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Il
mio nome è
Elisabeth Bennet
e questa
è la mia storia
…
Capitolo 20
Robert e la festa di San Valentino ...
... La città ti cambia dentro ...
***
Dopo il giorno più brutto della mia vita , dove avevo
creduto di aver perso per sempre l'uomo più importante della
mia vita, le giornate scivolarono via così velocemente che
ci trovammo senza accorgersene alle porte di San Valentino. Quello era
il nostro primo San Valentino e volevo che fosse bellissimo e unico. Il
suggerimento più intelligente fu proposto dal favoloso e
dolcissimo Philip. Anche lui come me aveva adorato passare la giornata
nella città insieme a Wiliam. Era sicurissimo che sarebbe
stato bellissimo passare la festa tra balli e canti . Infatti nella
città, come per ogni festa di calendario, era stato
programmato un ballo. Il ballo consisteva nel travestirsi con abiti
altrui, stando ben attenti che non si capisse bene quale era il tuo
vero abito sociale. Per una volta nella loro vista potevano essere un'
altra persona. Potevano fingere di essere un nobile, una cantante , un
soldato e moti altri lavori conosciuti. Decisa a passare una giornata
diversa dalle altre e sola con il mio Robert, programmai il tutto nei
più piccoli particolari. Infatti dalla troppa tensione non
riuscì a riposare. Quella mattina mi svegliai presto e con
il sostegno di Sara fui pronta in pochi minuti. Come programmato in
precedenza, lasciando all'oscuro Robert, informai i consiglieri che
quel giorno io e Robert saremmo stati assenti per tutta la giornata.
Una carrozza portata da William ci attendeva davanti all'uscita
secondaria della corte. Appena uscita dalla mia camera raggiunsi
velocemente la camera di Robert e bussai. Non riuscivo a non ridere ed
ad essere felice. Avevamo bisogno di questa giornata. Era troppo tempo
che non ritagliavamo un attimo solo per noi. La corte avrebbe dovuto
sopravvivere senza di noi per un giorno, Philip avrebbe pensato a
tutto. In fondo era il cugino del Re, consigliere fidato e un
bravissimo e intelligente ragazzo, eravamo in buone mani. Come si
poteva non adorarlo.
TOC TOC
<< Robert, ci sei? >> Chiesi alzando la
voce perché mi sentisse al di là della porta. Non
riuscivo a stare ferma, le mie mani stiravano l'abito già
perfettamente liscio e perfetto freneticamente.
<< Elisabeth, sei tu? Cosa è successo?
>> Udì dall'altra parte della porta, mentre
Robert stava venendo ad aprirmi. Doveva essersi appena svegliato, dato
che indossava solo una camicia non completamente abbottonata e un paio
di pantaloni. Capì dal suo sguardo che non si aspettava la
mia venuta. Infatti era la prima volta che mi recavo nella sua camera,
di solito era lui che veniva da me.
<< Amore, vieni poi ti spiego... >> Dissi
prima di correre verso la carrozza. Il mio piano era di fargli una
sorpresa. Sarebbe salito sulla carrozza inconsapevole della
destinazione e del piano. Robert era una persona troppo responsabile,
non avrebbe mai accettato di sua iniziativa, ma avrebbe amato poi
questa giornata ne ero completamente sicura.
<< Elisabeth, vuoi dirmi che succede? Non capisco, dove
stiamo andando? Mi sto preoccupando! >> Parlò
a corto di fiato mentre mi seguiva, non riuscendo a stare al mio passo.
Arrivata alla carrozza salii e così fece anche lui. Appena
ci sedemmo la carrozza parti, lasciando di stucco Robert.
<< Cosa succede? Dove stiamo andando? >> Mi
chiese smarrito, fissandomi.
Non riuscendo a trattenere un sorriso, sbuffai e iniziai a spiegare
lasciando un Robert basito e stranito allo stesso tempo. Non avrebbe
mai pensato che ne sarei stata capace... e invece. Intanto la carrozza
si avvicinava sempre di più alla nostra meta.
<< Buon San Valentino, amore. Non preoccuparti era uno
scherzo per condurti verso la carrozza! >> Esclamai
abbracciandolo e poi baciandolo.
<< Anche a te amore! >> Rispose ricambiando
il bacio.
<< Mi dispiace , ma non possiamo andare via. Ho delle
riunioni importanti oggi. >> Continuò triste,
accarezzandomi.
<< Non hai nessuna riunione oggi. Ci ho pensato io. Tu
eri l' unico all'oscuro di tutto. Philip oggi ti sostituirà.
>> Esclamai tutta contenta come una bambina nel giorno di
natale davanti al suo regalo tanto desiderato.
<< Tu sei pazza...ma ti amo lo stesso. Forse amo anche la
tua pazzia dopo tutto. >> Mi disse sorridendo, prima di
baciarmi come solo lui sapeva fare.
Il tempo volò tra le bracca del mio uomo e presto arrivammo
a destinazione.
<< Ragazzi siamo arrivati. >>
Esclamò divertito William.
Al nostro arrivo Cristina, la figlia di Wiliam, mi corse in contro per
abbracciarmi felice. Adoravo quella ragazzina, era appena
più piccola di Maria ed aveva un cuore d'oro .
<< Benvenuta Ely, come sono felice che siete qui. Mi
siete mancata. >> Parlò dolcemente, felice di
aver ritrovato la sua amica.
<< Allora siamo in due >> Esclamai euforica.
<< Avete chiesto a vostra madre? >>
Continuai fissandola, inclinando la testa in attesa della sua risposta.
<< Sì, ha detto di sì. Posso
divenire la vostra dama di compagnia. Sono felicissima.
>> Rispose saltellando.
Robert guardava la scena soddisfatto e felice della mia
felicità.
<< Adesso lasciala in pace , è qui per
festeggiare la festa di San valentino con il Re. >>
Parlò dolcemente alla figlia, William.
<< Certo, ci vediamo nella piazza, a stasera!
>> Disse prima di baciarmi sulla guancia e scappare via.
<< Vi adora, Elisabeth! Non fa altro che parlare di voi!
>> Esclamò l'uomo prima di lasciarci soli.
<< E adesso che si fa, Ely? >> Mi chiese
Robert prendendosi gioco di me, prima di stringermi a sè e
baciarmi.
<< Be' questo è un buon inizio non credete,
mio signore? >> Risposi stando al gioco mentre ricambiavo
i baci.
<< Stiamo dando spettacolo... vieni visitiamo la
città! >> Esclami felice.
Mano nella mano percorremmo in lungo e in largo la città,
come due innamorati qualsiasi. Tutti notarono la nostra presenza, ma
finsero di non averci riconosciuto per lasciarci tutto lo spazio
disponibile. Gabriel, il capo dei soldati della città,
informato da William della nostra presenza, come accordato ci
seguì a distanza per prevenire ogni tipo di problema. Ma non
ci fu bisogno di nessun suo coinvolgimento, perché tutti si
comportarono egregiamente come nella mia ultima visita. In fondo la
città era sicura e ben seguita, grazie a un Re giusto e da
soldati qualificati. Fu una giornata bellissima che condusse ad una
serata spettacolare. Nessuno di noi due avrebbe mai dimenticato questo
giorno e questa sera per il resto della nostra vita.
Arrivò infine l'ora della festa in piazza e felici e
spensierati raggiungemmo la casa di Wiliam, dove ci attendeva Cristina
con gli abiti da indossare.
<< Eccovi, venite tutto è pronto. Mio signore,
mio fratello Andreas vi aiuterà a vestirvi, mentre io
aiuterò Elisabeth! >> Ci informò
tutta eccitata la ragazza.
<< Facci strada, tesoro. >> Risposi
abbracciandola come se fosse mia sorella.
Dopo un ultimo baci lasciai andare Robert con Andreas per la
preparazione.
<< Sarete una attrice, che interpreta la Dea Athena .
Sarete bellissima con questo abito bianco stile impero, corredato di un
Longbow, arco scozzese con frecce , tutto di color oro , come la Dea
della caccia e della sapienza.
Con i vostri lunghissimi capelli ricci sciolti al vento e la vostra
candida pelle sarete perfetta. Robert rimarrà incantato.
>> Mi riferì la ragazza, finendomi di
preparare.
Lei indossava un abito azzurro, rappresentava una principessa,
bellissima con i suoi capelli biondi come il grano, occhi verdi come il
bosco e pelle lattea come la mia : bellissima.
Finito la preparazione scendemmo e rimasi incantata alla vista del mio
futuro marito.
Lui era stato vestito da cavaliere. Indossava pantaloni di pelle, una
camicia bianca. Sopra alla camicia indossava una cotta di maglia e un
mantello lungo fino a terra, rosso. Era bellissimo . Appena
riuscì a svegliarmi dall'incanto notai che lui non era da
meno. Dovevo essere incantevole anche io dal modo in cui mi mangiava
con gli occhi. Infatti ...
<< Sei bellissima ... >> Riuscì
a dire sbalordito dalla visione, tale comportamento fece scaturire un
sorriso generale alle persone che ci stavano ospitando. Ormai facevano
parte della famiglia .
Dopo vari complimeti e sorrisi, raggiungemmo la piazza della festa.
Come l'altra volta molti giovani erano riuniti per ballare insieme
all'innamorato. Diversamente dell'altra volta qui solo i non
accompagnati venivano accoppiati attraverso l'estrazione. Gli altri
erano stati invitati a raggiungere il centro della piazza per iniziare
a ballare e a divertirsi.
Fu tutto bellissimo, per la prima volta fummo due ragazzi che si
amavano semplicemente e non Robert e Elisabeth , il Re e la futura
Regina. Ballammo spensierati ma consapevoli che attimi come quelli
sarebbero stati rari. In quella notte sugellammo il nostro amore e
promettemmo ai nostri cuori e alle nostre anime di non lasciarci mai ,
per sempre.
Ma come avviene sempre il mattino diventa giorno e il giorno diventa
sera, facendo sì che arrivasse l'ora di rientrare. Era tarda
notte, stanchi ma felici per un San Valentino unico tutto per noi.
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