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Autore: samaralove    28/06/2013    1 recensioni
In solo tre giorni aveva cambiato tutto. Il mio mondo era completamente cambiato e anch’io lo ero. Si può amare cosi un uomo appena conosciuto? Prima di ora avrei tranquillamente risposto: Non è possibile. Solo nei libri. Il mio destino aveva già scelto ora toccava solo a me fare l’ultima mossa. Una mossa che avrebbe cambiato la vita a tutti, non solo a me per sempre.
Dal capitolo 5 :
< Perfetto! Angelo, così ti chiamerò quando sono felice, e amore anima mia quando sarò super felice e mia adorata moglie quando sarò arrabbiato. > Continuò stando al gioco.
< E tu come mi chiamerai? > Mi chiese sussurrandomi nell’orecchio, il suo profumo era afrodisiaco sapeva di bosco e menta.
< Vediamo, mio dolce amore in privato, amore tra amici , mio Signore marito in pubblico e Mio Re quando sarò furiosa. > Dissi tra un bacio e l’altro
Dal capitolo 12 :
< Sì amate Robert. Ma amate anche me. Non potete negarlo . Anche Robert l'ha capito. >
< Negarlo o no , non cambia la situazione. Rimane la stessa. E l'unico a soffrire sarete voi. >
< No, se sceglierete me. >
< Io, ho già scelto. >
Il mio nome è Elisabeth Bennet e questa è la mia storia...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Il mio nome è Elisabeth Bennet e questa è la mia storia … 

 
Capitolo 20


Robert e la festa di San Valentino ...
... La città ti cambia dentro ...

*** 

Dopo il giorno più brutto della mia vita , dove avevo creduto di aver perso per sempre l'uomo più importante della mia vita, le giornate scivolarono via così velocemente che ci trovammo senza accorgersene alle porte di San Valentino. Quello era il nostro primo San Valentino e volevo che fosse bellissimo e unico. Il suggerimento più intelligente fu proposto dal favoloso e dolcissimo Philip. Anche lui come me aveva adorato passare la giornata nella città insieme a Wiliam. Era sicurissimo che sarebbe stato bellissimo passare la festa tra balli e canti . Infatti nella città, come per ogni festa di calendario, era stato programmato un ballo. Il ballo consisteva nel travestirsi con abiti altrui, stando ben attenti che non si capisse bene quale era il tuo vero abito sociale. Per una volta nella loro vista potevano essere un' altra persona. Potevano fingere di essere un nobile, una cantante , un soldato e moti altri lavori conosciuti. Decisa a passare una giornata diversa dalle altre e sola con il mio Robert, programmai il tutto nei più piccoli particolari. Infatti dalla troppa tensione non riuscì a riposare. Quella mattina mi svegliai presto e con il sostegno di Sara fui pronta in pochi minuti. Come programmato in precedenza, lasciando all'oscuro Robert, informai i consiglieri che quel giorno io e Robert saremmo stati assenti per tutta la giornata. Una carrozza portata da William ci attendeva davanti all'uscita secondaria della corte. Appena uscita dalla mia camera raggiunsi velocemente la camera di Robert e bussai. Non riuscivo a non ridere ed ad essere felice. Avevamo bisogno di questa giornata. Era troppo tempo che non ritagliavamo un attimo solo per noi. La corte avrebbe dovuto sopravvivere senza di noi per un giorno, Philip avrebbe pensato a tutto. In fondo era il cugino del Re, consigliere fidato e un bravissimo e intelligente ragazzo, eravamo in buone mani. Come si poteva non adorarlo.
TOC TOC
<< Robert, ci sei? >> Chiesi alzando la voce perché mi sentisse al di là della porta. Non riuscivo a stare ferma, le mie mani stiravano l'abito già perfettamente liscio e perfetto freneticamente.
<< Elisabeth, sei tu? Cosa è successo? >> Udì dall'altra parte della porta, mentre Robert stava venendo ad aprirmi. Doveva essersi appena svegliato, dato che indossava solo una camicia non completamente abbottonata e un paio di pantaloni. Capì dal suo sguardo che non si aspettava la mia venuta. Infatti era la prima volta che mi recavo nella sua camera, di solito era lui che veniva da me.
<< Amore, vieni poi ti spiego... >> Dissi prima di correre verso la carrozza. Il mio piano era di fargli una sorpresa. Sarebbe salito sulla carrozza inconsapevole della destinazione e del piano. Robert era una persona troppo responsabile, non avrebbe mai accettato di sua iniziativa, ma avrebbe amato poi questa giornata ne ero completamente sicura.
<< Elisabeth, vuoi dirmi che succede? Non capisco, dove stiamo andando? Mi sto preoccupando! >> Parlò a corto di fiato mentre mi seguiva, non riuscendo a stare al mio passo.
Arrivata alla carrozza salii e così fece anche lui. Appena ci sedemmo la carrozza parti, lasciando di stucco Robert.
<< Cosa succede? Dove stiamo andando? >> Mi chiese smarrito, fissandomi.
Non riuscendo a trattenere un sorriso, sbuffai e iniziai a spiegare lasciando un Robert basito e stranito allo stesso tempo. Non avrebbe mai pensato che ne sarei stata capace... e invece. Intanto la carrozza si avvicinava sempre di più alla nostra meta.
<< Buon San Valentino, amore. Non preoccuparti era uno scherzo per condurti verso la carrozza! >> Esclamai abbracciandolo e poi baciandolo.
<< Anche a te amore! >> Rispose ricambiando il bacio.
<< Mi dispiace , ma non possiamo andare via. Ho delle riunioni importanti oggi. >> Continuò triste, accarezzandomi.
<< Non hai nessuna riunione oggi. Ci ho pensato io. Tu eri l' unico all'oscuro di tutto. Philip oggi ti sostituirà. >> Esclamai tutta contenta come una bambina nel giorno di natale davanti al suo regalo tanto desiderato.
<< Tu sei pazza...ma ti amo lo stesso. Forse amo anche la tua pazzia dopo tutto. >> Mi disse sorridendo, prima di baciarmi come solo lui sapeva fare.
Il tempo volò tra le bracca del mio uomo e presto arrivammo a destinazione.
<< Ragazzi siamo arrivati. >> Esclamò divertito William.
Al nostro arrivo Cristina, la figlia di Wiliam, mi corse in contro per abbracciarmi felice. Adoravo quella ragazzina, era appena più piccola di Maria ed aveva un cuore d'oro .
<< Benvenuta Ely, come sono felice che siete qui. Mi siete mancata. >> Parlò dolcemente, felice di aver ritrovato la sua amica.
<< Allora siamo in due >> Esclamai euforica.
<< Avete chiesto a vostra madre? >> Continuai fissandola, inclinando la testa in attesa della sua risposta.
<< Sì, ha detto di sì. Posso divenire la vostra dama di compagnia. Sono felicissima. >> Rispose saltellando.
Robert guardava la scena soddisfatto e felice della mia felicità.
<< Adesso lasciala in pace , è qui per festeggiare la festa di San valentino con il Re. >> Parlò dolcemente alla figlia, William.
<< Certo, ci vediamo nella piazza, a stasera! >> Disse prima di baciarmi sulla guancia e scappare via.
<< Vi adora, Elisabeth! Non fa altro che parlare di voi! >> Esclamò l'uomo prima di lasciarci soli.
<< E adesso che si fa, Ely? >> Mi chiese Robert prendendosi gioco di me, prima di stringermi a sè e baciarmi.
<< Be' questo è un buon inizio non credete, mio signore? >> Risposi stando al gioco mentre ricambiavo i baci.
<< Stiamo dando spettacolo... vieni visitiamo la città! >> Esclami felice.
Mano nella mano percorremmo in lungo e in largo la città, come due innamorati qualsiasi. Tutti notarono la nostra presenza, ma finsero di non averci riconosciuto per lasciarci tutto lo spazio disponibile. Gabriel, il capo dei soldati della città, informato da William della nostra presenza, come accordato ci seguì a distanza per prevenire ogni tipo di problema. Ma non ci fu bisogno di nessun suo coinvolgimento, perché tutti si comportarono egregiamente come nella mia ultima visita. In fondo la città era sicura e ben seguita, grazie a un Re giusto e da soldati qualificati. Fu una giornata bellissima che condusse ad una serata spettacolare. Nessuno di noi due avrebbe mai dimenticato questo giorno e questa sera per il resto della nostra vita.
Arrivò infine l'ora della festa in piazza e felici e spensierati raggiungemmo la casa di Wiliam, dove ci attendeva Cristina con gli abiti da indossare.
<< Eccovi, venite tutto è pronto. Mio signore, mio fratello Andreas vi aiuterà a vestirvi, mentre io aiuterò Elisabeth! >> Ci informò tutta eccitata la ragazza.
<< Facci strada, tesoro. >> Risposi abbracciandola come se fosse mia sorella.
Dopo un ultimo baci lasciai andare Robert con Andreas per la preparazione.
<< Sarete una attrice, che interpreta la Dea Athena . Sarete bellissima con questo abito bianco stile impero, corredato di un Longbow, arco scozzese con frecce , tutto di color oro , come la Dea della caccia e della sapienza.
Con i vostri lunghissimi capelli ricci sciolti al vento e la vostra candida pelle sarete perfetta. Robert rimarrà incantato. >> Mi riferì la ragazza, finendomi di preparare.
Lei indossava un abito azzurro, rappresentava una principessa, bellissima con i suoi capelli biondi come il grano, occhi verdi come il bosco e pelle lattea come la mia : bellissima.
Finito la preparazione scendemmo e rimasi incantata alla vista del mio futuro marito.
Lui era stato vestito da cavaliere. Indossava pantaloni di pelle, una camicia bianca. Sopra alla camicia indossava una cotta di maglia e un mantello lungo fino a terra, rosso. Era bellissimo . Appena riuscì a svegliarmi dall'incanto notai che lui non era da meno. Dovevo essere incantevole anche io dal modo in cui mi mangiava con gli occhi. Infatti ...
<< Sei bellissima ... >> Riuscì a dire sbalordito dalla visione, tale comportamento fece scaturire un sorriso generale alle persone che ci stavano ospitando. Ormai facevano parte della famiglia .
Dopo vari complimeti e sorrisi, raggiungemmo la piazza della festa. Come l'altra volta molti giovani erano riuniti per ballare insieme all'innamorato. Diversamente dell'altra volta qui solo i non accompagnati venivano accoppiati attraverso l'estrazione. Gli altri erano stati invitati a raggiungere il centro della piazza per iniziare a ballare e a divertirsi.
Fu tutto bellissimo, per la prima volta fummo due ragazzi che si amavano semplicemente e non Robert e Elisabeth , il Re e la futura Regina. Ballammo spensierati ma consapevoli che attimi come quelli sarebbero stati rari. In quella notte sugellammo il nostro amore e promettemmo ai nostri cuori e alle nostre anime di non lasciarci mai , per sempre.
Ma come avviene sempre il mattino diventa giorno e il giorno diventa sera, facendo sì che arrivasse l'ora di rientrare. Era tarda notte, stanchi ma felici per un San Valentino unico tutto per noi.





   
 
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