Partiremo dopodomani
mattina!
Capitolo 24
Sbuffo pesantemente
poggiando il gomito al limitare de bancone e appoggiandoci il mento.
Lo so che non dovrei
lamentarmi tanto perchè ultimamente di ritardi sono la
regina però se il fine è quello di prendermi per
il culo, no.
Sinceramente non ci
sto.
Sono venti minuti che
aspetto Giusy per il cambio e ancora non c'è anima viva qui,
in reception.
Eppure lei
è una così maniaca del controllo.
E' strano che non sia
ancora arrivata.
Sbuffo di nuovo
afferrando il mio pc da dentro la borsa, con l'intento di perdere un
po' di tempo.
Ho fatto tutto
ciò che mi aveva chiesto il direttore amministrativo
stamattina.
Ho messo a posto i
documenti della clientela, le prenotazioni, ho dato il benvenuto ai
nuovi clienti e risposto al telefono quando squillava.
Non ho niente da fare
e il mio turno è finito da un bel pezzo.
Poi di nuovi clienti
non se ne vedono.
L'ingresso
è vuoto, ci sono solo io.
Insomma non mi resta
che accendere il pc e aspettare che la mia collega si faccia viva.
Potrei anche andarmene
ma dato che sono una persona responsabile e non mi va di lasciare la
reception scoperta aspetto.
Accedo a Facebook e a
Twitter.
Era da tanto che non
c'entravo.
Da quando sono
arrivati i ragazzi. Infatti trovo tantissime notifiche.
Nessun messaggio e
nessuna richiesta d'amicizia e non mi stupisco più di tanto.
Non è che
sia stata calcolata così tanto dagli altri, eh!
Ma gli amici che ho
sono tanti e mi bastano.
Poi la maggior parte
sono tutte directioner quindi non mi lamento.
Scorro un po' la home
e la trovo zeppa di stati di pagine sui ragazzi.
"Finalmente... la fortuna doveva
girare un po' dalla nostra parte!"
"Io ancora non ci credo!"
"Com'è
possibile che non ce ne siamo accorte prima?"
"Oggi esco e mi metto
alla ricerca, li devo trovare assolutamente."
Che
cosa intendono?
Subito una vaga idea
si fa spazio dentro di me.
Spalanco gli occhi
stupita.
Ditemi
che non è quello che penso!
Scorro sempre
più giù in cerca di qualcosa che confermi i miei
pensieri.
Infatti trovo le foto
dei ragazzi a Napoli.
Lo sapevo, li hanno
beccati.
E il bello e che ci
sono tantissime foto.
Anche quelle a Capri.
Sono tutte sfocate
però.
Si capisce che sono
state fatte da delle fan col cellulare e non dai paparazzi.
C'è una
foto di Lou mentre corre in Piazza del Plebiscito.
Una foto è
stata scattata il giorno del compleanno mio e di Chiara in discoteca
mentre i ragazzi si scatenavano in pista.
Poi c'è una
foto di Harry ma molto sfocata al buio, credo sia stata scattata anche
questa in discoteca, ed è di spalle.
C'è anche
una foto di Niall e Luna vicino all' entrata del ristorante di zio.
Si guardano sorridenti
e si abbracciano.
E ce n'è
una anche dove si baciano.
Sorrido guardando
quella foto.
Sono stupendi.
Succederà
un casino ora con le fan, ne sono sicura ma poco ci penso ora.
Scorro ancora le foto
e ne trovo alcune che devono essere scattate oggi e che, dai commenti e
gli stati, abbiano fatto capire a tutti dove si trovano davvero i
ragazzi.
La foto di Piazza del
Plebiscito è molto sfocata, sarà stata scattata
di sfuggita, ed è quindi molto confusionaria.
Invece queste foto
scattate al Vomero e al Belvedere sono più chiare e
definite.
Dal fatto che la fan
doveva essere molto lontana dei ragazzi data la foto e dallo sguardo
dei ragazzi si capisce che loro non se ne sono accorti di nulla.
Mi sa che sono
completamente all'oscuro di tutto quello che sta succedendo su Facebook
e Twitter.
A proposito di
twitter, ci entro e trovo tweet di qualsiasi ragazza proveniente da
ogni angolo della terra che riguardano la meta della band e la
località dove si trovano.
Ne leggo qualcuno e
devo dire che la cosa è migliore di quanto me l'aspettassi.
Nessuno si aspettava
che fosse proprio Napoli la meta scelta dai ragazzi quindi sono tutti
stupiti, soprattutto le italiane.
Per l'Italia questo
rappresenta un qualcosa di unico.
Napoli è
sempre stata sottovalutata e messa in un angolo da parte.
Ora che è
stata considerata dalla più grande band del mondo
è diventata importante persino dalle città del
Nord Italia.
Io sono stupita.
Ho letto tweet di fan
milanesi, toscane, o per fino romane ma anche quelli di alcune
straniere in cui dicono di organizzare qualcosa per venire qui e quindi
incontrarli.
E questo non
è mai successo.
Per quanto ne so non
ho mai letto tweet del genere "Come
vorrei vivere a Napoli in questo momento!".
Sono completamente
stupita e da qualche parte dentro di me sta nascendo un lato
vendicativo, ma gli do poca importanza.
Insomma twitter
è invaso da tweet riguardanti Napoli e gli One Direction.
E molte altre foto
stanno venendo fuori.
Clicco sulla prima che
mi ritrovo davanti e il mio cuore perde un battito.
L'immagine di Harry e
quella bionda che mangiano un gelato passeggiando per il lungo mare mi
fa contorcere lo stomaco.
Sento il sangue
salirmi al cervello quando vado avanti con le foto.
Nei commenti
c'è scritto che sono state scattate di recente.
Sarà questa settimana, penso.
Appena ne vedo
un'altra i miei occhi si riempiono di lacrime.
Lei si tiene la
pancia, scoppiando a ridere mente lui le sorride.
Quel sorriso che non
vedo da tanto.
E' passata una
settimana ma è come se fosse passato un'anno.
Mi sembra quasi
un'eternità e mi manca, da morire.
E' da tanto che non
ascolto la sua voce, che non lo vedo a pochi passi da me.
Ma non m'importa
più di tanto.
Già vedere
queste foto mi fa stare male.
La rabbia ha preso
possesso della mia anima in questo momento e non saprei cosa potrebbe
succedere se solo lo avessi proprio di fronte a me.
Quello che mi ha fatto
fa molto male, mi ha usata e queste foto ne sono la prova.
Dal suo sguardo sembra
anche che mi stia deridendo ma sono troppo offuscata dal dolore per
ammetterlo.
Ma è tutto
apposto, almeno per lui.
Sto soffrendo si, ma
ne ho fatto l'abitudine oramai.
Non è che
m'interessi molto di me stessa.
Lui è
felice?
Ha ottenuto quello che
voleva?
Beh sono felice per
lui.
Non m'interessa niente
più.
Ora l'unica cosa che
mi rimane da fare è uscire dalla sua vita definitivamente.
Guardo per l'ultima
volta quella foto per poi stringere le palpebre e repimere le lacrime
mentre chiudo di scatto il computer.
Mi sono stancata
persino di piangere ormai.
"Pula!"- una voce
proveniente dalla mia destra mi chiama.
"Giusy, finalmente!"-
esclamo prendendo di scatto la mia borsa e il pc dal bancone per poi
raggiungerla oltre il front-office.
Mi passo due dita poco
sotto gli occhi per non lasciare tracce di lacrime in giro.
"Lo so, scusa il
ritardo è che ho avuto qualche problema con il traffico. Non
capisco cosa stia succedendo, oggi Napoli mi sembra più
affollata manco ci fosse la partita del Napoli in casa."- afferma
aggiustandosi la divisa e prendendo il mio posto.
"Infatti
c'è molto peggio!"- sussurro tra me e me abbassando lo
sguardo.
"Cosa?"- mi chiede la
bruna di fronte a me.
"Nulla, nulla!-
sventolo una mano davanti al viso. - Io vado, ci vediamo!"- gli sorrido
lievemente.
"Aspetta Pula.- mi
bloccandomi per un braccio. -Tutto bene?"- mi chiede.
"Si!"- esclamo
guardandola stranita.
"No, è
che...- inizia a gicherellare con le proprie mani, quasi imbarazzata.
Anzi lo è davvero, ma non capisco per cosa. - Mi dispiace
per tua madre!"- esclama, il suo sguardo è stracolmo di
pietà e non so davvero cosa pensare.
"Ehm, anche a me!- la
guardo. -Ciao!"- le faccio un ultimo sorriso per poi avviarmi verso
l'ascensore senza nemmeno darle il tempo di ricambiare.
Premo il pulsante al
mio fianco chiamando l'ascensore per poi entrare e iniziare a salire
verso il quinto piano.
Ho sempre odiato le
persone che si avvicinano a te solo quando ti succede qualcosa di poco
piacevole e fanno sentire la loro presenza con tanta di quella
pietà che lo fanno sembrare quasi un dovere, qualcosa che
facesse quasi un piacere al diretto interessato.
E' una cosa odiosa.
Scuoto la testa
eliminando quegli inutili pensieri dalla mia mente mentre le porte
dell'ascensore si aprono.
Attraverso il
corridoio per poi arrivare davanti la porta della suite.
Apro la borsa con
l'intento di prendere la tessera magnetica ma nemmeno il tempo di
avvicinarla al lettore accanto alla maniglia che la porta si spalanca
improvvisamente lasciando uscire papà.
"Oh, piccola!"-
esclama sorridendomi.
"Papà!"-
esclamo confusa.
A quest'ora dovebbe
essere a preparare il pranzo.
"Pula è
successo un casino!"- esclama mettendosi le mani nei capelli.
Ne è venuto
a sapere anche lui?
"Oh, si
papà, lo so! Hanno scoperto tutto, ho visto le foto! Ma tu
come lo hai saputo?"- chiedo guardandolo.
"Ho appena ricevuto
una chiamata da Emma. E' stata chiamata da Paul e ha detto che la
partenza è stata anticipata. Partiremo
dopodomani mattina."-
afferma. Spalanco gli occhi.
"Cosa?"- urlo quasi.
"Si, Pula. Sai come
sono fatte le directioner, no? Emma ha detto che non possiamo
rischiare. Ho chiamato il commissario e ci ha dato il permesso per
rientrare a casa. Devo andare a preparare le valige. Non è
che puoi iniziare a preparare tu il pranzo? Tra poco arriveranno i
ragazzi!"- esclama parlando velocemente.
Io scuoto la testa.
Devo dirgli tutto ora.
"No, papà
aspetta!"- esclamo ma lui m'interrompe.
"In cucina
c'è già il sugo per gli spaghetti pronto, devi
solo tagliare le patate e mettere a cuocere il pollo. Mi raccomando
fallo dorare bene che a Niall piace croccante."- mi raccomanda
velocemente allontanandosi verso l'ascensore.
"Ma papà
aspetta, devo dirti una cosa importantissima!"- esclamo cercando di
corrergli dietro.
"Scusa piccola ma ne
parliamo dopo, non ho tempo ora!"- esclama ancora sparendo dentro
l'ascensore mentre le porte si chiudono proprio davanti a me.
Sbuffo pesantemente
mettendomi le mani nei capelli, scompigliandoli.
Come glielo dico ora?
Rassegnandomi trascino
pesantemente i miei piedi verso la porta della suite ed entro.
Mi tolgo le scarpe una
dopo l'altra e le lancio accanto la porta della camera per poi
togliermi la giacca e lanciarla sul letto.
Abbasso la zip sul
lato della gonna e me la sfilo, infine passo alla camicia
sbottonandomela e lanciandola anch'essa sul letto di fronte a me.
Sono in mutandine,
reggiseno e collant nella camera dei ragazzi, da sola, avvolta nei miei
pensieri.
O almeno lo ero prima
che un fischio di piacere invadesse la stanza.
Mi volto di scatto
coprendomi il seno con entrambe le bracce.
La figura di Harry mi
guarda divertito dal ciglio della porta mordendosi un labbro.
Il mio cuore perde un
battito vedendolo così dannatamente bello.
Ha una canotta bianca,
dei bermuda neri che lasciano scoperte le sue gambe poco mascoline e un
cappellino di lana verde scuro in testa che intrappola quei ricci
meravigliosi.
Insomma è
dannatamente sexy in questo momento e, considernado il suo sguardo che
continua a fare su e giù lungo il mio corpo quasi denudato,
mi fa capire che anche io non sono da meno.
E lui me lo conferma.
"Sei bellissima!"-
esclama con sguardo ammaliato, sembra che abbia una dea davanti a lui.
E' un complimento
quello che ha fatto ma la mia mente sta pensando a tutt'altro in questo
momento.
In questo momento sono
furiosa dentro di me.
"Stronzo!"- gli urlo
contro avvicinandomi alla porta per poi chiuderla sbattendogliela in
faccia degnandolo di uno sguardo fucilatorio.
E' quello che
è per me in questo momento.
Uno stronzo.
Lo odio con tutta me
stessa.
Mi appoggio con le
spalle alla porta mentre cerco di riprendere fiato, nemmeno avessi
fatto una maratona.
Sospiro pesantemente
per poi afferrare qualcosa da mettermi addosso per andare a preparare
il pranzo.
Anche se la mia voglia
di restare da sola con quel cretino di là non è
che mi allettasse molto.
Indosso una canotta
nera e una tuta rossa larga, da hip hop, per poi sciogliermi i capelli
e rifarmi la coda mentre esco dalla stanza.
Attraverso il
corridoio per poi entrare in cucina trovandola vuota.
Non ho idea di dove si
sia cacciato ma poco me ne importa.
Devo cucinare ora.
Inizio a tirare fuori
il pollo dalla confezione, lo lavo, lo asciugo e lo lascio sul piano
cucina per poi accendere la fiamma sotto il sugo di mare che ha
preparato prima papà aggiungendo qualche mestolo di acqua
per riscaldarlo e farlo finire di cuocere.
Passo alle patate
sulla tavola.
Afferro un paio di
ciotole belle grosse e un coltello e mi siedo a tavola iniziando a
pelarle mentre inizio a pensare a come fosse possibile che Harry fosse
in suite se quando ero entrata non avevo sentito nessuno.
Forse era entrato
subito dopo di me ma è stata una questione di pochi secondi
e l'ascensore era occupato da papà. Sarà
salito per le scale.
Ma dai se fosse salito
per le scale me ne sarei accorta prima di entrare in camera, le scale
si trovano in fondo al corridoio.
Allora
come ha fatto ad essere alle mie spalle durante quei pochi secondi?
L'idea che mio padre
sapesse che era in suite e che mi avesse lasciata da sola di proposito
con lui inizia a pervadermi la testa.
Sarebbe potuto andare
a preparare le valigie anche stasera o oggi pomeriggio ma
chissà perchè doveva andarci proprio adesso.
Sbuffo per l'ennesima
volta oggi.
"Siamo di buon umore
oggi, a quanto pare!"- mi provoca il riccio appena entrato in cucina.
Da
dove cavolo è rispuntato fuori?
Mi risparmio di
rispondergli, è di spalle e sta cercando di capire cosa ci
sia in quella dannata padella.
Gli faccio una smorfia
e lui ridacchia, quasi come se mi avesse visto.
Ma
cos'ha? E' telepatico?
"Cosa si mangia
oggi?"- chiede voltandosi e appoggiandosi al limitare del piano cucina
con le braccia incrociate al petto.
"Quello che vedi in
padella!"- rispondo acidamente abbassando lo sguardo alla patata che
sto pelando senza guardarla veramente.
Lui ridacchia, ancora.
Ma
cos'ha da ridere?
"E i ragazzi?- chiede.
-Quando tornano?"-
Sospiro fulminandolo
con lo sguardo senza degnarlo di una risposta.
Mi sono stancata di
rivolgergli la parola.
"Pula?"- mi richiama
con tono impaziente.
"Cosa vuoi? Non ne ho
la minima idea di quando tornano, va bene?"- gli urlo contro
scoppiando.
Lui mi guada confuso
mentre la patata che stavo pelando è diventata
più piccola di una biglia tanta la rabbia con cui la stavo
pelando.
Il silenzio cala nella
stanza facendo crescere sempre più la tensione.
Non mi va di parlare.
In questo momento
avrei solo voglia di scappare e restare sola, magari rifugiandomi nella
mia camera. Ma non posso, almeno finchè non arrivano i
ragazzi.
"Pula
perchè mi stai trattando in questo modo?"- mi chiede
guardandomi mentre mi alzo per andare a lavare le patate per tagliarle.
Sussulto a quella
domanda.
Non credevo se ne
fosse accorto.
Non rispondo subito.
"Non ti sto trattando
in nessun modo!"- esclamo.
In parte è
vero.
Fosse per me farei
finta che non esistesse, che fossi sola in questa stanza.
"Invece si. Mi
rispondi come se ti avessi fatto qualcosa."- afferma avvicinandosi
troppo per i miei gusti.
Ho lo sguardo perso
sull'acqua che scorre sulle mie mani e ridacchio appena sento quelle
parole.
"Già!"-
sussurro, ma lui mi ha sentito.
Sospira per poi
avvicinarsi ancora.
Sento il cuore
scoppiare quando percepisco il suo respiro sfiorarmi il braccio
scoperto.
"Allora cosa ti ho
fatto? Dimmelo!"- mi dice alzando una mano verso di me.
Mi allontano di
scatto.
"Non mi toccare!"-
soffio tra i denti guardandolo furiosa.
Non può
toccarmi dopo quello che mi ha fatto.
Lui mi guarda con uno
sguardo tra il confuso e l'impaurito.
Il silenzio ritorna
tra di noi e le lacrime iniziano a farsi spazio tra le mie palpebre.
Mi sono stancata di
tutto questo.
Più lo
guardo e più mi chiedo come ho fatto a cadere tra le sue
braccia così facilmente, come ho fatto a credergli quella
notte, come ho potuto andarci a letto nonostante fossi consapevole di
tutto quello che avrei passato.
Sto iniziando
sinceramente a pensare che quella notte è stato tutto uno
sbaglio.
Non sarebbe mai dovuto
accadere.
Sono stata
così ingenua.
La colpa è
solo mia se mi ritrovo in questo stato.
Lui non ha nessuna
colpa e soolo ora me ne rendo conto.
Prima che accadesse
quello che accadde pensavo che se mi ci sarei fidanzata avrei sofferto
tantissimo anche se volevo stare con lui più di qualsiasi
altra cosa.
Poi, cretina com'ero,
ci andai a letto pensando che con il tempo mi sarebbe passata, che non
avrei sofferto per nulla. E invece è da più di
una settimana che trattengo le lacrime.
Non vivo
più.
Non sento
più nessun emozione oltre alla rabbia, alla tristezza e al
disprezzo rivolto un amore non corrisposto dentro di me.
Non mi sembra quasi
più di vivere.
Mi sento un vegetale
che parla e cammina.
Solo il fatto che non
sono rinchiusa nelle quattro mure della mia stanza mi elimina dalla
mente il pensiero che fossi ritornata come un anno e mezzo fa.
Sto male, molto male.
E il fatto di vederlo
con un'altra ragazza che non sia io, di vederlo così vicino
a me, o, addirittura, che lui mi accarezzasse di nuovo come fece quella
sera prendendomi per il culo non mi aiuta per niente.
"Dimmi allora cosa ti
ho fatto."- afferma con un filo di voce continuando a fissarmi.
Abbasso lo sguardo
sulla sua mano che si abbassa dandomi di nuovo l'opportunità
di ritornare a lavare le patate.
"Nulla!"- esclamo
guadandolo truce.
"Non mi hai fatto
nulla!"- continuo continuando quello che avevo interrotto pochi istanti
fa.
"Allora
perchè mi tratti così se non ti ho fatto nulla?"-
chiede ancora alternando ogni tanto lo sguardo a me e alle patate che
sto lavando.
Lo vedo con la coda
dell'occhio.
Sbuffo rumorosamente
alzando gli occhi al cielo.
Mi
ha proprio rotto.
"Perchè mi
irriti, contento?- volto lo sguardo verso di lui allargando le braccia.
- Ora vattene da quella bionda che ti tratta meglio di me, lasciami in
pace!"- sbotto senza filtrare le parole e me ne pento subito dopo.
Che
cretina che sono!
Lui, come da previsto,
si stampa in faccia un sorriso da coglione ascoltando quelle parole
senza spiccicare parola.
Sono tanto avvolta nei
miei sensi di colpa che non faccio in tempo a sentire le sue braccia
avvolgermi i fianchi da dietro, spingendoli contro il suo bacino e
attaccare completamente la mia schiena al suo petto poco ma ben
scolpito.
Sussulto spalancando
gli occhi.
Lui se ne accorge e mi
avvolge il ventre con le sue bracce mandando il mio cuore in coma e
rendendo i miei movimenti parecchio limitati.
"Har..."- non mi da
nemmeno il tempo di replicare che m'interrompe.
"Ho capito tutto...-
mi sussurra avvicinando completamente quelle labbra perfette al mio
orecchio destro. -Sei tremendamente gelosa di Giorgia.- continua
sfiorando ad ogni parola che sussurra il mio lobo scatenando miliardi
di scariche di brividi lungo la mia spina dorsale facendomi inarcare
lievemente la schiena.
Lui sa cosa mi sta
provocando e lo sento sorridere mentre mi lascia qualche casto bacio
proprio sotto l'orecchio scendendo sul mio collo.
I brividi aumentano
smisuratamente e mi mordo un labbro cercando di reprimere i gemiti che
stanno prendendo vita tra le mie labbra.
Raggiungo le sue mani
sul mio ventre con le mie bagnate stringendole e cercando di staccarle
per sciogliermi da quella tortura dannatemente piacevole e allo stesso
tempo dannatamente sbagliata.
Lui non si arrende,
continua nel suo percorso di baci scendendo lungo clavicola: il mio
punto debole.
A questo punto alzo la
testa verso l'indietro appoggiandola sulla sua spalla.
Lui raccoglie al volo
l'opportunità avvicinandosi di nuovo con quelle dannate
labbra all'orecchio.
"Non
hai nessun motivo di essere gelosa di lei. Io non voglio lei."- sussurra mordendomi, questa
volta, il lobo.
Questa frase mi sembra
così piena di bugie.
E' un bugiardo.
Un dannato bugiardo.
Ed io amo questo
bugiardo.
Sono completamente
innamorata di lui.
Amo follemente l'unica
persona che sa farmi provare tutte queste sensazioni in poche semplici
mosse.
Lo amo e, per quanto
la sua voce, possa apparirmi sincera in questo momento, non credo
nemmeno ad una sola parola che ha pronunciato.
E il fatto che l'uomo
che amo più di me stessa sapesse prendermi per il culo e
sapesse toccarmi e farmi rabbrividire senza nessun problema mi toglie
il respiro.
Una lacrima mi sfugge
dalla presa delle palpebre rigandomi una guancia.
"Harry, ti prego
lasciami stare!"- esclamo con la voce tremante.
Altre lacrime si
susseguono sulle mie guance appena lui scioglie l'intreccio delle sue
braccia attorno il mio ventre staccandosi da me.
Alzo il capo dalla sua
spalla e tolgo le mani dalle sue braccia mentre lui afferra i miei
fianchi e mi volta verso di lui.
"Non toccarmi!"-
esclamo facendo un passo indietro attaccandomi al piano cucina
lasciando che le sue mani lascino i miei fianchi, mettendo distanza tra
noi due mente cerco invano di asciugarmi le lacrime che continuano a
scorrere lentamente lungo le mie guance.
"Io non capisco...-
scuote lievemente la testa lui guardandomi.
Non riesco a vedere il
suo sguardo a causa delle lacrime che mi offuscano la vista. -
Perchè reagisci così per una cosa non vera?"-
chiede.
Mi asciugo le lacrime
guardandolo finalmente negli occhi notando quella luce di cui ho molta
paura ma che mi attrae come se fossi una calamita ogni volta.
Scuoto la testa senza
parlare.
Mi guarda ancora in
attesa di una risposta che non avrà mai.
Non posso dirgli che
sono davvero gelosa di quella ragazza, che, nonostante tutto, vorrei
essere io a mangiare un gelato con lui, a ridere alle sue battute, a
baciarlo, ad averlo tutto per me.
Nonostante fossi
arrabbiata marcia con lui lo desidero più di me stessa ma
non posso dirglielo.
Finirei per essere
presa in giro di nuovo e non sarebbe giusto.
Soffrirei
ulteriormente.
"Quando saremo a
Londra..."- afferma con quella sua voce dannatemente sexy e lenta ma io
lo interrompo.
"Io
non ci vengo a Londra, Harry!"- esclamo asciugandomi
ulteriormente le guance lasciandolo di stucco.
Angolo Autrice:
Ed ecco a voi il ventiquattresimo capitolo. Come vi sembra?
Secondo me è venuto bene, anche perchè l'ho
appena finito di scrivere e non vorrei che non si fosse capito
qualcosa.
In ogni caso vi faccio un piccolo rissuntino:
il capitolo non è un granchè ma spiega un po' la
situazione e quello che accadrà nei prossimi capitoli.
Pula viene a scoprire che la meta della band è stata
scoperta grazie a delle foto scattate dalle fan e che, per non
rischiare, dovranno partire in anticipo.
Nell'ultimo pezzo ha il primo confronto con Harry dopo la notte che
hanno passato insieme a Capri e inizia a capire che, anche se prima non
voleva soffrire a causa del suo fidanzamento con Harry, ora ci soffre
lo stesso perchè è molto gelosa e molto
dipendente da lui. Sta così tanto male che ha deciso di non
voler più partire per Londra.
Che cosa succederà nel prossimo capitolo secondo voi?
Secondo voi dice realmente o è solo una scusa per far
smettere ad Harry di provocarla?
A voi la parola.
Volevo anche dare
un GRAZIE immenso
a x__Oblivion,
xTizianossmile,
emy_styles,
Gioy_1D_Love,
IgLovepn e _Pez
per aver recensito lo scorso capitolo.
Scusate se non vi ho risposto ma le ho lette tutte e sono molto
contenta che vi sia piaciuto molto.
Spero che gradirete anche questo in ogni caso, se ho sbagliato qualcosa
fatemelo sapere.
Il sonno non mi da tregua e magari ho fatto un errore e non me ne sono
resa conto.
In quel caso chiedo scusa!
Grazie
anche a chi segue/preferisce/visualizza la mia storia.
Spero che piaccia anche a voi questo capitolo
e che mi lasciate una recensione per mettermi al corrente dei vostri
pensieri sulla mia storia.
Infine volevo dirvi che qualche mese fa ho scritto
anche una One-Shot rossa su Harry se vi va di passare eccola: Amore incorrisposto...
Grazie
ancora!
Ciao!
hllzn4ever
Ps: volevo lasciarvi con una foto di questa meravigliosa
città!
Ecco a voi!
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