, scorrendo tra le righe di vite diverse eppur troppo simili, assaporando parte della macabra danza di burattini ed invisibili mani...
Another, primo candidato alla successione, muore, apparentemente suicida, alla tenera età di quindici anni. Una serie di indizi e discrepanze spinge tre piccoli geni a credere che dietro la dipartita di "A" ci sia la mano di un assasino. Tra indagini condotte su strade parallele e sentimenti che si mostreranno spesso in maniera goffa e tesa, Mello e Near impareranno molto su se stessi, sulla loro vita nella "House"e sul legame che li unisce.
Chi sopravviverà alla tempesta distruttiva impazzata nel chiuso della House? Chi si salverà dall'effetto domino scatenato dal peso di un nome fin troppo importante?
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beyond Birthday, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capture


 


 


 

Mello stava rientrando dalla lezione di statistica e camminava a passo molto lento. Nella testa gli frullavano integrali composti e pensieri sconnessi, creando un groviglio molto difficile da districare. Tutta la faccenda di Matt aveva complicato a dismisura le sue indagini, conducendolo addirittura a sospettare del suo migliore amico. Le coincidenze esistono, certo, ma in quel caso gli sembrava ce ne fossero davvero troppe... Tutti i ragazzi che finivano nel mirino del maniaco avevano qualche conto in sospeso con Matt, senza contare che era stato proprio lui a scrivere quel bigliettino disperato per padre Albert. E, poi, c'era sempre il problema dei vuoti di memoria...

Proprio quando Mello era sul punto di svoltare l'angolo verso la propria camera, una serie di strane grida lo fece sobbalzare...


 


 

  • Smettila di negare! Ormai sappiamo tutto!

  • Non capisco di cosa mi state accusando!


 

  • Non fare il finto tonto, Matt! Ho eseguito una perizia calligrafica accurata ed è risultato che il bigliettino in possesso di padre Albert è stato scritto da te!


 

  • Sì, è vero, però...


 


 

Mello fece irruzione nella propria camera dopo aver compreso che quello scambio di battute proveniva proprio da lì. Quando varcò la soglia, si trovò di fronte Roger con la sua solita espressione malinconica, mentre nell'angolo accanto a Matt, Backup sorrideva vittorioso.

Quel maledetto stramboide deve sentirsi proprio ganzo per aver risolto il caso... Gli spaccherei la faccia solo per farlo smettere di sorridere in quel modo! “


 


 

  • Che sta succedendo qui?!!


 

  • Oh, ciao mio caro Mello! Sei arrivato giusto in tempo per vedermi catturare il tuo amico pazzo e consegnarlo alla giustizia!


 

  • Non sono pazzo!


 


 

Matt sembrava sull'orlo di una crisi di nervi... Aveva gli occhi lucidi, il respiro affannoso e si capiva lontano un miglio che stava valutando seriamente l'ipotesi di darsela a gambe alla prima occasione buona.

Questo è un incubo! Ma che diavolo sta succedendo?! Io non ho fatto nulla! O almeno... credo...


 


 

  • Lasciatemi stare!


 


 

Con uno scatto repentino, Matt evitò Beyond che era ancora limitato nei movimenti a causa delle stampelle e si fiondò verso l'uscita, ma fu prontamente bloccato da Berenice, sopraggiunta all'improvviso per unirsi alla “ festa “.


 


 

  • Dove credi di andare teppistello!? Da qui non si passa!


 

  • Adesso basta! Cerchiamo di mantenere la calma! Matt, da bravo, vieni con noi, ti assicuro che avrai la possibilità di difenderti, ma per adesso sei l'unico sospettato. Cerca di capire, io sono il direttore, non posso sottovalutare i capi d'accusa contro di te e lasciarti libero, ne andrebbe della sicurezza degli altri ragazzi!


 

  • Capi d'accusa!? Oh, andiamo! Non avete uno straccio di prova e, poi, io non sono mai stato un tipo violento!


 


 

A quest'affermazione, Backup si avvicinò a Matt ed iniziò a fissarlo con un'espressione di sfida.


 


 

  • Davvero non sei violento? A me risulta che appena due giorni fa hai fatto a botte con Mello e gli hai quasi rotto il labbro!


 


 

Matt si sentì mancare e volse uno sguardo pregno d'angoscia a Mello che, durante tutta la conversazione, era rimasto in silenzio, incapace di articolare frasi coerenti.


 


 

  • M-ma come?! Mello, tu hai detto a...


 

  • No! Te lo giuro Matt, non ho detto a nessuno che tu...


 

  • Errore!! Mi spiace contraddirti Mello, ma a qualcuno l'hai detto che è stato Matt a pestarti... Pensaci bene...


 


 

Improvvisamente, Mello ricordò con chi si era confidato e quasi si maledì per essersi fidato di lui.


 


 

  • Near!!


 

  • Bingo!! Hai ricordato!


 

  • Mello, come hai potuto dire a Near che abbiamo litigato?! Quando ti chiedo di scambiare due parole con me sembra sempre che mi stai facendo un piacere! E adesso vengo a sapere che è quel coso il tuo confidente preferito?!!


 

  • N-no, che c'entra!


 


 

Mello si sentì improvvisamente sotto inchiesta, anche se non era lui il sospettato. Iniziò ad indietreggiare come se stesse affrontando una belva inferocita ed urtò contro la robusta Berenice. L'impatto lo fece inciampare, ma, fortunatamente, riuscì a mantenere l'equilibrio.


 


 

  • Mello, non andartene! Conferma anche tu che io non avrei mai potuto uccidere Anì o attentare alla vita di Near e Backup!


 


 

Beyond, Roger e Berenice si volsero contemporaneamente verso Mello, quasi aspettandosi dal ragazzino una lunga arringa tesa a dimostrare l'innocenza di Matt. Mello, tuttavia, ancora non sapeva esattamente cosa dire e, soprattutto, non era sicuro che il suo amico fosse innocente...

Le coincidenze... esistono... però...


 


 

  • Mello! Avanti! Dì qualcosa!


 

  • Beh...

  • Coraggio! Garantisci per me!

  • E-ecco, io...


 

  • Mello!!


 


 

Lo sguardo di Matt si raggelò, i muscoli cedettero e si arresero alla stretta di Berenice, il cuore iniziò a battere come un tamburo...

Non... Non si fida più di me...


 


 

  • Matt... tu...


 

  • Non. importa Mello, ho capito... grazie lo stesso.


 


 

La voce di Matt era poco più di un mero sussurro, il pianto risucchiò in gola tutte le parole che il piccolo genio avrebbe voluto proferire in quel momento così delicato.

Matt sapeva benissimo che una parte del suo cuore si stava lentamente sgretolando ed era altrettanto certo che la sola persona in grado di ripararla non lo avrebbe fatto.

Quella persona, ormai, lo reputava un assassino.

Se neppure Mello crede più in me, che senso ha ribellarmi? Forse hanno ragione loro...


 


 

  • Portatemi via...


 

  • C-che cosa?! No, Matt! Non farlo!


 

  • Lascia perdere Mel... è tardi.


 


 

Roger si grattò la fronte stempiata e sospirò profondamente. Quella storia di maniaci e vittime stava durando anche troppo, sottraendogli tempo utile alla tassidermia*, la sua arte preferita.

Con un'insolita risolutezza, il direttore disse a Berenice di stringere la presa su Matt e, poi, si rivolse direttamente a lui.


 


 

  • Allora Matt, visto che hai finalmente deciso di ragionare ti chiuderò nel mio ufficio così Backup potrà interrogarti ancora. Mi sembra ovvio che non potrai più uscire e dovrai considerarti in detenzione preventiva fino a nuovo ordine. Se, dopo il responso di L, sarai ancora giudicato colpevole, passeremo il caso al tribunale dei minori. Ti è tutto chiaro?


 


 

Matt annuì con un cenno del capo, senza alzare lo sguardo verso Roger, né tanto meno, verso Backup che continuava a fissarlo ad occhi sgranati.

Mello era allibito, si sentiva terribilmente in colpa e non riusciva a metabolizzare la scena che stava osservando. Avrebbe dovuto difendere Matt, è questo che fanno i veri amici, ma qualcosa di recondito, rancore o forse sospetto, gli aveva impedito di prendere posizione.


 


 

  • Bene, questo caso segnerà la mia definitiva ascesa verso il titolo, non credi Mello?


 

  • Tappati la fogna B!


 

  • Ehi, non dare la colpa a me se non sei riuscito a scagionare il rosso! Ci si vede...


 


 

Backup e Roger uscirono silenziosamente dalla stanza, seguiti a ruota da Berenice che stringeva Matt per la collottola come un cucciolo dispettoso.

Quando si ritrovò completamente solo, Mello iniziò a sfogare la rabbia repressa devastando tutto ciò che gli capitava a tiro. In pochi secondi, libri di testo, CD e poster furono ridotti in frammenti finissimi e si sparsero al suolo a mo' di pioggia di coriandoli.

Matt... Mi dispiace! Dannazione! Ma... ma non è stata tutta colpa mia! Io... io non avrei mai peggiorato la tua posizione facendoti passare per violento! Il vero responsabile di tutto questo è solo uno!


 


 

Mello si fiondò in corridoio senza neppure guardare dove metteva i piedi. La sua meta era una stanza situata nel lato opposto del dormitorio e, durante il lungo tragitto, travolse due ragazzi ed una bambina di cinque o sei anni che cadde a terra e scoppiò a piangere. Inutile dire che non si scusò.

Giunto di fronte alla porta bianco panna, la spalancò con un calcio.


 


 

  • Neaaaar!!!


 


 

Near era seduto, come al solito, in mezzo ad una schiera di torri di dadi che crollarono all'unisono quando la porta sbattè violentemente contro il muro.


 


 

  • Buon pomeriggio, Mello...


 

  • Buon pomeriggio?!! Buon pomeriggio dici?!! Io ti... io...


 


 

Mello stese Near in un lampo e gli fece sbattere la testa contro il pavimento duro. L'albino gemette per il dolore, ma non si scompose, anzi... il suo sguardo era placido ed inespressivo, non tradiva alcuna emozione, neppure stupore.


 


 

  • Immagino che siano già venuti a prendere Matt...


 

  • Certo!! Certo che sono venuti!! E lo hanno anche portato via! Tutto per colpa della tua bocca larga!!


 


 

Near sospirò debolmente ed afferrò la mano di Mello che lo teneva ancorato al suolo, spingendola via.

Mello Mello... sempre troppo impulsivo!


 


 

  • Suvvia! Pensi davvero che Matt sia stato preso in custodia solo perché ho detto che ti ha picchiato?!


 


 

Mello rifletté per qualche secondo sull'affermazione dell'albino e si persuase che non fosse completamente infondata. Contro Matt c'erano diverse prove, Near aveva ragione, ma questo non lo giustificava a spifferare tutto!


 


 

  • Non significa nulla! Lo sai che, grazie alla tua soffiata, Matt è stato etichettato subito come individuo violento?!! Si tratta di un'aggravante molto seria!


 

  • Dì pure quello che vuoi, avevo i miei motivi e non credo di aver sbagliato. Se Matt è passato per violento, vuol dire che, forse, lo è davvero, non credi? Guarda come ti ha ridotto!


 


 

Colto da un moto di stizza, Mello afferrò un'abbondante nugolo di ricci candidi e li tirò con forza. La chioma di Near, ultimamente, stava diventando il suo bersaglio preferito, ma, in tutta sincerità, non aveva intenzione di fargli del male. La rabbia, spesso, lo coglieva di sorpresa impedendogli di essere lucido, soprattutto quando parlava con Near. Qualcosa stava cambiando tra loro, Mello lo sentiva, e gli era anche abbastanza chiaro che gran parte dei suoi problemi con l'albino era iniziata dopo la graduatoria...

Non ho tempo per pensare a queste sciocchezze... ora voglio fargliela pagare!


 


 

  • Mello, potresti smetterla per favore? Se continui a tirare così non mi resterà neanche il cuoio capelluto...


 

  • Non puoi parlare! Ti è concesso solo lamentarti!


 

  • Mello...


 

  • Zitto!! Stà zitto!


 

  • Se vuoi sfogarti, fa pure, non mi interessa, ma sappi che colpendo me non ti sentirai meno in colpa per aver dubitato di Matt!


 


 

Quelle parole scesero come acido lungo la schiena di Mello, affondarono nella carne, sciolsero le vertebre e raggiunsero il cuore, avvolgendolo in un abbraccio corrosivo.


 


 

  • Io... non...


 

  • Posso capire ciò che provi...


 

  • No! Non provarci neanche a dire che mi capisci!


 

  • Sì invece...


 

  • Ma se non sai nemmeno come si fa ad avere un amico! Vivi nel tuo mondo di giochi, isolato da tutto il resto e te ne freghi degli altri!! Tu non hai nessuno, tu non sei nessuno!!!


 


 

Mello ansimava forte, il suono delle sue urla disumane riecheggiava nella stanza, bombardandogli dolorosamente le orecchie e non solo... Stentava a credere di essere stato così crudele, non aveva senso prendersela con Near quando la sola persona con cui si sentiva davvero in collera era se stesso...

Eppure, sfogarmi in questo modo mi è servito, anzi, mi è proprio piaciuto! Sembra quasi che l'omino bianco sia completamente immune a tutti i miei attacchi... Potrei fargli o dirgli qualsiasi cosa e lui rimarrebbe sempre impassibile... Come un muro impermeabile alle emozioni.

Near si mosse leggermente, distraendo Mello dalle sue elucubrazioni. L'albino aveva la solita espressione vacua, ma le labbra tremavano in preda ad uno strano impulso e gli occhi si serravano di continuo, come di fronte al flash di una macchina fotografica.

Mello osservò per qualche istante quella strana reazione senza parlare, incapace di comprenderne il significato.


 


 

  • Sai che ti dico, Mello? Con queste parole ho capito che hai proprio ragione... Io non ho nessuno... Adesso, ti pregherei di alzarti, inizi a schiacciarmi, e dopo vorrei anche che mi lasciassi solo. Devo ricostruire le torri che hai distrutto. Arrivederci.


 


 

Mello ascoltò la fredda replica di Near provando una sensazione di vuoto alla bocca dello stomaco. Era stato come precipitare da un palazzo di nove piani.

All'improvviso, realizzò di aver fatto una cosa terribile.


 


 

  • S-senti Near, mi dispiace... non volevo dirti quelle cose...


 

  • Mello, volevi dirle e come, te l'ho letto negli occhi. Non preoccuparti comunque, la verità non potrà mai far più male di una bugia.


 

  • Io non ti ho mai mentito...


 

  • Oggi, per la prima volta, hai detto le cose come stanno, ma in passato mi hai mentito! Ed ora non costringermi a ripetermi, va via!!!


 


 

L'ultimo ordine fu quasi un grido, Near si tolse Mello di dosso con una spinta decisa e corse in un angolo della stanza a raccattare alcuni dadi.

Mello rimase shockato da quello scatto così violento e ritenne opportuno uscire seguendo le direttive dell'albino. Proprio prima di mettere un piede in corridoio, però, si fermò e, con lo sguardo serio, iniziò a parlare.


 


 

  • Near... Io non ti ho mentito.


 

  • Non insistere!


 

  • Sto dicendo che non ho mentito e tu devi credermi!


 

  • No!


 


 

Inaspettatamente, Near afferrò un LEGO dallo scaffale e lo lanciò contro Mello, colpendolo forte sul naso.

Mello mugolò per il dolore e si diresse ad ampie falcate verso Near. L'albino temette di aver oltrepassato il limite.

Okay, stavolta mi ammazza sul serio...

Contro ogni previsione, Mello non colpì Near, né gli saltò addosso, si limitò ad arpionargli le spalle e a guardarlo dritto negli occhi.


 


 

  • Io... non... ti... ho... mai... mentito!


 

  • Sì invece!


 


 

La voce di Near risultava stranamente alterata, come se qualcosa bloccato in gola impedisse ai suoni di svilupparsi correttamente...


 


 

  • Adesso basta!


 


 

In un attimo di scarsa lucidità, Mello avvolse le braccia intorno alla vita di Near e lo trasse a sé con forza. Fu un gesto istintivo, rapido e brusco, molto più simile ad uno schiaffo che ad un abbraccio, in verità.


 


 

  • Io non ti ho mai mentito quando ti ho detto che siamo amici...


 


 

Near non rispose, nascose la testa nell'incavo del collo di Mello ed iniziò a singhiozzare, sciogliendo quel nodo che gli bloccava il respiro. Mello, dal canto suo, si comportava con noncuranza, probabilmente perché neppure si era accorto di ciò che aveva fatto. Forse credeva davvero di aver tirato uno schiaffo a Near...


 


 

  • M-m... M-mel...


 

  • Sì? Allora adesso hai capito?


 

  • C-che... che cosa d-dovevo... cap-pire?


 

  • Che siamo amici per davvero! Non ho mai mentito su questa cosa, lo giuro! E mi dispiace di aver fatto lo stronzo prima... Questa storia di Matt mi sta uccidendo! Avrei voluto aiutarlo a scagionarsi, ma non riesco a non dubitare di lui...


 

  • Mm... M-mel...


 

  • Ehi! Ma che diavolo ti succede!? Che fai piangi? Sei proprio un tipo strano!


 

  • I-io... n-non... voglio p-piangere, m-ma n-non riesco a f-fermarmi!


 

  • Prima ti ho fatto male forse?


 

  • N-no, n-non sento d-dolore... è q-qualcos'altro...


 

  • Mah! Come dicevo, sei strano! Toglimi una curiosità... quando hai detto che avevi i tuoi buoni motivi per parlare con B, cosa intendevi?


 

  • I-io ho... f-fatto la spia c-con Backup su M-matt perché t-temevo che M-matt... avevo d-dei sos-spetti e l-lui avrebbe p-potuto... i-insomma... t-ti aveva q-quasi spaccato la f-fac-cia...


 

  • Hahahaha! Che idiota che sei! Volevi pr... pr... No! Non riesco neanche a pensarlo, figuriamoci a dirlo!


 

  • V-volevo p-prot-teggerti, s-si...


 


 

Mello smise di sghignazzare e sorrise a Near sinceramente, senza cattiveria, come non faceva da molto tempo.


 


 

  • Beh omino bianco, a quanto pare stai iniziando a sdebitarti per tutte le volte che ti ho parato il culo con quel bulletto di End!


 

  • G-già... credo di sì.


 

  • Ci guarderemo le spalle a vicenda allora!


 

  • Sì...


 


 


 


 

NOTE:

Eccomi qui con un nuovo capitolo... Credo che il risultato non sia eccellente, ma lascio a voi il giudizio, come sempre!


 

1) tassidermia = arte dell'imbalsamatura ( davvero simpatico Roger, vero? :\ )

  
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