Mi fidavo di teMi fidavo di te
Mi preparo a controllare direttamente che non accada quello che mi sono messo in testa. Non
sarebbe nulla se avessi delle pessime sensazioni e poi basta. Purtroppo
molte volte succede che ho ragione a preoccuparmi, e non mi sento
neppure in colpa con il mio ragazzo. In realtà io mi fido di lui, ma non degli altri e mi aspetto sempre che tramino per portarmelo via. Il negozio ha le insegne spente e la dicitura 'Chiuso per inventario'. La cosa mi puzza. Che senso ha mettere un cartello del genere? Decido di tentare di entrare e alla fine riesco per una porta secondaria. Lo
spettacolo non è certo dei più esaltanti: Luigi, attaccato alla
'fontana' (termine scopiazzato da una canzone del mitico Dalla) del mio
ragazzo e beveva avidamente i suoi liquidi; Luciano che a occhi chiusi
assaporava quel momento (maiale); la povera Luna, l'unico essere
nell'intero universo che mi ama incondizionatamente, chiusa in una
piccola gabbia. Decido di prenderla sù e portarla nel mio vecchio appartamento. Nel movimento Luciano si riscuote: fa appena a vedermi andare via e a chiamare il nome. Luna ed io ce ne torneremo nel nostro appartamento, soli. |