CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO I SCENA
III
Entrò nella
sala da pranzo dove un'infinita tavola
apparrecchiata con squisiti piatti faceva la sua bella figura.
Ordinata fin nei minimi dettagli e spaziosa abbastanza per ben
più di otto persone, la tavolata era ricolma di prelibati
portate
a base di pasta, carne e verdure.
Bottiglie di ottimo vino d'annata luccicavano su di essa ed a centro
tavola svettava una magnifica composizione floreale di rose rosse.
Gli occhi e la bocca di Miku si allargarono estasiati.
"Eccovi finalmente, signorina!" Gumi le andò incontro
afferrandola per un gomito "Venga, per lei abbiamo scelto il posto
d'onore" la fece sedere a capotavola su una sedia ricamata d'oro e su
un soffice cuscino di raso bordò.
"Gakupo era così contento di poter cucinare per un'ospite,
ogni
tanto ricevere qualche visita inaspettata fa sempre piacere" aggiunse
giungendo le dita davanti a sè.
"Ovviamente, se avete qualche richiesta per qualche piatto speciale non
avete che da chiedere" Gakupo comparve posandole davanti un vassoio
pieno di salumi e schiacciatine "Sarò estremamente felice di
cucinarle
ciò che più le piace"
Miku si lusingò per le tante attenzioni ma scosse il capo.
"Oh, no! Va benissimo così, è tutto
così... perfetto!"
Le labbra di Gakupo si addolcirono, stracontente di aver udito quella
parola.
"Naturale, la perfezione è ciò che
contraddistingue
questa casa! Tutto deve essere perfetto, dal cibo al vino, dalla musica
all'atmosfera. Mi curerò personalmente di ogni dettaglio..."
portò la mano inguantata al petto inchinandolo
"perciò, se vorrete qualcosa,
non avete che da chiedere".
"In effetti, sembra
tutto anche troppo perfetto..." rimurginò
mentalmente Miku.
Allungò una mano verso un calice di vetro già
riempito con del liquido rosso.
Assaggiò il vino, troppo buono e liscio, scorrendo
giù in gola, provocandole piacere.
"Strano, non ho mai
bevuto del vino ma non è una sensazione così
strana come pensavo"
In quel momento i due padroni di casa, la moglie Meiko e
il
marito Kaito, entrarono a braccetto nella sala da pranzo, seguiti da
Luka che sembrava essersi ricomposta un pochino.
"Oh? Siete già qui signorina?" sorrise gentile Meiko
prendendo posto alla sua destra.
"Grazie per avermi permesso di usare la vostra camera per gli ospiti"
sorrise una Miku fin troppo in imbarazzo per le troppe buone maniere.
"Allora, volete spiegarci il motivo per cui vi siete persa nel bosco?"
la voce profonda e maschile di Kaito raggiunse la sua adorata moglie
sedendosi accanto a lei.
"Ho ricevuto una lettera da un individuo che si fa chiamare Unknown
Shadow" esitò per un attimo "i vostri domestici mi hanno
detto
che è lui il vero propietario di questa Villa"
Meiko e Kaito si scrutarono pensierosi, sembravano smarriti e colti
alla sprovvista.
"Unknown Shadow vi ha mandato una lettera?" chiese Kaito stupito
alzando le soppraciglia.
"Strano..." commentò Meiko.
"Strano? Perchè?" domandò Miku.
"Beh... di solito Unknown Shadow ci avverte se devono arrivare degli
ospiti" esalò Meiko poggiandosi un palmo sulla guancia.
Miku decise di tentare ancora una volta.
"Davvero non è possibile rintracciare in qualche modo questa
persona?"
Kaito sospirò.
"Purtroppo non abbiamo davvero la più pallida idea di chi
sia".
"Quando deve comunicarci qualcosa lo fa sempre con delle lettere, mai
una volta si è degnato di mostrarsi di persona o di venire a
presentarsi" aggiunse
Meiko.
"Ma per nostra fortuna noi siamo abituati alle stranezze di Unknown
Shadow! Così cerchiamo di tenerci sempre pronti in caso
arrivasse una persona inattesa, dico bene Gakupo?"
interpellò il
padrone Kaito.
Nuovamente, il domestico - tuttofare inchinò il suo busto
con un movimento elegante.
"Sono certo che la nostra ospite ha già notato la perfezione
che aleggia in questa Villa. Per-fe-zion-ne
è questa la parola - chiave che ci contraddistingue".
Miku arricciò le labbra.
"Cosa dire allora della
camera per gli ospiti che non era stata risistemata
prima, dunque?"
"Chissà dove sono andati a cacciarsi quei due
cari
ragazzi" mormorò Meiko ad un tratto alzando gli occhi al
cielo.
Ancora intenta a riordinare tutte quelle stranezze, Miku venne
risvegliata di sopprassalto.
"Eh, cosa?"
A Meiko sfuggì una risatina.
"Oh, scusa. Mi stavo chiedendo dove si fossero cacciati Rin e Len, quei
due adorabili
bambini"
"Sarebbero più adorabili se dimostrassero della disciplina"
rispose laconico Kaito appoggiandosi su un gomito.
"Luka cara, andresti a cercarli, per favore? E dire loro che la cena
verrà servita a breve?" la testa della padrona si
girò cercando quella
della tutrice.
La pelle di Luka impallidì visibilmente, talmente tanto che
Miku
provò pietà per lei. La ragazza
afferrò i lembi
della gonna accennando una piccola riverenza e con un sospiro di
preoccupazione si allontanò dalla sala.
Quindici o venti minuti dopo, Rin e Len trotterellarono felici entrando
nella sala e Luka, subito dietro a loro, li seguiva con passo lento,
esasperato e l'aspetto ancora più sciupato di prima.
Come i due ragazzini biondi videro la tavola apparecchiata ed
imbandita, così i loro occhi si meravigliarono e i loro
stomaci
brontolarono.
Senza nemmeno aspettare gli altri, si precipitarono famelici sui
piatti, distruggendo una o due di quelle opere d'arte.
A quella orribile visione, Gakupo schioccò la lingua
inorridito
e li afferrò entrambi per la collottola, sollevandoli e
rimettendoli al loro
posto.
"Padroncini! Mancate davvero di bon ton" li sgridò
sistemandoli
alla meglio sulle sedie e stendendo sulle loro ginocchia i tovaglioli
di stoffa. I loro piedini non arrivavano nemmeno a toccare terra.
I due lo
lasciarono fare
perchè troppo distratti dalla visione celestiale davanti a
loro, con ancora la bava alla bocca e gli occhi in estasi puntati sui
piatti di cibo.
Miku si sentiva ancora più spaesata in mezzo a tutte quelle
bizzarre persone, perchè si, potevano sembrare tutte buone e
gentili -monelli a parte, ma loro erano due bambini- ma iniziava a
sospettare che stessero solo fingendo. Al suo fianco, Meiko rideva in
modo sottile e garbato ad occhi chiusi.
"Adorabili! davvero adorabili, non trovate?"
"Oh... ehm... si, certo... sicuro" sussurrò Miku a bassa
voce incredula e per niente convinta.
Non sapeva come approvare quella mancanza di educazione appena
mostrata, ma Meiko non sembrava intenzionata a sgridarli ed insegnare
loro le buone maniere così come Kaito rimaneva totalmente
disinteressato.
In piedi, Gumi lucidava con meticolosità piatto per piatto
prima
di depositarli davanti a lei, ai padroni, ai gemellini e a Luka. Al suo
fianco, Gakupo affettava la carne con movimenti precisi e curati.
Luka fissava davanti a sè con lo sguardo perso nel vuoto
mentre Rin e Len
si tiravano le molliche di pane.
I due padroni di casa chiacchieravano fra di loro, ridendo con gusto di
tanto in tanto.
Dopo pochi minuti Gumi e Gakupo si girarono radiosi esclamando "La
cena è pronta per essere servita" cosa che
rallegrò in
particolare i due gemelli che batterono forte le mani.
E fu così che la cena iniziò, furono serviti vari
piatti per ogni diverso tipo di portata.
Miku li gustava lentamente assaporandone ogni sapore, notando come ogni
ingrediente usato si amalgamava perfettamente con gli altri.
Spesso rivolgeva dei complimenti a Gakupo per la bontà di
quelle
portate elaborate e mai assaggiate prima ed il domestico accettava ben
volentieri tutti quei complimenti sulla perfetta squisitezza di ogni
singolo piatto.
La cura e la dedizione che mostrava verso qualsiasi dettaglio, fosse
anche solo l'abbinare il contorno giusto al secondo giusto spesso
lasciava basita Miku ma anche estremamente attenta nel vederlo
così affaccendato per rendere tutto al meglio e perfetto.
Anche Meiko e Kaito dimostravano la loro eleganza come padroni di casa,
dando sfoggio di tutte le buone maniere tipiche che devono essere
osservate a tavola. Buone maniere che Luka tentava inutilmente di
insegnare anche ai due piccoli gemelli, cosa che ovviamente non
riusciva dato che i due non davano cenni di voler ascoltare la loro
tutrice.
Gakupo e Gumi, gli unici che mangiavano, per così dire, in
piedi, erano talmente bravi nel loro lavoro di domestici da passare
totalmente inosservati. Ogni piatto vuoto veniva immediatamente
ricambiato con uno pieno, ogni bicchiere svuotato veniva subito
riempito, cosa che spesso Miku supplicava di lasciar perdere, essendo
conscia di non essere abituata a bere. Spesso il suo bicchiere era
l'unico rimasto vuoto mentre tutti gli altri sette traboccavano di vino
fino, quasi, all'orlo.
L'Autrice Sconosciuta:
Sto
cercando di
rendere l'atmosfera della cena di Crazy Night ben diversa da quella
della Bad End Night, questo perchè vorrei dare
più spazio
a ciò che succederà nella seconda parte del
video. Sto
facendo quindi l'inverso della Bad End Night dove, se ricordate, la
prima parte (l'incontro nella Villa, la cena, la festa) occupavano la
maggior parte dei capitoli. Ditemi che ci sto riuscendo bene!!!!
(Tranquilli, lo so che non è vero!)
Più che altro mi interessa sapere se tutto vi è
risuonato
"falso" perchè è questo che volevo trasmettere in
questo
capitolo.
Questa settimana non sono stata per niente bene sapete? Sono, diciamo,
appena uscita da un febbrone dovuto ad un colpo di sole. Si,
perchè io sono pirla ma quando devi lavorare sotto al sole
c'è poco da fare... e quindi TAC! Il primo sole mi ha
fregato e
adesso anche se la febbre è passata sono in agonia per le
scottature. Mi raccomando, state ben attenti anche voi... beh visto che
l'estate è finalmente arrivata, non mi resta che
augurarvela! ^^
A domenica prossima allora!
_Flowermoon_
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