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Autore: Louisseyes    28/06/2013    7 recensioni
“Vedo che non sono l’unica ad essere triste, qui!”- esclama una ragazza in inglese avvicinandosi a me.
Dopo poco una risata arriva ovattata alle mie orecchie, proviene dall’interno.
è una risata inconfondibile, la sua.
Potrei benissimo confonderla per un angelo, dal suono della sua risata.
Abbasso lo sguardo di scatto serrando le palpebre per proibire alle lacrime di scendere.
“La ami?”- mi chiede quella ragazza
“Più di quanto credessi.”- sussurro ma so che mi ha sentito....
“....Se potessi ora sarei dentro senza fregarmene di nulla!”-
“Perché? Non puoi?”-
“Senti ma tu i fatti tuoi no?”-
“......Sai, amare è la cosa più bella e più difficile e complicata che l’uomo possa fare.
E’ l’unico sentimento capace di farti andare in pappa il cervello, capace di farti impazzire positivamente. E’ una sensazione indescrivibile, che impari a conoscere solo se la provi davvero, solo se ci sei dentro veramente.
Cioè, dico. Tu sei Harry Styles, non credo ti faccia mettere i piedi in testa da un sentimento così semplice e complicato allo stesso tempo.”-
“Mai come in questo momento vorrei non essere quello che sono.”-
“Davvero rinunceresti al tuo sogno per lei?”-
“Ora come ora, il mio sogno più grande è lei.”-
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Partiremo dopodomani mattina!

Capitolo 24




Sbuffo pesantemente poggiando il gomito al limitare de bancone e appoggiandoci il mento.
Lo so che non dovrei lamentarmi tanto perchè ultimamente di ritardi sono la regina però se il fine è quello di prendermi per il culo, no.
Sinceramente non ci sto.
Sono venti minuti che aspetto Giusy per il cambio e ancora non c'è anima viva qui, in reception.
Eppure lei è una così maniaca del controllo.
E' strano che non sia ancora arrivata.

Sbuffo di nuovo afferrando il mio pc da dentro la borsa, con l'intento di perdere un po' di tempo.
Ho fatto tutto ciò che mi aveva chiesto il direttore amministrativo stamattina.
Ho messo a posto i documenti della clientela, le prenotazioni, ho dato il benvenuto ai nuovi clienti e risposto al telefono quando squillava.
Non ho niente da fare e il mio turno è finito da un bel pezzo.
Poi di nuovi clienti non se ne vedono.
L'ingresso è vuoto, ci sono solo io.
Insomma non mi resta che accendere il pc e aspettare che la mia collega si faccia viva.
Potrei anche andarmene ma dato che sono una persona responsabile e non mi va di lasciare la reception scoperta aspetto.

Accedo a Facebook e a Twitter.
Era da tanto che non c'entravo.
Da quando sono arrivati i ragazzi. Infatti trovo tantissime notifiche.
Nessun messaggio e nessuna richiesta d'amicizia e non mi stupisco più di tanto.
Non è che sia stata calcolata così tanto dagli altri, eh!
Ma gli amici che ho sono tanti e mi bastano.
Poi la maggior parte sono tutte directioner quindi non mi lamento.
Scorro un po' la home e la trovo zeppa di stati di pagine sui ragazzi.

"Finalmente... la fortuna doveva girare un po' dalla nostra parte!"
"Io ancora non ci credo!"
"Com'è possibile che non ce ne siamo accorte prima?"
"Oggi esco e mi metto alla ricerca, li devo trovare assolutamente."

Che cosa intendono?

Subito una vaga idea si fa spazio dentro di me.
Spalanco gli occhi stupita.
Ditemi che non è quello che penso!
Scorro sempre più giù in cerca di qualcosa che confermi i miei pensieri.
Infatti trovo le foto dei ragazzi a Napoli.
Lo sapevo, li hanno beccati.

E il bello e che ci sono tantissime foto.
Anche quelle a Capri.
Sono tutte sfocate però.
Si capisce che sono state fatte da delle fan col cellulare e non dai paparazzi.
C'è una foto di Lou mentre corre in Piazza del Plebiscito.
Una foto è stata scattata il giorno del compleanno mio e di Chiara in discoteca mentre i ragazzi si scatenavano in pista. 
Poi c'è una foto di Harry ma molto sfocata al buio, credo sia stata scattata anche questa in discoteca, ed è di spalle.
C'è anche una foto di Niall e Luna vicino all' entrata del ristorante di zio.
Si guardano sorridenti e si abbracciano.
E ce n'è una anche dove si baciano.
Sorrido guardando quella foto.
Sono stupendi.
Succederà un casino ora con le fan, ne sono sicura ma poco ci penso ora.

Scorro ancora le foto e ne trovo alcune che devono essere scattate oggi e che, dai commenti e gli stati, abbiano fatto capire a tutti dove si trovano davvero i ragazzi.
La foto di Piazza del Plebiscito è molto sfocata, sarà stata scattata di sfuggita, ed è quindi molto confusionaria.
Invece queste foto scattate al Vomero e al Belvedere sono più chiare e definite.
Dal fatto che la fan doveva essere molto lontana dei ragazzi data la foto e dallo sguardo dei ragazzi si capisce che loro non se ne sono accorti di nulla.
Mi sa che sono completamente all'oscuro di tutto quello che sta succedendo su Facebook e Twitter.
A proposito di twitter, ci entro e trovo tweet di qualsiasi ragazza proveniente da ogni angolo della terra che riguardano la meta della band e la località dove si trovano.
Ne leggo qualcuno e devo dire che la cosa è migliore di quanto me l'aspettassi.
Nessuno si aspettava che fosse proprio Napoli la meta scelta dai ragazzi quindi sono tutti stupiti, soprattutto le italiane.
Per l'Italia questo rappresenta un qualcosa di unico.
Napoli è sempre stata sottovalutata e messa in un angolo da parte.
Ora che è stata considerata dalla più grande band del mondo è diventata importante persino dalle città del Nord Italia.

Io sono stupita.
Ho letto tweet di fan milanesi, toscane, o per fino romane ma anche quelli di alcune straniere in cui dicono di organizzare qualcosa per venire qui e quindi incontrarli. 
E questo non è mai successo.

Per quanto ne so non ho mai letto tweet del genere "Come vorrei vivere a Napoli in questo momento!".
Sono completamente stupita e da qualche parte dentro di me sta nascendo un lato vendicativo, ma gli do poca importanza.
Insomma twitter è invaso da tweet riguardanti Napoli e gli One Direction.
E molte altre foto stanno venendo fuori.

Clicco sulla prima che mi ritrovo davanti e il mio cuore perde un battito.

L'immagine di Harry e quella bionda che mangiano un gelato passeggiando per il lungo mare mi fa contorcere lo stomaco.
Sento il sangue salirmi al cervello quando vado avanti con le foto.
Nei commenti c'è scritto che sono state scattate di recente. Sarà questa settimana, penso.
Appena ne vedo un'altra i miei occhi si riempiono di lacrime.
Lei si tiene la pancia, scoppiando a ridere mente lui le sorride.

Quel sorriso che non vedo da tanto.
E' passata una settimana ma è come se fosse passato un'anno.
Mi sembra quasi un'eternità e mi manca, da morire.
E' da tanto che non ascolto la sua voce, che non lo vedo a pochi passi da me.
Ma non m'importa più di tanto.
Già vedere queste foto mi fa stare male.
La rabbia ha preso possesso della mia anima in questo momento e non saprei cosa potrebbe succedere se solo lo avessi proprio di fronte a me.
Quello che mi ha fatto fa molto male, mi ha usata e queste foto ne sono la prova.
Dal suo sguardo sembra anche che mi stia deridendo ma sono troppo offuscata dal dolore per ammetterlo.

Ma è tutto apposto, almeno per lui.
Sto soffrendo si, ma ne ho fatto l'abitudine oramai.
Non è che m'interessi molto di me stessa.

Lui è felice?
Ha ottenuto quello che voleva?
Beh sono felice per lui.
Non m'interessa niente più.
Ora l'unica cosa che mi rimane da fare è uscire dalla sua vita definitivamente.
Guardo per l'ultima volta quella foto per poi stringere le palpebre e repimere le lacrime mentre chiudo di scatto il computer.
Mi sono stancata persino di piangere ormai.

"Pula!"- una voce proveniente dalla mia destra mi chiama.
"Giusy, finalmente!"- esclamo prendendo di scatto la mia borsa e il pc dal bancone per poi raggiungerla oltre il front-office.
Mi passo due dita poco sotto gli occhi per non lasciare tracce di lacrime in giro.
"Lo so, scusa il ritardo è che ho avuto qualche problema con il traffico. Non capisco cosa stia succedendo, oggi Napoli mi sembra più affollata manco ci fosse la partita del Napoli in casa."- afferma aggiustandosi la divisa e prendendo il mio posto.

"Infatti c'è molto peggio!"- sussurro tra me e me abbassando lo sguardo.
"Cosa?"- mi chiede la bruna di fronte a me.
"Nulla, nulla!- sventolo una mano davanti al viso. - Io vado, ci vediamo!"- gli sorrido lievemente.

"Aspetta Pula.- mi bloccandomi per un braccio. -Tutto bene?"- mi chiede.
"Si!"- esclamo guardandola stranita.
"No, è che...- inizia a gicherellare con le proprie mani, quasi imbarazzata. Anzi lo è davvero, ma non capisco per cosa. - Mi dispiace per tua madre!"- esclama, il suo sguardo è stracolmo di pietà e non so davvero cosa pensare.

"Ehm, anche a me!- la guardo. -Ciao!"- le faccio un ultimo sorriso per poi avviarmi verso l'ascensore senza nemmeno darle il tempo di ricambiare.
Premo il pulsante al mio fianco chiamando l'ascensore per poi entrare e iniziare a salire verso il quinto piano.

Ho sempre odiato le persone che si avvicinano a te solo quando ti succede qualcosa di poco piacevole e fanno sentire la loro presenza con tanta di quella pietà che lo fanno sembrare quasi un dovere, qualcosa che facesse quasi un piacere al diretto interessato.
E' una cosa odiosa.

Scuoto la testa eliminando quegli inutili pensieri dalla mia mente mentre le porte dell'ascensore si aprono.
Attraverso il corridoio per poi arrivare davanti la porta della suite.
Apro la borsa con l'intento di prendere la tessera magnetica ma nemmeno il tempo di avvicinarla al lettore accanto alla maniglia che la porta si spalanca improvvisamente lasciando uscire papà.

"Oh, piccola!"- esclama sorridendomi.
"Papà!"- esclamo confusa.
A quest'ora dovebbe essere a preparare il pranzo.

"Pula è successo un casino!"- esclama mettendosi le mani nei capelli.
Ne è venuto a sapere anche lui?
"Oh, si papà, lo so! Hanno scoperto tutto, ho visto le foto! Ma tu come lo hai saputo?"- chiedo guardandolo.
"Ho appena ricevuto una chiamata da Emma. E' stata chiamata da Paul e ha detto che la partenza è stata anticipata. Partiremo dopodomani mattina."- afferma. Spalanco gli occhi.

"Cosa?"- urlo quasi.

"Si, Pula. Sai come sono fatte le directioner, no? Emma ha detto che non possiamo rischiare. Ho chiamato il commissario e ci ha dato il permesso per rientrare a casa. Devo andare a preparare le valige. Non è che puoi iniziare a preparare tu il pranzo? Tra poco arriveranno i ragazzi!"- esclama parlando velocemente.
Io scuoto la testa.
Devo dirgli tutto ora.

"No, papà aspetta!"- esclamo ma lui m'interrompe.

"In cucina c'è già il sugo per gli spaghetti pronto, devi solo tagliare le patate e mettere a cuocere il pollo. Mi raccomando fallo dorare bene che a Niall piace croccante."- mi raccomanda velocemente allontanandosi verso l'ascensore.

"Ma papà aspetta, devo dirti una cosa importantissima!"- esclamo cercando di corrergli dietro.

"Scusa piccola ma ne parliamo dopo, non ho tempo ora!"- esclama ancora sparendo dentro l'ascensore mentre le porte si chiudono proprio davanti a me.
Sbuffo pesantemente mettendomi le mani nei capelli, scompigliandoli.
Come glielo dico ora?

Rassegnandomi trascino pesantemente i miei piedi verso la porta della suite ed entro.
Mi tolgo le scarpe una dopo l'altra e le lancio accanto la porta della camera per poi togliermi la giacca e lanciarla sul letto.
Abbasso la zip sul lato della gonna e me la sfilo, infine passo alla camicia sbottonandomela e lanciandola anch'essa sul letto di fronte a me.
Sono in mutandine, reggiseno e collant nella camera dei ragazzi, da sola, avvolta nei miei pensieri.

O almeno lo ero prima che un fischio di piacere invadesse la stanza.

Mi volto di scatto coprendomi il seno con entrambe le bracce.
La figura di Harry mi guarda divertito dal ciglio della porta mordendosi un labbro.

Il mio cuore perde un battito vedendolo così dannatamente bello.
Ha una canotta bianca, dei bermuda neri che lasciano scoperte le sue gambe poco mascoline e un cappellino di lana verde scuro in testa che intrappola quei ricci meravigliosi.
Insomma è dannatamente sexy in questo momento e, considernado il suo sguardo che continua a fare su e giù lungo il mio corpo quasi denudato, mi fa capire che anche io non sono da meno.
E lui me lo conferma.

"Sei bellissima!"- esclama con sguardo ammaliato, sembra che abbia una dea davanti a lui.
E' un complimento quello che ha fatto ma la mia mente sta pensando a tutt'altro in questo momento.
In questo momento sono furiosa dentro di me.  

"Stronzo!"- gli urlo contro avvicinandomi alla porta per poi chiuderla sbattendogliela in faccia degnandolo di uno sguardo fucilatorio.

E' quello che è per me in questo momento.
Uno stronzo.
Lo odio con tutta me stessa.

Mi appoggio con le spalle alla porta mentre cerco di riprendere fiato, nemmeno avessi fatto una maratona.
Sospiro pesantemente per poi afferrare qualcosa da mettermi addosso per andare a preparare il pranzo.
Anche se la mia voglia di restare da sola con quel cretino di là non è che mi allettasse molto.
Indosso una canotta nera e una tuta rossa larga, da hip hop, per poi sciogliermi i capelli e rifarmi la coda mentre esco dalla stanza.
Attraverso il corridoio per poi entrare in cucina trovandola vuota.
Non ho idea di dove si sia cacciato ma poco me ne importa.
Devo cucinare ora.

Inizio a tirare fuori il pollo dalla confezione, lo lavo, lo asciugo e lo lascio sul piano cucina per poi accendere la fiamma sotto il sugo di mare che ha preparato prima papà aggiungendo qualche mestolo di acqua per riscaldarlo e farlo finire di cuocere.
Passo alle patate sulla tavola.
Afferro un paio di ciotole belle grosse e un coltello e mi siedo a tavola iniziando a pelarle mentre inizio a pensare a come fosse possibile che Harry fosse in suite se quando ero entrata non avevo sentito nessuno.

Forse era entrato subito dopo di me ma è stata una questione di pochi secondi e l'ascensore era occupato da papà. Sarà salito per le scale.
Ma dai se fosse salito per le scale me ne sarei accorta prima di entrare in camera, le scale si trovano in fondo al corridoio.
Allora come ha fatto ad essere alle mie spalle durante quei pochi secondi?
L'idea che mio padre sapesse che era in suite e che mi avesse lasciata da sola di proposito con lui inizia a pervadermi la testa.
Sarebbe potuto andare a preparare le valigie anche stasera o oggi pomeriggio ma chissà perchè doveva andarci proprio adesso.
Sbuffo per l'ennesima volta oggi.

"Siamo di buon umore oggi, a quanto pare!"- mi provoca il riccio appena entrato in cucina.
Da dove cavolo è rispuntato fuori?

Mi risparmio di rispondergli, è di spalle e sta cercando di capire cosa ci sia in quella dannata padella.
Gli faccio una smorfia e lui ridacchia, quasi come se mi avesse visto.
Ma cos'ha? E' telepatico?

"Cosa si mangia oggi?"- chiede voltandosi e appoggiandosi al limitare del piano cucina con le braccia incrociate al petto.
"Quello che vedi in padella!"- rispondo acidamente abbassando lo sguardo alla patata che sto pelando senza guardarla veramente.
Lui ridacchia, ancora.
Ma cos'ha da ridere?

"E i ragazzi?- chiede. -Quando tornano?"-
Sospiro fulminandolo con lo sguardo senza degnarlo di una risposta.
Mi sono stancata di rivolgergli la parola.

"Pula?"- mi richiama con tono impaziente.

"Cosa vuoi? Non ne ho la minima idea di quando tornano, va bene?"- gli urlo contro scoppiando.
Lui mi guada confuso mentre la patata che stavo pelando è diventata più piccola di una biglia tanta la rabbia con cui la stavo pelando.

Il silenzio cala nella stanza facendo crescere sempre più la tensione.
Non mi va di parlare.
In questo momento avrei solo voglia di scappare e restare sola, magari rifugiandomi nella mia camera. Ma non posso, almeno finchè non arrivano i ragazzi.

"Pula perchè mi stai trattando in questo modo?"- mi chiede guardandomi mentre mi alzo per andare a lavare le patate per tagliarle.
Sussulto a quella domanda.
Non credevo se ne fosse accorto.

Non rispondo subito.

"Non ti sto trattando in nessun modo!"- esclamo.
In parte è vero.
Fosse per me farei finta che non esistesse, che fossi sola in questa stanza.

"Invece si. Mi rispondi come se ti avessi fatto qualcosa."- afferma avvicinandosi troppo per i miei gusti.
Ho lo sguardo perso sull'acqua che scorre sulle mie mani e ridacchio appena sento quelle parole.

"Già!"- sussurro, ma lui mi ha sentito.
Sospira per poi avvicinarsi ancora.
Sento il cuore scoppiare quando percepisco il suo respiro sfiorarmi il braccio scoperto.

"Allora cosa ti ho fatto? Dimmelo!"- mi dice alzando una mano verso di me.
Mi allontano di scatto.

"Non mi toccare!"- soffio tra i denti guardandolo furiosa.
Non può toccarmi dopo quello che mi ha fatto.

Lui mi guarda con uno sguardo tra il confuso e l'impaurito.
Il silenzio ritorna tra di noi e le lacrime iniziano a farsi spazio tra le mie palpebre.
Mi sono stancata di tutto questo.
Più lo guardo e più mi chiedo come ho fatto a cadere tra le sue braccia così facilmente, come ho fatto a credergli quella notte, come ho potuto andarci a letto nonostante fossi consapevole di tutto quello che avrei passato.
Sto iniziando sinceramente a pensare che quella notte è stato tutto uno sbaglio.
Non sarebbe mai dovuto accadere.
Sono stata così ingenua.
La colpa è solo mia se mi ritrovo in questo stato.
Lui non ha nessuna colpa e soolo ora me ne rendo conto.
Prima che accadesse quello che accadde pensavo che se mi ci sarei fidanzata avrei sofferto tantissimo anche se volevo stare con lui più di qualsiasi altra cosa.
Poi, cretina com'ero, ci andai a letto pensando che con il tempo mi sarebbe passata, che non avrei sofferto per nulla. E invece è da più di una settimana che trattengo le lacrime.
Non vivo più.
Non sento più nessun emozione oltre alla rabbia, alla tristezza e al disprezzo rivolto un amore non corrisposto dentro di me. 
Non mi sembra quasi più di vivere.
Mi sento un vegetale che parla e cammina.
Solo il fatto che non sono rinchiusa nelle quattro mure della mia stanza mi elimina dalla mente il pensiero che fossi ritornata come un anno e mezzo fa.

Sto male, molto male.
E il fatto di vederlo con un'altra ragazza che non sia io, di vederlo così vicino a me, o, addirittura, che lui mi accarezzasse di nuovo come fece quella sera prendendomi per il culo non mi aiuta per niente.

"Dimmi allora cosa ti ho fatto."- afferma con un filo di voce continuando a fissarmi.
Abbasso lo sguardo sulla sua mano che si abbassa dandomi di nuovo l'opportunità di ritornare a lavare le patate.

"Nulla!"- esclamo guadandolo truce.
"Non mi hai fatto nulla!"- continuo continuando quello che avevo interrotto pochi istanti fa.

"Allora perchè mi tratti così se non ti ho fatto nulla?"- chiede ancora alternando ogni tanto lo sguardo a me e alle patate che sto lavando.
Lo vedo con la coda dell'occhio.
Sbuffo rumorosamente alzando gli occhi al cielo.
Mi ha proprio rotto.

"Perchè mi irriti, contento?- volto lo sguardo verso di lui allargando le braccia. - Ora vattene da quella bionda che ti tratta meglio di me, lasciami in pace!"- sbotto senza filtrare le parole e me ne pento subito dopo.
Che cretina che sono!

Lui, come da previsto, si stampa in faccia un sorriso da coglione ascoltando quelle parole senza spiccicare parola.

Sono tanto avvolta nei miei sensi di colpa che non faccio in tempo a sentire le sue braccia avvolgermi i fianchi da dietro, spingendoli contro il suo bacino e attaccare completamente la mia schiena al suo petto poco ma ben scolpito.

Sussulto spalancando gli occhi.
Lui se ne accorge e mi avvolge il ventre con le sue bracce mandando il mio cuore in coma e rendendo i miei movimenti parecchio limitati.

"Har..."- non mi da nemmeno il tempo di replicare che m'interrompe.

"Ho capito tutto...- mi sussurra avvicinando completamente quelle labbra perfette al mio orecchio destro. -Sei tremendamente gelosa di Giorgia.- continua sfiorando ad ogni parola che sussurra il mio lobo scatenando miliardi di scariche di brividi lungo la mia spina dorsale facendomi inarcare lievemente la schiena.

Lui sa cosa mi sta provocando e lo sento sorridere mentre mi lascia qualche casto bacio proprio sotto l'orecchio scendendo sul mio collo.
I brividi aumentano smisuratamente e mi mordo un labbro cercando di reprimere i gemiti che stanno prendendo vita tra le mie labbra.
Raggiungo le sue mani sul mio ventre con le mie bagnate stringendole e cercando di staccarle per sciogliermi da quella tortura dannatemente piacevole e allo stesso tempo dannatamente sbagliata.

Lui non si arrende, continua nel suo percorso di baci scendendo lungo clavicola: il mio punto debole.
A questo punto alzo la testa verso l'indietro appoggiandola sulla sua spalla.
Lui raccoglie al volo l'opportunità avvicinandosi di nuovo con quelle dannate labbra all'orecchio.

"Non hai nessun motivo di essere gelosa di lei. Io non voglio lei."- sussurra mordendomi, questa volta, il lobo.
Questa frase mi sembra così piena di bugie.

E' un bugiardo.
Un dannato bugiardo.
Ed io amo questo bugiardo.
Sono completamente innamorata di lui.
Amo follemente l'unica persona che sa farmi provare tutte queste sensazioni in poche semplici mosse.
Lo amo e, per quanto la sua voce, possa apparirmi sincera in questo momento, non credo nemmeno ad una sola parola che ha pronunciato.
E il fatto che l'uomo che amo più di me stessa sapesse prendermi per il culo e sapesse toccarmi e farmi rabbrividire senza nessun problema mi toglie il respiro.

Una lacrima mi sfugge dalla presa delle palpebre rigandomi una guancia.

"Harry, ti prego lasciami stare!"- esclamo con la voce tremante.
Altre lacrime si susseguono sulle mie guance appena lui scioglie l'intreccio delle sue braccia attorno il mio ventre staccandosi da me.
Alzo il capo dalla sua spalla e tolgo le mani dalle sue braccia mentre lui afferra i miei fianchi e mi volta verso di lui.

"Non toccarmi!"- esclamo facendo un passo indietro attaccandomi al piano cucina lasciando che le sue mani lascino i miei fianchi, mettendo distanza tra noi due mente cerco invano di asciugarmi le lacrime che continuano a scorrere lentamente lungo le mie guance.

"Io non capisco...- scuote lievemente la testa lui guardandomi.
Non riesco a vedere il suo sguardo a causa delle lacrime che mi offuscano la vista. - Perchè reagisci così per una cosa non vera?"- chiede.

Mi asciugo le lacrime guardandolo finalmente negli occhi notando quella luce di cui ho molta paura ma che mi attrae come se fossi una calamita ogni volta.
Scuoto la testa senza parlare.
Mi guarda ancora in attesa di una risposta che non avrà mai.

Non posso dirgli che sono davvero gelosa di quella ragazza, che, nonostante tutto, vorrei essere io a mangiare un gelato con lui, a ridere alle sue battute, a baciarlo, ad averlo tutto per me.
Nonostante fossi arrabbiata marcia con lui lo desidero più di me stessa ma non posso dirglielo.
Finirei per essere presa in giro di nuovo e non sarebbe giusto.
Soffrirei ulteriormente.

"Quando saremo a Londra..."- afferma con quella sua voce dannatemente sexy e lenta ma io lo interrompo.

"Io non ci vengo a Londra, Harry!"- esclamo asciugandomi ulteriormente le guance lasciandolo di stucco.






Angolo Autrice:

Ed ecco a voi il ventiquattresimo capitolo. Come vi sembra?
Secondo me è venuto bene, anche perchè l'ho appena finito di scrivere e non vorrei che non si fosse capito qualcosa.
In ogni caso vi faccio un piccolo rissuntino:
il capitolo non è un granchè ma spiega un po' la situazione e quello che accadrà nei prossimi capitoli.
Pula viene a scoprire che la meta della band è stata scoperta grazie a delle foto scattate dalle fan e che, per non rischiare, dovranno partire in anticipo.
Nell'ultimo pezzo ha il primo confronto con Harry dopo la notte che hanno passato insieme a Capri e inizia a capire che, anche se prima non voleva soffrire a causa del suo fidanzamento con Harry, ora ci soffre lo stesso perchè è molto gelosa e molto dipendente da lui. Sta così tanto male che ha deciso di non voler più partire per Londra.
Che cosa succederà nel prossimo capitolo secondo voi?
Secondo voi dice realmente o è solo una scusa per far smettere ad Harry di provocarla?
A voi la parola.

Volevo anche dare
un GRAZIE immenso a   x__Oblivion, xTizianossmile, emy_styles, Gioy_1D_Love, IgLovepn e _Pez per aver recensito lo scorso capitolo.
Scusate se non vi ho risposto ma le ho lette tutte e sono molto contenta che vi sia piaciuto molto.
Spero che gradirete anche questo in ogni caso, se ho sbagliato qualcosa fatemelo sapere.
Il sonno non mi da tregua e magari ho fatto un errore e non me ne sono resa conto.
In quel caso chiedo scusa!

Grazie anche a chi segue/preferisce/visualizza la mia storia.
Spero che piaccia anche a voi questo capitolo e che mi lasciate una recensione per mettermi al corrente dei vostri pensieri sulla mia storia.


Infine volevo dirvi che qualche mese fa ho scritto
anche una One-Shot rossa su Harry se vi va di passare eccola: Amore incorrisposto...

Grazie ancora!

Ciao!

hllzn4ever


Ps: volevo lasciarvi con una foto di questa meravigliosa città!
Ecco a voi!

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