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Courtney
esaminava i fogli firmati dal giudice Coryn in cui la
informava che
tra due giorni esatti si sarebbe tenuto il processo per direttissima a
carico del suo cliente Duncan Evans con l'accusa di omicidio
volontario.
Sorrise tra sé, smontare tutte le accuse a danno del vampiro
sarebbe stato un giochetto da ragazzi e un avvocato del suo calibro non
avrebbe neanche dovuto ricorrere a sporchi trucchetti.
***
Geoff, B, Owen e Mike scesero dal jet appena atterrato all'aeroporto
di Tokyo e furono immediatamente accolti da una squadriglia di tre
subordinati locali.
- Youkoso*,
Geoff sensei- lo accolse l'angelo più alto con
strani capelli blu a spazzola, occhi neri come la pece e fisico
perfetto che avrebbe fatto girare la testa a parecchie ragazze. Il suo
viso
era sereno e rilassato, emanava calma da tutti i
pori ma Geoff sapeva perfettamente quanto poteva essere letale
quell'angelo con quei toni tanto pacati. Non per niente era il suo vice
sul fronte nipponico.
- Youkoso anche a te Misaki chan! E ti prego non chiamarmi sensei,
potresti darmi tranquillamente dei punti!- scherzò il capo
dandogli un buffetto sulla guancia. Quello sorrise e annuì,
facendo segno di seguirli.
Fuori dall'aeroporto li attendevano due Mitsubishi Outlander bianchi pronti a partire non appena fossero saliti.
- Sei
riuscito a scoprire qualcosa Misaki?- chiese Geoff tornando serio e
guardando l'amico dritto negli occhi mentre il grosso suv sgommava per
le strade illuminate della capitale del Giappone.
- Si, qualcosa forse si e ti assicuro che non è stato per niente
facile. Il file contenente la foto e le descrizioni sul suo conto
non accennava a nessun potere speciale e sebbene non è nella
nostra natura sottovalutare i nemici, ha fatto fuori uno dei nostri con
facilità prima di scomparire nella notte nonostante tutta la nostra prudenza- spiegò con un
tono di voce cupo il giapponese.
- L'avete per caso allarmata?- domandò preoccupato il biondo.
- No, abbiamo inscenato un finto attacco contro lei ma anche a tutta la sua banda.
Il nostro fine era quello di inserirle sotto pelle, senza che se ne
accorgesse, il chip costruito da Cameron san e Sasuke kun. Sembra abbia
funzionato, Nao- e indicò con la testa il compagno seduto
accanto a lui con i capelli quasi rasati fatta eccezione per un lungo
ciuffo che gli copriva l'occhio sinistro - è riuscita a ferirla alla spalla con la sua katana dove aveva applicato il
minuscolo chip che si è subito insinuato sotto pelle. Secondo i rilevatori, è ancora li, non deve averlo notato-
- Bene,
avverti i tuoi uomini che questa sera stessa si apriranno le
danze.Voglio un'azione rapida e precisa, senza errori di alcun
genere. Dopo che l'avremo catturata, ho bisogno che il jet sia
già in moto
pronto a partire per l'America con il serbatoio pieno. Prima
riuscirò a beccare questa famigerata Jade e prima quel bastardo
di una sanguisuga
libererà mia figlia, se non vuole che io faccia la pelle alla
sua...-
***
Per molti
aspetti Sasuke era simile a Cameron: entrambi super intelligenti, in
grado di costruire tecnologie avanzatissime anche con pochi materiali
disponibili ma con un fisico minuto ed esile, non adatto ai
combattimenti. La carnagione del topo di laboratorio giapponese era
candida come la neve, i capelli lisci e neri gli scendevano fino al
naso, comprendo completamente gli occhi sebbene si potesse intravedere
le pupille che si muovevano freneticamente per leggere i dati che
scorrevano sullo schermo del computer.
- E' vicina
al quartiere di Shibuya, sembra sia entrata in un locale a fare
"rifornimento". Se vi muovete la potete cogliere di sorpresa- li
informò Sasuke.
- Forza Geoff! Entriamo in azione!- esclamò tutto felice Owen mentre finiva di mangiare la sua mega porzione di sushi.
- Si, direi
che è ora. Ci muoviamo noi quattro e ne voglio cinque di voi:
due mi seguiranno e tre sparsi entro un raggio di duecento metri dalla
zona in cui si trova in formazione triangolare, ok? Inoltre, dì
agli altri tuoi guerrieri di tenersi pronti in caso ci sfuggisse.
Voglio prenderla oggi ma mi serve assolutamente viva, i tuoi non le
devono torcere un solo capello. Abbiamo un solo tentativo, non si
possono commettere errori- concluse Geoff guardando dritto negli occhi
Misaki. Quello annuì tranquillo e prima di congedarsi, sorrise
dicendo:
- Se
c'è una razza che è precisa è proprio quella
nipponica e tu lo sai meglio di me. Siete voi americani che combinate
un pò troppi disastri- i quattro risero e si diressero sul
tetto, pronti a spiccare il volo appena fossero arrivati i compagni.
Dopo pochi
minuti li raggiunsero Misaki, Nao il terzo dell'aeroporto e altri due
angeli completamente identici tra loro. I loro capelli erano di rosso
rubino tanto vivace da risplendere nella notte ed entrambi avevano un
occhio simile a quello di un serpente con la pupilla a spirale: uno il
destro e l'altro il sinistro.
- Allora io e
Nao vi seguiremo, invece Go e i due gemelli, Eishi ed Eizo, saranno
nelle vicinanze- i tre annuirono confermando quanto detto dal loro capo
- Inoltre se ci dovesse sfuggire state pur certi che non
scapperà a loro due- ed indicò i fratelli - Il loro
potere è straordinario. Sono giovani è vero ma molto
potenti: possono fondersi e trasformarsi in un unico drago e una volta
mutati niente può sfuggire alla loro vista o al loro olfatto-
- Mitico!- esclamò Owen entusiasta. Mike sorrise alla sorpresa dell'amico: bastava così poco per farlo emozionare!
- Perfetto, andiamo allora- ordinò Geoff librandosi in volo e seguito a ruota da tutti i suoi guerrieri.
Raggiunsero
il quartiere di Shibuya dopo neanche cinque minuti di volo e aggiornati
da Sasuke, tramite gli auricolari, sul palazzo preciso dove l'obiettivo
si trovava, cominciarono a scendere di qualche metro mentre Go, Eishi
ed Eizo si dividevano e appartavano nelle vicinanze.
- State
attenti, tre vampiri sembrano avervi visto e si stanno dirigendo verso
di voi. Jade è ancora in camera con l'uomo di cui si sta
nutrendo- li informò il topo di laboratorio.
- B, Owen
state qui con Nao e cercate di tenerli a bada. Create un diversivo
mentre noi andiamo a prenderla. Tra poco avremo visite- ordinò
il biondo.
B estrasse
tutto felice la sua ultima invenzione: un'arma simile per dimensione a
una mitragliatrice ma in grado di lanciare piccole catene fatte di
diamante, talmente sottili da sembrare invisibili che una volta
agganciate al nemico sarebbero state percorse da raggi ultravioletti
potenziati. Cameron poteva anche essere un genio informatico, un
biologo professionista, un matematico e un fisico eccellente ma chi
inventava le armi era lui. Poteva sembrare debole per via della sua
stazza simile a Owen ma Geoff non lo teneva in panchina per quel motivo
ma bensì per ragioni opposte: era terribilmente letale. Non
poteva parlare con nessuno, non perché non ne fosse capace ma
perché proprio la sua voce era la sua arma di distruzione di
massa. Un suo grido avrebbe tranquillamente spazzato via città
grandi quanto New York e solo negli ultimi tempi aveva imparato a
controllare le sue potenti onde sonore ed indirizzarle verso un nemico
ben preciso. Sarebbe stato quello il giorno in cui avrebbe verificato i
suoi progressi?
Tre puntini
dapprima molto distanti si fecero sempre più vicini
finché non si sentì uno scoppio proprio vicino al
gruppetto: una delle sanguisughe doveva aver lanciato una granata.
Quando furono
abbastanza in alto, B fece fuoco e un lungo filo si andò a
conficcare contro il petto di uno di loro che subito urlò
dal dolore prima di precipitare velocemente al suolo. Troppo facile
così! Owen calò in picchiata contro un altro e questo,
preso alla sprovvista nel trovarsi di fronte un gigante simile,
esitò per qualche momento e il ragazzone ne approfittò
per dargli una sonora panciata, stordendolo e facendogli perdere quota.
Nao invece
rimase immobile e aspettò che il vampiro gli si parò di
fronte e cominciò a far fuoco con la sua calibro 38.
Sebbene fosse terribilmente preciso, neanche un colpo andò a
segno, sembravano oltrepassare la figura di fronte a sé. Eppure
l'angelo era immobile davanti a lui o meglio così credeva...
Senza perdere
tempo estrasse un'altra pistola e ricominciò a sparare ma la
scena si ripeté; quando l'ultimo colpo venne lanciato Nao
sparì. Il vampiro con le braccia ancora tese che reggevano il
revolver non riuscì ad elaborare in tempo la situazione e
perciò non vide che il nemico era proprio alla sua destra con la
katana alzata. Due secondi dopo e un altro urlo si diffuse per tutta
Tokyo mentre due avambracci con una rivoltella attaccata precipitavano
al suolo.
- Hai mai
sentito parlare di super velocità? Può essere molto
utile- gli sussurrò Nao prima di conficcare la spada dritta nel
petto e porre per sempre fine alla sua vita.
Nel frattempo
i tre erano riusciti ad evitare l'attacco preventivo e a irrompere nel
privè di una discoteca dove c'erano un uomo svenuto e pallido
come un cencio sul letto e una ragazza bellissima molto alta con un
fisico da dea, la carnagione che ambrata, gli occhi neri profondi come
la notte dal taglio orientale e dei lunghi neri capelli mossi che le
arrivavano fino alla vita. Non sembrava sorpresa dal loro arrivo, anzi
sorrise in modo strafottente.
- Oh ma
guarda quante nuove colombe che abbiamo qua! Un vampiro ora non
può neanche più bere un buon cocktail che subito voi
piccioni vi mettete in mezzo!- esclamò quasi divertita.
- Arrenditi e giuro che non ti farò del male- ringhiò Geoff a quell'impertinente.
- Stai fresco, chico!-
rise prima di emettere un forte fischio assordante. Subito due vampiri
scardinarono la porta e si avventarono sul gruppo mentre Jade tentava
di attivare la sua abilità innata.
- INIBISCI
ORA SASUKE!- urlò il capo degli angeli nell'auricolare e senza
aspettare risposta si scagliò contro uno di quelli prima di
atterrarlo con facilità con un solo pugno. Lasciò
che i suoi compagni si occupassero degli invasori mentre lui si
concentrava sulla vampira che aveva un'espressione confusa in faccia.
- No Jade,
hai un dispositivo dentro di te che non ti permette di dissolverti e
sparire come tua madre. Come vedi non siamo così sprovveduti-
disse con calma l'angelo piazzandosi di fronte a lei.
- Joder- sibilò
quella estraendo una pistola dalla tasca della minigonna ma non fece in
tempo a puntarla che strani fasci di luce sbucati dal pavimento e
simili a liane le avevano bloccato i polsi impedendole ogni movimento.
- Ah, no
tesoro. Papà Alejandro non ti ha detto che i bambini non
dovrebbero giocare con queste armi pericolose?- le chiese ironico Geoff
mentre creava una strana gabbia di luce intorno alla vittima che,
sebbene tentasse di fuggire, non riusciva neanche a scalfire quella
strana bolla in cui era stata racchiusa. L'angelo si voltò verso
i suoi compagni e vide che Misaki aveva steso il suo avversario con la
sua abilità nel far crescere le ossa del proprio corpo,
staccarle e usarle come armi micidiali; Mike invece aveva
semplicemente, sfruttando la sua capacità nel rendersi
invisibile, mirato al cuore che aveva diviso in due grazie ad una
speciale lama del suo bisturi, in grado di tagliare anche il diamante.
- Molte bene.
Avverti la base di portare l'aereo nel tuo covo. Partiamo
immediatamente- esordì Geoff. Misaki annuì e si mise in
comunicazione via radio con la centrale con una Jade che bestemmiava in
tre diverse lingue dentro la sua gabbia.
***
Alejandro, se
avesse potuto, impallidì dopo aver sentito ciò che aveva
detto Harold. Non aveva neanche la forza di reagire alla notizia. In
altre circostanze lo avrebbe sicuramente già ucciso ma ora no...
l'occhialuto se ne stava tremando in piedi di fronte a lui e appena lo
vide accasciarsi sulla poltrona, ne approfittò per fuggire.
Il boss dei
vampiri non poteva credere a ciò che era successo: qualcuno
aveva violato il sistema, apparentemente inespugnabile di Harold e
aveva deviato i segnali delle telecamere e trasmettitori del Giappone
in modo che le immagini riprodotte fossero sempre le stesse. Fece
chiamare Heather dalla segretaria e si preparò alla sua reazione.
- Che cosa
cazzo vuoi Al? Sono già andata in ricognizione l'altro giorno e
non ho intenzione di rifarmi un altro giro senza essermi prima nutrita-
cominciò la vampira con il suo consueto tono acido. Al la
guardò, incurante di tutto il suo veleno e riuscì solo a
pronunciare una parola:
- Jade...- Heather indietreggiò di qualche passo mentre il terrore si impossessava di lei.
- Che
è successo a mia figlia?- sussurrò guardandolo con occhi
spalancati - CHE E' SUCCESSO A MIA FIGLIA?- ripeté gridando
prima di scaraventarsi contro l'uomo e assestargli un potente calcio
all'addome che gli mozzò il respiro.
- Ti conviene
sperare che non le sia successo niente Burromuerto altrimenti ti uccido
io con le mie stesse mani- ringhiò come una belva la moretta con
le narici dilatate, le zanne completamente fuori e le ali spalancate
sulla schiena.
- La sua
scorta è stata trovata morta questa mattina e di lei non
c'è traccia... stanno provando a rintracciarla ma credo che
l'abbiano presa- cercò di spiegarle.
- Chi l'ha
presa?! Chi? Rispondi cazzo!- il mondo di Heather le crollò
addosso: aveva giurato sulla sua stessa vita che avrebbe protetto sua
figlia ad ogni costo ed ora...
- Chi vuoi che sia chica?!
Geoff, porca puttana! Non capisco come abbia scoperto di nostra figlia,
nessuno lo sapeva a parte noi due e pochi intimi!- grugnì
contrariato Alejandro riprendendo un pò di vigore che tanto lo
contraddistingueva.
- Non me ne
fotte un cazzo del come e del perché! Hanno Jade e questo mi
basta! E' tutta colpa tua bastardo che non sei altro! E' stata tua
l'idea di mandarla a vivere in Giappone tutta sola! Se fosse rimasta
qua io l'avrei difesa e protetta! Se muore Alejandro, sappi che faccio
saltare in aria tutto: non me ne frega che io sia un vampiro o meno,
hai capito? Sai che sono in grado di farlo- e detto questo si dissolse
nel nulla lasciando come al solito una leggera nebbiolina nera che
galleggiava in aria.
Alejandro
osservò il pavimento dove pochi attimi prima c'era Heather. Una
piccola lacrima risplendeva alla luce dei primi raggi mattutini. Al
sapeva che la moretta non aveva mai pianto per niente o per nessuno e
non credeva che si sarebbe mai potuta affezionare veramente a
qualcheduno. Invece la nascita di quell'essere tanto meraviglioso e
bello avevano portato alla luce una sfaccettatura della ragazza che
nessuno conosceva. Sarebbe stata ancora così se lui non si fosse
comportato da vigliacco tanto, tanto tempo fa...
***
Tre giorni
erano passati in fretta e Courtney quel giorno si sentiva pronta e
piena di energie. Aveva già delineato la sua strategia per
scagionare Duncan. Il punto forte dell'accusa era il testimone che
aveva visto il vampiro uccidere il giovane uomo e una telecamera che
inquadrava parzialmente la sua figura. A favore del vampiro invece
c'era il fatto che nessun indumento sporco o arma del delitto era stato
ritrovato. Inoltre, il cosiddetto testimone era un ex- alcolista
violento che, stando ai servizi sociali, era da poco migliorato e la
telecamera inquadrava solo parte del vialetto. Quindi, primo punto: far
passare il testimone per un ubriacone non attendibile e far notare che
la telecamera non inquadrava mai la faccia di Duncan ma solo la sua
schiena e la sua cresta ma... quanti ragazzi portavano una maglietta
nera e avevano strane creste in testa? Migliaia! Sorrise, prese la
macchina e si avviò in tribunale.
Dopo aver
giurato, presentato la corte ed esposto le accuse, venne subito
chiamato dall'accusa il testimone al banco che dichiarò
quanto precedentemente affermato: Duncan era l'assassino che aveva
visto uccidere Josh Leder.
Quando fu il turno di Courtney ad interrogarlo, si piazzò di fronte all'uomo e con tono dolce gli chiese.
- Allora
Signor Stock, posso chiederle se è sposato?- l'uomo esitò
per la strana domanda e negò con la testa.
- Ma lo è stato?- continuò la sirena.
- Si ma mia moglie mi ha lasciato dieci anni fa...- sussurrò debolmente, non capendo dove volesse andare a parare.
- E posso sapere il motivo per cui la vostra relazione si sia interrotta?- subito l'accusa si alzò dalla sedia.
- Obiezione Vostro Onore! Le domande dell'avvocato Grant non sono pertinenti!-
- Accolta- annunciò il giudice - Si attenga ai fatti avvocato- Courtney annuì ma non demorse.
- E' vero che
Lei ha avuto parecchi problemi con l'alcool? Se non mi sbaglio è
stato fermato diverse volte per guida in stato di ebbrezza giusto?
Inoltre è seguito anche dai centri sociali-
- Obiezione
Vostro Onore! L'avvocato Grant continua a formulare domande non
pertinenti!- strillò l'avvocato dell'accusa, un ometto piccolo e
tarchiato con spessi occhiali da vista neri.
- Giudice Coryn, se il testimone risulta inattendibile la giuria dovrà tenerne conto!- ribadì Courtney testarda.
- Respinta ma
non entri nella sfera personale e si attenga ai fatti avvocato. Non
voglio ripeterglielo più- disse deciso il giudice.
- Potrebbe rispondere alla domanda?- continuò la sirena rivolgendosi di nuovo al testimone.
- Ecco io... si...- balbettò rosso in viso quello.
- Bene. Posso
chiederle cosa ci facesse in giro alle quattro di mattina in un
quartiere non proprio dei migliori? Eppure casa sua, per quanto mi
risulta, si trova dall'altra parte della strada- lo incalzò.
L'uomo rimase in silenzio.
- Prego Signor Stock risponda alle domande che le sono poste- lo incitò il giudice.
- Ero andato
a farmi una birretta con gli amici al Night Bar...- mormorò
abbassando lo sguardo. Courtney aspettava questa risposta, andò
al suo banco ed estrasse dalla cartellina una ricevuta piuttosto lunga
che la sera prima si era premunita di andare a cercare nei tre bar
delle vicinanze. Dopo aver chiacchierato con ogni barista era riuscita
ad avere una copia della ricevuta e farsi confermare che il testimone
era passato di lì a farsi qualche drink.
- Da quanto
risulta dalla ricevuta si è fatto più di una birretta!
Vedo qua che si è preso un Malibù, una Pigna Colada, un
Gin lemon, un Fata Cubana e un Long Island! Però niente male,
sono un bel pò di gradi se non mi sbaglio e anche se fossero
passate un pò di ore, così tanto alcool sarebbe rimasto
ancora in circolo! -
- Obiezione!- ringhiò l'avvocato capendo dove volesse andare a parare la difesa.
- Respinta- annunciò solennemente Coryn. La sirena continuò decisa:
- Ora vorrei
sapere: un uomo con tutto questo alcool in corpo si può
considerare un testimone attendibile? Chi ci dice che non si sia
immaginato tutto o non abbia scambiato il signor Evans per qualcun
altro?- tutti in sala tennero il fiato sospeso - Formulo quindi la
domanda definitiva: è sicuro di aver visto chiaramente il mio
cliente- e accennò a Duncan dietro di sé - uccidere Josh
Leder?-
L'uomo
sembrava sconvolto: voleva passare come un eroe agli occhi di tutti ma
ora quella donna così giovane aveva rivelatola sua vera natura
in poche semplici battute.
- No...- la semplice sillaba scese come un coltello sull'accusa che non seppe come ribattere.
- Non ho
altro da aggiungere- concluse soddisfatta Courtney prima di andarsi a
sedere accanto al vampiro che la guardava gongolante. Era stato a un
sacco di processi ma tra lei e Blaineley c'era un abisso! Blaineley il
più delle volte ricorreva a sporchi trucchetti per vincere, lei
invece aveva semplicemente usato la testa. Figa e intelligente,
sembravano due realtà inconciliabili, eppure ecco l'eccezione
che confermava la regola!
Courtney
smontò brillantemente anche la prova della telecamera e dopo le
aringhe finali, in cui sottolineò come il suo cliente fosse un
personaggio con turpe vicende familiari alle spalle e un fisico
impossibilitato ad atterrare un tipo alto e robusto come la vittima, la
giuria si ritirò per il verdetto.
***
- Principessa
non so come tu abbia fatto a non utilizzare il tuo potere!-
esclamò divertito Duncan spaparanzato sul sedile dell'Evoque
bianco di Courtney.
- E' stata
una cavolata.Giù quei piedi dal cruscotto!- esclamò
Courtney tirando uno schiaffo alle sue gambe e suscitando la sua risata.
- Ne hai di fegato sirenetta!- continuò divertito stuzzicandola.
- Piantala! Se non la smetti giuro che accosto e ti faccio scendere!- ringhiò lei.
- Non sto
facendo niente! E sei stata tu a propormi di riaccompagnarmi a casa!-
gongolò Duncan tirandogli un pizzicotto sul fianco asciutto.
Subito l'avvocato reagì mollandogli un altro schiaffo che venne
però bloccato a mezz'aria dalla mano del vampiro. Si era pentita
di averglielo chiesto nello stesso istante in cui aveva formulato la
domanda. Era sicura che avrebbe rifiutato ed invece...
- Ah, mai colpire un vampiro, Onorevole! Potrei farti male- le sussurrò sensualmente.
-
Figuriamoci! Se stai cercando di mettermi paura caschi male! Sappi
che...- improvvisamente il ragazzo la zittì con un gesto.
Aprì il finestrino e annusò l'aria con una Courtney che
protestava al suo fianco.
- Accelera
principessa. Metti la sesta e premi quel pedale- le ordinò il
vampiro con voce ferma mentre scrutava il cielo. Erano sopra ad un
ponte che attraversava un piccolo fiume di periferia che scorreva pigro
sotto di loro e l'orologio segnava le quindici e venti. Per la stradina
secondaria che portava a uno dei passaggi segreti per arrivare alla
villa, non c'era anima viva eppure sembrava che il verde avesse
scrutato qualcosa.
- Si può sapere che succede? Esigo una spiegazione!- sibilò l'avvocato guardandolo di sbieco.
- Slacciati
la cintura e preparati a dire addio al tuo suv nuovo- ghignò
quasi divertito il vampiro mentre liberava le ali, lacerando
completamente la maglietta. Courtney fece per aprire nuovamente bocca
quando qualcosa esplose violentemente davanti a loro, facendo sbandare
il veicolo.
- Ci sono tre
colombe qua sopra che vogliono farmi la pelle e siccome sono in troppi
e uno di loro è quella pericolosa di Izzy direi di levare
il disturbo!- esclamò ora serio.
- Ma cosa me
ne frega! Uccideranno te mica me! Sono angeli non...- un altra granata
esplose vicino al fianco destro dell'auto sbalzandola fuori dal ponte e
facendola precipitare nel fiume.
- Ah, ah, ah,
ah! Colpiti! Esplosivo non fallisce mai!- esultò una ragazza con
capelli riccioluto rosso fuoco e ogni verdi malachite. In mano aveva
una granata pronta ad esplodere da un momento all'altro ma sembrava non
curarsene - Possiamo ritornare alla base, missione compiuta!-
esultò zigzagando in aria.
- Non dovremo scendere a controllare che non si siano salvati?- chiese un ragazzino con capelli a caschetto castani e occhi blu.
- Figuriamoci
Cody! Sono morti! Esplosivo lo sa!- e dopo un'ultima risata da pazzoide
si allontanò dall'accaduto seguita dai due compagni riluttanti.
***
Courtney
era aggrappata come una disperata al collo di Duncan, ancora
terrorizzata e sotto shock per la morte appena scampata.
- Zitta
avvocato. Ci dobbiamo allontanare silenziosamente. Una parola e ti
lascio qui in mezzo al nulla- le sussurrò il vampiro mentre
volava rasoterra e si inoltrava nel boschetto li vicino. Per quando
detestasse ubbidire a chiunque, questa volta lo fece e si tappò
la bocca, lasciando che il vento le scompigliasse i bellissimi capelli.
Dopo aver
volato per una decina di minuti, Courtney si rese conto in che
posizione imbarazzante era! Arrossì mentre l'istinto di urlare e
di prenderlo a calci si faceva spazio in lei ma cercò di tenerli
a bada per non rischiare che i tre ritornassero. Si accorse di quanto
fosse piacevole il profumo del delinquente. Si sarebbe aspettato puzza
di cadavere, di marcio, di sporcizia ed invece... sapeva di muschio di
montagna e i suoi vestiti erano perfettamente puliti, seppur
inquietanti. Il suo viso era concentrato e due grosse zanne bianche gli
spuntavano dalle labbra: quante persone aveva ucciso con quelle armi
letali? Deglutì, poteva ammazzare anche lei se non gli fosse
andata a genio... decise di non pensarci e di continuare ad esaminarlo:
le sua ali scure squamate si alzavano e abbassavano a ritmo regolare e
alla luce del sole poteva quasi vedere i tendini contrarsi.
-
Perché mi hai salvato? Non sono una di voi...- mormorò
improvvisamente la moretta. Duncan non rispose subito all'affermazione
e si limitò a roteare gli occhi guardandola di sbieco con le sue
grosse iridi rosso sangue.
- Non lo so
principessa ma se non ti va bene, ti scarico qua- sbottò
sbrigativo lui. Quella subito negò con la testa e si strinse
maggiormente al suo collo. Qualcosa dentro di lei, una piccola
minuscola parte, la incitava a fidarsi di quel mostro e di non
contraddirlo troppo se voleva sopravvivere. Ma l'avvocato Grant
rimaneva sempre l'avvocato Grant.
- Comunque
sappi che mi devi un Suv nuovo!- sibilò velenosa ripensando alla
sua povera macchina ridotta ormai simile ad una sottiletta. Duncan non
poté fare a meno di scoppiare a ridere.
* Benvenuto in giapponese.
Nota autrice:
Wa
eccomi con un bel capitolo lungo! Spero che questo piaccia a tutti
perchè io personalmente mi sono divertita un mondo a scriverlo!
Spero che il colpo di scena tra Alejandro ed Heather vi sia piaciuto:
chi di voi si aspettava che avessero la figlia? :D Ora bisogna scoprire
cosa sia successo però! Inoltre quanto sono belli
quell'adorabile coppietta? :D
Duncan: Perchè ci sono io :D
Si come no! :D ringrazio tutti quelli che mi seguono e fatemi sapere che ne pensate! Un bacio!
Marty angel
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