Wake me up when september ends

di Nejisfan
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Capitolo 2. Andare avanti.

 

Il calendario segna il ventiquattro settembre, Temari lo guarda e sospira: è sempre dura.

"Grande gita al funerale, oggi, eh?" ride Suigestu, con la risata che fa quando è nervoso.

Lei lo guarda divorare i suoi cereali: ha imparato a conoscerlo.

Quando fa così non è perché soffre di meno, anzi.

"Vestiti, coglione, non vorrai mica venire così?" gli urla.

Lui, rigido, risponde: "signor si, signora!" ed entrambi ridono.

Due risate nervose che si mischiano.

 

 

Le lapidi sono vicine, scure, tristi.

Temari non ha pensato ai fiori, e neanche Suigestu.

Poco importa: tanto ai morti cosa interessa?

I due si siedono in silenzio.

E' passato un anno, un anno a darsi la colpa, un anno a sentire mancanze.

"Andate a fanculo, stronzi" sbotta il ragazzo, rivolto alle tombe.

La bionda non dice niente.

Dopo un'ora di silenzio, Temari stringe la mano di Suigestu.

"Andiamo" gli sussurra all'orecchio.

Il dolore c'è anche quando non si vede.

 

 

"Non posso fare il capo. Il capo è Sasuke" .

Mentre parla così, Suigestu fissa lo sguardo in quello di Juugo.

"Sasuke è morto, Sui. Devi andare avanti".

"Appunto. Non posso prendere il suo posto" .

Juugo si accende una sigaretta "Non è il suo posto, nessuno te lo chiede. E' il tuo".

Suigestu si volta, fissando i ragazzini che da poco escono con loro, che lo acclamano come se fosse un esempio.

"Lo sai che Suigestu una volta ha picchiato uno perché gli intralciava il passaggio?" sta dicendo uno ad un altro.

Deve andare avanti, Juugo ha ragione.

E quello è il suo posto.

 

Vive con Temari da quasi un anno: è successo in modo lento e graduato.

Non se lo sono mai detti, ma stanno insieme.

Hanno bisogno di questo, entrambi, nello stesso modo.

Il ventiquattro settembre ha uno strano effetto su tutti e due: lei si mette a cucinare, lui compra un dolce.

Cose normali, cose mai fatte.

Si sorridono, mentre lui la prende in giro come sempre, e lei risponde male come sempre.

Non si dicono che si amano, non con le parole, ma lo fanno con i gesti.

Quando l'orologio segna mezzanotte e uno, Temari si siede sulle gambe di Suigestu, e lui la bacia.

"Resti, vero?" chiede lei, mostrando un minimo di quell'insicurezza che racchiude dentro di se'.

Lui sa cosa intende, vuole sapere se resta per sempre.

Lo capisce: neanche lui vuole vedere più nessuno che se ne va.

"Non vado da nessuna parte" mormora e lei annuisce.

"E ora...che ne dici di toglierci i vestiti?" sdrammatizza, sorridendo.

"Mmmh" finge di pensarci lei "ok, se proprio insisti..."

 

 

 


E' l'ultimo giorno di settembre, quando Temari scopre di essere incinta.

Solo qualche mese dopo le dicono che si tratta di una femmina.

Suigestu sdrammatizza, ma trema per l'emozione, e lei piange, anche se è quella che non piange mai.

 

Karin nasce in un caldissimo pomeriggio di luglio: ha gli occhi della mamma, e un buffo ciuffo rosso che ricorda lo zio.

E' una bambina bellissima, proprio come la ragazza di cui porta il nome.

Temari e Suigestu ricominciano da lì.

Da lei.

 


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Ok, ho concluso.
Spero che qualcuno la apprezzi e che qualcuno  mi faccia sapere qualcosa.
Mando un bacio a tutti, e ringrazio ancora il giudice del contest.
Frà

 





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