hermione 4
"Vieni con me,ti porto in un posto."le porse una
mano ma lei sembrava riluttante a prenderla,a fidarsi,a seguirlo...
Lui sembrò comprendere ciò che le passava per la
testa,senza stavolta violarla.
"Non ti sto chiedendo di fidarti di me...lo
ammetto,neanch'io lo farei,ma lo sai perchè solo uno stupido vorrebbe essere
immortale o guardare nel futuro?"
perche' oggi non e' piu' ieri e non e' ancora domani: e' un giorno
unico che non abbiamo mai vissuto e non vivremo
piu'. (Myriam)
Lei scosse la testa lentamente...non capiva dove
volesse arrivare con il suo discorso...
"Perchè così si priverebbe della parte più
bella...vivere!Si toglierebbe quel poco che quel deficiente circondato da tanti
idioti come mio padre gli ha lasciato...la scelta!Niente,e te lo dice
uno di cui la vita è sempre stata pianificata,è più bello che vivere ogni
momento intensamente come se fosse l'ultimo,senza ragionare su cosa è
giusto o cosa è sbagliato...pensa a cosa ti potrebbe rendere felice...
Vivere a lungo e' desiderio quasi di tutti, ma vivere bene e'
l'ambizione di pochi. (J. Hughes)
Poteva andare meglio,beh può darsi,capita...ma
intanto tu,non la tua coscienza,non avrai lasciato niente
intentato!"
Lei gli prese la mano"Non so se ne sono capace...mi
insegni?"
Lui sorrise"OH,Io sono un maestro!"
"Dove mi stai portando?"
avevano attraversato tutto il terzo piano fino a scendere al
piano terra per arrivare nelle cucine,camminavano a pochi centimetri di distanza
senza mai sfiorarsi;lei avrebbe voluto che che lui le prendesse la mano,ma non
era stata accontentata...
"Non lo immagini?"chiese quando ormai già stava facendo il
solletico alla pera.
"Sei un bastardo Malfoy!"non voleva entrare lì
dentro
"Non mi dirai che hai paura..."le sussurrò all'orecchio
mettendosi dietro di lei.
"No!"disse lei che non voleva entrare.
"No,non ho paura o no,non voglio entrare?"chiese con un ghigno
sulla faccia.
"Fai schifo Malfoy" "Strano,nella Gazzetta di Hogwarts
risulto al primo posto tra i più belli e sexy della
scuola"
"Ucciditi!"sbottò lei,non sapendo come
rispondergli.
"Però non puoi negarlo,non si può negare l'evidenza,così come non puoi
negare che ti
piaccio!"
"Sei troppo presuntuoso per i miei
gusti Malfoy"esclamò lei tutta rossa
in
viso. "E non si può negare neanche che quando arrossisci sei
bella!"
Oddio,le aveva fatto un complimento,un complimento vero...le
aveva detto che quando arrossiva era bella...
"Beh,Grazie!"disse timidamente
"Non devi ringraziarmi,non era un complimento ma una semplice
costatazione oggettiva"
Non sapeva se essere contenta o meno della sua ultima
affermazione.Non tutti ti dicono che sei bella,costatazione o complimento
che fosse,lui la trovava bella...questo era l'importante,la forma non
contava.
"Beh grazie lo stesso!"concluse lei...le piaceva avere l'ultima
parola.
"Hai intensione di rimanere qua fuori per tutta la
notte?"domandò lui e lei finalmente si decise ad entrare.
La cucina era grande come la ricordava,pulita,ordinata...appena
li videro entrare gli elfi domestici accorsero e quando videro Malfoy
cominciarono una lunga sequela di inchini e reverenze.
"Signor Malfoy,siamo onorati che lei abbia deciso di farci
nuovamente
visita"
"Signor Malfoy
siamo lieti di averla qui con
noi!"
"Signor Malfoy siamo entusiasti di servire voi e la vostra gentile
accompagnatrice"
Il timore e la reverenza che provavano nei confronti di Malfoy
erano diversi dal rispetto che provavano per Harry e la simpatia che provavano
per Ron.
Malfoy ed Harry erano
due persone diametralemente opposte, eppure uguali come le due parti del cerchio
divise dal diametro. Che fossero due tra i più bei ragazzi della scuola era un
dato di fatto,ma c'era una differenza di fondo tra loro:non volere bene ad Harry
era praticamente impossibile,lui sempre così gentile,dolce ,disponibile
,leale;così come invece era quasi impossibile volere bene a Malfoy così
algido,freddo,arrogante,presuntuoso,sicurò di sè...forse c'era una sola persona
ad Hogwarts che stava al suo fianco per reale amicizia e non per timore e questa
era Blaise Zabini;il resto Tiger,Goyle era evidente che più che l'amicizia,a
legarli a Malfoy era la paura:Malfoy era il loro capo di elezione,il principe
dei Serpeverde, l'erede di una delle famiglie più ricche e potenti del mondo
magico,era più conveniente stare con lui piuttosto che contro di lui.Tutte le
ragazze che cadevano ai suoi piedi non erano innamorate di lui,come le ragazze che per Harry avrebbero pagato oro,erano
attratte dalla sua bellezza,dal suo essere bello e dannato,il classico figo da paura che
c'è in tutti le scuole,babbane e magiche che siano;per stare con lui anche solo una
notte,sarebbero state disposte a tutto sole per raccontare in giro che il
ragazzo più bello della scuola le aveva degnate di
uno sguardo...di certo erano consapevoli,non si può
essere così stupidi, che lui non avrebbe ricordato neanche il loro nome, ma evidentemente
andava bene così.Ne valeva la pena.
Eppure Draco Malfoy l'aveva fatta sentire importante,più
importante di come la faceva sentire Harry per un motivo molto semplice:Harry si
occupava di tutti e cervava di aiutare chi ne aveva bisogno,il paladino della
giustizia,il Robin Hood del XXI secolo. Molto più difficile era che Malfoy,Draco
degnasse un essere vivente inferiore a lui,tutta la scuola per inciso,della sua
considerazione. Era difficile ottenere da lui più di un insulto o uno sguardo
schifato. Erano finiti i tempi in cui cercava guai,ora era l'algido serpeverde
che con un solo sguardo era capace di mettere in soggezione,lui dallo sguardo
freddo e impescrutabile,lui dai pensieri impenetrabili,l'indifferenza fatta
persona,girava per i corridoi con i suoi schiavetti personali,con quell'aura di superiorità
e con la sua solita faccia da schiaffi...quando camminava non prestava
attenzione a chi incontrava: aveva l'innata capacità di girare tra la
gente come se fosse solo in una stanza,di non preoccuparsi di chi travolgeva
passando...chi gli stava intorno arretrava quando lo vedeva passare e se un
povero malcapitato andava a sbattergli contro Malfoy lo scrutava dall'alto del
suo metro e novanta per novanta chili di muscoli e prima che il poveretto
arrivasse dal piano terra alla torre di astronomia per nascondersi,gli rifilava
una punizione e non contento gli toglieva una bella manciata di punti per poi
riprendere la sua strada.
Con lei invece si era comportato
diversamente,infatti orano insieme in quella cucina e un secondo prima le aveva detto che era bella...molto
probabilmente era una delle poche ragazze a poter affermare che lui le avesse
fatto un complimento, no , una costatazione oggettiva che indicava che la
trovava bella,non carina,bella.
Un elfo domestico la distrasse dai suoi pensieri,chissà cosa
avevano detto fino ad allora.Malfoy la guardava con uno
sguardo interrogativo!Lei sorrise di rimando per poi girarsi di
lato.Gli aveva sorriso.Ma era completamente ammattita?
"A cosa pensavi mezzosangue?So di essere un argomento
interessante,ma potresti pure evitare di fare pensieri sconci sul sottoscritto
mentre sei con me in una cucina.Potrei pensare che non ti dispiacerebbe tanto
tradire il tuo amore platonico per Lenticchia.D'accordo che dovrebbe essere
normale ma sai,con una come te non si sa mai..."
"Finiscila di dire stronzate Malfoy o il tuo ego potrebbe
risucchiarti!"
"Perchè,vuoi negare che stavi pensando a me?"chiese in tono
malizioso "Infatti,perchè mai dovrei pensare a te?"esclamò sfidandolo con lo
sguardo
"Hai stile Granger,ma anche senza Legimazia capisco che stai
mentendo!"
"Stronzate!"
"Non mi piacciono le parolacce addosso a te,Granger!"
"A me non piace la tua presunzione,siamo pari!" "No invece:la presunzione è
una cosa che mi appartiene,so di essere un pensiero fisso per le ragazze,e anche
se ti vesti da monaca di clausura non vuol dire che non appartieni all'universo
femminile-dicendo questo la guardo per bene soffermandosi sul
maglione della divisa facendola arrossire-e questo mi sembra innegabile,ma le
parolacce non sono una cosa che caratterizzano il tuo carattere. Non devi
cambiare per integrarti Granger!"
"Non osare..."
"non sto usando la Legimazia,ma con questo ho capito di aver
colpito nel segno"
"Vaffanculo"
"Ok qua ci sta!"e le sorrise,un sorriso sincero a cui lei non
seppe trattenersi dal rispondere...
"Cosa hai ordinato?"chiese per cambiare discorso...errore
tattico
"allora è vero che stavi con la testa tra le nuvole!"sorrise di
nuovo,questa volta con il suo ghigno caratteristico e lei rispose con una
linguaccia.
se qualcuno le avesse detto tre mesi fa che un giorno lei
avrebbe passato una PIACEVOLE serata in compagnia di Malfoy a fargli le
linguacce,beh,lo avrebbe mandato al San Mungo in pochi minuti.
Arrivò un elfo domestico con in mano una tazza di cioccolata
calda e un caffè nero e due fettine di una torta che sembrava squisita.Migliaia
di calorie...Panico...
"Mi dispiace ma proprio non posso"indietreggiò fino a sbattere
vicino al mobile della cucina.Lui tranquillo si sedette e senza alcuna
galanteria prese la sua fetta di torta e cominciò a mangiarla.
"Mangia!"le disse semplicemente.Lei non si muoveva.
"Ti assicuro,è buona.l'ha cucinata Dobby,il mio vecchio elfo
domestico!"affermò
"Come fai a sapere che l'ha cucinata lui?"domandò lei
curiosa.Sapeva così poco di Malfoy e non sapeva perchè ma sentiva che quella
risposta sarebbe stata importante.
"Era una specialità della mia bambinaia e l'ha trasmessa a
lui...non l'hai mai assaggiata qui a scuola.Provala!"disse lui neutro.I suoi
occhi avevano perso quella scintilla di ironia che c'era sempre stata nel suo
sguardo da quando avevano messo piede in quella cucina.Non sapeva perchè,ma si
avvicinò al tavolo fino ad appoggiare le mani sulla sedia libera,di fronte alla
torta.
"se è così buona,perchè non l'ha mai fatta per gli
studenti?"voleva che parlasse,che gli raccontasse qualcosa di lui
"L'ho vietato!"ora la sua voce era gelida e il suo corpo aveva
assunto quella posa rigida che gli era caratteristica.
"Perchè?"chiese dolcemente...troppo avventata non si aspettava
una risposta.Lui infatti continuò a mangiare e lei si era arressa a non poter
soddisfare la sua curiosità.
"Era un dolce che io e la mia bambinaia mangiavamo insieme
quando ero piccolo!"spiegò
Lei gli sorrise incoraggiante"Le sei
affezionato?"domandò
"E' morta."disse freddo
"Mi dispiace"non voleva toccare argomenti così delicati.Malfoy
era una persona chiusa e lei sapeva quanto era difficile aprirsi.
"Non dispiacerti,ero bambino.Non me la ricordo
neppure."
Le disgrazie della
fanciullezza si ripercuotono sulla vita intera e lasciano al cuore dell'uomo una
fonte inesauribile di malinconia. (P. Brulat)
le sorrise"Mangia ora!"Non un ordine,non un invito...
Prendendo il coraggio a due mani prese la torta e diede un
morso:era buonissima
"E' buonissima!"
"Lo so,e adoro che certi privilegi rimangano solo miei"ammiccò
lui,ghignava di nuovo e lei fu felice di essere riuscita a riportarlo al buon
umore.
Non la mangiò tutta,ma evidentemente lui riteneva che già metà
di quella fetta enorme andava bene.Anche la cioccolata era buona,specialmente se
assaggiata dopo tanto tempo.
"Non ti piace la cioccolata?"domando indicando il caffè
nero.
"Preferisco il caffè!"
"non sai che ti perdi!"
"Sono dello stesso parere,ma io mi sarei rivolto a te!"lei
abbassò gli occhi.
"Non era mia intenzione giudicarti!"precisò lui"Era solo un
consiglio:avanti una vita senza mangiare è come una vita senza
donne!Impossibile"Lui stava dando al discorso una piega ironica,e gliene era
grata.Non era sicura di riuscire a tollerare ordini e rimproveri.
"sempre il solito porco!"dichiarò lei.Lui scoppiò a ridere e lei
gli fece una smorfia.Poi le venne un'idea.Prese un pezzetto di torta con la
forchetta e cogliendolo di sorpresa mirò alla sua faccia.Da bravo cercatore
esperto,però lui riuscì ad evitarla per un pelo.
"Questo non dovevi farlo Granger!"dicendo questo si stava
alzando lentamente,prese il piatto con la torta e gliela buttò
addosso.
Lei non riuscì ad evitarlo e fu colpita in pieno sul
maglione."Maledetta serpe.Questa me la paghi!"prese con le mani la crema sulla
torta e cercò di raggiungerlo.
"Prima devi prendermi!"ammiccò lui cominciando a girare intorno
al lungo tavolo mettendosi giusto al centro di fronte a lei.Dopo un paio di
finte Hermione cominciò a correre verso di lui che la evitava ridendo.Poi Draco
cominciò a camminare per il tavolo e lei gli fu dietro.Senza preavviso lui si
girò e approfittando del momento di smarrimento con un braccio le immobilizzò le
mani evitando di sporcarsi e con l'altro la mise seduta sopra il tavolo.Lui
ghignava e rideva divertito,cercando di immobilizzare quella furia che aveva tra
le braccia,non l'avava mai sentito ridere così:non per
prendere in giro o ghignando. Era una risata semplice,sincera e lei non credeva
che Draco Malfoy potesse ridere così.Un po' per la sorpresa,un po' per la sua
prestanza fisica finalmente Malfoy riuscì ad immobilizzarla.Ridevano entrambi
come bambini,incuranti della guerra fuori, delle diverse case a cui
appartenevano,all'odio che li aveva accomunati per sette anni.Ridevano per il
piacere di farlo,perchè all'uno faceva piacere la compagnia
dell'altro.
Tra le risate lei cercò di pulirsi le mani vicino ad un
tovagliolo e poi andò ad osservare il suo maglione rovinato.
"Mi hai sporcato il maglione!"si lamentò per finta
lei.
"Posso ricomprartene dieci,cento,mille volte più belli di
questo."
"Non occorre,ti ringrazio!"l'atmosfera si era raffreddata.Niente
da fare era sempre il solito Malfoy,non perdeva occasione per mostrare al mondo
quanto fosse ricco.
"Non volevo rinfacciarti i miei soldi!"affermò lui
allontanandosi.
"Però l'hai fatto!"sentenziò lei,non scendendo dal
tavolo.
Lui a guardò,non le avrebbe mai chiesto scusa.
"Ma non era tua intenzione ed è già un passo avanti."Gli
sorrise,non poteva pretendere che lui cambiasse e forse non voleva neanche che
lo facesse.
"Avevi ragione sai,era buona la torta!"Era stata lei ad
allortanarlo con quel tono freddo e accusatorio,ma ora voleva che le si
avvicinasse di nuovo.
"Avevo ragione anche sul fatto che una vita senza il cibo è come
una vita senza donne?"domandò riavvicinandosi...
"Niente da fare il tuo è un chiodo fisso!"Scherzò lei
"Ti dispiace?"
"Perchè dovrebbe dispiacermi,fatti tuoi!"
"sempre sulla difensiva eh,Granger!"
"No sei tu che provochi!"esclamò esasperata lee,possibile che
dovessero sempre litigare;doveva ammettere però che le piaceva litigare con
lui...era divertente,un continuo mettersi alla prova,una continua sfida...chissà
se anche a lui piaceva così tanto!
"Ti piace litigare Malferret?"
"Si.Con te in particolare!"
"Perchè?"
"Perchè mi sai tenere testa,almeno per un
po',giusto il tempo di farmi divertire..."
"Si,si come no.Ti piacerebbe furetto"
"E poi perchè quando ti arrabbi sei ancora più bella!"lei gli
sorrise timidamente e quel sorriso mandò a quel paese tutto l'autocontrollo che
l'aveva trattenuto dal baciarla da quando l'aveva vista spaurita in quel
corridoio.
Si avvicinò senza darle il tempo di decidere se ritrarsi o
meno e poggiò le sue labbra sulle sue.Lei sorpresa non rispose,ma chiuse gli
occhi mentre lui le poggiava una mano sulla schiena e l'altra sul tavolo vicino
alla ragazza.Era un bacio dolce, non esigente a fior di labbra senza chiederle
di più.Piano si staccò da lei e aspettò che aprisse gli
occhi.
"Se vuoi che non accada più devi solo dirmelo!"domandò piano,con
voce incolore guardadola in quegli occhi stupendi...Hermione abbassò lo
sguardo.Quando lo guardò di nuovo i suoi occhi erano più decisi e
fermi.
"Non mi chiamo Pensy Parkinson,Draco!"
L'aveva chiamato per nome...
"Se ti fossi chiamata Pensy Parkinson non ti avrei mai
baciata,ma a quest'ora staresti già nel mio letto." affermò lui
convinto.
"Che vuoi dire con questo?"
"Che so che ti chiami Hermione Granger e mi sta bene
così"
un sorriso le illuminò il viso,si avvicinò a lui e con un dito
gli accarezzò la guancia leggermente ispida.
"Hermione Granger non avrebbe mai mangiato una fetta di torta
insieme a Draco Malfoy,nè tanto meno avrebbe iniziato con lui una guerra con la
crema e Draco Malfoy non avrebbe mai accettato di farsi toccare da una
mezzosangue,avrebbe avuto paura di prendersi una qualche malattia."scherzò
Hermione
"Ma tu prima non mi hai chiamato Malfoy,mi hai chiamato
Draco"constatò il rampollo di casa Malfoy
"Sono due persone diverse?"
"No,sono la stessa persona che si comporta diversamente
diversamente a seconda di cosa il contesto
chiede!"
i
Ci piaccia
o no, accettiamo la storia di cui facciamo parte. (Elio
Vittorini)
"Io come devo chiamarti?" "In tutte e due i modi!"
"Non sono molte le persone ad avere questo
privilegio!"
"Si possono contare sulla punta delle dita"
"E allora cosa aspetti a baciarmi?"
"Che tu me lo chiedessi!" Dicendo questo si avventurò di
nuovo su quelle labbra di cui ,ne era consapevole,sarebbe
presto diventato dipendente.
Scusate per il clamoroso ritardo,ma secondo voi che devo
fare:finire qui la storia o continuarla un altro paio di capitoli?
rispondete x favore
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