Never felt like this before.
Are we friends or are we more?
As I'm walking towards the door,
I'm not sure.
One Direction-Change My Mind
"Non vedo l'ora di stare un po'
con te domani, conto le ore. Buonanotte, Chris. Sei speciale"
dio, era la dolcezza. Ci teneva così tanto a me.
Chissà cosa avremmo fatto, tipo una passeggiata sul
lungomare o direttamente in acqua per un caldo bagno, o sulle giostre
ad osservare il panorama. Sarebbe tutto così perfetto con
lui.
Aspettate
un attimo.
Cosa
sta succedendo qui?
Finalmente
il campanello alla porta suonò, non che Harry avesse fatto
tardi, ma quella mattina mi sentivo terribilmente sola a casa e avevo
proprio voglia di uscire.
C'era un sole così caldo fuori, impazzivo all'idea di un
gelato al bar dove lavorava il mio amore.
Il mio amore.
Ieri quella conversazione con lui mi aveva spiazzato. Tanto da riuscire
a farmi sognare una relazione con il riccio. Come poteva solo
minimamente preoccuparsi che tra me e lui ci fosse qualcosa?
Andiamo, lui può avere tutte le ragazze di questo mondo per
com'è dannatamente sexy, affascinante, misterioso, dolce... Okay, dovrei smetterla.
Io invece? Io avevo tutto ciò di cui avevo bisogno: Liam
Payne.
"Come sei bella questa mattina!" disse Harry non appena aprii la porta,
chiusa tra le sue braccia muscolose per il saluto di quel giorno. Avevo
un semplice vestitino rosa, cosa avevo di così carino? Mah,
che tipo strano. Lui piuttosto...
"Buongiorno a te, Mr. Styles! Tu sei sempre il solito figo!" dissi
schioccandogli un bacio sulla guancia. Irrigidì la schiena,
non aspettandosi quella piccola dimostrazione di affetto.
Tirò su gli angoli della bocca, creando un sorriso falso,
per poi avviarsi davanti a me in direzione del molo.
Non credo di aver fatto chissà cosa, era un semplice bacio
sulla guancia per ringraziare il suo complimento. Cos'è che
non andava?
"Hai intenzione di andare tutte le mattine da Liam al bar?" disse dopo
quello che sembrò un minuto interminabile. Aveva ancora le
mani in tasca e camminava un metro davanti a me.
"Almeno ci provo. Mi dispiace già che lavora, in
più non possiamo vederci, almeno mi faccio vedere io.."
dissi abbassando lo sguardo, notando che avesse rallentato quella corsa
lontano da me. "Si fa quel che si può" dissi facendo
spallucce e un sorriso tirato.
Si fermò all'improvviso, voltandosi nella mia direzione con
quei suoi occhi smeraldo, di una profondità ineffabile, che
mi guardavano seri, quasi arrabbiati. Ma non contro di me, sembrava
fosse arrabbiato contro se stesso.
"Il tuo ragazzo è fortunato" disse con un filo di
voce, riuscì a capire quasi solo dal suo labbiale.
Era strano vederlo così incerto e insicuro, che non si
sentisse bene? "Dove si trova una ragazza così perfetta in
giro?" domandò guardandomi negli occhi, questa volta
accompagnato da un dolce sorriso.
"Cosa ti porta ad essere così dolce questa mattina?" sorrisi
ripensando alle parole appena ricevute; lui arrossì, forse
perchè si era reso conto tardi di quello che mi aveva detto.
Cambiò espressione, tornò serio e accucciato.
Non mi diede una risposta, mi lasciò in silenzio per un
altro interminabile minuto. Era diventato così lunatico
ultimamente, un minuto prima era dolce e super affettivo mentre uno
dopo era arrabbiato e silenzioso.
Che ce l'avesse con me?
"Ma la tua famosa fama da Casanova?" dissi cercando di recuperare un
po' di parlantina, odiavo restare in silenzio quando in
realtà ero in compagnia, perlopiù se ero in
compagnia di uno dei miei amici più stretti.
Si limitò a darmi un'occhiata di sfuggita, per poi serrare
le labbra e riprendere a camminare di nuovo più veloce di
me. Ero io il problema?
"E' da tanto che non ti sento dire che esci con qualcuna, davvero tanto
tempo" dissi contando mentalmente le settimane dall'ultima uscita che
aveva fatto con una persona del suo sesso opposto.
"Perchè perdere tempo con persone che non mi interessano?"
disse acidamente per ricominciare la sua corsa veloce. Iniziava ad
irritarmi. "Ho altro a cui pensare" un nuovo sguardo serio e duro
arrivò sui miei occhi.
Aveva detto di essere innamorato al gioco delle domande l'altro giorno,
perchè allora non ci era ancora uscito? Probabilmente aveva
mentito pur di dire che lo era stato almeno una volta nella sua vita.
"Davvero sei innamorato?" tentai di approcciare un dialogo
più profondo con lui, ma l'unica risposta che ricevetti
furono due occhi incazzati, questa volta contro di me, e un
sopracciglio alzato. "Pensavo mi prendessi in giro" mi giustificai,
terrorizzata da quel suo verde così profondo.
Si fermò corrugando la fronte e schiuse la bocca, come per
trovare delle parole adatte da dire.
"Perchè avrei dovuto?" domandò alzando le braccia
al cielo. Beh, non aveva tutti i torti, perchè mai doveva
prendermi in giro? Se era innamorato davvero perchè non
credergli, dopotutto c'è sempre una prima volta nella vita.
"Comunque sì, sono davvero innamorato" disse con una
tristezza nel suo tono di voce che quasi mi veniva voglia di scappare
dall'amore.
Era così brutto innamorarsi? Lo vedeva davvero come una pena
di morte?
"E chi è quest'extraterrestre che ti lascia ancora perdere
nonostante tu sia innamorato di lei?" domandai esterrefatta. Lui rise
alla mia espressione, abbastanza strana. Finalmente riemergeva la sua
fossetta da quel suo viso cupo. Esisteva davvero una ragazza pronta a
rifiutare un invito a cena da Harold Edward Styles?
"E' una ragazza perfetta" mi sorrise teneramente avvicinandosi a me, mi
prese le mani lungo i miei fianchi e si avvicinò al mio
orecchio. "...che non si trova facilmente in giro" azzardò,
schioccando un bacio tra i miei capelli e poi entrare nel locale.
Erano parole familiari, le avevo già sentite.
I miei pensieri furono distratti da un cameriere dal buffo cappello che
era giunto ad aprirmi la porta del bar, per permettermi di entrare.
"Quanta galanteria" affermai sorridendo a quel cameriere dal viso
perfetto "Fa così con tutte le sue clienti o questo fa parte
solo del suo servizio speciale per i clienti più
affezionati?" domandai scherzando a quel bel gallo dalla cresta alta
circa 5 centimetri.
Non potevamo di certo scambiarci tenere effusioni sul posto di lavoro,
ma mi divertivo a stuzzicarlo per vedere se era capace di trattenersi o
mi avrebbe dato almeno un bacio.
Mi girai alla ricerca del cameriere da importunare ma con lui c'era
già Harry, che aveva osservato tutta la scena dei saluti con
Liam.
Entrai seguita dal mio ragazzo, per poi arrivare al tavolo occupato
già dal riccio. Sorrise distratto a Liam per poi richiamare
l'attenzione di Niall per le ordinazioni.
"Cameriere, cosa mi consiglia?" domandai a quello che doveva essere il
mio ragazzo, in veste da lavoratore. Sorrise divertito da quella recita
da mettere in scena, per poi prendere il menù dal centro del
tavolo e aprirlo poco lontano dal mio viso. Si avvicinò a me
abbassandosi, coprendo anche il suo viso dietro al menù
tenuto in piedi.
"Io le consiglierei questo" disse indicando un dolce a caso sulla lunga
lista colorata, per poi girarsi velocemente e regalarmi un tenero
bacio. "E sì, anche questa portata è solo per i
clienti più affezionati" mi disse facendomi l'occhiolino, un
secondo prima di sparire tra i tavoli delle innumerevoli persone che
avevano chiamato il loro aiuto.
Alzai gli occhi da dietro il menù e notai Harry guardarmi
con occhi stanchi e Niall che cercava di chiedergli il suo ordine in
piena fretta, ma sembrava quasi che Harry avesse messo il suo cervello
in stand-by e non muoveva un muscolo, se non per sbuffare di tanto in
tanto. Niall innervosito dai numerosi clienti che lo chiamavano lo
aveva abbandonato in balia dei suoi pensieri, senza un ordine preso.
"Harry ma cos'hai oggi?" dissi cercando di attirare la sua attenzione,
notando il suo sguardo spento, carico di mille pensieri che non ero in
grado di decifrare. "Sembri assente" aggiunsi con uno schiocco di dita
davanti ai suoi occhi per richiamarlo.
"Come scusa?" domandò ritornando a guardarmi, con aria di
sufficienza. L'amore lo rendeva davvero così?
Tragico.
"Niall ti ha chiesto mille volte il tuo ordine ma tu non gli
rispondevi, prima hai fatto lo stesso con me!" non è che il
problema era solo la famiglia Horan? Mah.
"Ti ho risposto prima" disse torturandosi il labbro inferiore, con lo
sguardo basso sul menù, in cerca di qualcosa da prendere per
poter fare colazione.
Mi aveva lasciata immobile davanti al locale, con quella frase lasciata
a mezz'aria e senza spiegarsi. Questo per lui era rispondere a
qualcuno. Bah..
"Da quanto tempo stai con Liam?" domandò indicando una
bevanda sul lungo pezzo di carta plastificata.
"Cos'è? Un nuovo tipo di bibita?" chiesi divertita dal modo
in cui aveva porso la sua domanda, sembrava davvero il nome di un nuovo
drink. Mi scusi posso
prendere un 'da quanto tempo stai con Liam', per piacere?
Rise appena all'idea ed io lo seguii divertita da quel pensiero.
"Dico sul serio, Christal" disse tornando composto dopo nemmeno tre
secondi e riprendere lo sguardo fermo sui miei occhi.
"Martedì abbiamo fatto sei mesi, Harry" risposi quasi
illuminata all'idea che fra altrettanto sei mesi avremmo fatto un anno
insieme. "Perchè?" aggiunsi, notando il senso di quella
domanda strana da parte sua.
"Mezzo anno" sibilò ad una voce bassissima per essere udita,
ma che ancora una volta ero riuscita a decifrare dalle sue labbra,
carnose e rosse, muoversi.
"Ti spaventa davvero tanto essere innamorato?" domandai notando il suo
senso di disperazione dopo che aveva recepito il concetto di mezzo
anno. Ovvio che lo spaventava, cosa potevo mai aspettarmi da un tipo
che era stato fidanzato massimo una settimana.
"Mi spaventa essere innamorato di una persona sbagliata" si
voltò a guardare il mare dalla finestra del bar, brillante e
pieno di bagnanti ansiosi all'idea del primo bagno.
"Non avevi detto che era perfetta?" questi suoi cambi d'umore mi
rendevano la vita impossibile, mi confondevano ogni minuto che passava
e rendevano ancora più complicato un discorso logico con lui.
Si sistemò i suoi lunghi ricci castani portandoseli dietro
la sua fronte, per poi rivolgermi uno sguardo veloce.
"Lo è" disse appena, notai un leggero sbrilluccichio nei
suoi occhi, non riuscii a capire cosa significasse. "Andiamo al mare?"
domandò con l'enfasi di un bambino appena sveglio di
domenica mattina, pronto ad andare a costruire castelli di sabbia a
riva.
Un secondo prima era serio, mi sembrava quasi triste e disperato,
mentre ora chiedeva di andare al mare con un sorriso a 32 denti.
Uscirò pazza prima o poi.
"Harry, stavamo parlando d'altro.." precisai, quasi incredula da quei
suoi sbalzi d'umore. Sembrava una donna con il ciclo.
"Andiamo al mare" disse alzandosi di scatto dalla sua sedia e,
afferrandomi per il polso, mi trascinò fuori dal locale,
diritto in spiaggia.
Feci solo in tempo a girarmi alla ricerca di Liam, notandolo con uno
sguardo triste nel vedermi andar via.
Era triste perchè stavo andando via senza averlo avvisato?
O perchè ero andata via con un altro?
Ma cosa diavolo avrà
Harry? Vi starete chiedendo ahahaha
L'amore gli fa male, ragazze mie :')
In questo capitolo si può notare perfettamente il carattere
strano che ha Harry, pieno di sbalzi d'umore.
Nel prossimo inizieremo a vedere qualcosa di più....nah,
non ve lo dico muahahahah
Fatemi sapere cosa vi è piaciuto o se siete curiose di
sapere cosa succederà nel prossimo o solo curiose di
capire cosa diavolo ha Harry.
Ahahah, sarò felice e lieta di rispondere a qualsiasi vostra
domanda.
Vi ringrazio per tutte le recensioni ricevute ** spero di
trovarne tante anche oggi! <3 ci conto!
'E' una ragazza perfetta' '..che non si trova facilmente in
giro'.
A prestissimo, Anna <3
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